Sassari, 17 marzo 2024 – Da una parte la capolista indiscussa di questa LBA, dall’altra la squadra che con le due ultime imprese è stata capace di risorgere dalle proprie ceneri, in uno scenario e un clima che sembrava già di essere ai Playoff di maggio. La Dinamo Sassari si conferma ammazza-grandi battendo anche la prima della classe, la Germani Brescia, dopo 45′ di autentica battaglia, uno spettacolo incredibile in un PalaSerradimigni tornato nuovamente bollente come ai bei tempi.
Uno spettacolo che si annunciava tale già dalla vigilia: con la Dinamo Sassari tornata a correre, dopo le due vittorie extra lusso sulla Virtus Bologna e a Venezia, e una Brescia vogliosa di puntellare il primo posto in classifica e che proprio all’andata, contro i sardi, hanno dato una prova di forza disarmante, sculacciando l’allora squadra di coach Piero Bucchi ed infliggendole 45 punti di scarto.
Sfida che però sulla carta sembrava improponibile, con i lombardi ai primi posti in qualsiasi voce statistica: secondo migliore attacco (88 punti di media a partita), la seconda miglior difesa (76 punti), secondi per rimbalzi (38) e persino quelli con meno palle perse, solamente 10,8 a partita. Di contro aveva di fronte il penultimo attacco del campionato (76,5 punti), i penultimi per rimbalzi (32,8) e, dulcis in fundo, la squadra che perde più palloni in assoluto, ben 14,4.
Ma il team sassarese, con il nuovo coach Nenad Markovic al timone, è riuscito ad invertire completamente la rotta, discostandosi completamente da quelle cifre, figlie della stagione più nera della propria storia recente. Soprattutto in attacco, riuscendo a ridare fiducia ai propri playmaker e una logica al loro gioco, dove la palla deve viaggiare veloce con pick and roll e short roll diventati grimaldelli essenziali per scardinare le difese avversarie.
Un esempio di tutto ciò è Ousmane Diop, MVP di serata con 28 punti segnati, career high in LBA, che con i suoi roll profondi e veloci hanno messo in grave difficoltà la granitica difesa bresciana, condendo il tutto con 8 rimbalzi, 5 dei quali offensivi, e 36 di valutazione.
Una prestazione monstre del senegalese che ha trascinato il resto dei compagni anche quando la gara sembrava ormai persa, sul -10 a 4′ dalla sirena, e proprio una sua giocata, rubata e fallo antisportivo subito, ha girato nuovamente l’inerzia. La coppia Brandon Jefferson e Breein Tyree, rispettivamente 17 e 20 punti, ha raccolto il testimone proprio da Diop, alternandosi con giocate decisive che hanno forzato la gara fino al supplementare, dove la Dinamo ha dimostrato di avere più energie e più voglia dell’avversario.
Per la Germani una sconfitta che brucia per come è arrivata: sempre ad inseguire nel primo tempo, con una difesa meno ermetica del solito che ha concesso ben 53 punti in 20 minuti, secondo peggior dato della sua incredibile stagione, ma che nella ripresa è riuscita a chiudere le maglie dietro e volare fino al +10 a 4′ dalla sirena.
Da quel momento in poi la squadra di coach Alessandro Magro ha pagato le assenze, oltre all’infortunato Cobbins, si sono aggiunte quelle di Petrucelli e Della Valle usciti per 5 falli, rispettivamente 7 e 8 punti, e lontani parenti di quelli ammirati nel resto dell’anno, con l’ex Reggio capace di chiudere con un incredibile, per lui, 0/5 da tre.
Rotazioni ancora più corte che nel supplementare hanno portato il conto alla squadra ospite, arrivando nel finale con le energie al lumicino e il solo C.J. Massinburg sugli scudi, 24 punti per lui, coadiuvato da un positivo Akele, 11 punti, e un Semaj Christon da 15 punti, ma a secco nell’intero overtime.
Germani Brescia che appare in leggero calo, dopo la prematura sconfitta in Coppa Italia e la lunga sosta che sembra aver minato le certezze granitiche di un roster che fino a gennaio girava come un orologio svizzero. Non è bastata neanche la faticosa vittoria su Scafati della settimana scorsa per rimettere le cose a posto, puntellando un primo posto che anche alla luce della sconfitta di quest’oggi è ancora ben saldo, visto le contemporanee sconfitte delle dirette inseguitrici Bologna e Milano.
Nonostante le sopraccitate difficoltà, Brescia ha approcciato bene la gara, attaccando fin da subito il mismatch di Christon su Jefferson. Bilan inizia la lezione universitaria al giovane Gombauld, mentre Charalampopoulos (11 punti) risponde all’artiglieria pesante ospite portando i padroni di casa sul +4.
