Non sono giorni belli per l’UnaHotel Reggio Emilia, alle prese con una crisi tecnica e di risultati certamente non prevista questa estate.
Dopo il KO di ieri sera in casa vs Trieste, non proprio una delle grandi di questa LBA 2022-23 ed aver molto probabilmente compromesso uno degli obiettivi della stagione come la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia 2023 con uno score che oggi recita impietosamente due sole vittorie (vs Treviso all’esordio e vs Brindisi), al netto di ben sette sconfitte (Derthona, Napoli, Varese, Virtus Bologna, Verona, Scafati ed appunto Trieste), è stato ritenuto impossibile proseguire in stagione con coach Max Menetti alla guida del roster, colui che era stato ri-accolto dopo la separazione estiva da coach Attilio Caja.
Una mossa dolorosa, sia chiaro ma che nell’ambiente in pochi han compreso se non con la solita logica del “dare una scossa allo spogliatoio”.
Sì, perchè l’aver richiamato Max Menetti al timone del vessillo emiliano soprattutto di ritorno dopo due anni d’esilio dal PalaBigi, era stato visto dall’ambiente come una mossa di grande spessore, un segnale forte che riportasse ancora più entusiasmo nella città del tricolore dopo i fasti vissuti appunto con il coach reggiano: dal ritorno in LBA nel 2011-12 fino dalle due finali scudetto purtroppo perse alla Supercoppa conquistata.
Max Menetti oggi per migliorare magari (perchè no?), il raggiungimento dei Playoff dello scorso maggio nonchè la Finale in FIBA Europe Cup dopo un cammino esaltante.
In verità alcune scelte operate nel mercato estivo non avevano convinto molto gli addetti ai lavori. Con il doppio impegno, LBA e BasketballCL, sembrava corto anzicchè no e purtroppo, l’aver già rinunciato a due stranieri ingaggiati tra luglio ed agosto come D.J. Funderburk e Kassius Robertson confermavano la sensazione che qualcosa non stesse andando come ci si attendeva.
L’ingaggio poi di Beka Burjanadze sembrava aver lenito le perplessità ed il cammino in BasketballCL 2022-23 tutto sommato poteva definirsi positivo con due buone vittorie vittorie (vs Bonn e Pinar), e due sconfitte (Aek e Pinar) comunque accettabili e con le chances intatte di passare al turno successivo (venerdì 7 dicembre c’è il ritorno ad Atene vs l’Aek).
Comunque sia adesso si cambia registro ed ecco arrivare coach Dragan Sakota, serbo di Belgrado classe 1952, in possesso di passaporto greco.
Coach a dir poco esperto Dragan Sakota che vanta una lunga carriera in Europa. Tra le tappe più significative del suo percorso, le esperienze con squadre di livello come Paok Salonicco, Fortitudo Bologna, Trabzonspor, AEK Atene, Stella Rossa Belgrado, fino a chiudere l’ultima stagione sportiva in Spagna a Saragozza, subentrando in corsa e portando la squadra alla salvezza.
Le sue vittorie parlano di un campionato greco, una Coppa di Grecia, una Coppa di Serbia e Montenegro, una Coppa delle Coppe ed una Basketball Champions League con l’AEK Atene nel 2018.
Inoltre Dragan Sakota è stato anche allenatore della Nazionale della Serbia e Montenegro nel Campionato Mondiale del 2006.
Scelta azzardata? Sbagliata? O forse solo troppo affrettata? Difficile saperlo oggi. Gli infortuni hanno certamente avuto un peso nei risultati deludenti in LBA eppoi il rientro a pieno regime di gente come Osvaldas Olisevicius ed Artur Strautins, fermi a lungo dalla scorsa stagione, ha pesato nel rendimento medio della squadra. Si dovrebbe migliorare, si spera.
Nel frattempo la Pallacanestro Reggiana piange la scomparsa della signora Giovannina, madre dell’ex patron Stefano Landi, avvenuta nella giornata odierna all’età di 88 anni. La Redazione di All-Around.net si unisce al cordoglio della società e della famiglia Landi.