Sassari, 15 gennaio 2023 – Lo tsunami, o per meglio dire, la tempesta perfetta si è abbattuta sulle speranze dell’Happy Casa Brindisi, arrivata al PalaSerradimigni con ancora chance per un posto alle Final Eight e costretta ad arrendersi già nel terzo quarto contro una Dinamo Sassari praticamente perfetta, dominante sia fuori che dentro l’area, vincendo alla fine con il risultato di 111-93.
Il rammarico per i salentini è di aver sciupato l’occasione concreta di andare a Torino a giocarsi la Coppa Italia, viste le contemporanee sconfitte di Scafati e Brescia, le sarebbe bastato infatti vincere stasera per garantirsi l’ottava piazza. Ed invece un’altra pesante batosta per gli uomini di coach Frank Vitucci, come l’ultima in casa contro Varese, in una stagione preoccupante, piena di up and down.
Il segnale più preoccupante resta la difesa, secondo centello subito in appena 7 giorni, incapace di arginare una Dinamo che ha trovato sì la grande serata al tiro sia dentro che fuori dall’area, ma aiutata parecchio dalla non difesa ospite, indietro sempre di un paio di giri e per nulla aggressiva.
Cattiveria mancante che sì è evidenziata anche nella lotta a rimbalzo (43-21), o forse sarebbe più giusto dire nel massacro a rimbalzo, nonostante i più chili a disposizione contro una Sassari molto più leggera, ma capace di dominare in una voce statistica che spesso l’ha vista soffrire.
Per la Dinamo invece morale opposto: in netta crescita in questo 2023 e le ultime due uscite, sia a Reggio che stasera, sono la prova conclamata che con il roster al completo questa squadra possa dire la sua nel girone di ritorno.
La crescita offensiva resta forse la più evidente, con i 212 punti segnati nelle ultime due gare (!), e con le percentuali dai 6.75 in rapida ascesa, come stasera con Bendzius e soci capaci di mantenere il 60% per lunghi tratti del match, fino al 58% finale (17/29).
Un attacco che ormai gira alla perfezione, ma con anche una difesa capace di stringere le maglie nei momenti chiave, come nel terzo periodo, dopo il soprasso ospite del 55-56 si è chiusa a testuggine come una legione romana, piazzando un break devastante di 13-0, lievitato fino al 33-14 negli ultimi 7′ del terzo quarto. Game, set and match!
Sassari straripante dunque, capace di portare in doppia cifra 6 uomini, trascinata dall’MVP Eimantas Bendzius (20 punti), solito killer silenzioso con 4/5 da oltre l’arco e anche 6 assist. In doppia cifra anche gli uomini più in forma di questo mese, Jamal Jones (15 punti), Filip Kruslin (14 punti) e Chris Dowe (15 punti), ormai pienamente recuperato.
La sorpresa però è l’exploit di Stefano Gentile, 15 punti e 6 assist, dopo settimane di difficile recupero della migliore condizione dopo acciacchi fisici ed una tonsillite che l’ha fortemente debilitato. Da rivalutare invece le condizioni di Gerald Robinson e Ousmane Diop, usciti rispettivamente per un fastidio muscolare e una scavigliata che verranno rivalutate in settimana.
Sponda Happy Casa c’è poco da salvare, dopo una prestazione fortemente insufficiente di tanti, ma che se non è crollata definitivamente deve ringraziare il grande ex della gara, Jason Burnell (15 punti), ma che non ha sentito minimamente l’emozione dopo due stagioni nell’isola, capace di mettere scompiglio sia nel pitturato sassarese che oltre l’arco, fondamentale in cui ha sempre sofferto, ma che con il 3/4 di serata sembrerebbe aver risolto.
Bene anche il totem Nick Perkins (21 punti), per lunghi tratti una spina nel fianco per la difesa di casa, e Marcquise Reed (20 punti), l’unico capace di battere la difesa sarda attaccando il ferro in penetrazione. In attesa del completo recupero di D’Angelo Harrison, stasera presente in panchina, ci saranno da fare riflessioni in casa brindisina, con Dikembe Dixson e Junior Etou ancora due corpi estranei all’interno della squadra, difficoltà continue che evidenziano la loro inadeguatezza per il livello di questa LBA.
