Madrid (SPA), 27 ottobre 2022 – La Mission Impossible bianconera è avvenuta, e nessuno ci avrebbe scommesso neanche un centesimo, soprattutto dopo la disfatta di Belgrado.
Potremmo parlare di un inizio gara da anni ’70-80, quando le partite in televisione non le guardava nessuno, e la squadra di casa poteva fare il bello ed il cattivo tempo, senza che alcuno potesse testimoniarlo, ma non lo faremo; potremmo parlare di come, sul 67-82 e tutta l’inerzia della gara in mano, la Virtus Bologna abbia deciso di complicarsi la vita mettendosi a zona sulle rimesse dal fondo prendendo due bombe quasi consecutive rimettendo in partita i blancos, ma non lo faremo, questa sera parleremo solo delle cose positive.
Dopo il de profundis cantato da stuoli di prefiche sul capezzale della grande malata felsinea quella di questa sera è un vittoria importante per un gruppo che si sta conoscendo, per un allenatore che ha fatto delle scelte, anche curiose, per quei giocatori che, già dati per inadeguati o finiti, questa sera hanno dato un segnale a tutto il continente. Parliamo dei lunghi che, contro gli spauracchi madrileni, hanno segnato 34 punti in tre, con un irreale 12/15 al tiro, per citare Renzaccio Ulivieri li potremmo chiamare la cooperativa del canestro; parliamo di Isaia Cordinier, bollato come non adatto alla pallacanestro fisica dell’ Eurolega, che ha messo a ferro e fuoco l’area del Real; parliamo di Milos Teodosic, che con tre giocate nel finale, ha rivinto la gara da campione.
La gara è racchiusa nella periodo precedente, dopo un inizio difficile, per merito di Hezonja e Deck, la Virtus Bologna non ha mollato, è rimasta in partita, e punto su punto ha ricucito lo svantaggio fino ad inizio terzo quarto quando ha messo la freccia e non si è voltata più indietro, e questo nonostante un arbitraggio a tratti imbarazzante o un Abalde che, facendo le veci del contumace Rudy Fernandez, se ci fosse stato ancora nel roster bianconero Marione Martini, non avrebbe finito la gara.
Il Real al momento non è sicuramente nel suo momento migliore, ma è anche giusto così, vista la lunghezza della stagione e gli obbiettivi dei Vicecampioni d’Europa, però sarebbe interessante conoscere le motivazioni dei pochi minuti dati a Yabusele nel terzo quarto, o i soli 16′ di gioco dati al migliore Hezonja degli ultimi tempi. Gli uomini di coach Mateo sono attesi dall’ardua trasferta del Forum di Assago dove, se giocheranno con l’intensità di questa sera, difficilmente porteranno a casa la pellaccia.
In casa Virtus Bologna questa vittoria è sicuramente un toccasana, dimostra che le scelte fatte quest’estate non erano poi così campate in aria, e ci sarà la possibilità di lavorare con molta più serenità per preparare la sfida casalinga, meno affascinante, ma probabilmente molto più insidiosa di quella di questa sera, contro l’Asvel Villeurbanne di Tony Parker. Il bilancio europeo bolognese, al momento, è in linea con le previsioni, in perfetta media inglese, ma ripensare alla sconfitta di Kaunas fa mordere ancor di più le mani, per il modo in cui si è persa la gara e per la valenza della stessa.
Nota polemica sull’arbitraggio: dopo 40″ Jaiteh con due falli, di cui probabilmente ce n’è mezzo, al 4° minuto due penalità anche per Mickey, non si sa bene perchè, un fallo di Abalde su Cordinier che sarebbe stato antisportivo anche a Rollerball, neanche visionato all’IR, una rimessa prima data a Bologna, e poi cambiata dopo proteste e IR, senza che in video ci sia l’evidenza di un tocco bianconero, e questi sono solo gli episodi più eclatanti. Ecco, pensavamo che con l’avvento della moderna Eurolega, delle dirette televisive, dei media coinvolti, certi episodi non si sarebbero più visti, ma, evidentemente, questi auspici, in Spagna, sono lacrime nella pioggia.
Spogliatoi
Sergio Scariolo
“Abbiamo giocato con confidenza, soprattutto in attacco. Abbiamo mantenuto le palle perse ad un livello accettabile. E’ stata una grande prova offensiva, non così bene in difesa. Siamo stati pazienti, mantenendo le perse a un livello accettabile. Stiamo crescendo, dobbiamo ancora migliorare tante cose. Siamo ancora all’inizio della competizione ma questa è una vittoria importante. Venivamo da due sconfitte in trasferta. Provare di poter vincere in tasferta è importante, soprattutto contro una grande squadra. Abbiamo giocato con personalità. La concorrenza in squadra ci vuole, è sana, abbiamo visto stasera Bako ma anche Jaiteh, penso che abbia fatto una buona partita. Bako ha fatto una partita eccellente: l’anno scorso contro il Real Madrid Bako contro Tavares mi aveva impressionato, aveva giocato senza paura contro un fenomeno come Tavares. Shengelia? Abbiamo deciso insieme che era meglio aspettare.”
