Un gran bello spavento ma alla fine tutto è bene cioè che finisce bene. Alla Pallacanestro Reggiana, alias UnaHotels Reggio Emilia, s’è conclusa da poco più di un mese una stagione dalle fortissime emozioni nella quale tutto, ma proprio tutto, sembrava volgere verso una clamorosa quanto inaspettata retrocessione in Serie A2 dopo esattamente 11 anni di LBA dall’ultimo ritorno nella massima serie.
Dopo una buona stagione diversi errori in estate…
La stagione 2021-22 si era comunque conclusa in modo apprezzabile: una qualificazione ai Playoff 2022 da settima forza in LBA frutto di un’onorevolissimo record di 15 vinte e 15 perse e KO ai quarti per 3-0 ma vs i futuri campioni d’Italia dell’Olimpia Milano ed una finale europea di FIBA Europe Cup persa vs i turchi del Bahacesehir con altrettanta dignità sportiva e regalando spesso delle buone gare sebbene, per arrivare fino in fondo, abbia depauperato risorse mentali e fisiche importanti pagate con la mancata qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia 2022.
C’era perciò d’attendersi come minimo una conferma di coach Attilio Caja oltre che il rientro in campo degli infortunati Osvaldas Olisevicius, Momo Diouf ed Artur Strautins per cementificare un gruppo apparso coeso e molto affiatato con un grandissimo Andrea Cinciarini a guidarlo (al suo ritorno a Reggio Emilia dopo 6 anni di Olimpia Milano), e Mikael Hopkins vicino ai ferri.
Invece…No. O meglio, ok per quanto riguarda i giocatori appena elencati ma clamorosamente viene dato il benservito ad Attilio Caja colpevole, secondo alcuni, di non essere molto gradito alla Presidente, Veronica Bartoli. L’incredulità regna sovrana a Reggio Emilia, lo sanno anche i sassi che “l’Artiglio” non sia proprio un uomo che gradisca tergiversare se ci sia da difendere le proprie idee cestistiche; eppoi la piazza aveva apprezzato il suo lavoro valorizzando un roster che in estate in pochi davano per certo ai Playoff ed in finale europea!
Tutto però si placa quando il DS Filippo Barozzi annuncia il 25 maggio, cioè subito dopo il divorzio con Caja un altro, graditissimo ritorno dopo quello del Cincia un anno prima, quello cioè di Max Menetti come head coach per 3 anni! Reduce da un amaro (e forse ingiusto) esonero da Treviso appena un mese e mezzo prima, Max Menetti arriva quasi a mò di effetto taumaturgico a placare i dubbi della tifoseria e si sogna inevitabilmente un anno di rilancio per poter poi competere ai massimi livelli come nel biennio d’oro 2014-2016 con due finali scudetto purtroppo perse vs Sassari e Milano ed una Supercoppa LBA.
Ma il Mercato LBA 2022-23 inizierà un pò tardi e porterà in biancorosso atleti non molto attrattivi ad eccezione di un Michele Vitali voglioso di riscatto dopo un anno così così alla Reyer passato con troppi malanni fisici e si caratterizzerà in particolar modo per la strana vicenda Mateusz Ponitka, l’eroe della Polonia 3ª classificata ad EuroBasket 2022 che firmerà per Reggio Emilia salvo poi accasarsi, a suon di dollari, al Panathinakois senza mai indossare la maglia biancorossa portando però del buon cash nelle casse sociali.
Atleti che nel corso della stagione si riveleranno purtroppo anche poco efficaci per il DNA cestistico di Max Menetti e per mantenere fede agli obiettivi dichiarati, in particolar modo il doppio impegno nell’agone continentale nella BasketballCL, con un calendario tutto sommato gestibile oltre che una salvezza tranquilla puntando anche alle Final Eight di Coppa Italia.
