Brescia, 10 dicembre 2023 – Altro giro, altro no-game al PalaLeonessa dopo la vittoria straripante contro l’Openjobmetis Varese: stavolta a fare le spese di una Germani famelica è la malcapitata Dinamo Sassari, che fa poco per togliere ritmo alla squadra di coach Magro. Brescia flirta più volte con il +50 nel terzo quarto, con la partita che finisce di fatto nella seconda frazione: grazie al contemporaneo successo dell’Olimpia Milano sulla Virtus Bologna, la Germani è prima in classifica in solitaria.
Il risultato finale della partita del PalaLeonessa è 110-65, ma l’incontro è durato di fatto solo 20 minuti: Brescia soffoca difensivamente l’attacco della Dinamo fin dai primi minuti. Sassari, ancora priva di Whittaker e Diop, perde palloni a ripetizione e non riesce mai a trovare la quadra e la precisione al tiro dalla lunga distanza (chiude addirittura con il 14%). Dall’altra parte la Germani mostra di essere una squadra in fiducia e arriva in un amen a quota 45 punti segnati (al 16′), costringendo gli isolani a sprofondare sotto i 30 punti di svantaggio già nel primo tempo.
In attacco Brescia pare totalmente infermabile nel primo tempo: Della Valle inaugura la partita dalla lunga distanza e viene seguito da Gabriel, mentre dal secondo quintetto Burnell e Massinburg danno il solito contributo fatto di solidità. I padroni di casa arrivano sul 62-25 dell’intervallo con un superlativo 10/16 da 3: ma forse è ancora più significativa la statistica relativa alle palle perse forzate di Sassari. Dopo 20 minuti sono ben 9 e alla fine saranno 23: il Banco di Sardegna non riesce mai a venirne a capo, contro una Germani sempre molto concentrata.
Alla fine gli uomini in doppia cifra di Brescia sono 6, con top scorer Della Valle a quota 19 e tutti i 10 atleti scesi in campo che vanno a segno: assenti solo Tanfoglio e Cobbins che non erano in condizioni ottimali. Per Sassari è difficile trovare qualcuno che si salvi: la difesa si scioglie come burro (il ricorso alla zona non cambia) e l’attacco non trova mai contromisure alla pressione clamorosa di Petrucelli e di tutta Brescia. I 17 punti di Gombauld arrivano in buona parte solo nel garbage time.
Solo buone notizie per la Germani, con il primo posto in classifica che è più che meritato: in questo momento Brescia è la miglior squadra del nostro campionato in entrambe le metà campo. Sassari incappa in una sconfitta pesante e ingiustificabile: ma se giocando il doppio impegno perdi play e centro e non rimedi sul mercato… esiti del genere non sono così impossibili da prevedere.
Germani Brescia 110 – Banco di Sardegna Sassari 65
Parziali: 29-17; 33-8; 26-13; 22-27
Progressione: 29-17; 62-25; 88-38
Le pagelle
Germani Brescia
Amedeo Della Valle 8: avvio sprint nel primo tempo per indirizzare la gara. Attivo anche in difesa (2 palle recuperate), aggiunge la solita precisione al tiro dalla lunga distanza ed un’ottima gestione del pallone con 5 assist e 0 palle perse. 19 punti e 24 di valutazione per lui: in 21 minuti…
Semaj Christon 7,5: partita ordinata senza fare particolari sforzi, con 7 punti e 6 assist in meno di 20 minuti. Sempre abile a creare spalle a canestro, pure lui si sbatte in difesa e recupera 4 palloni. Uno dei migliori Semaj Christon: sotto controllo.
David Cournooh 7: flirta con la doppia cifra ma si ferma a 8. Poco male, in ogni caso: il suo impatto dalla panchina è palpabile, con una difesa competente e decisioni prese velocemente e senza esitazione in attacco.
Jason Burnell 8,5: forse la sua miglior prestazione in maglia Brescia. Entra in campo mettendoci energia, creando spalle a canestro e dovendo fare a sportellate sotto le plance anche considerando l’assenza di Cobbins nella second unit. Cattura 6 rimbalzi, prende ritmo in attacco e ci prende gusto: 16 punti per lui con 7/7 da 2 punti.
C.J. Massinburg 8: per una volta non gli sarebbero richiesti gli straordinari… ma lui non si accontenta e mantiene alto il livello dell’attacco del secondo quintetto. Si butta dentro con decisione, segna 15 punti con il 50% da 2 e 3/5 da 3: non contento, cattura anche 8 rimbalzi e distribuisce 4 assist. Incontentabile…
Kenny Gabriel 7,5: gioca con precisione in entrambe le metà campo, non risparmiandosi in difesa ed essendo quasi perfetto in attacco (3/3 da 2 e 3/5 da 3). Per lui può arrivare anche un piccolo giro di riposo, con solo 21 minuti sul parquet.