Highlights:
Real Madrid vs Virtus Segafredo Bologna 92-95
Parziali: 24-18; 21-23; 19-27; 28-27
Pagelle:
Alberto Abalde 5,5: entra per menare, e lo fa, forse qualche minuto in più lo avrebbe meritato.
Adam Hanga 5: poco impiegato, commette subito due falli e scompare.
Mario Hezonja 7: sembra re Mida, ogni pallone che tocca entra dentro la retina, però le 4 palle perse contribuiscono moltissimo alla fuga bolognese.
Sergio Rodriguez 4,5: di stima. E’ evidentemente indietro di condizione, e stasera ha incontrato la sua kriptonite personale, il n° 6 bianconero, comunque una partita da zero punti del fuoriclasse col n° 13 non credo di ricordarla.
Gabriel Deck 8,5: se il Real è riuscito a giocarsela fino alla fine è tutto merito del fuoriclasse argentino: 28 punti, 34 di valutazione, semplicemente impressionante.
Vincent Poirier 4: imbarazzante, la pallida ombra del giocatore dello scorso anno, che spesso si faceva preferire a Tavarez, il suo quarto quarto è da tregenda.
Petr Cornelie 6,5: una sentenza dall’angolo, però con la sua altezza in più di 14 minuti non ha preso un rimbalzo, non ha preso un tiro da 2, non certo Riccardo Cuor di Leone.
Walter Tavarez 6,5: nonostante non abbia brillato, male le percentuali al tiro, e troppo arroccato sotto il suo tabellone per infastidire Jaiteh, una tripla doppia fra punti, rimbalzi e falli subiti non può passare inosservata.
Sergio Llull 4: irriconoscibile, non citiamo i numeri, per carità di patria e rispetto.
Guerschon Yabusele 6+: i numeri non dicono tutto, e questo è il suo caso, non brilla, ma la sua carica difensiva è mancata molto durante la fuga bolognese, ma se uno è a sedere non ci può fare nulla.
Eli Ndiaye n.g.:
Dzanan Musa 6+: si accontenta troppo del suo tiro da tre, con i suoi mezzi dovrebbe andare dentro l’area a tirare giù i ferri, però il suo contributo lo dà.
Niccolò Mannion n.e.
Marco Belinelli n.e.
Alessandro Pajola 7: pressa, ruba tre palloni, apre le strade ai compagni, trasmette carica, sedici minuti sono stati troppo pochi.
Ismael Bako 7,5: da giocatore non da Eurolega, troppo leggero e senza movimenti a rebus insolubile per Tavarez e compagni, alla faccia delle montagne russe.
Mam Jaiteh 7: frenato da 2 falli inesistenti in 40″ ha la forza e la capacità di non uscire dalla partita, ma anzi, di far ammattire Tavarez con il suo tiretto anticipato dai 3 metri, che è diventato il suo marchio di fabbrica, però un rimbalzo è troppo poco.
Gabriel Lundberg 8: difende, ma soprattutto fa ammattire i piccoli madrileni, e lo step back, e le penetrazioni, e gli assist, autore della seconda più bella giocata della partita insieme a Bako.
Daniel Hackett 7: avvio senza squilli, ma nel secondo tempo da’ il la alla fuga bianconera, un paio di ingenuità nel finale gli abbassano il voto.
Jordan Mickey 6,5: anche lui viene subito frenato dai falli ma, anche lui, ha la forza mentale di restare nel match, mezzo voto in meno per il fallo finale su Musa, Jordan: perchè?
Kyle Weems 6,5: partita umile, ma sostanziosa, si mette al servizio della squadra con assist e tanta, tanta, difesa.
Semi Ojeleye 6,5: come nei più classici commenti cestistici “aspetta che la partita vada da lui”, però quando questa arriva i falli lo mettono fuori partita, è comunque il miglior rimbalzista bolognese.
Milos Teodosic 7,5: viene centellinato, come un aceto balsamico di 80 anni, però quando lo si stappa, che aroma che esce. Dopo un paio di perse ad inizio gara, e non tutte per colpa sua, taglia a fette la difesa madrilista e nel finale fa le tre giocate che decidono la partita: palleggio arresto e tiro, quando nessuno segna, una palla rubata di puro istinto sul +4 e un 2/2 ai liberi che dà tranquillità a tutta la squadra.
Isaia Cordinier 7: la pantera francese stasera ha ruggito, eccome se ha ruggito, con i suoi garretti esplosivi si è preso l’area spagnola e l’ha fatta a fette, peccato che dopo la schiacciata, con fallo, sulla testa di Tavarez, l’adrenalina l’abbia tradito portandolo a strafare e a fare tre falli in un amen, il ragazzo, però cresce.
tromba