Ed alla quarta trasferta di Eurolega arrivò la sconfitta, per la gioia dei tanti che tifano contro. Non c’è nulla di strano perdere al Palau Blaugrana contro una delle candidate più autorevoli al titolo ma certo fa specie il modo in cui i biancorossi (togliete quell’orribile stampa di color verde sul petto, vi prego, e magari scriveteci Olimpia), hanno alzato bandiera bianca.
Ci eravamo abituati forse troppo bene negli ultimi tempi con la squadra di Messina capace di lottare (sempre) e vincere (spesso) anche su campi difficili come nell’ultima in Baviera o al limite dell’impossibile come a Belgrado e, quando ciò non accadeva, perlomeno ci si provava con le unghie e con i denti.
Stasera la squadra campione d’Italia mi ha dato la netta impressione di essere senz’anima facendomi fare un balzo indietro nel tempo a certe edizioni Olimpia che in Eurolega raccoglievano solo mazzate, partendo già sconfitte e non provandoci neanche.
Ecco, questa edizione dell’Olimpia però avrebbe almeno il doppio del budget di quelle degli anni targati Armani Jeans con Livio Proli al comando e ben altre ambizioni.
Per cui, è poco tollerabile una prestazione come quella odierna, dopo 4 giorni di riposo pur con in mezzo il viaggio in Catalogna. Mi sarei aspettato una partita diversa, giocata tanto sui nervi, sui contatti ed anche con tanto gioco sporco.
Invece dopo un buon primo quarto i milanesi si sono sciolti come neve su qualche spiaggia della Costa Brava. L’attacco è l’imputato numero uno, con i soli 20 punti segnati tra 2 e 3 quarto che hanno deciso irreversibilmente l’esito della stessa.
Senza Shields e Mitrou Long nel reparto dietro Pangos ed Hall sono costretti a cantare e portare la croce con il risultato che non fanno bene né uno né l’altro. Il secondo soprattutto, il più utilizzato dal coach, sembra un altro giocatore rispetto a quello dell’anno scorso.
E’ chiaro poi che venendo meno le prime due fonti di ispirazione per il gioco milanese non è facile assorbire l’urto di una corazzata come la squadra guidata da Jasikevicius. Messina dal canto suo non ha nemmeno provato, a mio avviso, soluzioni alternative.
Non in regia dove c’era poco da inventarsi ma mi aspettavo qualche minuto di Pippo Ricci da 3 date le difficoltà di Thomas e del rientrante Datome. Mi aspettavo qualche minuto in più di Tonut, anche se in quelli che ha giocato non ha certo lasciato il segno. Mi sarei aspettato un tentativo di cambiare ritmo, di serrare le fila difensive, di rompere il ritmo altrui magari con brani di zona. Niente di tutto questo.
Devo dire che in me serpeggia un poco di preoccupazione, non vedo i prodromi di una squadra messiniana, specialmente in difesa. E come detto, dato che in attacco si tende ad avere parecchi minuti in ogni partita di siccità offensiva causata dalla poca creatività degli interpreti io uno sguardo al mercato lo darei.
Un 2-3 che crei dal palleggio per sé e per gli altri, che abbia punti nelle mani, che sia capace anche di finire in mezzo al traffico. Son tutte caratteristiche proprie del buon Shavon ma che con un accurata ricerca si possono trovare anche in altri giocatori, Dorsey in primis ad esempio ma non solo.
Giovedì prossimo arriverà un Real Madrid ferito dalla Virtus a domicilio, per cui bisognerà stare all’erta. Non si possono lasciare altri punti per strada e un altra sconfitta aumenterebbe in maniera esponenziale dubbi e perplessità in tutto l’ambiente.
E poi occhio al Chacho, nullo ieri vs Bologna ma sicuramente non sarà così al Forum. Speriamo che l’emozione lo blocchi un attimo, o che in cuor suo gli dispiaccia farci male. In tanti lo rimpiangono, ma bisogna capire una volta per tutte che a 37 anni il suo impiego, in biancorosso come in camiseta blanca, è e sarebbe dovuto essere giocoforza limitato.
All’Olimpia, di sti tempi, serve altro.
