Bologna, 20 ottobre 2023 – E’ uno di quei giorni che, ti prende la malinconia…
Nella serata del ritorno di Milos Teodosic a Bologna la Virtus è riuscita a vincere l’emozione e ad inanellare la terza vittoria consecutiva che la porta alle spalle del duo spagnolo composto dalle corazzate Real Madrid e Barcellona, e la sconfitta contro lo Zalgiris fa ancora mangiare le mani a tutto il popolo bianconero.
Coach Banchi ha provato a cambiare un po’ le carte in tavola facendo partire dalla panchina Isaia Cordinier e lanciando in quintetto Ognjen Dobric, ma la soluzione non deve aver soddisfatto l’allenatore grossetano perché dopo pochi minuti ha mandato il transalpino in campo.
Inizio lanciato dei bolognesi che, con il giovine Belinelli sugli scudi, mettevano subito un cuscinetto di una decina di punti fra loro ed i biancorossi serbi, provando a subito a scappare, ma gli uomini di Dusko Ivanovic non sono mai andati al tappeto e con la loro fisicità riuscivano sempre a contenere il distacco.
La qualità di gioco e le occasioni lasciate per strada, fra palle perse (a fine gara saranno ben 19), e layup sbagliati lasciavano l’amaro in bocca agli astanti ed il +11 con cui le squadre andavano negli spogliatoi pareva a tutti troppo striminzito.
Al rientro dagli spogliatoi il canovaccio non cambiava, e con le giocate spettacolari di Cordinier e la difesa i bianconeri riuscivano a scappare fino al +15, ma come troppo spesso gli è successo in questo ultimo periodo, staccavano le mani dal volante permettendo a Gietraidis e compagni un parziale finale di 8-0 che rimetteva tutto in discussione.
La Penelope bianconera ricominciava a tessere la sua tela e pian pianino riusciva a tornare sul +14, ma a questo punto prendeva il proscenio Napier che, memore delle finali dello scorso anno, cominciava a mettere a referto punti su punti, mentre Teodosic, fino a quel momento molto falloso al tiro, segnava la sua unica bomba portando la Stella Rossa a -4.
Dopo un canestro di Shengelia il diabolico Shabazz riusciva a trovare un antisportivo dello stesso n°21 georgiano, ma dopo il 2/2 di rito si assisteva alla giocata più importante della gara, coach Banchi richiamava Belinelli per rimettere per il possesso difensivo Dobric il quale, con furbizia e conoscenza del gioco, rubava palla e praticamente decideva la gara. I falli sistematici dei serbi non sortivano effetti e la partita si chiudeva con il passaggio baseball di Daniel Hackett per la schiacciata liberatoria di Isaia Cordinier.
Partita con ambizioni molto alte, al momento la Zvezda sembra non riuscire a trovare alternative alle invenzioni di Teodosic ell’ 1vs1 di Napier, ma tutto ciò ha un lato positivo: se in serate del genere, con percentuali deficitarie nel tiro da tre sei riuscito ad arrivare ad un possesso di distanza vuol dire che la squadra come gruppo e come carattere c’è.
La difesa del secondo tempo, molto fisica e presente ha permesso di ricucire il gap, quindi ci sono spunti per guardare il bicchiere mezzo pieno, ma è chiaro che Nedovic non può essere quello visto questa sera.
In casa Virtus Bologna le note positive sono molte, dalla velocità di entrata nei giochi offensivi, soprattutto cercando il post basso, ai sei uomini in doppia cifra, dalla pulizia delle conclusioni dall’arco alla difesa quasi sempre concentrata ed attenta, ma quello che si percepisce è l’entusiasmo e la gioia di giocare assieme che questa squadra trasmette a sé e a tutto il pubblico.
Unica nota dolente è l’incapacità di chiudere le partite permettendo agli avversari di poter rientrare, come contro il già citato Zalgiris, ma anche contro l’Alba Berlino e la stessa Trento. Le ragioni possono essere molto, dalla ancora non approfondita conoscenza fra staff e squadra alla stanchezza che inevitabilmente può colpire Shengelia che è il vero regista della squadra e che con i problemi di Achille Polonara al momento non ha un cambio affidabile, ma non dimentichiamo che quella di stasera è stata la terza partita in cinque giorni.
Highlights
Spogliatoi
Il commento del patròn Dott. Massimo Zanetti, che ringraziamo, al termine della gara:
“È una vittoria importantissima, perché determina quello che pensavamo, che abbiamo una squadra forte. Anche con la Stella Rossa li abbiamo sempre tenuti dietro con molta forza, penso che faremo una bella Eurolega. Noi abbiamo un grande allenatore e dei grandi giocatori, si amalgamano molto bene e questo è importante. Non c’è solo la stella, sono tutti a un buon livello e giocano molto bene.
Sull’emozione di ritrovare Teodosic:
“Grande, lui è un grande amico. Meritava tutti gli applausi che ha avuto perché lui a Bologna ha dato tanto.”
Virtus Segafredo Bologna vs Crvena Zvezda Meridianbet Belgrade 85-79
Parziali: 26-15; 18-18; 18-22; 23-24
Pagelle:
Iffe Lundberg 7: serata da doppia cifra per il figliol prodigo, permette a Hackett di respirare e non fa sentire la sua mancanza, sempre concentrato non stenta a prendersi le sue responsabilità, importante.
