Napoli, 22 gennaio 2023 – Tu si ‘na cosa grande, come cantava l’immortale Domenico Modugno. Una grandissima GeVi Napoli in gran spolvero ha affondato una Dinamo Sassari spenta e quasi senza idee, una gara quasi mai in discussione e vinta dalla squadra di coach Cesare Pancotto per 93-83.
Una GeVi infallibile al tiro che ha trovato la serata perfetta, chiudendo con 70% da due e il 52% da tre, con quest’ultima ampiamente sopra il 60% per i primi 30′. Un’autentica esibizione balistica per i partenopei, aiutati da una difesa a dir poco svagata come quella ospite, ma capaci di sfruttare la vena realizzativa di giocatori ispirati come l’MVP di serata Elijah Stewart (22 punti e 4/5 da tre) e Devin Davis (14 punti e 3/3 dai 6.75).
Una vittoria arrivata non solo da oltre l’arco, ma soprattutto nel pitturato, territorio di conquista per JaCorey Williams, doppia doppia da 16 punti e 10 rimbalzi, che ha letteralmente spazzato via i lunghi sassaresi e si è vendicato della gara d’andata, in cui era stato uno dei peggiori di Napoli.
La squadra di Pancotto ha legittimato un dominio portando cinque giocatori in doppia cifra, oltre ai tre trascinatori sopracitati, anche i due esterni Jordan Howard (10 punti) e David Michineau (12 punti). Una supremazia evidenziata in ogni voce statistica, sia a rimbalzo (33-24) che negli assist (20-18).
La chiave di volta però è stata la difesa nei due quarti centrali, con cui Napoli ha inceppato un attacco sassarese parecchio ispirato nelle ultime uscite e invece stasera incapace di trovare una qualsivoglia contromisura, confezionando un parziale di 54-33 a cavallo dell’intervallo che ha indirizzato il match in maniera definitiva.
Dall’altra parte una Dinamo orfana di Gerald Robinson, restato a casa per un risentimento muscolare, che senza il proprio playmaker è crollata come il più classico dei castelli di carta, vista l’assenza dell’unico giocatore del roster capace di alzare il ritmo del gioco.
Gioco che è sempre restato molto compassato, nonostante un ottimo Stefano Gentile (15 punti), ma con un Chris Dowe (8 punti) incaricato di prendersi le redini della cabina di regia e che invece ha miseramente toppato. Coach Piero Bucchi è apparso a tratti disarmato davanti all’alto ritmo imposto dai padroni di casa, con i propri corazzieri rimasti invece al palo ad osservare.
Una serataccia per i lunghi isolani, con un DeShawn Stephens (6 punti) maltrattato da un Williams ispiratissimo, evidenziando in maniera sempre più sinistra la sua mancanza di continuità in una LBA che sembra ancora troppo per lui. Per non parlare di Ousmane Diop, 8′ di nulla in cui non sembrava neanche lui, sovrastato da chiunque e quasi senza energie necessarie per lottare, una rarità in una stagione molto positiva per il classe 2000.
Reazione che è arrivata solamente sul -23 in avvio di quarto periodo, ormai troppo tardi, grazie ad un ottimo Filip Kruslin, 13 punti e ormai una certezza in questo periodo della stagione, ed un Eimantas Bendzius più volitivo (14 punti), la Dinamo è riuscita a contenere il passivo e con un parziale di 22-9 ha avuto per ben due volte persino la palla del -6 a 2′ dalla sirena, prima proprio con il lituano e poi con un ondivago Jamal Jones (16 punti). In tutte e due le occasioni però il ferro aveva altri piani e gli ha detto di no.
Una gara che nel primo quarto aveva visto una Dinamo molto positiva, partita lanciata dopo la palla a due e capace subito di provare il primo allungo sull’8-2, firmato quasi esclusivamente dal fromboliere Bendzius. Napoli però reagisce aumentando i giri in difesa e rispondendo al fuoco con chi meno te lo aspetti, come Nicolò Dellosto (7 punti), che ispira i compagni, Davis in primis e i padroni di casa si portano sul -2.
