Dovevamo averlo scritto già diverse notizie di Mercato LBA 2021-22 fa che ormai nel massimo campionato italiano non c’è quasi più spazio alla ratio, tolti ovviamente quegli arrivi per infortuni di una certa portata.
E proprio in questa lente d’ingrandimento infatti che oggi la NutriBullet Treviso, impegnata nel rush finale per non retrocedere in Serie A2 vista la situazione di classifica nonostante sia la bella vittoria vs Varese ma anche il KO vs Sassari e noncurante del traumatico cambio in panca con Marcelo Nicola al posto di Max Menetti, ha ufficializzato l’arrivo di un giocatore di grande classe ed esperienza come Erik Green.
Ma perchè? Semplice, sembrerebbe infatti certa la fine della stagione a Treviso per Tomas Dimsa, la combo guard lituana arrivata quest’estate il quale, proprio nel match infrasettimanale di 48 ore fa a Sassari, si è procurato una lesione all’interno della parete addominale.
La prognosi per lui dice almeno 15 giorni di stop e dopo una ecografia per stabilire il rientro agonistico ma, come è facile da comprendere, correndo così il rischio che il suo rientro in campo non si possa vedere prima di un mese e mezzo!
Dunque l’arrivo di Erik Green, classe ‘92, 191 cm. mancino di grande esperienza anche internazionale, va visto proprio nel tappare la falla apertasi con Tomas Dimsa ed al netto di Mikk Jurkatamm, quasi mai in campo anch’egli per noie fisiche.
Comunque ecco Erik Green, esterno cresciuto cestisticamente a Virginia Tech dove è stato leader per punti in NCAA nella sua ultima stagione e ha mostrato immediatamente le sue qualità di scorer. Viene scelto con il numero 46 nel draft del 2013 dagli Utah Jazz e viene immediatamente mandato ai Denver Nuggets per la Summer League.
Però lui decide di aprire la sua carriera da professionista a Siena, dove gioca nel campionato italiano e in Eurolega con 11,5 punti a gara di media. La stagione successiva Erik Green torna in NBA ai Nuggets e nel gennaio del 2015 viene mandato ai Fort Wayne Mad Ants in G League, prima di essere richiamato da Denver. Qui ottiene una prestazione da 17 punti, 7 assist e 4 rimbalzi contro Golden State per chiudere la stagione. Nell’estate del 2015 firma ai Reno Bighorns e durante l’anno alterna G League e NBA con la maglia degli Utah Jazz.
Torna in Europa nel 2016-17 Erik Green, questa volta con l’Olympiakos, dove ottiene 9,5 punti e 2,5 rimbalzi di media a gara. Dopo una stagione a Valencia, dove vince la Supercoppa Spagnola e viene nominato MVP con 15,5 punti a partita, e disputa un’ottima Eurolega (14,4 punti a gara e il 41,7% da tre punti), continua il suo percorso nel 2018-19 con il Fenerbahce Istanbul giocando ancora la massima competizione europea, fatturando oltre 9 punti e 2 assist a gara. Nel luglio del 2019 sbarca in Cina, dove gioca per i Fujian Sturgeons, ma a gennaio 2020 torna in Spagna per il finale di stagione con il Real Betis Siviglia con 21,3 punti a gara.
La passata stagione ha vestito la maglia del Bahçeşehir Koleji per disputare campionato turco ed Eurocup, dove ha ottenuto 17,3 punti (capocannoniere del girone), 2,6 rimbalzi e 2,8 assist e un massimo di 27 punti contro il JL Bourg en Bresse. Quest’anno Erik Green ha giocato in Cina, ai Zhejiang Golden Bulls, dove ha chiuso la corrente stagione con 19 punti, 5,3 rimbalzi e 3,9 assist a gara.
Per ultimo, non per importanza, l’incredibile vicenda dell’allontanamento di coach Johan Roijakkers dalla guida dell’Openjobmetis Pallacanestro Varese. Una vicenda che apre scenari a dir poco inquietanti per quanto accaduto, disdicevole parrebbe il suo comportamento dei confronti di Justin Reyes durante il match perso vs Trieste, indispensabile quindi il suo allontanamento…O no?
Nel frattempo al posto dell’olandese furioso è stato promosso come Head Coach il vice allenatore Alberto Seravalli che diventa il quinto…Sì, il quinto allenatore della Openjobmetis Pallacanestro Varese da quando 19 mesi fa venne salutato Attilio Caja con una motivazione simile per far posto a Max Bulleri.
Ma non finisce quì. Eh sì perchè sabato, a guidare Varese vs Derthona, in panchina ci sarà l’altro assistente Matteo Jemoli perché la stessa Varese non aveva ancora cambiato il tesseramento di Johan Roijakkers, usando la deroga una tantum per dirigere il match del suo debutto vs la Reyer Venezia che non aveva il tesserino.
Quindi se a volte ci domandiamo del perchè il basket italiano stia attraversando un momento di difficoltà, pensate a questa vicenda ed avrete uno spaccato preciso del malessere che lo attanaglia.