Brindisi, 16 aprile 2023 – “Potrebbe esser peggio, potrebbe piovere!”. Una delle scene iconiche del capolavoro di Mel Brooks descrive al meglio il pomeriggio al PalaPentassuglia per la Dinamo Sassari, se non fosse che già prima della palla a due sia stata accolta a Brindisi proprio d’autentico nubifragio. Pioggia che è diventata grandine sul parquet con un 92-58 senza appello in favore dell’Happy Casa, ufficialmente alla caccia del 4° posto occupato dai sardi, che perdono faccia e scontro diretto in una volta sola.
Una squadra quella di coach Piero Bucchi, osannato dal pubblico brindisi prima della gara in ricordo delle cinque annate vissute insieme, arrivata in Salento molle, come mai la si era vista in questo girone di ritorno, anche nelle uniche sconfitte in trasferta con Napoli e l’ultima con Verona. Energia che è durata appena un tempo, prima di affondare sui colpi di una New Basket Brindisi famelica e tratti rabbiosa.
Chiave di volta della gara lo sconcertante numero delle palle perse, 24 (!), nuovo record stagionale non solo per i sassaresi, ma per tutta la LBA, eguagliando in testa Scafati nella sconfitta a Brescia della terza giornata. Un’ecatombe di perse, specialmente nella ripresa in cui sono state addirittura 17, che hanno generato quasi sempre contropiedi aperti ad una Brindisi cinica e letale nel momento decisivo della gara.
Nel primo tempo sembrava quasi una sfida bloccata, con i rispettivi attacchi incapaci di trovare le adeguate contromisure alla difesa avversaria, con un punteggio che fisiologicamente ristagnava ad un misero 36-31. Il secondo attacco di tutta la LBA come quello della Dinamo e il migliore per percentuale da tre, capace di viaggiare in questo 2023 ad oltre 90 punti di media, è ufficialmente imploso nella ripresa chiudendo con appena il 22% da oltre l’arco e solamente 58 punti segnati, record negativo di stagione.
Sassari ha recuperato ufficialmente tutti, salvo il lungo degente Raspino, ma al PalaPentassuglia sono stati tanti quelli di fatto son spariti dal campo nel corso della sfida, come Gerald Robinson (4 punti) o Filip Kruslin (3 punti), molto nervoso specialmente con i compagni e capace di 1/6 che descrive al meglio l’irrequietezza del croato.
La Dinamo per non affondare si è aggrappata a lungo sulle proprie certezze, come Chris Dowe, 16 punti, ma autore di 7 perse sanguinose; oppure Ousmane Diop, 9 punti, 8 rimbalzi e tanta energia come sempre, forse veramente l’unico dei 12 di Bucchi che ha chiuso con ancora litri di benzina nel proprio serbatoio.
Per l’Happy Casa un pronto riscatto, dopo la concitata sfida di Scafati di martedì scorso. Una rabbia montata nei giorni successivi alla trasferta campana e deflagrata quest’oggi in maniera lampante nella ripresa, azzannando una preda apparsa inerme per tutti i minuti finali.
Una squadra quella di Frank Vitucci capace di aggredire in difesa una Dinamo lenta e colpendo in contropiede con i propri esterni, abili nello sfruttare i tanti vantaggi regalati dagli ospiti. Il 56-27 della ripresa è emblematico, quasi non sembravano due squadre appartenenti alla stessa categoria.
Una sfida a scacchi vinta dal coach veneziano con la solita pedina che, dopo il suo rientro, ha riportato Brindisi nei piani alti della classifica, quelli che le competono: il letale D’Angelo Harrison (19 punti) e assoluto killer della gara, se c’è da chiudere la partita date pure la palla all’ex Prometey.
Non solo il numero 7, anche gli altri due americani di casa si sono caricati Brindisi sulle spalle, Marcquise Reed e il grande ex di giornata Jason Burnell, 15 punti a testa, con il dente parecchio avvelenato dopo la mancata riconferma estiva in Sardegna.
Menzione speciale per gli italiani, Bruno Mascolo (10 punti) e Andrea Mezzanotte (9 punti), decisivi in avvio di ultimo periodo con i loro punti, quando serviva mettere fuori combattimento un avversario ormai moribondo.