Si vince al debutto a Treviso ed a Bonn, poi inizia il calvario
Max Menetti si prende la sua rivincita proprio al PalaVerde vs Treviso al debutto in LBA 2022-23 e nell’overture del campionato di sabato sera (con il sospetto che però una Treviso work in progress abbia facilitato il tutto), mostrando forse una delle migliori versioni di questa UnaHotels Reggio Emilia che, il 5 ottobre, replica addirittura a Bonn (84-88), contro la squadra che vincerà la competizione pochi giorni fa!
Ma è il classico fuoco di paglia. Perchè seguono tre sconfitte consecutive: in casa vs Derthona nel giorno del ritorno al PalaBigi ristrutturato; a Napoli con qualche acciaccato di troppo e di nuovo in casa vs la Frecciarossa varesina.
I mugugni iniziano a sentirsi. Soprattutto sorgono grossi punti di domanda sulla consistenza sia dei nuovi arrivi, Kassius Robertson e D.J. Funderburg su tutti, ma anche di Sacar Anim, valido ma troppo discontinuo oltre che di Nate Reuvers, primo acquisto della stagione e che nel marasma nel quale anche Olisecivius che sta rientrando in forma e che fatica a carburare, rischia di farsi travolgere.
Si vince in casa vs Brindisi anche in modo largo (92-78), poi inizia lo tsunami: quattro sconfitte di fila vs gli acerrrimi rivali delle V Nere, vs Verona in casa, a Scafati in modo incredibile vs Attilio Caja sulla panca campana ed in casa vs Trieste dopo due supplementari.
Una sconfitta che lascia il segno così, dopo questo amarissimo KO di Trieste, arriva la decisione che manda in totale subbuglio un ambiente che
teme profilarsi la Serie A2 in lontananza: via Max Menetti e ciaone al triennale di maggio 2022!
La dirigenza reggiana sembra in apnea dopo aver allestito una squadra che appare fragile, poco battagliera mentre dagli spalti del PalaBigi e sui socials s’evoca addirittura un improbabile ritorno di coach Attilio Caja!
Nel mentre si scatena il toto-allenatore scartando a priori il prode Federico Fucà, una vita da ottimo assistant coach, la scelta cade su di un profilo molto esperto e navigato come Dragan Sakota che, da una sua base di enorme sagacia non promette nulla se non che farà di tutto per far si che i ragazzi si esprimano al massimo in campo. Va bene, certo ma più di qualcuno storce la bocca…
Nel frattempo, perdurante qualche acciacco di troppo nel roster, si era aggregato prima del match vs Verona l’ala forte georgiana Beka Buriadandze ma, stante l’arrivo di Sakota alla guida tecnica, la striscia negativa prosegue vs Milano (ovviamente…), ed arriva un nuovo playmaker perchè sia Kassius Robertson che D.J. Funderburg intanto sono partiti per altri lidi ed Il Cincia non è sovraumano.
Ma è un rookie, si chiama R.J. Nembhard e fin da subito appare spaesato, fuori contesto ed a questo punto la piazza se prima mormorava, adesso è decisamente arrabbiata nei confronti della dirigenza, colpevole di aver veramente aver messo in piedi una squadra poco competitiva!
E La striscia negativa purtroppo prosegue. Contro la Reyer in casa si perde ancora al supplementare e, qualche giorno dopo, i tedeschi del Bonn si vendicano della sconfitta all’esordio eliminando gli emiliani dal torneo: siamo solo a metà dicembre…
Ancora un KO contro Brescia, per poi scuotersi vs Pesaro che blocca l’emorraggia a 7 sconfitte. Ma il sereno tarda ad arrivare perchè, nel turno seguente vs Sassari si subisce ancora ed ormai la salvezza sembra un miraggio perchè in Sardegna, l’UnaHotels Reggio Emilia appare di nuovo sfiduciata, molle ed in difficoltà.
Arriva Jeremy Senglin, amuleto ed uomo del destino!
