Roma, 31 marzo 2019 – Nel giorno in cui la Fortitudo Bologna riassapora il gusto della vittoria a 360° vincendo il girone Est della Serie A2, ritornando così nella massima competizione cestistica italiana dopo 10 anni di esilio e ben 4 turni di anticipo, la Virtus Roma riprende un buon feeling con la sua missione, identica a quella dei felsinei, regolando una coriacea, a tratti anche spettacolare M Rinnovabili Agrigento per 91-81 nel 12° turno del girone di ritorno della Serie A2 girone Ovest.
Quindi va bene così, almeno sembra perchè si sapeva che non sarebbe stato facile battere l’Armata Biancoazzurra di coach Franco Ciani. Una squadra tosta, equilibrata, dal gioco lucido e pulitissimo nel saper riconoscere i propri limiti ed esaltare invece i propri pregi come, ad esempio, avvicinarsi vieppiù al ferro in assenza di veri e propri cecchini dalla linea dei sogni. I numeri non mentono ed infatti prima del match del PalaLottomatica la M Rinnovabili tirava con il 33% da tre, questa sera ha chiuso con un pessimo 24% provandoci “solo” 17 volte, centrando il bersaglio solo 4 volte ed almeno in due circostanze anche in modo fortunoso. A questo dato negativo va poi anche aggiunta l’espulsione di uno loro migliori finisseur dai 6,75 come Simone Pepe, al 15′ di gioco sul 38-38 ed ecco spiegato il motivo per cui Agrigento abbia martellato pneumaticamente la palla sempre dentro, sempre, in maniera continua. Il 23/42 finale dice un buonissimo 55% da due per i siciliani ma, sia chiaro, al 20′ di gioco, quando la Virtus Roma soffriva maledettamente questo gioco interno, il risultato era 53-49 per l’Urbe ma Agrigento aveva a tabellino un ottimo anzi, eccellente 65% da due.
Ma in questo contesto bisogna anche evidenziare come il play siciliano, il rookie Amir Bell, ammirato diverse volte in stagione come uno dei migliori talenti del girone, abbia clamorosamente fallito la gara: zero punti in 31′ di gioco. Ovvio che se in questo torneo uno straniero non ti segna nemmeno un punto, hai un problema evidente. Domanda quindi logica: ha pesato nell’economia del gioco siciliano di più l’espulsione della guardia ex-Amatori Pescara o le percentuali da cancellare del giovane americano? A fine match coach Franco Ciani, un allenatore che riesce a tramutare in oro qualsiasi pezzo di ferro gli si metta nelle mani, farà capire che un Amir Bell così negativo ha pesato e non poco nell’esegesi del match, declinatosi quindi a vantaggio della Virtus Roma capace adesso di vedere le prossime, ultime tre gare con minor pressione. O no?
Ne parleremo dopo, intanto questa 18^ vittoria su 25 gare per come è maturata va benedetta e portata a casa, chiusa nel cassetto e discettarne adesso con sereno distacco, elencandone magari qualche punto saliente. Iniziamo da quelli positivi, ovviamente:
- Prima di tutto Capo D’Orlando da questa sera fa meno paura avendo la Virtus Roma portato a casa la prima delle ultime, quattro gare fondamentali per centrare la missione e rimesso a distanza di sicurezza i paladini di Sicilia, tornati di nuovo a -2 dalla capolista che, non dimentichiamolo, vanta un miglior differenziale nell’ottica del doppio confronto ad arrivo a pari punti la sera del 20 aprile;
- Il gioco in attacco ha avuto dei momenti di vera eccellenza, quando a fine match si contano ben 22 assist su 31 tiri andati a segno allora c’è solo da tirarsi giù il cappello. Ma alla fine ha colpito la cattiveria feroce con il quale si è portata a casa una vittoria pesantissima, specie dopo la figuraccia (digerita? Sì, direi…), di Rieti.