L’avvio di gara è guardingo per entrambe le formazioni, ma è già chiaro che sarà Dowe lo sorvegliato speciale di Brindisi, sono infatti i suoi canestri a permettere alla Dinamo di tenere il naso avanti per gran parte del primo quarto. L’Happy Casa trova in Riismaa l’eroe inaspettato, piazzando 8 punti in fila, gli unici della sua gara, permettendo ai padroni di casa di allungare sul 17-14.
Un Dowe scatenato e la bomba di Bendzius chiudono la prima frazione, 20-21 in favore dei sardi.
Nel secondo periodo la tensione sale così come i tanti errori, da una parte e dall’altra. Dopo oltre 4′, che assomigliano per lunghi tratti ad uno stallo alla messicana di stampo Spaghetti Western, non segna praticamente nessuno, appena 2 punti per parte. Nick Perkins rompe il sortilegio e Brindisi torna a girare in attacco, Sassari no.
Treier da centro, visti i problemi di falli di Stephens e Diop, non paga dividendi e la squadra di Vitucci firma il primo allungo, 28-23. Gli ospiti tengono mentalmente, nonostante i tanti errori al tiro, e la tripla di Kruslin, l’unica della sua serata, suona come un dolce risveglio per gli uomini di Bucchi che chiudono il primo tempo dietro 36-31, ma ancora ampiamente in partita.
Nella ripresa i padroni di casa volano subito sul +7, ma Sassari reagisce con un ottimo Diop e un redivivo Jamal Jones, 5 punti consecutivi che riportando due volte gli ospiti sul -1.
È la sliding doors del match, con l’inerzia a favore Dowe e compagni non sfruttano il momento e Brindisi dà una sgasata che lascia gli avversari sul posto. Un 13-0 devastante firmato quasi esclusivamente da un Harrison da cineteca.
Il Banco subisce il colpo e chiude dopo 30′ sotto sul 59-47.
Negli ultimi 10 minuti è un monologo salentino, prima Mascolo e poi Mezzanotte mettono la parola fine alla sfida, con la Dinamo sprofondata nell’abisso sul -27. È ufficialmente garbage time, ma la New Basket non smette di divertirsi e di divertire un PalaPentassuglia ormai in festa.
La partita, finita ormai da tempo, si conclude al suono della sirena sul 92-58. Vittoria e scontro diretto ribaltato, visto il -18 subito all’andata, per un’Happy Casa sfavillante e concreta nel momento decisivo; per il Banco di Sardegna una sconfitta senza appello.
Brindisi, dopo le ultime sfortunate trasferte, si ritrova ad essere la vera mina vagante di questo girone di ritorno e non solo, visto che ormai il 4° posto occupato proprio dai sardi dista appena 2 punti e i playoff sono praticamente una certezza. Serve solamente puntellare la propria classifica nelle ultime sfide della stagione regolare, partendo già da questo mercoledì nel turno infrasettimanale a Masnago con una Varese ferita, dopo la pesante penalizzazione subita nei giorni scorsi.
Per Sassari un’altra battuta d’arresto fuori casa che suona come campanello d’allarme, specialmente per come è arrivata, quasi senza combattere nella ripresa. Ora la quarta piazza non è più al sicuro, da dietro spingono per far cadere dal piedistallo la squadra isolana, ma il calendario aiuta parzialmente gli uomini di Bucchi: mercoledì infatti al PalaSerradimigni arriva una Trieste in caduta libera.
La parola d’ordine è una sola: rialzarsi!
Happy Casa Brindisi – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 92-58
Parziali: 20-21; 16-10; 23-16; 33-11.
Progressione: 20-21; 36-31; 59-47; 92-58.
Sala Stampa
Piero Bucchi
“Abbiamo giocato sottotono, complimenti a Brindisi, dobbiamo resettare mentalmente e ripartire dopo 3 mesi al massimo dove abbiamo fatto una grande rimonta. Bravi loro, cerchiamo di ritrovare il nostro smalto”.
Francesco Vitucci
“Abbiamo trasformato nella maniera migliore la rabbia agonistica e sportiva accumulata nelle due sconfitte rimediate all’ultimo possesso. Sassari era la squadra leader nel tiro da tre punti e seconda per assist e punti realizzati, i numeri di oggi dicono tutto sulla nostra prestazione difensiva. Grande partecipazione da parte di tutti, un segnale di compattezza e voglia di vincere”.
