Seconda partita del back to back settimanale e seconda sconfitta contro le squadre turche di Eurolega per un Olimpia incredibilmente, date le premesse estive, in crisi giunta alla sesta sconfitta in fila.
Questa giunta contro il Fenerbahce capolista assomiglia nella sostanza alla batosta rimediata l’altro ieri contro l’Efes: partenza a razzo milanese dettata più dall’aggressività e dall’adrenalina data dalla sete di rivalsa che da situazioni tecnico-tattiche.
E quando fisiologicamente scende la carica agonistica a livelli normali saltano fuori i problemi di questa squadra: l’attacco si inceppa e la difesa diventa un colabrodo facendo fare agli avversari di turno parziali incredibili che poi non si riescono più a rimontare.
Questa la mia visione ma lo avevo già scritto martedì. L’Olimpia Milano ammirata lo scorso anno, con una difesa ben organizzata, unita, coesa e che in attacco pur senza praticare un basket champagne sapeva come vincere partite ad alto ritmo, oltre quelle a basso ritmo e a pochi possessi non c’è più.
Si è come sciolta al sole di questo autunno che sembrava estate, e non c’è verso di farla tornare. La faccia di Messina è eloquente, ed è portatrice di cattivi presagi per i tifosi biancorossi.
Sarà dura svoltare e ribaltare questa stagione nata male e che sta continuando peggio tra infortuni, sfortune e brutti risultati. Dura perché i margini di manovra sul mercato sono ridotti all’osso, i nuovi acquisti stanno tutti maledettamente stentando ed ora ci mancava l’infortunio a Pangos che non sembra dei più lievi.
Non voglio ripetermi e non rifarò l’elenco dei problemi di questa Milano, anche perché non saprei da dove partire. Sicuramente ve ne sono di tecnico tattici che nemmeno l’arrivo di TLC ha corretto se non in minima parte.
Per come si sta comportando la squadra ci sarebbe quasi da sperare in un lungo stop dell’ex Zenit per poter cercare una combo che si integri meglio con il gioco di Messina, che sia pericoloso sui pick’n’roll e che sappia creare un tiro per sé e per gli altri. Ma soprattutto che faccia canestro, perché in casa milanese non ci sta riuscendo più nessuno, perlomeno con la continuità dell’anno scorso.
Voi che dite? Sperate in un veloce recupero di Pangos oppure preferireste vedere un altra point guard al suo posto? Fatemelo sapere nei commenti.
Ora per Milano c’è Treviso in campionato e settimana prossima una insidiosa trasferta a Vitoria. Prima o poi bisogna sbloccarsi e tornare alla normalità…
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – FENERBAHCE 72 – 82
DIAMO I NUMERI
0 – i minuti di Brandon Davies, scelta evidentemente tecnica che ha colto di sorpresa un pò tutti. Sta faticando moltissimo ad inserirsi al punto da far rimpiangere a qualche temerario il buon vecchio Kaleb…Se Milano vuole uscire dalla crisi deve assolutamente recuperarlo e portarlo ad un rendimento accettabile, perché solo con Melli, Ricci, Hines e Voigtmann non vinci mezza battaglia là sotto…
2 – più o meno l’ingaggio in milioni di dollari del sopracitato Davies e di Pangos. Un enormità rispetto al rendimento offerto, e due contratti praticamente blindati dai quali sarebbe impossibile uscire a meno di non dissanguarsi finanziariamente. Questa estate eravamo tutti entusiasti dallo scudetto e dagli acquisti che non abbiamo ragionato abbastanza secondo me: erano dei top player ai quali elargire contratti pesantissimi? Allora la risposta è stata sì, da parte di tutti ma avremmo dovuto guardare la carriera dei due e i risultati delle loro squadre ed il peso avuto da loro al loro interno. Poi certo, a fare 13 al lunedì son capaci tutti…..
30 – non li ho contati bene, ma dovrebbero essere il differenziale tra il parziale di metà secondo quarto (+16 Milano) con quello di fine terzo quarto (+ 14 Efes). E’ mai possibile? Si, è possibile. E questa squadra mi da proprio le stesse sensazioni di quelle che qualche anno fa arrivavano ultime o giù di lì in Eurolega. Composta da buoni nomi, magari stava in partita sfruttando il talento a disposizione e la rilassatezza degli avversari. Quando però questi ultimi decidevano di giocare sul serio veniva spazzata via come una foglia nella tempesta. Segnale inequivocabile che non è una grande squadra, e forse neanche una squadra.
22 – i punti di Nigel Hayes-Davis. Questo ragazzo mi ha parecchio impressionato: alto, agile, con punti nelle mani, sa fare parecchie cose in un campo da basket. Ecco, bravo il Fener ad ingaggiarlo (con uno stipendio “umano”), questo era il tipo di acquisto che avrebbe dovuto fare Milano e storicamente sono quelli che le hanno dato più soddisfazione. Fare qualche scommessa ponderata oggi giorno è quasi un must, anche se si ha un budget faraonico. Per convincervi potrei farvi i nomi di Bentil, Hall, lo stesso Mitrou Long…Contratti bassi, resa sopra le aspettative.
SALA STAMPA
Cristiano Garbin
@garbo75
IG: garbin_cristiano