Sassari, 26 marzo 2023 – Eimantas Bendzius è la settima meraviglia della Dinamo Sassari, sette come le vittorie consecutive che tengono i sardi stabilmente al 4° posto nella classifica di LBA, un 84-72 arrivato con autorità e una prestazione che suggella la grande condizione degli uomini di coach Piero Bucchi. Per la Bertram Yachts Tortona una sconfitta arrivata dopo un primo tempo in cui ha regnato grande equilibrio, ha dovuto arrendersi alle fiammate di quella che in questa stagione è ormai ufficialmente la bestia nera dei piemontesi.
Con questa, infatti, sono tre le sconfitte degli uomini di coach Marco Ramondino in poco più di 6 mesi contro i sassaresi, prima la semifinale di Supercoppa e poi la sorprendente caduta all’andata contro una Dinamo, allora, in grosse difficoltà. La pesante assenza di Mike Daum, out da 20 giorni per un problema alla spalla e fuori per almeno un altro mese, rischia di pesare sul rush finale dei bianconeri.
L’aggiunta in settimana di Mitja Nikolic, aggregato in squadra da novembre e tesserato solo ora, copre il buco lasciato dall’ex Obradoiro solo numericamente, con nuovi equilibri che Derhona sembrava aver trovato già nelle ultime complicate uscite, ma comunque sempre vittoriose sia con Verona che con Trento.
Una serata, quella di oggi al PalaSerradimigni, segnata soprattutto dalle bassissime percentuali da tre degli ospiti, quel 15% (4/26) che è anche la percentuale da oltre l’arco più bassa mai registrata dagli uomini di Ramondino in questa annata, in cui invece viaggia in media sopra il 36%.
Tiratori che hanno sofferto la tanta aggressività dei padroni di casa sul perimetro, che ha tolto sicurezza a Macura e compagni imprecisi anche davanti ad un raro tiro aperto. Gara comunque che la Bertram ha saputo tenere aperta grazie soprattutto alle percentuali bulgare dentro l’area, il 71%, chiudendo avanti il primo tempo con un impressionante 12/13, il 92%!
Piano partita di Marco Ramondino che sembrava portare i frutti sperati, impedendo i pick and roll centrali di Diop e Stephens e costringendo Sassari a trovare fortuna esclusivamente dai 6 metri e 75. Un pitturato sigillato dalla difesa piemontese che però ha sofferto nella lotta a rimbalzo, altra chiave di volta nella vittoria dei padroni capaci di dominare sotto i tabelloni per 32-40, con ben 13 palloni raccolti nella metà campo offensiva, nonostante la presenza delle due torri Radosevic e Cain contemporaneamente sul parquet.
Insomma un altro capolavoro del Banco di Sardegna, privo ancora di due pedine fondamentali come Gerald Robinson e Jamal Jones, ma che già in settimana potrebbero tornare ad allenarsi. Coach Piero Bucchi sembra aver trovato l’amalgama perfetta nel momento decisivo della stagione.
Una comunione d’intenti che sembra aver messo le ali a tutti, anche a quelli che vedevano pochissimo il campo, come Massimo Chessa, autore stasera di 9 punti, tutti nella ripresa e tutti da oltre l’arco, o di Tommaso Raspino, protagonista indiscusso nell’ultima con Varese.
Un gruppo insomma che si sente ancor più responsabilizzato davanti alle assenze forzate, ma che alla fine trova le sue certezze sempre nei leader dello spogliatoio: un Chris Dowe sempre più direttore d’orchestra, con 15 punti, 6 rimbalzi e 7 assist, ma soprattutto un Eimantas Bendzius tornato killer implacabile, MVP con 22 punti a referto, 14 dei quali nell’ultimo decisivo periodo.
Una gara che pesava molto per la classifica del Banco, bravo a non disunirsi davanti alla difesa forte degli ospiti nel pitturato e a ritrovare le ottime percentuali dai 6.75 che erano un po’ mancate nelle ultime uscite, chiudendo con un bel 36%, decisivo nel break che ha chiuso il match.