Marco Belinelli 7+: inizia subito benissimo e indirizza la gara nei binari voluti dalla Segafredo, esagera ogni tanto con la ricerca del passaggio spettacolare, forse la presenza di Teodosic lo ha influenzato.
Alessandro Pajola 7,5: sta tornando sempre più prepotentemente giocatore che la Bologna bianconera tanto ama, in poco più di 14 minuti va in doppia cifra, infallibile al tiro, mette due liberi di vitale. importanza, davanti al suo mentore ha fatto un figurone.
Jaleen Smith 4: ha una fugace apparizione nel primo tempo con risultati rivedibili, appena entrato nella ripresa colleziona una palla persa fatta di una superficialità disarmante, tanto che il coach lo richiama in panchina e non lo fa più rientrare.
Ognjen Dobric 6,5: parte subito in quintetto, ma non fa cose indimenticabili. Quasi dimenticato in panchina nel secondo tempo entra e fa la giocata che decide la partita rubando un pallone che denota una intelligenza cestistica superiore.
Devontae Cacok 5: non riesce ancora a calarsi nel livello dell’Eurolega, ma deve darsi una svegliata, con l’assenza di Polonara il suo apporto può essere fondamentale.
Tornike Shengelia 7: sarebbe troppo facile stare a rinfacciargli le 8 palle perse, ma sta giocando quasi 30 minuti di media a partita, alla terza gara in 5 giorni, ci sta che perda in lucidità, soprattutto perché da lui passano il 90% dei giochi bianconeri e fare a sportellate coi lunghi serbi non è stata sicuramente una passeggiata di salute.
Daniel Hackett 6,5: serata di gestione per Dany Boy, per tre quarti difende e gestisce con cura e attenzione, ma nell’ultimo parziale soffre tremendamente Napier, ma è sua la giocata che mette la parola fine alla contesa lanciando Cordinier per il +6 finale.
Jordan Mickey 7+: altra partita solida e concentrata con rimbalzi, palle rubate, ma soprattutto presenza sotto canestro, nel finale di gara trova fortuna sotto le plance avversarie, un altro giocatore rispetto al Mickey della scorsa stagione.
Bryant Dunston 6,5: deve subito fare i conti con i falli, che evidentemente nella lotta contro i pari ruolo avversari commette solo lui, aggredendo i poveri innocenti serbi, però i suoi blocchi sono poesia, e Belinelli lo sa bene.
Awudu Abass n.e.
Isaia Cordinier 8,5: è nata una stella. Sta continuando a crescere di partita in partita, questa sera ha fatto una gara totale, fra schiacciate, tiri dalla lunga, palle rubate, stoppate, per la prima volta dal 2002 ho visto una combinazione così completa.
Milos Teodosic 7+: non fatevi fuorviare dalle cifre, i soli 4 assist sono mentitori, con la sua gestione la qualità del gioco serbo si alza esponenzialmente, per fortuna della Virtus sbaglia qualche piazzato di troppo, ma il magistero è sempre altissimo.
Adam Hanga 7: non chiedetegli invenzioni, non sono nelle sue corde, ma se volete solidità ed esperienza allora è l’uomo giusto, viene schierato in tutti i ruoli possibili ed immaginabili e nel secondo tempo fa ammattire Lundberg con un paio di pick and roll centrali.
Dejan Davidovac 5: inizia benino, poi si perde nella marcatura di Shengelia che lo fa ammattire, nell’ultimo quarto non mette piede in campo e Belgrado rimonta, un caso ?
Luca Mitrovic 7: partita abbastanza solida, con i soliti movimenti concreti, sfrutta bene i miss-match creati dai suoi piccoli.
Branko Lazic 5+: una bomba e poco altro, anche lui si guarda l’ultimo quarto dalla panchina.
Marko Simonovic 6+: poco appariscente, ma concreto e solido, tocca palloni, sporca i giochi avversari e non fa danni.
Shabazz Napier 8: dopo un primo tempo anonimo si scatena nel secondo tempo, mette canestri difficili, ruba palloni e riapre quasi da solo la partita, peccato ogni tanto esageri con le sceneggiate, ma anche quelle fanno parte del suo bagaglio d’esperienza.
Joel Bolomboy 7: l’esperienza non gli manca certo e neanche la fisicità, è il miglior rimbalzista della gara e piazza blocchi di assoluta eccellenza, la solidità fatta persona.
Nemanja Nedovic 4,5: l’ombra del giocatore che tanto abbiamo ammirato negli anni scorsi, non riesce mai ad incidere, sembra proprio in enorme difficoltà fisica.
Rokas Giedraitis 6: fino al finale del terzo quarto lo si nota solo per il suo inseguimento a tutto campo su Marco Belinelli e per l’incredibile stoppata subita da Cordinier sul finire del secondo quarto, ha il merito di mettere due bombe che riaprono la gara.
Ognjen Kuzmic n.e.
Yago Dos Santos 4,5: falli e minuti in egual misura, colleziona un eclatante -6 di valutazione, ma siamo sicuri che nell’infinita fucina di talenti che sono le giovanili serbe non ci fosse un giovane da inserire meglio del brasiliano?