Roma, 7 marzo 2020 – In un PalaEUR completamente deserto e desolante per le note decisioni prese in merito al COVID-19 (senza neanche due-palloncini-due colorati di giallo, rosso e blu sugli spalti, colorati di grigio…), la Virtus Roma perde il suo nono match consecutivo in LBA nel 7° turno di LBA vs la favorita Banco di Sardegna Dinamo Sassari per 88-93.
Nel calcio si direbbe “un tempo per uno” ed effettivamente le cose sono andate così: il primo è stato appannaggio dei sardi, conclusosi sul punteggio di 35-54, il secondo invece 53-39 per la Virtus Roma. Peccato che nella somma finale il punteggio non arrida ad una Virtus Roma che ci ha creduto questa volta a differenza di ben altre occasioni, non mollando davanti al -19 dell’intervallo lungo e dando così la sensazione di aver buttato addirittura una chance importante di battere una delle regine del campionato.
Anche perchè una delle regine del campionato, la Dinamo Sassari di Gianmarco Pozzecco, ha ripetuto oggi, forse non nella struttura ma nel contenuto, la brutta prova di Trieste allorquando, sopra di 16 punti vs i giuliani, si era fatta beffare a fil di sirena da una tripla di Juan Fernandez perdendo una gara praticamente vinta. Una Dinamo Sassari scintillante nei primi due periodi quanto deludente nei restanti secondi, che interrompe la sua striscia negativa di 4 sconfitte tra campionato, Coppa Italia e Basketball Champions League ma che non convince un granchè.
Del resto sono diversi i dati che evidenziano come la Dinamo Sassari abbia intrapreso, da qualche tempo, un cammino non più lineare come ad inizio stagione. Contro una Virtus Roma anche priva di due elementi per lei di peso come Davon Jefferson e Tommy Baldasso per acciacchi vari ad esempio, i biancoazzurri isolani hanno costretto a sole 5 palle perse una squadra che viaggiava in LBA ad una media quasi di 16 a partita!
Tanti, troppi i buchi in difesa lasciati nei pressi del proprio ferro agevolando il buonissimo 63% finale da due dell’Urbe, a testimonianza che anche se Miro Bilan abbia questa sera devastato l’improponibile difesa romana dall’alto dei suoi 22 p.ti e raccogliendo 5 rimbalzi, spalle a canestro il centro croato abbia lasciato non poco a desiderare.
A questo dato va aggiunto un Dwight Coleby ancora una volta oggetto misterioso, 8′ di gioco in campo ed ancora uno zero a referto che inizia ad essere una sentenza più che un caso! In parole povere, siamo proprio sicuri che Jamal McLean fosse un problema? E se accade, come vs il Burgos, che Dyshwan Pierre incappi in un’altra gara anonima e non da lui (4 p.ti ma almeno 7 rimbalzi), corri il rischio d’accappottare una gara che avevi dominato in lungo ed in largo, aggrappandoti ad un monumentale Dwayne Evans (23 p.ti e 13 rimbalzi, MVP del match), ad un presentissimo Michele Vitali (15 p.ti), che con Stefano Gentile (13 p.ti), ha sigillato la gara nel primo tempo, aiutando poi la nave quando la tempesta era in atto.
In modo particolare il primogenito di Nando ha letteralmente spezzato in due la gara quando la Dinamo Sassari, grazie alle sue bombe, è riuscita a dare quell’accellerata che nel secondo periodo ha consegnato il vantaggio di +19 al 20′ (parziale di 16-30). Pulito ed ordinato infine Marco Spissu (10 p.ti e 6 assist), e Jaime Smith in regia, 6 p.ti al nuovo debutto in maglia azzurra, con almeno tre liberi decisivi nel finale.
Nel complesso quindi una prova vittoriosa per i ragazzi del Poz ma non soddisfacente, con diversi problemi da sistemare adesso che la stagione inizia la sua fase calda: a Burgos in settimana ci si gioca l’Europa! Tanti gli errori al tiro nei momenti più caldi del match per una Sassari pasticciona, consegnando così potenzialmente alla Virtus Roma la vittoria su di un piatto d’argento.
Dunque per la Virtus Roma una prova positiva? Dipende, più che una prova positiva una gara che conferma alcune cosette che vado ad elencare, in ordine sparso come sempre in positivo ed in negativo.
La prima, la più evidente. Se questa Virtus Roma veramente aspira alla salvezza deve imparare a difendere molto ma molto meglio! Inaccettabile il secondo periodo, ma anche larghi tratti del primo quarto di gioco per approccio alla sfida nonchè alcuni tratti della parte finale. La Dinamo Sassari non è certamente una squadra di pari valore rispetto a questa Virtus Roma ma al rientro in campo, quantomeno con la voglia di essere più attenti, non necessariamente “cattivi” ma almeno più attenti, l’Urbe ha dimostrato che certe gare si possono anche portare a casa applicandosi maggiormente.
Gli errori marchiani e di mentalità in difesa di questa Virtus Roma si possono evidenziare analizzando la prova di Amar Alibegovic. Il figlio del grande Teoman è da sempre stato visto dal sottoscritto come un prospetto a dir poco molto, ma molto interessante (a proposito, novità sul suo rinnovo del contratto?), e nonostante una prova da 17 p.ti, 3 assist e 7 rimbalzi però questa sera è stato a dir poco massacrato nei momenti cruciali del match da Dwayne Evans, che ne ha disposto come e quanto ha voluto grazie ad una linea di fondo mai chiusagli dal talento bosniaco!!
Ma per carità, prendersela con il solo Amar sarebbe sciocco. La verità è che se escono per 5 falli William Buford, Giovanni Pini e lo stesso Amar Alibegovic non è necessariamente detto che si stia difendendo bene! Semmai è un problema di attitudine e di testa, questo sì, ma premettendo che l’attitudine se non c’è non la si compra al mercato, se non ci si mette anche un pò di garra è difficile sperare di portare a casa gare come queste, da recuperare soffrendo. Purtroppo al momento di gare come queste se ne son portate solo una in stagione, a Cantù all’andata e non è un caso!
La seconda. Pur apprezzando il debutto della coppia Jaylen Barford – Corey Webster, il primo ha sostanzialmente confermato quanto aveva fatto vedere a Pesaro sino a ieri: un torello, difficile da spostare o contenere quando attacca il ferro ma da fuori rivedibile. Terrificante il suo 1/9 dalla lunga ma i suoi 13 p.ti finali fanno ben sperare in ottica futura, in difesa poi vale per lui il discorso fatto per tutti. Corey Webster invece, arrivato palesemente in chiaro ritardo di forma (ma non servivano giocatori già pronti?), ha fatto vedere qualcosa di buono a pieno di benzina. Non appena la spia gialla s’è accesa, si è limitato a contenere l’avversario di turno ma niente più, ed eravamo nel secondo tempo!
La terza. Ovvio che una squadra di ragazzi poco esperti possano incappare, in gare come queste, nel perdere a -12″ dalla fine il possesso in attacco, e dopo un time-out, per mancata esecuzione della rimessa per infrazione di 5″!! Di certo l’assenza di Tommaso Baldasso in regia ha pesato ma ahimè non è la prima volta che nei momenti cruciali si smarrisca la bussola.
La quarta. E’ arrivata la nona sconfitta consecutiva, verissimo, ma almeno questa squadra ha lottato! Emozionante vedere James White, con le sue 39 primavere sfidare e battere Miro Bilan uno vs uno in maniera pazzesca, dando una prova di freschezza mentale quando si è anche in deficit atletico rispetto al tuo avversario. Un James White da 12 p.ti e 6 rimbalzi che potrà veramente indicare la strada nelle ultime 11 gare del campionato di come approcciare queste sfide senza alcun timore reverenziale. Ma in attacco, fatto salvo l’orribile e condizionante 19% dalla lunga di oggi, la Virtus Roma forse ha meno problemi che altrove, se poi il trend delle palle perse resta quella di oggi (solo 5!), allora c’è da ben sperare.
La quinta, l’ultima. Si sapeva che vs Sassari sarebbe stata una sfida quasi impossibile ed alla fine ci è scappato il colpaccio! Questo deve spingere tutto il roster, anche Roberto Rullo ad esempio (una prova decisamente sufficiente la sua, almeno palla in mano), a crederci di più in allenamento, a non mollare sebbene queste nove sconfitte pesino come un macigno e che da stasera anche Trieste si sia agganciata a quota 14 punti in classifica.
Che sarebbe stato una stagione complicata lo sapevamo, adesso bisogna combattere e crederci!
Sala Stampa
Gianmarco Pozzecco
“Sono molto contento anche se è stata ovviamente una partita surreale giocando a porte chiuse. È stata una partita strana perché giocare senza pubblico ti condiziona ma noi siamo stati bravi nel primo tempo a giocare la nostra partita. Nel secondo invece forse eravamo convinti di averla chiusa e abbiamo commesso l’errore di sottovalutare un finale di partita molto più combattuto di come ci aspettavamo. Ma sono felice, i miei ragazzi sono stati bravi, sono giorni difficili ed è giusto che si sappia: io ho 12 figli, non solo li alleno ma li vivo ogni giorno. In questo momento non è facile affrontare i viaggi e sono stati bravi e responsabili. Rispetto a quello che ho dichiarato sul giocare a porte chiuse ci tengo a sottolineare una cosa: ho un grande senso di responsabilità nei confronti dei miei giocatori, li vivo ogni giorno, sono come figli. Di conseguenza le mie dichiarazioni dipendono da questo grande senso di responsabilità che provo verso di loro, non solo come allenatore ma come padre”.
Piero Bucchi
«Mi unisco alle parole dei colleghi Pozzecco e Sacripanti riguardo al fatto che sia giusto non giocare perché è una situazione sicuramente strana: mentre si chiede ai giocatori di stare in campo ravvicinati, ai giornalisti in tribuna stampa si dà istruzioni di rimanere a un metro di distanza. Detto questo la squadra ha fatto una buona partita, orgogliosa, riuscendo a rientrare in gara dopo il passivo del primo tempo: una buona base qualora dovesse esserci ancora pallacanestro per quest’annata».
Virtus Roma – Banco di Sardegna Dinamo Sassari 88-93
Parziali: 19-24; 16-30; 27-19; 26-20
Progressione: 19-24; 35-54; 62-73; 88-93
MVP: Un Dwayne Evans che non fa rimpiangere Rashawn Thomas dello scorso anno, fa doppia doppia con 23 p.ti e 13 rimbalzi.
WVP: da un Dyshwan Pierre ci si attende molto ma molto di più…
Fabrizio Noto/FRED