La Dinamo dimostra una solidità mai neanche intravista all’andata e con Tyree va sul 20-14. I sassaresi trovano ulteriore energia dal neo entrato Diop che catechizza a sua volta il professor Bilan, con il senegalese che porta i suoi sul +9.
Magro trova le prime agognate risposte dalla sua panchina con Massinburg che inizia a fatturare e Cournooh. Lo strappo si ricuce solo parzialmente, perché la prima frazione si chiude sul 26-20.
Burnell, ex dal dente sempre avvelenato, mette la sua solita energia in difesa e grazie all’aiuto del positivo Akele, utilizzato da cinque tattico, riporta a contatto le due squadre. I cambi tattici di Magro pagano i frutti sperati e la gara torna ad essere nuovamente equilibrata.
Le percentuali della Dinamo sono ottime, il 66% da due e il 53% da tre, ma nonostante questo Brescia fa ancora meglio, con un irreale 77% in area e il 57% dai 6,75, restando a contatto sul -2, fino al gioco da tre punti di Tyree del 53-48 con il quale si va negli spogliatoi.
La Brescia della ripresa ha però un’altra faccia, in difesa stringe la maglie e con un Christon ispirato prova a mettere il naso avanti. Non ce la fa solamente per colpa del redivivo Gombauld, Bilan non è nella sua miglior serata e lascia campo libero al francese che ringrazia, +6.
Sassari prova a dare la spallata decisiva, ma neanche la tripla di Tyree del 67-60 scoraggia la truppa di Magro, che prima con Akele e poi con un incandescente Massinburg firmano il massimo vantaggio di +4, 72-76, con il quale termina la terza frazione.
Il coach bresciano pare aver trovato la chiave giusto, con un quintetto più piccolo e dinamico che a rimbalzo è capace di fare anche la voce grossa. Massinburg è in missione per conto di Dio e la Germani vola sul +8. L’attacco della Dinamo non segna praticamente mai e il -10 a 4′ dalla sirena profuma tanto di sentenza scritta.
Ma questa Sassari targata Markovic non vuole proprio arrendersi, Diop torna ad ergersi a totem, procurando un recupero e un antisportivo del povero Della Valle, frustrato dalla sua serata nera al tiro, che completa la frittata regalando tre liberi anche a Jefferson e chiudendo anzitempo la sua gara per falli.
Tre punti a gioco fermo per il play di Sassari che regalano l’insperato sorpasso sull’87-86 a soli 70 secondi dalla conclusione. Akele dall’altra parte non ricambia la cortesia, facendo un sanguinoso 0/2 e nel rimbalzo successivo è proprio Jefferson, il più piccolo sul parquet, a sbucare dai pantaloncini di Akele che completa il “capolavoro” regalando altri due liberi all’americano.
Un break micidiale di 13-0 che riporta i padroni di casa sul +3 e riaccende un pubblico rientrato prepotentemente nel match. Massinburg, però, non ci sta e da casa sua piazza la tripla del pareggio, 89 pari a 50” dalla fine. Il risultato non cambierà fino alla sirena, perché prima Tyree, poi Christon ed infine Diop falliscono il canestro della vittoria.
È overtime!
Il supplementare segue l’andazzo dei precedenti 40 minuti, con Diop che maltratta Bilan e firma il primo canestro. Il croato non sa più come arginare lo strapotere del senegalese che segna nuovamente, +3. Tyree decide di voler vincere la Top10 della settimana con un’affondata in slalom ai confini della realtà che fa deflagrare l’intero palazzo.
Massinburg non si fa facilmente impressionare e risponde con la stessa moneta in schiacciata, tenendo viva Brescia sul 98-96 a 60 secondi dalla conclusione. Tyree è glaciale dalla linea della carità, +4.
La Germani avrebbe la possibilità di tornare ad un solo punto di distacco, ma due triple consecutive di Akele e C.J. vengono sputate dal ferro. Cosa che non succede a Jefferson, in isolamento contro Bilan spara una bomba da sette metri che manda tutti a nanna, con l’esultanza che nella città turritana è già un cult.
Neanche sul +7 a 20″ la Dinamo è al sicuro se lì fuori c’è Massinburg che stampa un gioco da 4 punti che rimette tutto in gioco. La girandola di liberi trascina il match sul 105-101 a 8″, rimessa Sassari che regala la palla al solito C.J. che da tre questa volta perdona, sarebbe stato il -1 e l’ennesimo colpo di scena di un thriller epico.