Dall’altra parte non son bastati due ottimi Tyler Cain e Leon Radosevic, 13 e 11 punti, capaci di scardinare il pitturato biancoblu, ma soprattutto un inarrestabile Semaj Christon, 20 punti per lui e lampi d’autentica onnipotenza cestistica.
Proprio il numero 0 risponde in avvio al canestro di Stephens (10 punti) firmando quasi da solo un 9-0 imperioso. Sassari barcolla davanti alla classe dell’ex Ulm che continua a seminare panico in area. Prima Bendzius e poi un caldissimo Kruslin (15 punti) scuotono il palazzo e accendono le polveri da fuori, 14-14.
Christon continua a sentenziare, ma la Dinamo regge davanti ai suoi colpi e nonostante la zona di Ramondino chiude la prima frazione con il canestro di Diop, 19-20.
La panchina dei padroni di casa batte un colpo, con una bomba di Chessa e l’appoggio del centro senegalese, Sassari si riporta avanti sul +2. Christon continua il suo personalissimo show e Derthona con un Macura ritrovato (11 punti) piazza il nuovo sorpasso, 31-33.
Il Banco sembra come incatenato dalla difesa degli uomini di Ramondino, con i soli Kruslin e Diop capaci di muovere un tabellino che va a rilento, andando nello spogliatoi sotto sul 39-40 e la sensazione che con questo Christon sarà veramente dura avere la meglio.
La ripresa non si discosta molto dalla prima parte, Tortona sigilla l’area e scommette sulle percentuali opache dei sardi, che non trovano il fondo della retina. Dopo 5′ regna sempre l’equilibrio con il solito Christon che firma il 47-49.
Le due triple consecutive di Bendzius hanno l’effetto della caffeina su una sonnolenta Dinamo che si risveglia sul +3 e decide di accelerare. Tortona sembra quasi incepparsi e i padroni di casa si esaltano con le figure forse meno attese della gara: Stephens che prende pieno possesso del pitturato avversario, mettendo a repentaglio i ferri del palazzo, ma soprattutto Chessa, autore di due bombe che inceneriscono gli ospiti e incendiano il pubblico. +11 Sassari.
Radosevic prova a tenere su Derthona, ma dopo 30′ è costretto a vedere i padroni di casa scappare sul 66-56. Un parziale di 16-7, negli ultimi 3 minuti della terza frazione, che sembra girare l’inerzia della sfida.
Il Banco sfrutta il flusso positivo e trova un Bendzius letale, che con altre due triple consecutive tiene gli ospiti sul +11 a 7′ dalla sirena. Sassari però sembra pagare la fatica e Tortona ne approfitta con le due torri in campo di Ramondino che banchettano nel pitturato, prima Cain e poi Radosevic. 72-67 a 5′ minuti dalla fine.
L’inerzia sembra girata, ma i piemontesi sbagliano due tiri aperti, prima con Christon che si riscopre umano e poi con un positivo Tavernelli (4 punti), anima della rimonta nel finale, che però sbaglia la tripla aperta frontale del potenziale -2.
È la sliding doors della gara, perché da questo momento decide di vincerla Bendzius da solo. Prima andandosi a prendersi lo sciocco antisportivo di Radosevic e poi segnando la tripla nell’azione successiva.
È una mazzata per i bianconeri.
Kruslin, con la solita uscita dai blocchi sentenzia con una tripla, e Bendzius, chi se no, mette il canestro della staffa dopo una rubata. 82-67 a 2′ dalla sirena finale.
Tortona alza bandiera bianca e gli ultimi 120 secondi sono un lento countdown, festeggiato da un intero PalaSerradimigni tornato nuovamente a palpitare davanti ai propri Giganti. La sirena suona sull’84-72.
È apoteosi Sassari.
Per la Dinamo è la 7ª vittoria consecutiva, l’ottava nelle ultime nove uscite, che la mantiene al 4° posto solitario e, per la prima volta, con reali ambizioni di agganciare la terza piazza di Tortona, con in più gli scontri diretti a proprio favore.