- Compleanno molto ben festeggiato dal miglior Amar Alibegovic della stagione: presente, atletico, efficacissimo esegue alla perfezione i dettàmi di coach Piero Bucchi che gli dice di giocare vicino al ferro, e lui appunto esegue. Porta a casa 19 p.ti raccattando anche 3 assist ed un 1 assist. Il rookie della Virtus Roma insomma vince il “derby” vs Amir Bell ma soprattutto fa vedere che può dire ampiamente la sua in questo finale di stagione, dopo aver fatto anche molto bene a Rieti domenica scorsa, salvandosi dal naufragio totale;
- Sei uomini in doppia cifra per la Virtus Roma che ha nella coppia Henry Sims ed appunto Amar Alibegovic gli eversori principali di Agrigento: 18 p.ti per il centrone di Baltimora con anche 9 rimbalzi, 5 stoppate ed 8 falli subiti. Nic Moore dice 11 ma serve anche 6 assist come Capitan Massimo Chessa, e non esagera nelle soluzioni personali. Aristide Landi si sacrifica molto su Jalen Cannon, il migliore dei suoi e quindi ne mette “solo” 13 di punti con 5 rimbalzi mentre Daniele Sandri è efficace vicino al ferro, 12 p.ti, ma serve anche ben 5 assist, benissimo per lui ed infine 11 di punti per Tommaso Baldasso che conta anche 2 recuperi d’oro come Nic Moore.
Vediamo le cose che invece occorre migliorare:
- Anche questa sera la Virtus Roma si è trovata in una fase del match in cui avrebbe potuto far scorrere i titoli di coda molto in anticipo rispetto agli ultimi 6′ di gioco dell’ultimo periodo – in cui ha di fatto operato lo strappo definitivo per il 91-81 finale dal 76-76 del 34′ -. Dal +13 infatti del 27′ dopo un solo libero di Daniele Sandri (71-58), si è trovata addirittura sul 74-74 al 32′ di gioco: cinque minuti a cavallo tra la fine del terzo ed inizio del quarto periodo in cui ha sbagliato molte scelte in attacco, rilassandosi eccessivamente, mentre un sudore freddo intenso scorreva lungo la spina dorsale dei propri tifosi accorsi al PalaLottomatica. Cosa accada nella testa di questi ragazzi è realmente difficile saperlo quando si trovano a generare questi break che possono indirizzare il match, quantomeno tra le mura amiche è successo solo una volta, era vs Capo D’Orlando ed a pensarci forse fa anche più male ma questo è, piaccia o meno;
- Un gioco in difesa eccessivamente permissivo nei confronti del team siculo per almeno due periodi, i primi della gara, bravo da par sua a portare bene la sfera vicino al ferro con quel Jalen Cannon che sembra ricordare a volte Kyle Hines per la disinvoltura di come si muove nei pressi del ferro. Male, anzi malissimo la difesa su Marco Evangelisti che, chiariamolo, è un signor giocatore ma che non può per ben tre volte battere in entrata dal palleggio il proprio avversario e concludere a canestro dall’alto dei suoi 198 cm e dei sui 35 anni il prossimo agosto! Troppi i 49 punti concessi al 20′ di gioco ad una squadra che di media ne mette a segno 78,4 a gara anche perchè, quando poi la Virtus Roma ha iniziato a “ringhiare” in difesa, Agrigento ha smarrito la confidenza con la gara andando anche sotto, tra la fine del secondo periodo e gran parte del terzo periodo.
- Il trio dei “piccoli” questa sera ha prodotto molto poco come punti: Andrea Saccaggi 2 p.ti; Massimo Chessa 2 p.ti (ma con 6 assist), Marco Santiangeli 3 punti. Siamo sicuri che Alberto Prandin debba restare in tribuna anche a Treviglio domenica prossima?
- Capitolo Henry Sims. Forse rischio l’impopolarità ma…Come si può dire che il centrone di Baltimora sia andato male oggi? Per niente. Però, a rivedere con attenzione come si sia mosso in campo; a rivedere quanto abbia sbagliato vicino al ferro con un eloquente 6/14 al tiro; a rivedere come non sia riuscito più di una volta a chiudere lo spazio dentro l’area vs l’arrembante Jalen Cannon o le iniziative offensive agrigentine, anche se si occupava di Tommaso Guariglia, la sua prestazione è dolce ma al tempo stesso fa dubitare. Sembra che il miglior Henry Sims non ci sia più oppure è stata una gara in cui non riusciva a trovare con continuità il feeling con il ferro e basta? E’ forse stanco? Perchè allora nel quarto periodo non dare anche più spazio al miglior Amar Alibegovic della stagione, carico a pallettoni ed in grazia anche questa sera dopo Rieti?