Sassari parte subito sparata, le mani da oltre l’arco sono già incandescenti e con quattro triple, due delle quali di Jones, prova il primo allungo sul 12-6. Perkins mette le tende nel pitturato, forzando Stephens al secondo fallo in un amen e riporta Brindisi a contatto sul 16-16. Kruslin però, uscito dalla panchina, è ancora toccato dallo spirito di “Pistol” Pete Maravich è bombarda una Brindisi troppo statica sul perimetro.
Il primo periodo si chiude sul 27-23 con un notevole 6/9 dai 6.75 per gli uomini di Bucchi, contro i zero tiri tentati dagli ospiti, ma tenuti in piedi da Perkins.
Nel secondo quarto prende fiducia Ousmane Diop (7 punti) e alza la voce a rimbalzo, Gerald Robinson (8 punti) si unisce alla fiera della tripla e la Dinamo tenta la seconda spallata, 34-27. Ma Brindisi regge l’urto e toglie il tappo da oltre l’arco con due bombe che la riportano a -1.
La panchina sassarese ha un grande impatto, trascinata da un Gentile finalmente tornato ai suoi livelli, ma è solo +5, perché l’Happy Casa nel pitturato è di casa, tirando con oltre il 60% e restando in agguato.
La Dinamo abbassa le proprie percentuali, ma fa il vuoto nei rimbalzi d’attacco, saranno 12 all’intervallo, e resta avanti nonostante un Burnell che fa il bello e il cattivo tempo. L’ex di giornata, spalle a canestro, è un rebus irrisolvibile per Jones che non ha i mezzi per fermarlo e i pugliesi restano lì attaccati.
Il primo tempo è un continua tira e molla che si conclude sul buzzer beater di Reed che sigilla il 51-46 con cui si va negli spogliatoi. Padroni di casa praticamente perfetti da tre con il 64% (9/14), con gli ospiti che reggono l’urto con un ottimo 63% dentro l’area grazie al due Reed-Perkins, 18 punti in due.
Nella ripresa Brindisi esce con la bava alla bocca, Perkins mostra i muscoli e Burnell si riscopre cecchino dalla lunga distanza e proprio una sua tripla firma il sorpasso sul 55-56, con un parziale di 4-10 che sembra girare l’inerzia.
Lo schiaffone ricevuto risveglia il Banco di Sardegna che da questo momento non si guarda più indietro. Jones sale in cattedra e la difesa di Bucchi fa il resto, con la transizione che tramortisce i salentini. Il break di 13-0 è di quelli che fanno male e Brindisi non sembra capace di rispondere.
A rimbalzo gli ospiti continuano a soccombere e se concedi seconde o terze possibilità ad un attacco come quello dei sardi, allora è proprio finita. Sassari perde Robinson e Diop per infortunio, ma non si nota per nulla, perché l’attacco con Dowe e Gentile gira alla perfezione, con Bendzius e Kruslin infallibili al tiro.
Il terzo periodo si chiude sull’88-70, i 37 punti segnati in 10′ dai padroni di casa sembrano la parola fine al match.
Nell’ultimo quarto il canovaccio non cambia, Kruslin continua a martellare è già al 32° minuto la Dinamo sfonda i 100 punti, volando sul +26. La gara è ormai finita.
Brindisi salva l’onore evitando di crollare nel punteggio, mentre la Dinamo con la panchina allenta la morsa in difesa. La gara si trascina fino al 111-93 finale.
Per Sassari è la seconda netta vittoria consecutiva, il primo significativo segnale per una squadra che sembra voler girare le sorti di una stagione nata storta e che nel girone di ritorno è chiamata ad una netta accelerata per risalire la classifica.
Nel momento forse migliore di questa Dinamo targata 2022-23 arriva l’insidiosa trasferta di domenica prossima, al PalaBarbuto contro una GeVi Napoli reduce dall’esaltante vittoria proprio tra le mura amiche contro la corazzata Milano, prima del crollo di stasera a Varese. Una sfida da prendere con le pinze.
Per Brindisi un’altra batosta che mina le certezze di una squadra che sembra vivere perennemente sulle montagne russe, l’addio alla Coppa Italia è il meno, perché ora il penultimo posto dista appena due punti, un nonnulla, e fa paura.
Il calendario di certo non aiuta la squadra di Vitucci, attesa domenica prossima al PalaPentassuglia dalla complicata sfida contro la Virtus Bologna di Teodosic e Shengelia, che appena un mese e mezzo fa infliggeva 30 punti ai salentini. Forse il punto più basso di questa stagione, ma ora è tempo di risalire oppure si rischia veramente.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Happy Casa Brindisi 111-93
Parziali: 27-23; 24-23; 37-24; 23-23.
Progressione: 27-23; 51-46; 88-70; 111-93.
Sala Stampa
Francesco Vitucci, Piero Bucchi e Stefano Gentile.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 7: in difesa è costretto a pagare dazio, contro un Burnell bravo a sfruttare i chili in più portandolo in post basso. Ma è dall’altro lato del campo che si capisce perché la Dinamo abbia voluto puntare su di lui in estate, lasciando partire proprio Burnell. Un ripresa che è un clinic del perfetto attaccante, è lui che trascina la Dinamo nel 37-24 del terzo periodo, con giocate di puro talento. Se poi l’Happy Casa se lo dimentica sul perimetro, beh, allora se le cerca. Chiude con 15 punti e la consapevolezza di essere ormai il cardine nella Dinamo di questa stagione.
Gerald Robinson 6.5: un problema fisico lo toglie dalla gara a metà del terzo periodo. Quando è in campo è lucido in ogni scelta che fa. Attacca poco o nulla l’area, preferendo mettere in ritmo i compagni, ma è letale con un paio di bombe nel primo tempo.
Chris Dowe 7: gara a tutto tondo per il numero 5. Ancora una volta in quintetto, sfrutta la maggior fisicità rispetto agli esterni ospiti e attacca il ferro come sa fare, con le sue ormai classiche lacrime in corsa che trovano sempre il fondo della retina. Il tiro dalla lunga distanza fa ancora fatica ad entrare, ma gioca lo stesso una grandissima partita da 15 punti, 4 rimbalzi e 6 assist.
Filip Kruslin 7.5: da Natale la Dinamo ha trovato sotto l’albero un Kruslin nuovo, trasformato. Cattivo come sempre in difesa, ma letale in attacco, cosa che non è quasi mai stato. Da venti giorni tira con oltre il 60% dai 6 metri e 75! Anche stasera martella il canestro avversario con una costanza sorprendente. Sporca leggermente le sue percentuali nel finale, ma chiude comunque con 14 punti e 4/7 da tre. E bravo Filippo!
Giacomo Devecchi s.v.: solo 1′ per il classe 1985.
Kaspar Treier 6.5: i problemi di falli di Stephens costringono Bucchi a schierarlo da centro contro Perkins e compagnia, ma lui non si tira indietro, anzi. Sembra uscito da un film di Bud Spencer e Terence Hill, sgomita e fa a cazzotti con tutti quelli che provano a sbarragli la strada. Alla fine saranno 11 i suoi punti, con 6 rimbalzi.
DeShawn Stephens 5: dopo neanche un minuto ha già commesso due falli, contro un Perkins che non sa proprio come arginare, non ha trovato le istruzioni nella scatola. Prova a giocare un paio di volte spalle a canestro, ma non è proprio il suo pane. Si risveglia alla distanza con giocate di energia, sia a rimbalzo che a protezione del ferro con 2 stoppate, ma veramente troppo poco per quello che nella testa del GM doveva sostituire il forte, ma svogliato Onuaku.
Eimantas Bendzius 7.5: parte a marce ridotte, forse per i problemi accusati durante la settimana, ma si scalda come una stufa già nel secondo periodo. Brindisi prova a stancarlo attaccandolo ogni volta che si crea l’opportunità, ma il lituano è bravo a non uscire dalla gara e anzi inizia a picconare da oltre l’arco. Etou forse non lo conosce e gli concede un paio di tiri aperti frontali, tornato a Brindisi sarà crocifisso in sala mensa come Fantozzi. Chiude con 20 punti, 4/5 da tre, 6 rimbalzi e 26 di valutazione. MVP del match.
Stefano Gentile 7.5: il figliol prodigo è tornato! I problemi fisici sono ormai alle spalle e la condizione è in rapida ascesa. Bucchi, complice anche il fastidio avvertito da Robinson, gli concede tanti minuti sul parquet (21) e lui lo ripaga con una grande prestazione. Si divide la cabina di regia con Dowe e tutti e due non fanno pesare l’assenza di Robinson, anzi. Difensivamente invece è tornato il solito cagnaccio che sporca qualsiasi linea di passaggio. Suggella la sua gara con 15 punti, mai in doppia cifra in questo campionato, 2 rubate e 6 assist, uno dei quali alla Teodosic: tunnel al povero Etou, come il miglior Omar Sivori, e schiacciata di Treier.