Sassari però ha la mano rovente dall’arco e prima Kruslin e poi il solito killer lituano tengono Williams e compagni a due possessi di distanza. Napoli non si scompone nemmeno dopo il secondo fallo di Michineau e grazie al nuovo arrivato Joe Young (5 punti) chiude il primo periodo sotto solamente di 2 punti, sul 23-25.
Il Banco di Sardegna tiene sempre il comando anche in avvio di seconda frazione, ma basta poco a Napoli per piazzare il primo break è volare in testa sul 30-27. I campani intasano l’area alla perfezione, aiutati dai centri sassaresi non pervenuti sul parquet, e con i suoi tiratori spicca il volo.
Stewart non sbaglia nulla di quello che gli arriva per le mani e Napoli dà la prima spallata al match con un parziale devastante di 12-0. Gli ospiti sembrano tramortiti, la difesa di Pancotto resta un rebus irrisolvibile e la Gevi ne aproffitta.
I padroni di casa volano sul +15, ma qui il Banco ha un moto d’orgoglio e con il duo Gentile-Kruslin firma un parziale di 9-0 con cui si riporta in partita, prima del canestro finale di Stewart che chiude il primo tempo sul 52-44.
Dopo l’intervallo Bucchi prova a sparigliare le carte mettendo Kaspar Treier (11 punti) da numero cinque. La mossa sembra dare parzialmente i propri frutti, visto che gli ospiti non riescono ad accorciare il gap, ma almeno tamponano l’emorragia nel pitturato.
L’equilibrio viene però spezzato da un Davis in giornata di grazia, come d’altronde tutti i suoi compagni dai 6.75. Sul -14 gli isolani reagiscono con un positivissimo Treier, unico lottatore sotto i tabelloni sassaresi e artefice dello sfondamento che porta Michineau al suo quarto fallo, e un Jones tornato a vedere il fondo della retina.
Ma non appena il Banco scende sotto la doppia cifra di svantaggio, torna a subire un’altra spallata devastante, un break di 12-0 che la ricaccia indietro addirittura di 21 punti. Gli esterni partenopei sono infermabili e proprio con un gioco da tre punti del solito Stewart si chiude il terzo periodo, un 77-58 che profuma di resa per i sardi.
La Dinamo sprofonda sul -23 firmato dalla tripla di Dellosto, prima dell’ennesima reazione tutta nervi degli uomini di Bucchi, che tornano a vedere il canestro dalla lunga distanza e Jones firma il parziale di 10-0 con cui si rianimano le speranze biancoblu.
Ma è il rientrante Michineau a richiuderla sull’88-73 a 3′ dalla sirena, o almeno così sembra, perché proprio il play campano esce per il suo quinto fallo e Sassari con un 6-0 di Bendzius torna sotto la doppia cifra. Avrebbe anche per ben due volte la bomba del -6, ma il primo ferro ha altre idee e le sputa fuori.
È finita e la tabellata non dichiarata di Davis sigilla il risultato sul 93-83, con Napoli che può festeggiare una vittoria strameritata e con la Dinamo che si può giusto consolare per aver conservato almeno la differenza canestri, infatti all’andata i sardi avevano vinto di 18 punti.
Per la GeVi Napoli una vittoria cruciale per la lotta salvezza, salendo a 12 punti, ma ancora dentro al mucchio selvaggio delle squadre che occupano i posti caldi della classifica. Gli uomini di Pancotto sono ora attesi da un trittico di fuoco prima della sosta che potrà decidere la stagione dei partenopei, perché saranno attesi da tre autentici spareggi: domenica prossima a Trieste, il derby in casa con Scafati e la trasferta di Treviso.
Per la Dinamo Sassari un’altra battuta d’arresto e considerando le sconfitte di tutte le squadre davanti a lei in classifica, un’occasione persa per risalire la classifica per un posto nei playoff. Prima della sosta è attesa infatti da tre sfide proprio con squadre più avanti di lei in classifica e che potranno saggiare le reali speranze di un posto nella post-season: nel posticipo di domenica prossima attende la sorprendente Pesaro e poi avrà due trasferte insidiose, prima a Trento e poi a Brescia.