Comunque sia, estrapolando quanto detto da coach Piero Bucchi a fine gara, bisogna stare allegri e festeggiare questa vittoria. Sono diversi i motivi per cui ha ragione il coach emiliano. Prima di tutto perchè la piazza di Roma non è una piazza che abbia confidenza con le vittorie sportive avendo poca cultura di mentalità vincente e quindi può facilmente andare nel panico allorquando accada, ad esempio, di vedere una squadra come questa Virtus Roma gettare nel WC una partita così importante come quella di Rieti. Ma dopo questa sera, in cui la squadra ha reagito levandosi di dosso quel mucchio di polvere da dosso nella caduta fragorosa del PalaSojourner, la reazione d’orgoglio e di cuore c’è stata e si è vista di nuovo una squadra con lo spirito giusto, quello che serviva per non cadere sotto i colpi di un’Agrigento apparsa forse anche più forte di quello che in realtà è, merito di una bella prova nel complesso. Dunque, sono proprio queste le gare che occorre vincere e portare a casa. Ok, non si è dominato dando almeno 20 punti alla tua avversaria ma il segnale è stato dato, forte e chiaro, al campionato ed all’antagonista principale: la Virtus Roma è di nuovo in missione e vuole fortemente andare in Legabasket!
Ora il terz’ultimo sforzo, domenica prossima si va al PalaFacchetti di Treviglio vs una Remer in grande forma, reduce oggi dall’aver espugnato addirittura il PalaBianchini di Latina ed essendo al 5° posto in classifica con ben 30 punti. Occorre serenità e fiducia perchè questa Virtus Roma è tornata fedele alla propria missione. Coraggio dunque, la mèta è vicina!
Sala Stampa
Franco Ciani
“Siamo soddisfatti per la partita di oggi. Essere qui a giocare una partita molto importante per i padroni di casa, farlo con questo atteggiamento, per noi è un dato positivo. Dobbiamo ripartire da qui in vista delle due prossime partite che per noi sono fondamentali. Abbiamo bisogno di due punti per accedere ai play off e dobbiamo conquistarli. Per venire a Roma e vincere devi fare tutto bene, al di là di questo, abbiamo dimostrato la capacità di stare in partita e di giocarci possessi importanti. Dal punto della prestazione siamo contenti. Però, oggi, i punti se li godono più i nostri avversari. Pepe? La sua presenza ci dà estro e imprevedibilità, togliercelo dalle rotazioni e così presto per noi è stato difficile”.
Piero Bucchi
«Reputo Agrigento un’ottima squadra, soprattutto sotto il punto di vista offensivo, e sapevamo non sarebbe stato semplice anche emotivamente, con l’ultima gara giocata che avrebbe potuto influire ancora in qualche modo. Invece i ragazzi hanno reagito bene e, nonostante qualche momento di tensione, sono riusciti a conquistare il risultato: abbiamo vinto una gara che poteva rivelarsi complicata rispondendo bene e, esprimendo, in alcuni momenti, una bellissima pallacanestro. E’ stato fondamentale l’apporto del pubblico presente stasera, i ragazzi hanno bisogno di sentire vicini i proprio tifosi e ricevere fiducia da loro».
Virtus Roma – M Rinnovabili Agrigento 91-81
Parziali: 26-21; 27-28; 19-17; 19-15
Progressione: 26-21; 53-49; 72-66; 91-81
MVP: Amar Alibegovic è realmente l’MVP del match, collezionando una gara quasi perfetta considerando che ne mette 19 di punti in 21′ di gioco. Ma aldilà di tutto si mette in un certo momento la squadra sulle spalle, poi cede il passo ai compagni che portano a casa la missione. Applausi anche a Jalen Cannon, un grande giocatore nonostante lo 0/2 ai liberi sul +6 di Roma nei minuti finali del quarto periodo.
WVP: Amir Bell sbaglia completamente la sua gara ma purtroppo fa male anche Tommaso Guariglia…..Quando è mancata la presenza di Giacomo Zilli a quest’Agrigento da gennaio in poi?
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto