Sassari, 30 aprile 2023 – Una sfida mai banale tra Banco di Sardegna e Unahotels e anche questa volta la posta in palio era altissima. Per i sardi una vittoria vorrebbe dire alimentare le speranze di avere il fattore campo almeno al primo turno dei playoff; mentre per gli emiliani due punti varrebbero una grossa fetta di salvezza con un turno d’anticipo. L’ago della bilancia è stato un Chris Dowe formato MVP che ha dominato il match e regalato il 4° posto solitario in LBA ai suoi, mentre per Cinciarini e compagni ora il baratro dell’A2 e praticamente ad un passo.
Una gara sempre condotta dagli uomini di coach Piero Bucchi, grazie ad un primo tempo gestito al meglio, con una fiammata offensiva nel finale che ha portato i sardi sul +13. Nella ripresa si è toccato anche il +18, prima di spegnere inconsciamente il cervello, considerando la gara già vinta, e facendosi aggredire da una Reggio affamata di punti e tornata ad un solo possesso in chiusura di terzo periodo.
Ma è nel momento del bisogno che si vedono i campioni e proprio quando l’inerzia sembrava essere andata, miracolosamente, in favore degli ospiti, ci ha pensato proprio Chris Dowe, nominato in settimana nella lista al titolo di MVP della stagione LBA, con un gioco da 4 punti che ha praticamente ammazzato il morale reggiano e il match.
Una vittoria sigillata con la difesa per Sassari, capace di erigere un muro in difesa e piazzando un parziale di 20-5 nell’ultimo quarto che ha chiuso la contesa. Due punti arrivati grazie alla difesa nei 10′ finali, vincendo la sfida a rimbalzo (30-21), e con un attacco tornato di nuovo a fatturare specialmente dai 6 metri e 75, con il 57% nonostante un Eimantas Bendzius in serata no.
Una Dinamo che sembra non aver accusato la pesante assenza del proprio play Gerald Robinson, martoriato dai problemi muscolari in questa annata, dando perciò ampio spazio alla propria panchina, che ha risposto presente da Stefano Gentile (7 punti e 5 assist) fino al giovanissimo Pisano.
Una serata particolare al PalaSerradimigni: nella settimana in cui il capitano Giacomo Devecchi annuncia il proprio ritiro alla fine della stagione dopo 17 anni di permanenza; con le celebrazioni durante la gara per Sa die de sa Sardigna (la giornata della Sardegna), la festa del popolo sardo, tutto questo davanti al grande rivale di mille battaglie. Battaglie che hanno conciso con la più grande gioia per il popolo biancoblu, lo storico Scudetto del 2014-2015.
MVP dell’incontro come detto Dowe, autore di 28 punti e di una prova da assoluto dominatore, specialmente dopo la pessima prova nella disfatta di Bologna di domenica scorsa. L’ex Prometey è stato capace di gestire, da veterano consumato, le varie fasi della gara a suo piacimento, quando ha deciso di alzare l’intensità tutta Reggio Emilia si è sciolta come neve al sole.
Bene anche Filip Kruslin e Ousmane Diop, rispettivamente 12 e 10 punti, diventati ormai una sicurezza in questo finale di stagione, con specialmente quest’ultimo in grado di dare un contributo sia a rimbalzo che in difesa imprescindibile per questo Banco di Sardegna. Ma la miglior notizia sono forse i 16 punti di un Jamal Jones in forte crescita e con una ritrovata condizione fisica, recupero che potrebbe essere decisivo per i playoff dei sardi.
Dalla altra parte una Reggiana che ha subito i ritmi offensivi avversari nel primo tempo, ha reagito più con i nervi che con il gioco nel terzo periodo e poi si è completamente dissolta nei minuti finali. Una squadra falcidiata dalle assenze di Sacar Anim e Michele Vitali, out per il resto della stagione, che ha provato a tappare il buco con l’innesto in extremis di Andre Jones, l’ex Torino, un califfo dei parquet di mezza Europa, non è riuscito a dare il proprio contributo quest’oggi, impalpabile per tutti i 12 minuti giocati.