La cosa più urgente sarà recuperare Robinson, che come si è visto stasera è troppo importante per questa squadra, e se veramente vorrà alzare l’asticella delle proprie ambizioni non può prescindere dal proprio playmaker.
GeVi Napoli Basket – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 93-83
Parziali: 23-25; 29-19; 25-14; 16-25.
Progressione: 23-25; 52-44; 77-58; 93-83.
Sala Stampa
Piero Bucchi.
Cesare Pancotto.
Le Pagelle
GeVi Napoli Basket
Andrea Zerini 6.5: prestazione solida dell’ex Brescia e grande presenza nel pitturato. Difensivamente è un muro, con 2 rubate e una stoppata stampata in faccia a Diop, che si deprime ed esce definitivamente dalla gara. A rimbalzo è invece un fattore, con 6 palloni portati giù. Con lui sul parquet Napoli vola e il +17 di plus/minus e lì a dimostrarlo.
Jordan Howard 6.5: parte un po’ timido, ma dà una sferzata alla sua gara nei due quarti centrali e non è un caso che siano proprio quelli in cui la GeVi scava il solco decisivo. Bravo non solo a gestire l’attacco, ma anche a trovarsi i tiri migliori per muovere il proprio tabellino.
Joe Young 5: come i punti segnati dall’ultimo arrivato in casa Napoli. Ancora deve trovare l’amalgama con i nuovi compagni, ma di certo non è la partita che ci si aspettava da uno che fino a dicembre viaggiava ad oltre 23 punti di media in Eurocup.
David Michineau 5.5: gravato fin da subito dai problemi di falli, gioca una gara a corrente alternata. Segna sì 12 punti, la maggior parte dei quali nei terzo periodo, ma la sua regia non è sempre lucida, cestinando in maniera superficiale 5 palloni.
Nicolò Dellosto 6.5: ottimo impatto del giovane triestino che eguaglia il proprio record di punti in carriera in LBA (7). Si scrolla la timidezza fin da subito e gioca una gara di ottima personalità.
Devin Davis 7.5: aveva l’ingrato compito di contenere Jamal Jones, uno dei migliori realizzatori avversari, e ne uscito alla grande, entrando quasi sottopelle al numero 0 ospite. Ma la sua gara non si è limitata esclusivamente alla fase difensiva, anzi in attacco ha forse sferrato i colpi mortali. Un 3/3 dai 6.75 che ha letteralmente steso i sardi, specialmente con l’ultima, una tabellata che ha chiuso definitivamente il match. Alla fine saranno 14 i suoi punti, con 7 rimbalzi e 17 di valutazione.
Lorenzo Uglietti 6: la solita, encomiabile, abnegazione difensiva, nonostante l’energie siano poche dopo l’influenza patita in settimana. Ringhia sugli esterni ospiti, costringendo spesso il portatore di palla a forzare la giocata. Non è la sua serata al tiro, ma riesce lo stesso ad unirsi alla grande serata dall’arco di Napoli con un bomba nel secondo quarto, quello che indirizza il match.
JaCorey Williams 7.5: il padrone del pitturato è lui. Spazza via prima Stephens e poi Diop, impossessandosi dopo pochi minuti dell’area ospite. Ogni volta che Sassari sbatte su di lui ne esce con le ossa rotte. Una doppia doppia di energia per l’ex Trento, con 16 punti, 10 rimbalzi e 24 di valutazione. Sarebbe in realtà un 8 abbondante in pagella, ma lo 0/5 dalla lunetta e soprattutto la sua tecnica di tiro terrificante, da censurare in qualunque scuola basket e che per ben due volte ha costretto la terna a farlo ritirare perché il pallone gli era sfuggito dalle mani, non è accettabile a questo livello.
Elijah Stewart 8: parte leggermente contratto, si becca con Gentile e la sfida lo accende, come un incendio si propaga, inesorabile, nei restanti quarti. Dai 6.75 è praticamente infallibile, un 4/5 che scava il solco decisivo e se Napoli per lunghi tratti tira dall’arco con il 60%, deve ringraziare il suo numero 30. Kruslin prova a limitarlo, ma ormai è troppo tardi. Saranno 22 i suoi punti con tutto il PalaBarbuto che osanna l’MVP di serata.
