Dinamo Sassari e Germania, un binomio che spesso ha portato molto bene ai biancoblu negli ultimi anni, in un campionato come l’Easycredit BBL spesso fucina di giocatori dal grande talento e potenziale. Il General Manager, Federico Pasquini, ha attinto nuovamente dal campionato tedesco, dopo i vari Rakim Sanders, Dyshawn Pierre o Dwayne Evans tanto per fare tre nomi (!), in un torneo in grande ascesa nell’ultimo decennio, lavorando nell’ombra e strappando il sì di Stanley Whittaker, playmaker americano messosi in mostra in questa stagione con la maglia del s.Oliver Würzburg.
Il nativo di Philadelphia, 183 cm per 86 kg, viene da una stagione da incorniciare con la canotta della squadra bavarese, con il quale ha sfiorato l’accesso alla post season. Whittaker è stato il leader della squadra di Sašo Filipovski, ex coach anche della Virtus Roma nel lontano 2011, con numeri notevoli, 18 punti di media e 5 assist.
Numeri che sono valsi a The Standard, questo il suo soprannome, persino il titolo di MVP del mese di marzo della lega, giocando senza timore anche davanti a squadre di Eurolega come Bayern e Alba Berlino, realizzando almeno 20 punti per ben 16 partite di stagione regolare, raggiungendo l’apice con i 37 punti stampati in faccia al Bamberg alla 26ª giornata.
Insomma un playmaker con tanti punti nelle mani, discreto passatore con oltre 5 assist a gara, e che a 28 anni sembra aver raggiunto la propria maturità cestistica, dopo aver girato inizialmente in Lituania e Austria, dominando anche lì con oltre 20 punti di media. Non solo grandi numeri offensivi, ha tirato con oltre il 50% dal campo e il 40% da tre, ma è capace anche di dare un grande contributo in fase difensiva, mettendo grande pressione sulla palla, tale attitudine gli ha permesso di diventare uno dei migliori difensori della BBL con 1.4 palle rubate a partita.
Un innesto fortemente voluto dal GM Pasquini, che ha descritto così il nuovo playmaker biancoblu sul sito del club:
Whittaker era la nostra prima scelta, ci ha colpito per le sue qualità in campo sia dal punto di vista caratteriale che tecnico, è un osso duro, un vero play, è uno che ha voglia di crescere e ha fame di migliorare, è un profilo che si sposa perfettamente con le nostre esigenze e con le nostre possibilità sul mercato. Lo seguivamo da tempo, nel momento in cui abbiamo avuto bisogno di un playmaker, siamo andati su di lui.
Con la firma del ex Wurzburg va a riempirsi la casella lasciata vacante dall’uscente Gerald Robinson, salutato dal club di via Nenni dopo due annate molto positive, con però l’ultima frenata dai tanti infortuni muscolari. Con l’ex Pesaro saluta anche Jamal Jones, grande talento ma ancora troppo discontinuo a questo livello.
Reparto degli esterni che con l’altro innesto di Alessandro Cappelletti è quasi al completo, manca infatti solamente da sostituire Chris Dowe, accasatosi la settimana scorsa a Tortona. Per quanto riguarda le altre caselle libere rimaste, è vacante il 3 titolare, con il GM alla ricerca di un giocatore più simile alla Jason Burnell piuttosto che al Jones visto la scorsa stagione, per cui più strutturato fisicamente, magari con meno punti nelle mani, ma capace di sporcarsi le mani quando è necessario.
Più intricato il discorso del centro, che salvo soprese estive dovrebbe vedere Osumane Diop promosso con i gradi di centro titolare. Smentito il contatto con l’ex Bilan, andato a Brescia, il Banco di Sardegna andrebbe alla ricerca di un centro che possa completare il roster più che impreziosirlo, per questo non è ancora così scontato l’addio a DeShawn Stephens, inseritosi benissimo nel gruppo a stagione in corso, capace di mettersi a disposizione della squadra, ma dai mezzi tecnici certamente modesti.
Tolti i tre stranieri, che certamente mancano per completare il 6+6, il roster per il 2023-24 è praticamente quasi fatto. Il reparto italiano, composto da Gentile, Treier, Diop e ora Cappelletti è certamente quello che entrerà effettivamente nelle rotazioni di coach Piero Bucchi. Restano perciò vacanti gli ultimi due posti della panchina, il famoso 11° e 12° uomo che quasi certamente vedranno poco o nulla il campo.
Insomma, siamo ancora nella stagione 2022-23, visto che la Finale Scudetto è ancora in atto con Milano ora con il match point sulla racchetta e ad un passo dal cucirsi la terza stella sul petto, eppure la costruzione della Dinamo Sassari del prossimo anno è già in stato avanzato.
Della serie, chi ha tempo non aspetti tempo!