Proprio quando tutto sembra stia andando ineluttabilmente verso la retrocessione il contestatissimo DS, Filippo Barozzi, mette a segno un colpo importante firmando la guardia Jeremy Senglin.
Salutato l’acerbo R.J. Nembhard, Senglin non è un palestrato, non ha un fisico da salto in alto ma questo ragazzo nativo di Kansas City classe ’95, uscito dalla Liga ACB sa come fare canestro!
E malgrado non possa giocare subito, finalmente arriva la vittoria che inverte e cancella il periodo buio come la pece a Trento, nell’ultima del girone d’andata e si vede finalmente una Reggio Emilia scoppiettante, viva e vegeta che rifila alle aquile trentine un +16 a domicilio che segna inoltre il ritorno a buoni livello dell’ala lituana Olisevicius, fino a ieri quasi l’ombra del bel giocatore ammirato lo scorso anno prima dell’infortunio.
La settimana dopo poi l’impresa, la vittoria più bella di questa controversa stagione in LBA e che rilancia a tutti gli effetti emotivamente i biancorossi verso la salvezza dopo giornate tempestose: l’Olimpia Milano cede il passo per 73-68 e tutto il PalaBigi esulta per aver rivisto nei giocatori quantomeno lo spirito giusto per provare a compiere l’impresa. Jeremy Senglin debutta e piazza un eccellente 3/5 da tre indicando la via della riscossa!
Ma le successive quattro sfide, vs Pesaro, Virtus Bologna, Brindisi (subendo una rimonta dal +10 in casa) e soprattutto lo scontro diretto a Verona sanno di nuovo del sapore amaro della sconfitta. Nel frattempo, dopo la sconfitta di Pesaro, è arrivato il centro ex-Cremona Marcus Lee a dare maggior peso e sostanza vicino ai ferri ed il suo inserimento porterà un contributo importante.
Seguono poi due belle vittorie vs Napoli quasi rullata in casa e quella che deciderà di fatto la salvezza, vincendo a Trieste ribaltando lo scontro nel doppio scarto, squadra che inizia proprio vs Reggio Emilia la sua fase calante. A Venezia, contro una rilanciata Reyer si perde di nuovo ma la squadra è adesso centrata pur se lascia al Taliercio i due punti.
Eh sì perchè le tre gare successive sono tre vittorie importantissime: vs Scafati al supplementare, addirittura espugnando Masnago vs Varese e superando Treviso al PalaBigi. Contro Derthona però si perde, emotivamente prima che tecnicamente dopo forse il grande sforzo profuso nelle giornate precedenti e, sette giorni dopo, è Brescia a passare al PalaBigi e, per non correre altri rischi, s’ingaggia a due giornate dalla fine anche Andre Jones, guardia tiratrice dalla buona mano per sopperire ad un Michele Vitali non ancora al 100% e con Sacar Anim che subisce la rottura del tendine d’Achille…
Mancano solo due gare e mentre a Sassari si prende la paga, anche nettamente c’è ormai la consapevolezza che l’UnaHotels Reggio Emilia sia padrona del proprio destino in virtù degli altri risultati che coinvolgono Scafati, Napoli e Trieste: battendo al PalaBigi in modo netto Trento all’ultima giornata, arriva una salvezza che ha il vero e proprio sapore di uno scudetto, quello scudetto sfiorato per ben due volte e mai arrivato.
Un anno vissuto pericolosamente con buone cose da salvare
Alla fine dicevamo che tutto si è risolto per il bene in casa UnaHotels Reggio Emilia. Qualcuno potrebbe obiettare che grazie solo ai regolamenti attuali, con la sostituzione di un atleta non voluto o tagliato, sia stato possibile rimettere a posto quelle tessere musive di un mosaico mal posato in estate; di contro, non è per niente facile vedersi il mondo crollare addosso, rialzarsi e riprendere a camminare raggiungendo l’obiettivo.