Dopo le due ultime sfide vinte contro due potenziali rivali, arrivano incontri sulla carta più agevoli, ma non meno insidiosi con due squadre che lottano per la salvezza: domenica prossima in casa della pericolante Verona, ultima in classifica, e il sabato successivo nell’anticipo pasquale di mezzogiorno in casa con Treviso, relativamente tranquilla a 20 punti e con addirittura reali possibilità di raggiungere l’ultimo vagone del treno playoff.
Dall’altra parte una Bertram Derthona che perde la possibilità di agganciare il secondo posto di Milano, sconfitta a Brescia, e che ora è costretta a conservare il terzo davanti alle altre che la inseguono, Sassari su tutte.
Gli impegni all’orizzonte saranno ardui, visto che affronterà un calendario tutt’altro che semplice: domenica prossima in casa proprio contro l’altra squadra più in forma di questo girone di ritorno, insieme ai sardi, la temibile Brindisi di Frank Vitucci; mentre nel sabato pre-pasquale è attesa al Taliercio contro la rediviva Reyer Venezia. Due sfide da non sbagliare per sigillare il terzo posto.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Bertram Yachts Derthona Tortona 84-72
Parziali: 19-20; 20-20; 27-16; 18-16.
Progressione: 19-20; 39-40; 66-56; 84-72.
Sala Stampa
Marco Ramondino, Staff Tecnico di Sassari (Giacomo Baioni, Giorgio Gerosa e Matteo Boccolini) e Massimo Chessa.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Riccardo Pisano s.v.: la fiducia di coach Bucchi sul classe 2005 è tanta e lo mette sul parquet già nel primo quarto. Quasi un premio per la sua recente convocazione al raduno della nazionale Under 18.
Chris Dowe 7.5: l’ennesima dimostrazione di come ormai si sia ormai calato alla perfezione in questa Dinamo. L’assenza di Robinson non gli pesa più tanto, mentre quella di direttore d’orchestra sembra esaltarlo sempre di più. Tortona gli chiude le penetrazioni al ferro fin da subito, ma è bravo a non andare fuori giri, nonostante non sia serata al tiro pesante (1/6). Nella ripresa domina la scena servendo cioccolatini a Stephens e facendo girare velocemente la palla, con gli esterni ospiti in continua difficoltà contro il suo strapotere fisico. Gara totale per l’americano con 15 punti segnati, 6 rimbalzi, metà dei quali in attacco, 7 assist e 21 di valutazione. Gerald, tranquillo, non c’è fretta di rientrare!
Filip Kruslin 7: fatica non poco in difesa, ma con il Christon del primo tempo avrebbe faticato persino Dennis Rodman. Dall’altra parte del campo, invece, fa capire che la brutta serata al tiro con Varese è stato un caso isolato, segnando subito due triple e chiudendo il primo tempo già in doppia cifra. Nella ripresa si concentra esclusivamente sulla difesa e Christon inizia a risentire dell’aggressività del croato. Nel finale con 5 punti di fila, frutto di due catch and shoot da manuale, chiude definitivamente la gara. 15 punti per il nativo di Zagabria, con anche 5 rimbalzi, 2 rubate, 5 assist e 18 di valutazione.
Giacomo Devecchi s.v.: un solo secondo in campo per il capitano biancoblu, in chiusura di terzo quarto.
Kaspar Treier 6: chiude con una virgola che però non fotografa completamente la sua serata. 17′ di sostanza per l’estone che fa sempre sentire la propria presenza sia in difesa che a rimbalzo, saranno 6 i palloni portati giù dal classe 2000. Gioca tanti minuti da 3, una risposta tattica di Bucchi alle due torri Cain-Radosevic, e non è un caso se con lui in campo Sassari firma il primo break dell’ultimo periodo.