IL TABELLINO: BARCELLONA – OLIMPIA MILANO 74 – 56
DIAMO I NUMERI
0,90 – i punti al minuto del grande ex di giornata Brandon Davies. Una statistica che si vede raramente in Eurolega dove di solito il rapporto è molto più basso. L’ex Varese stasera aveva molta voglia di farsi rimpiangere e lo si è visto subito, non comprendo però i soli 20 minuti in campo visto il rendimento e vista la partita non certo positiva di Hines. Mah…
5/35 – la stagione europea di Devon Hall è riassunta in questi due numeri. Ovvio che con questo rendimento e stante l’assenza di Shields l’Olimpia farà fatica a strappare vittorie in Eurolega. Urge un cambio di passo da parte dell’ex Bamberg, non può mica essersi scordato come si gioca e soprattutto come si segna. Il ritorno di Mitrou Long potrebbe aiutare a farlo giocare meno ma meglio (anche perché peggio è veramente difficile).
18 – gli errori del Barcellona, su 21 tentativi nel tiro da 3. Ed hanno vinto di 20 alzando il piede dall’acceleratore negli ultimi minuti. Ciò nonostante, la squadra catalana non mi ha destato grandissima sensazione, anzi sono convinto che si sia persa un occasione perché un Olimpia dal rendimento appena decente se la sarebbe potuta giocare. Certo il roster blaugrana è infinito ma ad oggi mi sento di dire che non andranno nemmeno alle Final 4 e nel caso sarebbe il capolinea per coach Jasi, sempre simpatico come il trapano del vicino di casa alle 8 del mattino di un giorno di festa.
4 – i recuperi di squadra di Milano, una cifra così striminzita da fotografare alla perfezione dove è mancata in primis la squadra di Messina. L’aggressività difensiva in primo luogo, che permette a tutti di prendere ritmo anche offensivo, di trovare tiri, canestri e fiducia in transizione o in contropiede primario. E’ altresì vero che da certi quintetti in campo tipo Pangos, Baron, Datome, Voigtmann e Davies tutto si può pretendere tranne aggressività difensiva. Un bel rompicapo per il Pobo….
8 – le settimane che mancano all’apertura dei panettoni in occasione del Natale ed anche alla rivalutazione del tendine di Shields. Cosa lega i due eventi? Beh, Deshawn Thomas ovviamente. Se Shields dovesse rientrare con l’anno nuovo credo che l’ex Bayern potrebbe conservare il suo posto, altrimenti si renderebbe necessario un sostituto diretto ed a fargli posto potrebbe essere proprio Deshawn, non così sicuro di addentarlo, quel panettone. Ammesso e non concesso che non elevi il suo rendimento (deficitario, ad oggi) e la sua coesione in questa squadra poiché sembra proprio un pesce fuor d’acqua.
5 – come i tiri da tre sbagliati, i punti ed il voto in pagella di Kevin Pangos. Altra prestazione che desta perplessità da parte dell’ex Cavs. In attacco non incide, fatica a prendere le redini di squadra e gioco ed in difesa è una tassa. Ricordando sempre che bisogna dargli del tempo, ci auguriamo possa crescere alla distanza, perché finora ci sarebbe quasi da rimpiangere il buon caro Delaney. Esagero? Ditemi nei commenti come la pensate.
SALA STAMPA
Ettore Messina
“Dopo un buon primo quarto, ci sono saliti addosso ed è stato così per tutta la sera. L’ingresso di Jan Vesely ha cambiato la partita.
Noi non abbiamo fatto abbastanza in attacco e la difesa non ci ha sorretto. È stata una partita povera su ambedue le estremità del campo contro una squadra che ha giocato molto bene e ovviamente meritato di vincere. Credo che si sia difettato di pazienza.
Per tutta la sera abbiamo forzato la ricerca della prima opzione invece di andare oltre. Per loro era una partita molto importante, lo era anche per noi ma loro giocavano in casa, erano un po’ più tesi.
Ma gli abbiamo permesso di correre, di segnare canestri facili, prendere un vantaggio di 12-14 punti e giocare a quel punto più sciolti”.
Jasikevicius
“Penso che abbiamo aumentato la nostra solidità dopo il primo quarto, da lì in poi è stato tutto facile per merito nostro. Non è stata una bellissima partita, abbiamo sbagliato tiri in quantità e pure Milano.
E’ l’inizio della stagione, la cosa più importante adesso è migliorare e fare passi in avanti e soprattutto vincere le partite e lo abbiamo fatto. Ed importante è continuare a fare passi avanti e non indietro a partire dalla prossima partita di domenica”
Cristiano Garbin
@garbo75