Tommaso Raspino s.v: buttato nella mischia solo nel finale.
Ousmane Diop 6.5: chiamato quasi subito per sostituire lo sciagurato Stephens, già gravato di falli, lotta come un leone contro Perkins e domina fisicamente un Bayehe mai presente. Una scavigliata lo toglie dal match nel secondo tempo, a gara già ampiamente vinta. Riesce comunque a chiudere con 7 punti e 5 rimbalzi, 3 dei quali offensivi.
Happy Casa Brindisi
Junior Etou 4: come i suoi punti segnati. Bendzius lo porta a spasso per il campo e quando termina la gita, inizia la lezione del lituano che lo catechizza a dovere.
Jason Burnell 7: non sente minimamente la pressione del ritorno a Sassari dopo due stagioni in maglia Dinamo, anzi è carico più che mai. Lucido nello sfruttare il vantaggio fisico contro Jones, portandolo quasi sempre spalle a canestro e segnandogli sulla testa. La difesa di Bucchi prova allora a chiudergli l’area e lo sfida a tirare da oltre l’arco, suo tallone d’Achille. Risultato? 3/4 dai 6.75, chapeau! Anche in difesa parte bene, contenendo il pericolo numero Jones, ma quando il talento dell’americano si scatena anche Burnell è costretto ad alzare bandiera bianca. Nella ripresa si carica sulle spalle l’attacco di Brindisi, ma non appena cala i giri del motore, tutta la squadra di Vitucci si spegne definitivamente.
Marcquise Reed 6.5: spina nel fianco per gli esterni della Dinamo. Nel terzo periodo, quello in cui i padroni di casa chiudono la contesa, è l’unico di Brindisi capace di scardinare la difesa con le proprie zingarate in area. Chiude con 20 punti e 6 assist.
Ky Bowman 5: parte bene nel primo tempo, con un paio di canestri di talento, ma nella ripresa smette di segnare e in difesa fa pure peggio, stendendo il tappeto rosso agli esterni sassaresi.
Bruno Mascolo 6: nonostante la serataccia al tiro, 2/8 da due, porta a casa la solita gara solida. Ordinato sia difensivamente contenendo bene gli esterni sassaresi, incassando come un gran puglie un paio di colpi al viso, e in attacco smazzando 6 assist, con ancora la gara in perfetto equilibrio.
Andrea Mezzanotte 6.5: l’unico della panchina di Brindisi ad entrare in campo con la faccia giusta. Si vede poco, ma quando gli arriva il pallone è semplicemente letale, 4/6 al tiro. Nella sua miglior gara stagionale confeziona una prestazione da 12 punti e 2 assist, anche se in difesa continua ad essere troppo leggero.
Joonas Riismaa 4.5: parte alla grande sparando subito una tripla pochi secondi dopo il suo ingresso in campo. Ma è una gioia effimera, perché si eclissa per i restanti 14′ sul parquet e non fa letteralmente più nulla, ma proprio nulla! È infatti l’unico degli ospiti a chiudere con una valutazione negativa (-3).
Jordan Bayehe 5: viene brutalizzato fin dal primo minuto da un Diop più aggressivo e deciso di lui. Se Brindisi viene sovrastata a rimbalzo e anche colpa sua, che chiude con zero rimbalzi catturati. Si risveglia nel garbage time, ma è veramente troppo poco.
Nick Perkins 6.5: è l’unico degli ospiti in doppia cifra dopo il primo tempo. Domina contro uno Stephens troppo leggero e prova a caricarsi i compagni sulle spalle. Forse nella ripresa dovrebbe prendersi più responsabilità offensive, sfruttando il maggior tonnellaggio, ma si spegne alla distanza. Chiude con 21 punti e nella disfatta a rimbalzo è l’unico che veramente ci provi a mettere una pezza, portandone giù 7, 5 dei quali offensivi.
Dikembe Dixson s.v.: Vitucci concede all’oggetto misterioso di Brindisi gli ultimi 52” della gara. Con il rientro in gruppo del lungo degente D’Angelo Harrison, l’avventura a Brindisi di Dixson sembra ai titoli di coda. Senza che siano mai partiti quelli di testa.
Giovanni Olmeo