Le Pagelle
Happy Casa Brindisi
Jason Burnell 7.5: il grande ex dal dente non avvelenato, di più! In estate non si è guadagnato la riconferma a Sassari dopo un’ultima stagione fatta di pochi up e tanti down. A Brindisi è rifiorito, come ai tempi di Cantù e alla prima annata sarda. Leader emotivo di una Brindisi che proprio al suo arrivo gli aveva dato, a sorpresa, i gradi di capitano. Per lunghi minuti diventa una sfida personale tra lui e Bendzius, lo provoca e ad ogni canestro arringa la folla come il migliore dei capi popolo. Una gara di grande solidità e intensità che sfianca una Dinamo arrivata scarica. 15 punti per il nativo della Florida, con 4 rimbalzi e 2 assist.
Marcquise Reed 7: nel primo tempo non sembra in giornata, con appena 3 punti segnati tutti a gioco fermo e qualche persa di troppo. Nella ripresa si scatena, sfruttando alla grande i tanti contropiedi concessi da una Dinamo in stato confusionale. Chiude con 15 punti, 3 rubate e 14 di valutazione.
Ky Bowman 6: in un primo tempo a basso punteggio, riesce a dare il proprio contributo con giocate di livello, anche se molto falloso al tiro. Nella ripresa è uno dei pochi di Brindisi incapace di aumentare la propria intensità, soprattutto in attacco, chiudendo con le marce basse quando invece i compagni bruciano gli autovelox di mezzo Salento.
D’Angelo Harrison 8: il suo rientro è coinciso con la rinascita di Brindisi non solo in classifica, ma soprattutto nel gioco. L’ex Prometey è l’anima dell’Happy Casa, con lui in campo la squadra acquista una fiducia e una consapevolezza smisurata. Partendo dalla panca è il click che cambia l’inerzia della gara. Dowe e Kruslin non lo fermano neanche per sbaglio e piano piano monta come una temporale che si abbatte sugli ospiti nella ripresa. Uno show balistico che annichilisce una Sassari sulle ginocchia e con la lingua di fuori. Stampa 19 punti, 4 rimbalzi, 2 rubate, 2 assist e 22 di valutazione. MVP del match.
Bruno Mascolo 7: nel primo tempo è delegato quasi esclusivamente a contenere un Dowe a tratti straripante. Nella ripresa oltre all’asfissiante difesa, prende le redini della gara e gestisce magistralmente l’attacco salentino. Confeziona un ottimo tabellino da 10 punti, 9 assist e 24 di valutazione.
Andrea Mezzanotte 7: fino al 30′ spettatore non pagante al PalaPentassuglia. In avvio di ultimo quarto veste i panni del boia di una Sassari moribonda. Tre triple consecutive che ammazzano definitivamente ospiti e partita. White Mamba.
Joonas Riismaa 6.5: a sorpresa in quintetto, ripaga alla grande la fiducia del coach. Semi infallibile al tiro, timbra 8 punti in un amen. Quando rientra in campo e costretto ad uscire subito dopo per una botta al fianco, in uno scontro con Bendzius. Termina la gara prima del tempo, ma la sua firma l’aveva già lasciata.
Jordan Bayehe 5.5: l’unica nota stonata nella sinfonia dell’Happy Casa. In difficoltà su Diop, paga la sforzo soprattutto in attacco in cui appare meno di rado della cometa di Halley. Nell’ultimo periodo si risveglia dal torpore e nel naufragio di Sassari riesce a migliorare il proprio tabellino, recuperando addirittura 5 palle consecutive.
Nick Perkins 6: la mano non è calda come al solito, soprattutto dalla media distanza, ma chiude l’area come poche volte ha fatto vedere in questi anni in Puglia. Per la prima volta dopo 4 mesi non va in doppia cifra, anche per i problemi di falli, segnando appena 8 punti. È bravo comunque a sfruttare la scarsa vena realizzativa degli avversari per portare giù ben 9 rimbalzi. Forse una delle gare meno scintillanti in stagione del centrone di Vitucci.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 5: il suo recupero procede lento, ma la fiducia torna a farsi intravedere. Il tiro ancora non lo aiuta, ma meno timido rispetto all’ultima uscita. Ha un bagliore in avvio di ripresa con 5 punti consecutivi che illudono sia lui che la Dinamo che torna ad appena un punto di distanza. I canestri segnati lo rinvigoriscono, soprattutto in difesa con ottime letture, ma quando si alza la marea avversaria anche lui viene travolto.