Massimo Chessa 7: la classe operaia va in paradiso. In un periodo di emergenza come questo emergono protagonisti che certamente avrebbero avuto meno spazio, è il caso di Massimino da Sassari. Una “cazzimma” che esalta il PalaSerradimigni e dà il suo meglio nel terzo periodo, nel primo vero allungo dei padroni di casa. Due triple consecutive utili per scardinare il forziere bianconero, intervallate dalla palla recuperata sul blocco in movimento di Radosevic con annessa esplosione del pubblico di casa. Il suo tabellino reciterà 9 punti, 3 rimbalzi e il miglior plus/minus di tutta la gara: +21! Non male per uno che secondo molti non reggeva più la Serie A…
DeShawn Stephens 7: parte ordinato, ma il piano partita di Tortona è chiaro, evitare le rollate sue e di Diop al ferro. Non si scoraggia, sapendo che il suo momento arriverà e arriva nel terzo periodo, imbeccato da un illuminante Dowe si incunea nelle fitte maglie difensive mettendo scompiglio. 8 punti, tutti nel terzo periodo che permettono alla Dinamo di allungare prima del quarto conclusivo. Chiude la serata con 10 punti, 7 rimbalzi e 16 di valutazione. Non ci si strapperà mai gli occhi dalla meraviglia davanti alle sue giocate, ma bisogna dare atto all’ex Fortitudo di essersi ritagliato uno spazio importante nello scacchiere sassarese. Non bellissimo da vedere, ma tremendamente utile.
Eimantas Bendzius 8: parte a rilento, come sempre nelle ultime gare, segna subito da tre, ma la difesa di Ramondino si adatta al meglio per complicargli il più possibile le sue classiche uscite dai blocchi. Bucchi lo panchina per tutta la seconda frazione per farlo rifiatare e nella ripresa viene ripagato con gli interessi. Nella ripresa ci mette poco a mettersi in ritmo, con un paio di bombe scaccia gli spettri di una serata negativa al tiro, ma il meglio deve ancora venire. Nell’ultimo periodo è un autentico show balistico del lituano, 14 punti in 10′, 3/6 dai 6.75. MVP della gara con 22 punti e 3 rimbalzi.
Stefano Gentile 6: la serata al tiro è da dimenticare (0/6), ma come spesso accade la prestazione del 22 va oltre i freddi numeri. Limitato dai falli già in avvio di seconda frazione, nella ripresa torna a dare il suo contributo alla causa, fatta di difese aggressive e di fluidità in attacco. Tortona gli blocca i pick and roll centrali che tanto ama, ma riesce comunque a smazzare 3 assist.
Tommaso Raspino 5: dopo l’exploit con Varese, il ritorno sulla terra per l’ex Stella Azzurra. Christon a differenza di Ross è un osso durissimo e si vede. Non riesce in alcun modo a limitare il talento dell’americano, che obiettivamente metterebbe in difficoltà anche i migliori difensori della lega.
Ousmane Diop 7: nel primo tempo è il migliore dei padroni di casa con 11 punti già a referto. Entra sul parquet con la solita aggressività che gli permette di trovare spazi nelle plance che vede solo lui. Il suo 5/5 nel pitturato è un campanello d’allarme per coach Ramondino, che chiude ulteriormente l’area nella ripresa e al rientro in campo neanche il buon Ousmane riuscirà a trovare il ben che minimo spiraglio. Dall’altra parte però aumenta i giri del motore in difesa, arginando il tonnellaggio di una Tortona che si affida alle torri Cain e Radosevic. Ottimo lavoro nei minuti conclusivi, soprattutto in fase difensiva chiudendo molte linee di passaggio interne, e non è un caso se Bucchi preferisce chiudere le partite con il classe 2000 sotto i tabelloni.
Bertram Yachts Derthona Tortona
Semaj Christon 7.5: nel primo tempo rasenta la perfezione al tiro, chiudendo con il 100% da dentro l’area e con già 14 punti in tasca. Un incubo per la difesa sarda, la batte in qualsiasi modo con una facilità disarmante, chi è costretto ad arginarlo ne esce inevitabilmente con le ossa rotte. Nella ripresa rallenta la sua efficacia, ma anche nell’allungo dei padroni di casa lui è presente, tenendo a galla i suoi. Nell’ultimo periodo però si spegne e con lui tutto l’attacco di Tortona. Il suo tabellino recita 20 punti, 7 rimbalzi, 2 rubate, 4 assist e 27 di valutazione.
