Bologna, 08 giugno 2024 – In una gara #2 sinusoidale la Segafredo ritrova sé stessa e pareggia la serie.
Quella di stasera è stata una partita che potrebbe lasciare qualche rimpianto in casa Armani in quanto a metà secondo quarto la Virtus sembrava contata in piedi sul -13, e pronta ad essere spazzata via da un alito di vento, ma l’Olimpia ha palesato la solita mancanza di gioco d’insieme, anche stasera, come in gara#1, soli 7 assist, ed ha dato a Bologna la possibilità di riprendersi e di chiudere, non si sa bene come, il primo tempo sul +1.
La chiave della gara è tutta nel parziale di 19-5 che negli ultimi 5 minuti ha rimesso in partita Pajola & C. grazie anche al contributo di un Jordan Mickey mai così concreto e dal solito gigantesco Shengelia.
C’era molta curiosità per vedere come la Virtus avrebbe affrontato il suo fatale terzo quarto, ma questa volta i bianconeri sono rientrati e hanno risposto colpo su colpo ai tentativi di reazione meneghini con le loro armi, il giro palla, l’esplorazione del post basso ed i movimenti senza palla dei propri piccoli.
Milano è rimasta attaccata alla partita sfruttando le proprie doti individuali, ma non è riuscita a sfruttare i problemi difensivi di Belinelli che mandato sulle tracce di Flaccadori non ha pagato dazio, mentre i due castigatori di gara #1, Shields e Napier, non riuscivano a seminare Cordinier e Pajola che li hanno sempre braccati come fossero la replica umana dei mastini dei Baskerville.
L’inizio dell’ ultimo parziale ha visto l’unica piccola reazione dell’ Olimpia che ha sfruttato il momento di confusione dei playoff di Daniel Hackett per piazzare subito un 4-0 ed impattare la gara, ma è stato solo un fuoco di paglia.
Col rientro di Pajola la Segafredo ha ricominciato a macinare gioco e continuato a difendere come pazzi e, udite udite, con Shengelia in panchina, ha piazzato l’11-0 che ha, di fatto, deciso la gara, beneficiando di un Polonara attivo e decisivo come non mai.
Alcune cifre che potrebbero spiegare al meglio questa gara: a fronte di 28 tiri segnati dal campo Bologna ha collezionato 21 assist, contro i 24 e 7 di Milano, la Segafredo ha registrato un ottimo 57,5% nel tiro da 2 punti contro il 47,1 dell’Olimpia e la valutazione recita 91-61 per i felsinei.
Ettore Messina è riuscito ad ottenere la vittoria in trasferta da questa due giorni bolognese, ma non potrà di certo dormire sonni tranquilli. Le mura amiche saranno sicuramente un fattore, ma la circolazione di palla dovrà per forza di cose migliorare per riuscire a scardinare le trappole difensive che questa Bologna è riuscita a piazzare sul suo percorso. E’ delittuoso avere un talento offensivo come Mirotic ed obbligarlo a prendere solo tiri fuori ritmo da otto metri, anche perché le sue doti difensive non sono proprio ermetiche.
In casa bolognese ci sarà ancora il rimpianto di quell’ultimo minuto di gara #1, ma la risposta avuta dai virtussini questa sera è stata sicuramente confortante. Anche nei momenti di crisi la tenuta difensiva non è mai venuta meno e la squadra ha dimostrato che quando gioca la sua pallacanestro può ancora dare fastidio a chiunque.
Il dato preoccupante delle prossime partite è il dato che recita che l’ultima partita di playoff vinta dalle V nere a Milano risale a gara #2 delle Finali 2020-21 e quindi non sarà facile strappare il referto rosa in una delle prove al Forum, ma Banchi ha la consapevolezza che il suo arsenale ha ancora qualche cartuccia da sparare.
In primis: capitan Belinelli non ha ancora inciso in questa serie, ha un 25% nel tiro 3 contro il 42% di media, ed una delle sue gare monstre è sempre possibile aspettarsela. Altro giocatore che finora ha dato molto meno è stato Awudu Abass che nelle due gare di finale ha collezionato soli 3 punti. Se Jordan Mickey dovesse scendere da letto con il piede giusto anche a Milano si sarebbe trovato il rimedio alla condizione di Dunston e Zizic, che per motivi diversi non stanno dando quanto potrebbero.
Discorso a parte per Daniel Hackett: Danyboy sembra arrivato a questo finale di stagione con le pile completamente scariche, se per caso trovasse una colonnina che potesse fare il miracolo di rimetterlo in una condizione accettabile allora potremmo avere ancora una serie aperta.