Perciò a fronte degli errori da matita blu commessi del buono deve esserci stato e, scorgendo le statistiche, Reggio Emilia alla fine della stagione ha potuto fregiarsi della 2ª miglior difesa della LBA con 77,1 p.ti/gara, dietro solo alla corazzata Olimpia Milano e la squadra con la 2ª migliore valutazione difensiva, sommando un rilevante 82,1/gara.
Una propensione difensiva che ha veramente salvato la squadra perchè, per la legge non scritta ma che nel basket esiste, Reggio Emilia ha chiuso con il peggior attacco in LBA con 76,2 p.ti/gara: come si dice, se non puoi farne uno più degli altri, lavora a non prenderne più degli altri. E questa capacità d’adattare un gruppo psicologicamente nel disputare vere e proprie battaglie di trincea ad ogni gara, ha esaltato il lavoro di coach Sakota e del suo staff nei confronti di giocatori che non erano partiti, ad inizio stagione, con l’obiettivo di doversi salvare!
In termini di valori negativi però Reggio Emilia è anche stata la squadra che ha subito più stoppate in ogni gara con 3,2 di media e la peggior squadra a realizzare dai tiri liberi, un 72% oggettivamente nefasto che avrebbe creato problemi a qualunque team.
A dare poi del valore aggiunto in una situazione molto al limite del crack sportivo ci ha pensato il solito super, eclettico e tostissimo Andrea Cinciarini. Non ha ripetuto i numeri dello scorso anno in quanto umano anche lui (29‘ di gioco/gara è comunque sempre tanta roba alla sua età), ma ha lasciato la sua impronta su questa incredibile stagione con un 1° posto nella classifica LBA degli assist con 9,9/gara; un 3° posto in quella della valutazione media, con 18,5; un 4° posto nella classifica dei recuperi con 1,4 a partita ed infine, la soddisfazione di essere il 2° realizzatore di squadra con 10,9 p.ti/gara.
Si è fatto apprezzare anche Nate Reuvers (9,6 p.ti/gara e 4,3 rimbalzi), accreditato di un bel 2° posto nella classifica dei migliori stoppatori in LBA con ben 1,3/gara con delle partite nelle quali ha quasi tenuto da solo la baracca ma, lo ripetiamo, l’arrivo di Jeremy Senglin (45,8% da tre in 15 gare, 8,5 p.ti/gara), ha emotivamente acceso quell’interruttore che, prima del grande match vinto vs Milano, s’era azionato a Trento e che poi è rimasto sempre posizionato su ON senza scoraggiarsi per le sconfitte successive ma semmai caricandosi dopo ogni vittoria.
Stagione comunque buona anche per Osvaldas Olisevicius. Un rientro complesso all’attività agonistica dopo lo stop patito lo scorso anno, con ad esempio un pessimo 29,6% da tre per lui che ci aveva abituato a ben altre percentuali. L’ala lituana è stata il Top Scorer in squadra con 11,7 p.ti/gara e come si potrebbe dire anche di Mikael Hopkins, malgrado ci si aspettasse di più dopo la buonissima prima scorsa stagione. Il centro naturalizzato ungherese, a sua volta reduce da EuroBasket 2022, ha chiuso la stagione con 9,9 p.ti/gara, 6,8 rimbalzi ed un lusinghiero 35,7% dalla distanza.
Lo stesso vale per Artur Strautins (6 p.ti/gara), che, invece delle 29 gare disputate dall’ala lituana infortunatasi come lui lo scorso anno, ha potuto iscriversi a referto solo per 23 incontri e che durante la stagione ha dovuto attendere un pò prima di ritornare al 100% della forma. Ed il suo basket ha bisogno che il suo fisico sia sempre al massimo per emergere.
