Secondo impegno settimanale di Eurolega per l’Olimpia che ospita al Forum il Baskonia del grande ex Simone Fontecchio. Sulla carta una partita trappola dato l’abbondante talento della squadra basca, nella realtà invece la squadra allenata dall’ex Roseto Spahjia si è subito sciolta come neve al sole, giocando una partita di una intensità tale da ricordare certi tornei pre stagionali piuttosto che una partita di Eurolega.
Ed ha dimostrato di essere costruita maluccio, con Baldwin che non riesce ad essere la guida che fu lo scorso anno a Monaco, con Giedraitis e Peters lontani parenti dei giocatori ammirati nelle scorse stagioni, con Granger ormai avanti con l’età, con Fontecchio che ogni partita che passa sempre più un pesce fuor d’acqua.
Il confronto con lo Zalgiris è impietoso in termini di intensità e ritmo di gioco, ma anche organizzazione e disciplina. Non è un caso se l’Olimpia ha faticato entrambe le volte contro i lituani (l’ultima due giorni fa) mentre in ambedue le sfide con Baskonia ha controllato agilmente partita e punteggio nonostante qualche attimo di sbandamento dettato più da deconcentazione che altro.
Per Milano settimana molto proficua con due vittorie che le permettono di consolidare il terzo posto in classifica staccando di due vittorie (virtuali, poiché ci sono partite da recuperare) Zenit ed Olympiacos. Ora l’Eurolega si ferma per lasciare spazio alle coppe nazionali ma alla ripresa per la squadra di Messina inizierà un ciclo di partite importanti come quelle con Unics in casa e Real fuori inframezzate dalla trasferta chez Panathinaikos.
Data per probabile la vittoria ad Atene (ma attenzione agli sgambetti stile dicembre 2020), e la sconfitta a Madrid (ma anche qui l’ultima volta, ad inizio 2021, andò diversamente…), la partita spartiacque sarà la prima dopo la pausa, contro Kazan in casa.
Sarà certamente dura, visto anche come è andata la partita di andata, ma per Milano sarà importante portare a casa i due punti per continuare nel proprio cammino e per non mettersi troppa pressione addosso sperando di poter contare per l’epoca anche sull’apporto di Mitoglou e magari di Shavon Shields.
Prima di tutto questo però c’è da giocare una partita di campionato contro la Pesaro dell’ex Luca Banchi preparatoria alle F8 che aggiudicheranno il primo trofeo stagionale. Probabile che già nei quarti contro Sassari sarà una battaglia, altro che la partita di stasera…..
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – BASKONIA GASTEIZ VITORIA 89-78
DIAMO I NUMERI
89 – beh, come non iniziare dai punti fatti da Milano? Se una squadra abituata a farne 70 a causa del ritmo volutamente lento ne fa quasi 90 direi che la correità della difesa è evidente. Come è evidente che a roster Baskonia non ci sia nemmeno un difensore naturale e pochi a cui si possa dare la sufficienza alla voce capacità e applicazione nella propria metà campo…Ed i risultati si vedono.
5 – come i punti e le conclusione sbagliate dal campo di Fontecchio. Dopo la grande estate azzurra e un promettente inizio il rendimento di Simone è in netto calo. Paga l’arrivo di Spahjia che non reputa possa essere il primo violino, e paga il lento disfacimento di questo gruppo che spesso va in campo senza mordente e senza costrutto. Per il tipo di gioco di Simone è un bel guaio. Conviene torni in Italia, magari per sostituire il partente Moraschini, che ne dite?
17 – il differenziale tra i rimbalzi presi dall’Olimpia e quelli catturati dai baschi. Se lasci a Milano il totale controllo dei tabelloni è la maniera migliore per tornare a casa col referto giallo. Vero è che nessuno, tranne Enoch e lo stesso Fontecchio, può competere fisicamente con i pari ruolo avversari e comunque il dato dei rimbalzi è strettamente legato alla difesa. Difendi male? Allora è probabile che l’avversario prenda il rimbalzo in attacco.
6 – le presenze nella Sidigas Avellino nella stagione 2018-19 di Matt Costello. Si fa fatica a credere che quello visto stasera sia lo stesso giocatore. Per dire: ad Avellino in quelle poche partite ha tirato complessivamente 22/27 da due punti, percentuale pazzesca direi tranquillamente Dawkinsiana, mentre da tre punti ha chiuso con uno 0/5. Stasera invece piazza un 3/5 da tre punti che mostra quanto è migliorato il ragazzo che ha dovuto affrontare parecchi infortuni ma che non ha mai smesso di lavorare. Bravo.
