Ormai è ufficiale, questa Olimpia Milano fa sul serio. Dopo 16 anni vince a Madrid contro un Real reduce da 11 vittorie nelle ultime 12 giocate (l’unica persa a fil di sirena), giocando da squadra vera e senza giocatori importanti come Micov e soprattutto Shields.
Anche i Blancos si sono presentati rimaneggiati per la verità, e tutto sommato nonostante le vittorie precedenti mi è parso evidente che la dipartita di Campazzo verso Denver abbia lasciato un vuoto enorme che difficilmente sarà colmato in questa stagione.
Invece l’Olimpia dopo Istanbul porta a casa un altro scalpo eccellente giocando nel primo tempo la partita che voleva, senza alzare troppo i ritmi per non far correre troppo i vari Alocen e Laprovittola, giocatori di talento che si esaltano in transizione ma che fanno fatica a difesa schierata.
Nel terzo quarto poi la squadra di Messina ha piazzato un break pazzesco di 17-2 che ha spaccato la partita con una difesa forte e tanti canestri segnati dopo aver costruito tiri aperti. Bravi gli esterni ad attaccare i vari Carroll, Laprovittola, Causeur ed Abalde (tutti difensori sospetti) creando vantaggi che a turno tutti hanno sfruttato.
Solo l’eterno Jaycee Carroll ha provato da solo a far compiere una remuntada che sarebbe stata una doccia gelata per i milanesi ma non ce l’ha fatta. Troppa la distanza accumulata nel terzo quarto e troppo solo l’ex teramano nel lottare contro i biancorossi.
Ora per l’Olimpia Milano, dopo il turno di campionato contro Cremona, arriva un altro doppio turno di Eurolega molto ma molto importante: in casa contro il Valencia la vittoria è d’obbligo sia perché è una diretta concorrente sia perché già troppe sono state le sconfitte casalinghe che oscurano questi colpacci in trasferta. E poi due giorni dopo trasferta a Berlino dove anche qui è vietato perdere punti contro squadra di bassa classifica.
Real Madrid – Olimpia Milano 76-80
DIAMO I NUMERI
1,21 – i punti al minuto del mio MVP della partita, una statistica pazzesca che raramente si vede in Europa. Chissenefrega della casella vuota alla voce assist, oggi il buon Chacho doveva e voleva mettersi in proprio ed ha fatto bene. Ultima tripla poi che spiega bene perché il nativo delle Canarie sia un Campione con la C non maiuscola ma a caratteri cubitali.
14 – i minuti giocati da Gigi Datome. Dopo un gran primo tempo Messina lo ha lasciato in panchina ma non è stata una dimenticanza: la squadra girava a mille con Moraschini e Leday in ala e dal Vangelo di Ettore squadra che fa il break non si tocca. Del Gigione ci sarà bisogno questa settimana che arriva.
8 – i punti in soli 11 minuti di Nico Laprovittola, lui si a mio parere vittima di una dimenticanza del buon Pablo Laso. Meglio per Milano, comunque sia ci si aspettava che l’argentino prendesse in mano le redini della squadra dopo che Campazzo è andato nella NBA. Invece a quanto pare ciò non sta succedendo. Non mi sorprenderebbe una aggiunta dal mercato Usa nel ruolo di play per i madrileni (Isiah Thomas, ad esempio)
223 – l’altezza in cm del buon Tavares (che nemmeno rende l’idea dato che poi Madre Natura ha dotato il capoverdiano di braccia infinite e due badili al posto delle mani). Nell’era del basket dei piccoli, dello small-ball un centro moderno fa ancora la differenza. Fortuna per l’Olimpia che non è bastato. Milutinov è bravo eh, ma per me lui è il miglior centro in Eurolega.
30 – gli anni compiuti giusto ieri da Riccardo Moraschini, protagonista di una partita sontuosa a rimbalzo ed in difesa. Peccato sia esploso tardi, ma ha ancora tanto da dare, di certo personalmente lo vorrei meno timido in attacco perché il talento per mettere punti cel’ha. Lo usi, specie nei mismatch e contro difensori scadenti.
4 – i punti di Tyus. Devo essere sincero: quando ho letto del suo ingaggio da parte del Madrid e del suo esordio proprio contro l’Olimpia non ero affatto contento, memore di tutte le volte che ha disputato partite pazzesche contro i biancorossi , spesso ben al di sopra del suo rendimento abituale. Stavolta è andata diversamente, e gli anni buoni spesso si scorgono dalle piccole cose, come questa. Nota a margine: ancora recrimino il mancato ingaggio di un centrone (Javtokas sarebbe stato perfetto) con cui fronteggiare lui e Big Sofo nella serie contro il Maccabi del 2014…Sarebbe andata diversamente, questo è sicuro.
1 – a memoria, gli errori evidenti (un blocco irregolare), del vituperato Tarczewski che invece contro il signore delle plance Tavares ha retto discretamente, mettendo pure dei tiri dai 3 metri tutt’altro che semplici. In crescita, e per la squadra questa è una grande notizia.
SALA STAMPA
Ettore Messina
“Abbiamo grande rispetto per il Real Madrid e sapevamo che sarebbero stati aggressivi. Entrambe le squadre mancavano di giocatori importanti, ma penso che i miei giocatori abbiano tutti dato qualcosa in più. Abbiamo tenuto a rimbalzo, abbiamo resistito e questo ci ha dato fiducia. Siamo contenti perché come club non avevamo mai vinto qui, o una volta tanti anni fa. E’ stata una grande vittoria e ora dobbiamo recuperare le energie. Siamo un po’ corti nelle rotazioni, ci mancano un paio di elementi e ci aspettano partite importanti. I miei giocatori meritano di rilassarsi e godersela, noi allenatori rivedremo il filmato. Finora abbiamo giocato una buona EuroLeague. Abbiamo perso almeno un paio di partite in casa che pensavamo di vincere, ma non c’è quasi più fattore campo, è una competizione incredibile e difficile per tutti. Noi inseguiamo l’obiettivo di raggiungere i playoff, ma sarà battaglia per tutta la competizione. Noi abbiamo vinto qui e quando si batte il Real Madrid nella sua casa è sempre fatto prestigoso. A loro mancavano giocatori importanti come Llull e Fernandez, a noi Shields e Micov. Quando loro hanno perso il povero Randolph per infortunio hanno vinto sempre”.
Cristiano Garbin
@garbo75