Questa volta è la definitiva parola fine ad una gara che dopo quasi due ore e mezza di battaglia ha finalmente un vincitore: è Sassari che la chiude sul 106-101, alimentando ancora di più un desiderio chiamato Playoff. Per Brescia una sconfitta quasi indolore, perché nonostante il KO è ancora lì su da sola, a guardare tutti dall’alto verso il basso.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Germani Brescia 106-101
Parziali: 26-20; 27-28; 19-28; 17-13; 17-12
Progressione: 26-20; 53-48; 72-76; 89-89; 106-101
Sala Stampa
Alessandro Magro, Nenad Markovic e Ousmane Diop
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 6: la grande gara del Taliercio sembra avergli dato un’altra consapevolezza e si vede. Gioca un ottimo primo tempo, tornando a segnare da oltre l’arco, cosa che non gli succedeva da prima della sosta. Nella ripresa cala il livello d’attenzione, perdendo alcuni palloni sanguinosi (4) che fruttano punti facili in contropiede.
Breein Tyree 7.5: grande prova di maturità per il giovane americano, che aspetta che sia la gara a venire verso di lui e non viceversa, evitando di andare spesso fuori giri come gli accadeva all’inizio. Nella ripresa l’esplosione di Massinburg lo mette in grave difficoltà, facendogli venire più di un mal di testa in difesa, ma è bravo a rispondere con le stesse armi dall’altra parte. Quando decide di attaccare nessun esterno di Brescia è in grado di apportare le contromisure necessarie, è sempre lui a suonare la carica con il canestro in penetrazione che dà il via alla rimonta sarda dal -10. Nel supplementare fa esplodere tutto il PalaSerradimigni con l’affondata barbara sulla testa di Cournooh ed è freddo dalla lunetta con i liberi che sigillano la vittoria finale, chiude con un bottino di 20 punti.
Filip Kruslin 6.5: in confortante ripresa, si incolla come un’ombra a Della Valle, con l’ex Reggio che sembra patire la marcatura asfissiante del croato. Si iscrive anche a referto con due triple consecutive che sono linfa vitale al suo morale. Nella ripresa il suo lavoro difensivo è encomiabile, anche se in attacco pasticcia qualche pallone di troppo quando la Dinamo sembra andare a corto d’ossigeno.
Tommaso Raspino s.v.: nelle rotazioni di Markovic non sembra esserci posto per lui. Viene messo dentro nell’ultima azione difensiva del primo tempo e niente più.
Stefano Gentile 6.5: uscito dalla panchina nel secondo periodo vuole essere fin da subito un fattore, come raramente gli era successo nelle ultime uscite, e scaglia due triple che accendono l’intero palazzo. Ci mette il solito fosforo in attacco e cazzimma in difesa da buon capitano. Nella ripresa il suo apporto cala, ma confeziona un assist fantastico per il canestro di Diop, con il pallone fatto passare in mezzo alle gambe di Gabriel che da solo vale il prezzo del biglietto.
Ousmane Diop 8.5: l’ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, che è lui il cuore di questa Dinamo. Statisticamente è la sua miglior prova in LBA, mettendo a referto 28 punti, tirando con oltre il 70%, 8 rimbalzi e 36 di valutazione. Il suo dinamismo e i suoi costanti roll mandano Bilan in confusione, con l’ex compagno che spesso è costretto a leggergli la targa; ottimo anche il suo lavoro difensivo sempre sul croato, riuscendo a limitarlo e impedendogli persino di smistare i suoi soliti palloni da playmaker aggiunto. Nel supplementare passeggia nel pitturato e per la Dinamo vuol dire terza vittoria consecutiva. MVP del match.
Stephane Gombauld 6.5: in avvio è terrorizzato da Bilan, questa tensione lo porta subito a commettere due falli ingenui nel primo quarto. Nella ripresa si è accorto anche lui che il croato è la brutta copia di quello ammirato per tutto l’anno e allora si decide di attaccarlo, mettendo in serie 6 punti consecutivi nel terzo periodo. Alla fine un Diop clamoroso lo costringe a guardare il resto della partita dalla panchina, ma il suo mattoncino alla causa l’ha portato eccome.
Alfonzo McKinnie 6: in calo dopo l’exploit contro la Virtus, entra con la giusta intensità almeno in difesa, anche se in attacco torna ad essere il solito “timidone” con appena due tiri presi dal campo. Nel quarto periodo è fondamentale con due rimbalzi offensivi presi, ma rischia di rovinare tutto nel finale con un rimbalzo gettato alle ortiche per troppa superficialità e su quello successivo concesso ad Akele che genera la tripla di Massinburg del -3 a 21 secondi dalla sirena.