Highlights
Sala Stampa
Virtus Segafredo Bologna vs EA7 Emporio Armani Milano 72-64
Parziali: 12-17; 20-14; 23-20; 17-13
Pagelle
Gabriel Lundberg 6-: la seconda gara dal rientro dopo un infortunio è sempre la più difficile, ed anche quella di stasera non si discosta da questa regola, però il giocatore danese ha sicuramente dato un buon contributo difensivo e ha messo un canestro pesantissimo a 1,30 dalla fine.
Marco Belinelli 6: anche questa sera non ha la mano calda, ma la sua sola presenza in campo sbilancia la difesa di Milano, mette la sua unica bomba nel momento della rimonta di fine secondo quarto, se ritrovasse la mano…
Alessandro Pajola 8,5: partita dominata con soli 4 punti. Dà la carica alla rimonta bolognese con le sue palle rubate, prende 7 rimbalzi, smazza 10 assist e segna il canestro della vittoria, la scopa in **** per pulire il parquet ancora non gliel hanno messa, che si sappia…
Bruno Mascolo n.e.
Toko Shengelia 8: ad inizio gara fa fatica a trovare la misura del canestro, appena si riprende travolge tutto e tutti, soprattutto Mirotic.
Daniel Hackett 5: un’altra gara di enorme fatica, ha il merito di mettere a referto 5 punti e dare 4 assist, chissà se fosse un timido segnale.
Jordan Mickey 8: gira la partita come un calzino, mai visto metterci tanta aggressività e tanta concretezza. Commette il solo fallo con blocco irregolare nel finale, ma glielo si può perdonare. Chissà come si alzerà martedì sera?
Achille Polonara 7,5: grintoso, orgoglioso e concreto. Attacca in 1vs Voigtmann approfittando della propria velocità, si fa trovare pronto a rimbalzo, ritrovasse anche il tiro da 3…
Ante Zizic 5: quattro minuti per non incidere, nel momento più buio della gara felsinea.
Bryant Dunston 5: un’altra partita difficoltosa, ha perso quel mezzo secondo che significa la differenza fra una grande giocata ed un errore.
Awudu Abass 5: altra gara più scura che chiara. Non segna, in difesa si perde un paio di volte Mirotic, da recuperare.
Isaia Cordinier 7,5: oltre a conoscere sicuramente la marca di biancheria intima che usa Shields gioca una partita molto giudiziosa, non forza nulla e fa a fette la difesa milanese con le sue penetrazioni ed i suoi tagli.
Giordano Bortolani n.e.
Stefano Tonut 6: parte forte attaccando Belinelli, volando in contropiede e segnando da fuori, poi si blocca tornando il giocatore esitante che non ci piace.
Nicolò Melli 6: solita partita, solito contributo sia davanti che dietro, ma non fa la differenza.
Shabazz Napier 5: la difesa V lo raddoppia togliendogli la palla dalle mani, le volte che non l’ha fatto avrebbe dovuto mettere in ritmo i compagni al posto di palleggiare 8 secondi sul posto per poi sparare da 3.
Giampaolo Ricci n.g. con lui si prova il quintettone con pochi risultati…un suo scivolone a rimbalzo costa un canestro.
Diego Flaccadori 5: tutti, e dico tutti, gli avrete cristonato dietro, però: 1) i compagni erano tutti più statici della statua della Libertà e 2) io ho apprezzato il coraggio a prenderseli, quei tiri. Mica come certi compagni esitanti…
Devon Hall 7: il migliore senza se e senza ma. Difende anche sui mismatch e in attacco è il più lucido e vivo.
Guglielmo Caruso n.e.
Shavon Shields 5: se in gara1 abbiamo visto il lato luccicante della luna, oggi ci ha mostrato il dark side. Posto che non sta benissimo, e che Cordinier faccia a faccia motivato è un brutto cliente, ci si aspettava una prestazione diversa.
Nikola Mirotic 5,5: con il (non) gioco espresso dall’Olimpia in queste finali è molto penalizzato, perché non si può prendere palla e giocare l’1vs1 come invece fanno Shields e Napier. Andrebbe innescato, ma invece viene per lunghi tratti dimenticato: non dall’attacco V, che lo punta praticamente ad ogni azione.
Kyle Hines 6: buon primo tempo, nella ripresa non riesce più a lasciare il segno.
Johannes Voigtmann 5,5: troppo, troppo esitante, passa dei tiri che si doveva prendere. Non esiste che in 14 minuti sul parquet si prenda un tiro (in penetrazione) e stop. Colpa sua, ma non solo sua.
Le pagelle dell’ Olimpia sono redatte dal solito lucido Garbo