L’ancora di salvezza dell’Unahotels resta il suo capitano Andrea Cinciarini, anche stasera il migliore dei suoi, una doppia doppia da 12 punti e 10 assist, nonostante il palazzo di piazzale Segni resti un autentico incubo sportivo per l’ex Milano, anche oggi salutato con “grande affetto” dai tifosi sassaresi. La sorpresa è stato l’impatto iniziale del giovane Momo Diouf, 13 punti, 8 dei quali nei minuti iniziali in quello che era a tutti gli effetti un duello rusticano tra lui e DeShawn Stephens.
Reggiana tenuta a galla per lunghi tratti della sfida dai suoi baltici: nel primo tempo dal lettone Arturs Strautins, 16 punti, 20′ iniziali in cui la difesa sarda era in evidente difficoltà a leggere i suoi tagli al ferro; nel secondo tempo è invece salito in cattedra Osvaldas Olisevicius, 17 punti per il lituano autore del parziale di 18-6 con il quale gli ospiti si son portati ad un solo possesso di distacco dopo aver toccato il -18 soli pochi giri di lancetta prima.
Per gli emiliani è la terza sconfitta di fila, un calendario che certamente non ha aiutato la squadra di Sakota dopo le cadute con Tortona e Brescia e che ora la vede al penultimo posto solitario a soli 20 punti, due in meno rispetto al terzetto formato da Scafati, Napoli e Trieste.
Per Reggio una situazione delicata, ma certamente non disperata, perché per evitare la retrocessione in A2 è chiamata a vincere assolutamente nell’ultima giornata, in un PalaBigi sicuramente traboccante d’entusiasmo e che non ha mai fatto mancare il proprio sostegno alla squadra in questa stagione difficile, contro una Trento tornata in grande forma e ufficialmente ai playoff.
Destino per la Reggiana che non passa solo per la vittoria contro la squadra trentina, ma dovrà sperare anche nella caduta di una o tutte le tre squadre che seguono, in quanto Cinciarini e compagni hanno tutti gli scontri diretti a proprio vantaggio. Per cui in caso di aggancio in classifica a 22 punti per gli emiliani vorrà dire salvezza assicurata.
Per la Dinamo una vittoria fondamentale che le permette di scrollarsi di dosso Venezia in classifica, mantenere la quarta piazza e con velleità di terzo posto, in caso di un ulteriore tonfo della Bertram Derthona a Pesaro. Ma per Sassari sarà tutt’altro che un compito facile, sia mantenere il quarto posto che ambire al terzo, in quanto è chiamata alla complicata sfida al Forum di Assago contro la capolista Milano.
Ultima giornata di regular season che regala ancora una volta un Milano-Sassari come nella stagione 2015-2016, ma a campi invertiti, e oggi come all’ora la squadra meneghina ci arriva da capolista. Sette anni fa fu una tripla della meteora biancoblu Josh Akognon a regalare i due punti ad una Sassari orrenda, come in tutta quella stagione traumatica post-scudetto, che agganciava il treno playoff praticamente all’ultima gara.
La speranza della Dinamo è che il risultato possa essere lo stesso, cancellando magari l’ultima brutta prestazione contro l’altra corazzata di questa LBA, la Virtus Bologna.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Unahotels Reggio Emilia 89-77
Parziali: 23-19; 25-16; 22-28; 19-14.
Progressione: 23-19; 48-35; 70-63; 89-77.
Sala Stampa
Dragan Sakota, Piero Bucchi, Chris Dowe e Massimo Chessa
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 7.5: la prima grande prestazione dopo il suo rientro. Attento in difesa, suo tallone d’Achille, commettendo un solo fallo in 29′ sul parquet e letale in attacco con un 3/6 dai 6.75. La condizione sembra essere tornata quella prima dell’infortunio. Stampa 16 punti, alcuni dei quali pesantissimi nella fuga del primo tempo. Nella ripresa trova meno il canestro, ma in difesa è finalmente un mastino, con 5 rimbalzi e una stoppata, chiudendo con 21 di valutazione, ma soprattutto con la faccia serena di uno che è tornato finalmente al suo livello.
Ricardo Pisano s.v.: con l’assenza di Robinson serve anche il suo apporto, 3′ per lui in cui però non si fa mai vedere. Il suo momento però arriverà.