Brandon Jefferson 7.5: conteso ormai dai maggiori produttori di camomille, ha messo più gente a dormire lui della Bonomelli. Dopo la Virtus, piazza la tripla del “ciaone” anche stasera in faccia ad un certo Bilan e festeggia come due settimane fa con il gesto della night-night, ormai già un cult tra i tifosi Dinamo. Prima di quel momento, però, non aveva avuto una prima parte di gara semplice, con Christon bravo a sfruttare il vantaggio fisico per portarlo spesso vicino al ferro. Nonostante le difficoltà difensive, è ormai una certezza sulla quale tutta la squadra sa di poter contare nei momenti decisivi e anche oggi non ha fatto eccezione, con i tanti liberi (6/7) messi a segno nei momenti decisivi della gara. 17 punti, 6 falli subiti e un discreto +18 di plus/minus.
Vasilis Charalampopoulos 7: l’equilibratore di cui Markovic non sembra mai volersi privare. Il più impiegato, insieme a Tyree con 36′ sul parquet, fa un ottimo lavoro su Kenny Gabriel, ad essere onesti non in grande serata e incapace di sfruttare qualche tiro aperto di troppo concesso dal greco. Chiude in doppia cifra, 11 punti per lui, nonostante uno 0/3 da oltre l’arco che in altre occasioni l’avrebbero autoescluso dal match, ma non è questo il giorno.
Germani Brescia
Semaj Christon 6: è il migliore in campo di Brescia almeno fino a metà terzo quarto, con una difesa convincente e tanti canestri di grande classe (6/11 da 2 al termine della partita). Poi però sparisce sul più bello: vuole per forza prendersi alcuni tiri decisivi (cosa che ci può anche stare), ma negli ultimi minuti sbaglia tutto lo sbagliabile.
Kenny Gabriel 5: l’assenza di Cobbins e le rotazioni ridotte nel reparto lunghi rischiano di far venire al pettine un nodo che in questa stagione di Brescia è rimasto abbastanza nascosto. Ovvero le prestazioni di Gabriel, troppe volte non all’altezza per questo ruolo in una squadra con queste ambizioni. Kenny rimane un simbolo importante di questo progetto, ma serve davvero che torni ad alzare il livello: oggi segna un paio di canestri difficili da 2, per il resto troppi pasticci.
Miro Bilan 5.5: non è una delle sue migliori partite e gli arbitri ci mettono il loro (il secondo e il terzo fallo che gli vengono chiamati sono totalmente insensati), anche se non è nettamente insufficiente. In attacco riceve veramente pochi palloni e di quei pochi tende a farne buon uso: fa buona guardia a rimbalzo (9 conquistati), anche se in difesa Sassari lo “targhetta” a dovere. Quando rimane in campo Brescia perde il confronto di 18 punti.
Jason Burnell 7: ci mette il fisico ed è molto preziosa la sua difesa in coppia con Akele, con un duo dinamico e versatile che consente a Brescia di cambiare ed essere aggressiva. In attacco si fa notare per buone letture in post o in short roll (6 assist).
C.J. Massinburg 8: è l’ultimo a mollare e, dopo un primo tempo con soli 2 punti a bersaglio, ne mette 22 nel secondo tempo e nel supplementare. Si accende nel terzo quarto, mette le 2 triple più importanti della partita per mandare Brescia a +6 e non molla fino alla fine. 24 punti in 29 minuti, con 5 falli subiti, 8/15 dal campo e 5 rimbalzi.
Amedeo Della Valle 4.5: sì, si vince e si perde insieme. Però ci sono casi in cui il contributo positivo o negativo di un giocatore è quello che va a decidere in parte una partita. Il Marchesino con Scafati è stato praticamente perfetto e Brescia non avrebbe vinto senza di lui: oggi, forse, si potrebbe ribaltare la frase. 0/5 da 3, palla persa sanguinosa più antisportivo a 2’ dalla fine, fallo su tiro da 3 pochi istanti dopo. Sassari ricuce lo svantaggio su suoi errori. E’ abbastanza “crudo” come commento, ma questo è.
John Petrucelli 6: è forse la partita più difficile della stagione per l’italoamericano, che difficilmente è avvantaggiato da un metro arbitrale particolarmente “fischiettante”. Si sbatte in difesa e parte bene in attacco, poi però sparisce dalla partita e commette una gravissima ingenuità nel quarto quarto, facendo fallo in attacco e prendendo tecnico. 7 punti in 16 minuti
David Cournooh 6.5: l’ex Virtus ci mette tanta aggressività, pur con qualche problema di falli. Si spende sugli esterni avversari e si butta dentro in attacco. Segna 12 punti, peccato per un paio di errori ai liberi ma gioca una bella partita.
Nicola Akele 7: gioca la seconda miglior partita della stagione dopo la prestazione a Trento. Si spende bene in difesa, mentre in attacco pare essere a tratti in una serata di grazia con 5/6 al tiro. Quei 2 liberi sbagliati però pesano… per lui 11 punti, 4 rimbalzi e 2 recuperi.