1 – il numero dei giocatori spagnoli (di formazione) nel roster del Baskonia. Quell’uno poi risponde al nome di Alejandro Barrera, che il campo lo vede solo nel riscaldamento nonostante abbia già 30 anni. Secondo me non è un caso che senza anima autoctona si tenda a giocare partite senza nerbo e senza spirito guerrigliero che sono nel Dna basco. A molti questo Baskonia ha ricordato certe edizioni dell’Olimpia Milano senza arte né parte che in Eurolega spesso giocava partite come questa, scialbe e sciatte.
2 – i tiri dal campo presi, e sbagliati, da Jerian Grant. I totali stagionali recitano un 36% da due e un ancora più drammatico 12,5% da tre. La domanda sorge spontanea: non è che il vero Jerian è da qualche altra parte e questo è un ennesimo membro cestofilo della famiglia Grant? E’ vero che nella sua carriera Nba ad esempio ha avuto rispettivamente il 41 e il 32%, non certo numeri da capogiro. Però ora mi sembra proprio un tarlo mentale. Ci vorrebbe qualcosa per sbloccarlo, uno Svitol ad esempio, spalmato sul polso col quale tira potrebbe aiutare…
10 – i giocatori milanesi a referto con le sole eccezioni di Pippo Ricci e Paperino Tarceschi, sintomo di un gioco di squadra ormai oliato e di una panchina che davvero si può definire lunga già da ora. E mancano Mitoglou e Shields….
SALA STAMPA
Ettore Messina
“Intanto sono contento perché abbiamo vinto onorando la memoria del Professor Carù: era un dottore eccezionale, noto in tutto il mondo, ma anche un amico personale, una persona eccezionale e un grande amico di tutta l’Olimpia. Credo che abbiamo giocato una partita di alto livello, sia in attacco che in difesa, fino a quando non abbiamo costruito un vantaggio importante.
In quel momento, ho sbagliato io a mescolare male i quintetti, mandando in campo tutti insieme giocatori che avevano perso ritmo e hanno fatto fatica. Devo fare un lavoro migliore nelle rotazioni. Ma è stata una partita ben giocata, che ci dà grande spinta in classifica, prima della pausa per la Coppa Italia e in attesa di recuperare, lentamente, gradualmente, Mitoglou e Shields”.
“E’ presto per fare confronti, non va dimenticato che quella squadra ha vinto la Supercoppa, la Coppa Italia e ha giocato le Final Four di EuroLeague. Quindi merita grande rispetto. Quest’anno ci siamo costruiti finora la possibilità di giocarci le nostre carte nelle competizioni cui stiamo partecipando. Adesso abbiamo forse una squadra più profonda, credo che l’anno scorso sarebbe stato più difficile sopportare un’assenza di Shields così lunga ad esempio.
Naturalmente, siamo ansiosi di riavere gli infortunati, ma siamo anche coscienti che dovremo ritrovare gli equilibri. Ho notato che il Real Madrid ad esempio quando ha reinserito Anthony Randolph, Trey Thompkins e aggiunto Gabriel Deck ha perso un po’ di ritmo.
Succede perché i minuti restano gli stessi, ma i giocatori sono di più, tutti devono abituarsi a fare bene con meno spazio e al tempo stesso nessuno può pensare di poter tirare il fiato dopo tanto lavoro svolto perché rientrano due giocatori importanti. Sono problemi che sono contento di avere, ma sono anche cosciente che non sarà una cosa immediata”.
Per i quattro assistenti è stato un periodo brutale, perché c’è poco tempo per preparare le partite, per fare il lavoro, gli allenamenti sono limitati ai giocatori che magari in Euroleague si vedono meno, quindi si allenano a terzetti o quartetti e gli assistenti devono essere lì con loro.
Quindi è più dispendioso, come lo è per lo staff medico e i preparatori atletici. Paradossalmente, sono io quello che ha meno da fare, perché quasi non ci alleniamo, quindi devo solo dire alla squadra quello che dobbiamo fare sulla base del lavoro svolto da loro, ecco perché sono così fresco!”
Cristiano Garbin
@garbo75