Simone Zanotti s.v.: appena 5′ in campo in cui non lascia minimamente il segno.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 5: senza Robinson la Dinamo si aggrappa a lui per uscire indenne da Napoli, ma il talento del numero 0 fatica a farsi vedere. Parte bene segnando subito 5 punti, ma qualche mancato fischio lo fanno innervosire e complice anche la difesa di Davis, esce definitivamente dai binari. Sbaglia molti tiri aperti, cosa non da lui, e non ci mette la solita energia in difesa, restando quasi a vedere, inerme, lo show offensivo dei partenopei. Alla fine saranno 16 i suoi punti, miglior realizzatore ospite, ma con 16 tiri tentati e con appena il 36% al tiro. Avrebbe per le mani la tripla del -6 a 2′ dalla sirena, ma si infrange sul ferro come tutte le speranze sassaresi.
Chris Dowe 5: il compito di sostituire Robinson era arduo, ma non fa nulla per non farlo rimpiangere. Lento nel portare la palla, si limita quasi da solo, cercando pochissimo il gioco interno, contro avversari più piccoli e leggeri di lui. Piazza 5 assist, ma con 3 palle perse sanguinose nel momento migliore di Napoli.
Filip Kruslin 6.5: uno dei pochi a tenere a galla la squadra nei momenti di maggiore difficoltà. In difesa fatica anche lui, ma nel complesso resta uno dei migliori o comunque l’unico capace di complicare la vita a Stewart e compagni. In attacco invece la mira è buona, come sempre nell’ultimo mese, e forse pecca di altruismo nel non volerla di più nelle mani. Chiude con 13 punti, 3/4 da tre, 2 rubate e 2 assist.
Giacomo Devecchi s.v.: una semplice comparsata per il veterano sassarese.
Kaspar Treier 6.5: parte alla grande trovando subito due bombe. Nella ripresa Bucchi, preso dalla disperazione dopo le prestazioni insufficienti di Diop e Stephens, lo schiera da cinque tattico contro Williams. Lui si batte e non soccombe come invece avevano fatto i due compagni precedentemente. Chiude con 11 punti, quasi il doppio del duo di centri sopracitato.
Massimo Chessa s.v.: chiamato a dare ossigeno a Dowe, non incide più di tanto nei 4′ in campo.
DeShawn Stephens 4.5: che il centro titolare alla fine del terzo periodo abbia 2 punti segnati e 3 rimbalzi è francamente inaccettabile. Letteralmente sovrastato da Williams, senza Robinson sembra perso e quasi tira i remi in barca, senza lottare minimamente nel pitturato, diventato ormai terra di conquista per il rivale. Nel finale ha un moto d’orgoglio, migliorando le proprie cifre chiudendo con 6 punti, 9 rimbalzi e 4 assist, ma ancora una volta si dimostra troppo scostante e forse inadatto a questo livello.
Eimantas Bendzius 6: il primo allungo della gara è firmato proprio dal lituano, che però si spegne nei quarti centrali. Si riaccende nel finale, sotto di 20 punti e quasi firma la clamorosa rimonta con il pallone del -6 che si stampa sul primo ferro. Chiude con 14 punti e con qualche urla contro i compagni, rei di non averlo servito meglio nel finale.
Stefano Gentile 6.5: è costretto a giocare da play e lui non si tira indietro. Perde qualche pallone di troppo (4), ma è l’unico veramente continuo in una gara in cui la Dinamo si spegne per lunghi tratti della gara. Bravo anche a “non sentire” i tanti insulti che volano su di lui dal pubblico del PalaBarbuto. Chiude con 15 punti.
Ousmane Diop 4: la sua peggior prestazione stagionale. Entra come un cerbiatto spaurito davanti ad un famelico Williams e dopo appena 8′ sul parquet fa la fine della madre di Bambi. Sparito!
Giovanni Olmeo