Leonardo Candi 5: chiamato a dare la solita intensità difensiva, non incide minimante limitandosi al normale compitino. Se poi dall’altra parte non la mette mai, venendo spesso battezzato dagli avversari, allora è davvero notte fonda.
Riccardo Tavernelli 6.5: entra sornione nel match, ma alla distanza esce eccome fuori. Nell’ultimo periodo è lui che riesce a dare ordine ad un attacco bianconero spesso fuori giri e segnando un paio di canestri pesanti. A 4′ dalla sirena ha nelle mani persino la tripla aperta del potenziale -2 che riaprirebbe i giochi, ma il ferro gli dice di no.
Mitja Nikolic 6: appena 6′ nel suo esordio in LBA, ma utile per mettere la sua firma nel match. Non con i punti, visto l’airball che spara da oltre l’arco, ma con un bella presenza a rimbalzo e la sensazione di essere sempre nel posto giusto. Chiude con 4 rimbalzi, uno dei quali offensivo, 1 rubata, 2 assist e 7 di valutazione. Non male come esordio.
Ariel Filloy 5: il suo ennesimo ritorno a Sassari, non è uno dei più indimenticabili. Spesso sembra assistere alla gara quasi da spettatore, incapace di dare il proprio contributo, specialmente al tiro. In fase difensiva non va di certo meglio, con la Dinamo abile a sfruttare i mismatch creati contro di lui, con l’italoargentino incapace di reggere l’impatto fisico di Dowe e compagni.
Luca Severini 4: stecca completamente la gara. Non riesce in alcun modo ad entrare nelle pieghe di un match che sulla carta lo vedeva come uno dei protagonisti designati, così come è stato all’andata. Non dà mai la sensazione di poter mettere la sua impronta nella sfida, poi, come se non bastasse, commette persino la frittata che regala tre liberi a Dowe allo scadere del terzo periodo. Quarto fallo e formalmente sipario sulla sua prestazione che mestamente viene giù.
Demonte Harper 5: e pensare che nel primo quarto sembra essere una delle sue serate, insieme a Christon è il carburante nel motore di Tortona segnando subito 7 punti. Punti che nei restanti 30 minuti resteranno tali. Si inceppa al tiro, ma invece che fermarsi continua a sparacchiare da tre, chiudendo con 1/6. Alla distanza si eclissa come altri dei suoi compagni e il doppio palleggio in contropiede che commette nell’ultimo quarto, in piena rimonta, è emblematico.
Tyler Cain 7: la roccia sul quale tutta Tortona resta aggrappata per non cadere giù nel finale. Gara di grande esperienza per l’ex Pesaro bravo a non abbassare mai l’intensità, che anzi aumenta alla distanza soprattutto nel momento di massima difficoltà per gli ospiti. Nell’ultimo quarto, con Christon ormai in carenza di ossigeno, è lui a tenere in piedi la squadra di Ramondino. Chiude con 13 punti, 8 rimbalzi, 5 assist e 26 di valutazione.
Leon Radosevic 6.5: gara solida anche per l’esperto centro croato. Le due torri di Ramondino mettono in difficoltà i sardi, chiudendo il pitturato e arginando i pick and roll frontali degli avversari. La sua gara parte a rilento, specialmente nel primo tempo, poi nella ripresa inizia a fatturare anche in attacco, con grande presenza nelle plance, anche se a volte paga l’eccessivo nervosismo nei confronti della terna. Nel finale, nonostante le amnesie difensive su Bendzius che fanno disperare il coach campano, è uno degli attori principali della rimonta ospite, fino allo sciocco antisportivo commesso proprio sul lituano che formalmente manda i titoli di coda.
JP Macura 5.5: si accende in ritardo, solamente nel secondo periodo, ma è una luce che va ad intermittenza. Impreciso al tiro, non riesce ad entrare in ritmo e alla lunga le sue mani si raffreddano, chiudendo sì in doppia cifra con 11 punti, ma con appena il 33% dal campo (4/12).