Chris Dowe 8: il momento più basso e quello più alto della sua stagione in appena 7 giorni. Dalla pessima prova di Bologna a quella scintillante di oggi, in cui ha spazzato via Reggio quasi da solo. 28 punti, con un 4/5 da tre, 9 falli subiti, 5 assist e 37 di valutazione. Il modo migliore per festeggiare la sua candidatura al titolo di MVP della LBA. Un vero rebus per la difesa di Sakota, incapace di arginare lo strapotere fisico dell’americano capace di perdere un solo pallone. Nel primo tempo è il protagonista della prima fuga sassarese, ma nel finale del terzo quarto arriva il vero capolavoro. Sul -3 piazza la bomba allo scadere, andandosi a trovare anche il fallo di un incolpevole Cipolla, allungando furbescamente la gamba, e girando definitivamente l’inerzia.
Filip Kruslin 7: nel primo tempo fatica ad entrare in ritmo, concentrandosi a contenere Senglin. Nella ripresa inizia a scaldare la mano e diventa un fattore anche in attacco, con bombe pesanti nel momento decisivo della gara, chiudendo alla fine con 12 punti.
Kaspar Treier 6.5: ottimo impatto per l’estone, entrato con un’attitudine diversa rispetto alle ultime uscite. Utile in tante piccole cose, sia in difesa mettendo il suo corpaccione nelle lotte a rimbalzo, sia in attacco facendo girare la palla con sapienza senza farsi prendere dall’ansia, come invece spesso gli capita. Nella ripresa forse meriterebbe qualche minuto di più, ma Bucchi non è dello stesso avviso. Chiude con 3 punti, 4 rimbalzi e 4 assist.
Massimo Chessa 6.5: utilissimo nelle rotazioni ridotte degli esterni di Bucchi, entra e dà sempre una scarica positiva a tutta la squadra. Concentrato in difesa e quando è chiamato in causa non tradisce mai, come con la pesante tripla del primo tempo. Il modo migliore per festeggiare i suoi 35 anni.
DeShawn Stephens 6: parte a mille a l’ora, con 8 punti consecutivi che aprono la contesa e la sua sfida personale con Diouf. Ma se in attacco è ineccepibile, in difesa contro il lungo reggiano non è altrettanto concentrato, con troppe amnesie che permettono al proprio avversario canestri facili. Dopo il primo periodo però esce repentinamente dalla gara, con Bucchi che gli concede appena 5 minuti dei 30′ finali.
Eimantas Bendzius 5: giornata da spettatore non pagante per il lituano. Al tiro la serata peggiore della sua stagione, con uno scoccante 0/2 ai liberi, appena 6 tiri tentati dal campo e un solo canestro segnato: solo soletto da sotto, dimenticato da tutta Reggio e con il difensore più vicino a tre metri. In difesa ci mette la solita attenzione, anche se tenere a bada un Hopkins ormai ombra di se stesso e tutt’altro che un’impresa impossibile.
Stefano Gentile 6.5: la sua assenza a Bologna ha pesato parecchio per la Dinamo e oggi ha fatto vedere perché. Come di consueto una prestazione da metronomo per il campano, capace di dare ordine a tutta la squadra, con 5 assist, e tornando finalmente ad essere un fattore anche al tiro con 7 punti segnati. Unica pecca le 5 palle perse.
Ousmane Diop 7: ormai una costante di questi ultimi due mesi. Meno preciso al tiro, anche per colpa della maggiore verticalità dei centri avversari, ma chiude comunque in doppia cifra con 10 punti segnati. Qualche problema di ricezione che causa 5 perse, ma la sua aggressività lo ricompensa con gli interessi con 4 palloni recuperati. Diventato ormai imprescindibile per la sua applicazione sia per Bucchi che per il resto dei compagni.
Unahotels Reggio Emilia
Nathan Reuvers 5.5: come spesso ha fatto vedere in questa stagione l’intensità difensiva non è di casa, piazzando sì 2 stoppate, ma facendosi battere costantemente dal proprio avversario. Anche a rimbalzo non è un fattore, nonostante i 211 cm. Ha l’unico merito di stampare 6 punti nella rimonta reggiana, poi più nulla.
Mikael Hopkins 4: come abbia fatto a passare, in appena un anno, da centro dominante in LBA a oggetto semi misterioso, resta uno dei grandi dilemmi della stagione. In una gara in cui Reggio si gioca la “vita” sportiva non è accettabile avere un proprio giocatore che neanche ci prova a lottare. In 21′ sul parquet chiude con zero rimbalzi (!), appena un tiro tentato dal campo, per altro da tre, e 4 punti segnati, tutti dalla linea della carità.
Alessandro Cipolla s.v.: entra giusto per pochi secondi, nell’ultima azione difensiva del terzo periodo, ma fa in tempo a commettere la frittata. Fallo sul tiro di Dowe allo scadere, gioco da 4 punti e inerzia che ritorna definitivamente nelle mani dei sardi.
Arturs Strautins 6.5: nel primo tempo regge quasi da solo Reggio e se gli ospiti non affondano già nel secondo periodo devono ringraziare il lettone. L’unico reggiano a metterci il fisico sempre e comunque ad ogni contatto. Trova con facilità la via del ferro con penetrazioni che affettano la difesa di casa. Nella ripresa calano le energie e in attacco inizia a faticare anche lui. Chiude con 16 punti e 18 di valutazione.
Andrea Cinciarini 6.5: l’anima dell’Unahotels, qualora servissero altre controprove. Sakota non può fare a meno del suo capitano, tenuto a riposo per appena 3′ in tutta la gara, e lui lo ripaga con la solita prestazione di grande spessore. Doppia doppia da 13 punti e 12 assist, condita da 3 rubate e 26 di valutazione. Anche l’ostilità del pubblico sassarese, che l’ha “omaggiato” a lungo durante i 40′ per i noti trascorsi negli anni passati, non l’hanno minimamente scalfito. Se Reggio riuscirà a salvarsi domenica prossima, dovranno decidersi ad edificare una statua in suo onore davanti al PalaBigi.
Osvaldas Olisevicius 6.5: primo tempo pessimo per il lituano. Parte bene con una tripla che apre la contesa, ma via via si incarta perdendo una vagonata di palloni. Nella ripresa però suona la carica e piazza 11 punti che riportano Reggio ad appena un possesso di distanza. Il suo tabellino alla fine recita 17 punti, il miglior marcatore dell’Unahotels.
Mouhamet Diouf 7: in avvio di gara sembra una sfida personale tra lui e Stephens, gli unici in grado di muovere il tabellino. Certo la difesa non irreprensibile di entrambi aiuta, ma il classe 2001 è un autentico fattore per gli ospiti, sia offensivamente, ma soprattutto a rimbalzo dove è l’unico a metterci un po’ di cattiveria. Alla lunga il suo apporto va a scemare, anche per colpa di Sakota che nella ripresa ha il demerito di fargli giocare appena 4 minuti, quando invece nel primo tempo aveva fatto le onde. Chiude con 13 punti e 6 rimbalzi.
Andre Jones 5: appena arrivato per sopperire alle pesanti assenze di Vitali e Sacar Anim. Ha tutte le attenuanti del mondo con appena 48 ore di allenamento sulle gambe con i nuovi compagni, ma non riesce a dare un minimo segno di vita. In 12′ si prende appena 3 tiri dal campo, chiudendo con una valutazione di -5. Impalpabile.
Jeremy Senglin 4: uno degli eroi della risalita reggiana, atterra in Sardegna e appare come svuotato, sia in fatto di energia che di voglia. Dowe lo maltratta spesso e volentieri in difesa e quando tocca a lui ricambiare il favore, sembra quasi giocare a nascondino. Mai un’iniziativa offensiva capace di creare un buon tiro per compagni, mai un attacco deciso al ferro. Segna due triple, una delle quali a partita già finita, e nulla di più.
Marcus Lee 4.5: ha la scusante dei problemi alla schiena che lo tormentano da settimane. Sakota però non può fare a meno del centro che ha retto tutta l’Unahotels nel mese di marzo, ma Lee oggi proprio non ne aveva. Appena 2 punti segnati e 3 palle perse, frutto di una scarsa condizione e di poca attenzione. Emblematica la palla persa a centrocampo: nel tentativo di andare via in palleggio a Diop, cerca un goffo dietro schiena elementare letto perfettamente dal centro senegalese, che ringrazia e va a schiacciare.