Gerald Robinson 4: dal suo rientro dopo l’infortunio muscolare è la limite della schizofrenia. Male a Verona, bene con Treviso e malissimo oggi. Parte a rilento, ma senza grosse pause nella gare. Nel secondo tempo il disastro. Sbaglia tutte le scelte prese, rallentando il gioco e gettando alle ortiche palloni sanguinosi che fanno partire costantemente la 4×100 brindisina. Appena 4 punti segnati, 3 assist e 4 perse.
Chris Dowe 6.5: già dalla palla a due è focalizzato sulla sua missione di serata, quello di martirizzare il ferro avversario. Nel primo quarto è già in doppia cifra con 12 punti, un rebus per la difesa di Vitucci. Il trascinatore della Dinamo nell’ultimo mese però, quasi per magia, si inceppa. La difesa aggressiva di Brindisi gli toglie le proprie certezze e il secondo tempo si trasforma in un’agonia, con 7 palle perse e senza il proprio faro Sassari è costretta ad arrendersi. Il suo tabellino recita 16 punti ed appena 2 assist.
Filip Kruslin 4.5: fin da subito si capisce che non sarà la sua serata. Sbaglia tiri aperti dal perimetro che in questo 2023 metterebbe bendato, chiudendo con un 1/6 per il miglior realizzatore da fuori dell’intero campionato. Al di là degli errori al tiro, si fa notare per il crescente nervosismo, rivolto quasi esclusivamente ai propri compagni. Una serenità mancante che si riversa sulle banali palle perse (3), in una gara da dimenticare in fretta.
Giacomo Devecchi s.v.: entrato giusto nel finale del primo tempo, nell’ultimo possesso offensivo di Brindisi.
Kaspar Treier 5: la rottura del naso in settimana lo costringe ad una maschera protettiva, ma più che il temibile Batman assomiglia ad Arlecchino. Si prende due triple aperte, risultato: un airball e un mattone sul secondo ferro. Lancia via la maschera per disperazione, notevole gesto atletico per l’estone, unico degno di nota nella sua serata.
Massimo Chessa s.v.: toccata e fuga senza lasciare il minimo segno.
DeShawn Stephens 5: non parte male, anzi. Aggredisce fin da subito il canestro, mettendo in difficoltà un Perkins più pesante e lento di lui. Paga i problemi di falli, ma nella ripresa sembra giocare a basket saponato. Non riesce a tenere in mano un pallone che sia uno e Brindisi ringrazia, iniziando a correre in contropiede e ammazzando di fatto la gara. 6 punti e 4 perse per l’ex Fortitudo, tutte in fase di ricezione.
Eimantas Bendzius 5.5: nel primo tempo è tra gli migliori della Dinamo insieme a Dowe. Solita garra difensiva, sgomitando a rimbalzo, rubando palloni e segnando 5 dei 10 punti nell’asfittico secondo quarto. Nella ripresa però si scioglie come tutta la Dinamo e per la squadra di Bucchi è davvero notte fonda.
Stefano Gentile 6: appena 4 punti per l’ex Reggiana, ma un energia messa sul parquet che a molti dei suoi compagni manca. Non si prende molte responsabilità in attacco, ma lo vedi spesso e volentieri, specialmente a rimbalzo, portando giù 7 palloni. Ha il grande merito di uscirne pulito nella fiera delle perse: infatti è l’unico degli ospiti, se si escludono le comparsate di Devecchi e Chessa, a chiudere con ZERO perse. Un vero e proprio evento nella serataccia dei sassaresi.
Ousmane Diop 6.5: ha un’altra energia rispetto a Stephens, ma ormai non è più una novità. Nel primo tempo non segna, ma l’intensità che ci mette in difesa e a rimbalzo è notevole, se Brindisi nei primi 20′ non segna veramente mai nel pitturato è, sostanzialmente, merito suo. Nel terzo periodo la Dinamo resta a galla grazie ai suoi punti, in un canestro che i sardi iniziano a vedere come la cruna di un ago. Chiude sfiorando una doppia doppia da 9 punti, 8 rimbalzi, 2 rubate e 15 di valutazione.