E nel computo globale di questa favola sportiva va anche messo in conto il tributo (salato) che Reggio Emilia ha dovuto concedere agli eventi traumatizzanti come nella scorsa stagione, eventi che han colpito Michele Vitali, 26 volte a referto ma non sempre schierato in campo per dare il suo contributo, e soprattutto Sacar Anim.
L’ala azzurra, con 20′ di gioco/gara di media, ha tirato da tre solo peggio solo di Senglin (41,4%) ma, come Olisevicius e Strautins, non è mai stato al 100% della sua condizione fisica per vari problemi, incidendo perciò sulle sue perfomances.
Per la guardia americana ex Marquette invece l’11 aprile scorso la diagnosi feroce quanto cruda, rottura del tendine d’Achille nel match vs Varese proprio nel momento in cui il suo ambientamento iniziava a dare i suoi frutti (9,4 p.ti/gara in 25 presenze). Aveva un contratto di un solo anno, vedremo cosa accadrà ma non prima di qualche mese.
Ci sono poi Marcus Lee, arrivato come ricordato a treno in corsa ed il giovane Momo Diouf, due facce della stessa medaglia nelle pieghe di quel gioco sotto gli anelli che sembra essere in disuso nel basket di oggi salvo poi accorgersi che gente come Walter Tavares indirizzano sovente competizioni importanti come l’Euroleague.
Marcus Lee ha prodotto il suo gioco esattamente come si pensasse potesse produrre per come lo si ricordava quando arrivò a Cremona 2 anni fa: nelle 10 gare in cui è sceso in campo ha lottato a rimbalzo (3,4 rimbalzi/gara), segnando anche 4,6 p.ti/gara con una percentuale da due del 67,9% molto buona.
Per l’azzurro di origini senegalesi invece un’altro anno di crescita, 6 p.ti/gara con 3,2 rimbalzi/gara ed una presenza in campo che fanno ben sperare per la prossima stagione nella quale Momo potrà ulteriormente dimostrare le sue qualità. Inoltre da rimarcare che in alcune gare in stagione è comunque apparso molto più nel match di qualche suo campagno, specie nel disastrato girone d’andata.
Sui restanti appartenenti al roster come Beka Burjanadze, Gabriele Stefanini ed Alessandro Cipolla il georgiano ha portato la sua solidità nelle 17 gare a referto (5,9 p.ti/gara e 3,9 rimbalzi catturati), mentre per i due italiani poco spazio e poche opportunità sebbene, nella fase iniziale della stagione il giovane playmaker di scuola reggiana abbia giocato anche pezzi importanti di gara.
Ripartire è l’imperativo categorico per la prossima stagione
Una piazza innamorata della propria squadra ha sofferto molto ed ora attende, con un certo senso d’impazienza, la nuova stagione 2023-24 all’oscuro di tanti dettagli ma fiduciosa.
Le prime mosse da parte della proprietà hanno comunque tracciato il solco che si presuppone possa essere di rilancio, con la certezza che le paturnie passate siano solo un lontano ricordo. Salutato un personaggio carismatico e storico come Alessandro Della Salda, da pochi giorni a Napoli per far crescere definitivamente il basket sotto il Vesuvio, l’arrivo di un GM di peso, competenza e qualità di ritorno dalla VTB come Claudio Coldebella non può che essere una garanzia.
Impossibile perciò poter pensare come potrebbe comporsi il prossimo roster di Reggio Emilia. Partiamo perciò dai contratti in essere del blocco tricolore che probabilmente sarà ancora formato da Andrea Cinciarini, Michele Vitali, Momo Diouf, Gabriele Stefanini ed Alessandro Cipolla con Claudio Coldebella che dovrebbe occuparsi più di sondare il mercato continentale-americano ma, di base, provare ad aprire un altro ciclo simile a quello del triennio 2014-16.
Lo auguriamo di cuore ma lo scopriremo nei prossimi giorni, il Mercato LBA 2023-24 del resto è già iniziato…
Fabrizio Noto/FRED
@Fabernoto