Nicola Akele 6: in attacco c’è un solo gancio spalle a canestro e poco altro da segnalare, mentre in difesa c’è una buona tenuta sui cambi e un bel po’ di “legna” che fa comodo per la squadra di Magro.
Miro Bilan 7,5: gioca una partita in ciabatte. All’inizio forse anche troppo… dato che arrivano un paio di palle perse: ma poco male perchè il centro di Sebenico si riprende e arriva velocemente a quota 14 punti e 8 rimbalzi, con 23 di valutazione. Senza sforzarsi, quasi.
Mike Cobbins ne
Matteo Porto 6,5: trova un altro “gol” nel garbage time. Gioca 8 minuti quando la partita è indirizzata e si diverte con i compagni, che provano a farlo segnare. Missione compiuta proprio negli ultimi secondi.
John Petrucelli 8: il “4” nella voce palle recuperate nel boxscore LBA pare un po’ sospetto. Troppe? Il contrario… L’ex Ulm ne sporca almeno un decina, recuperandone definitivamente almeno 5-6: ci aggiunge 12 punti in 23 minuti sul parquet. Uno dei migliori two-way players del campionato, ma non è una novità.
Banco di Sardegna Sassari – a cura di Giovanni Olmeo
Alessandro Cappelletti 5: Il nemico alle porte. Davanti alle raffiche di una Brescia straripante, è l’unico cecchino della Dinamo nel primo tempo a vedere il canestro dai 6 metri e 75. Un 1/12 che spiega bene le difficoltà di una squadra in balia dell’avversario.
Stefano Piredda s.v: Io speriamo che me la cavo. Si dimostra ancora acerbo anche se entra negli ultimi minuti del garbage time, ma il futuro è dalla sua parte.
Riccardo Pisano s.v.: Boyhood. Seconda gara consecutiva in cui vede il parquet, dopo Atene, perché il resto della squadra è rimasta in albergo. Fa vedere che nonostante l’età la mano sembra veramente buona. Forse quello che sarà la Dinamo del futuro inizia ad intravedersi.
Kaspar Treier 3: Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi. Costretto nuovamente a giocare da centro adattato, alla prima spallata di Bilan vengono fuori i punti deboli di un roster costretto a giocare per quasi due mesi con un solo centro, dopo l’infortunio di Diop.
Breein Tyree 4: Francis, il mulo parlante. Il talento dell’ex Ostenda va di pari passo con la sua inesperienza e cocciutaggine, perché se vai costantemente a testa bassa in uno contro uno con Petrucelli, uno dei migliori difensori della lega che gli entra nei pantaloncini dalla prima azione, allora sei veramente duro di comprendonio.
Filip Kruslin 3: La bella addormentata nel bosco. Si risveglia solamente nel quarto periodo, sul -50 e con una Germani che ha già svuotato la panchina. Troppo facile così. Prima di allora un completo spettatore, sia in attacco che in difesa, come d’altronde in quasi tutti questi primi mesi della stagione.
Tommaso Raspino 5: L’uomo invisibile. Bucchi continua a dimenticarselo seduto in panca, se poi in campo vanno altri cinque che hanno lo stesso umore di chi sta andando sul patibolo, allora resta ancora più inspiegabile. I limiti tecnici sono evidenti, ma almeno ci mette intensità, anche se la gara è terminata già da un pezzo.
Stefano Gentile 4: Captain Phillips, attacco in mare aperto. A differenza del personaggio interpretato da Tom Hanks consegna la nave ai pirati senza neanche provarci. Forse fa anche bene: almeno nessuno dei sui compagni si è fatto male.
Stephane Gombauld 4.5: Chi non salta bianco è, White Men Can’t Jump. L’unico in grado di arginare un minimo Bilan con la sua verticalità. Fatica anche lui il ritmo imposto da Brescia e se perde lucidità anche lui stasera, allora per Sassari è veramente notte fonda. Nel garbage time aggiusta i suoi numeri con canestri facili contro avversari molto più permissivi, piazzando anche tre belle stoppate.
Alfonzo McKinnie 4: Paura e delirio a Las Vegas. A gioco rotto, contro una Germani che morde ad ogni possesso, servirebbe che attaccasse il ferro. Ma è una pura chimera: ogni volta che mette palla per terra sembra il personaggio di Johnny Depp nel film di Terry Gilliam, barcolla e perde costantemente palla. Ormai si è capito che è questo giocatore, chissà che la società non pensi a sostituire pure l’ex Golden State.
Vasilis Charalampopoulos 4: Zorba il greco. Spadella senza coscienza, 1/7 da tre, preso anche dalla disperazione, visto che contro Gabriel spalle a canestro ne uscirebbe con le ossa rotte.