Torino, 18 febbraio 2023 – In una serata fin troppo semplice, è la Germani Brescia a tagliare il traguardo della finale di Coppa Italia: nell’ultimo atto della kermesse andata in scena a Torino la Leonessa sarà chiamata ad un’altra impresa contro la Virtus Bologna. Difficile? Tantissimo. Impossibile? No, non si può dire. Intanto stasera Brescia regola senza problemi una Carpegna Prosciutto Pesaro spenta, che capitola per 74-57.
Ecco la cronaca della partita e le analisi da parte dei redattori di Brescia e Pesaro, con pagelle e giudizi delle due squadre in seguito.
Cronaca
Partenza un po’ fredda per entrambe le squadre, con Pesaro che riesce a prendere 6 lunghezze di vantaggio grazie alla supremazia a rimbalzo: Charalampopoulos ricomincia da dove aveva lasciato con Varese e al 5′ il punteggio è 5-11, grazie anche alla fiammate di Rahkman. Nonostante le difficoltà al tiro (22% sia da 2 che da 3 punti) la Germani stringe i denti e rimane a contatto anche grazie all’energia della panchina: 14-16 al 10′. Nel secondo quarto arriva la scossa, grazie soprattutto alla second unit guidata da Massinburg e Cournooh: Pesaro non segna mai, nonostante i 10 rimbalzi offensivi. Grazie ad un parziale di 22-6 Brescia si porta all’intervallo lungo sul 36-22.
La Carpegna Prosciutto prova ad imbastire una reazione nel terzo quarto con la presenza di Kravic e Delfino, ma al tiro i marchigiani non si sbloccano: buona parte dei meriti sono di una Germani battagliera, forse anche più continua di quella dei quarti di finale. Pesaro si porta solo al -11 (46-35) ma è ricacciata indietro da Brescia con i tiri liberi (ben 20 a bersaglio in 30 minuti): è 51-36 al 30′. Espulso Jasmin Repesa. Nell’ultimo quarto la Carpegna Prosciutto non ci crede più e le percentuali al tiro diventano addirittura ancora più antartiche: Massinburg e Moss chiudono la partita, che termina sul punteggio di 74-57.
Germani Brescia 74 – Carpegna Prosciutto Pesaro 57
Qui Brescia
La Germani in questa Coppa Italia è sinonimo di “difesa”: era stata asfissiante contro Milano (solo con una piccola pausa nel terzo quarto), è addirittura perfetta nella partita di oggi con Pesaro. Ovvio che nei soli 57 punti della Carpegna ci siano anche demeriti dei marchigiani, ma la prova della Leonessa è stata di ottimo livello: dal punto di vista fisico, molto probabilmente, ha fatto anche la differenza l’abitudine di Brescia a giocare più di una partita a settimana. Le migliori notizie sono arrivate da una second unit che ha disputato una prestazione di assoluto livello: Massinburg e Akele sono state delle chiavi importanti nella serata, così come i rimbalzi di Burns che hanno tamponato l’emorragia del primo quarto causata da Kravic. Quella di stasera è un’altra partita vinta da Brescia senza impressionare nella metà campo offensiva, ma con tanta, tanta solidità: è vero che il 34% da 3, lo 0/5 di ADV e l’1/5 di Gabriel non dovrebbero essere abbastanza per battere la Virtus. Ma ripartire da questa continuità nell’arco dei 40 minuti sarebbe già un buonissimo biglietto da visita per la finale.
Qui Pesaro
Pesaro parte bene nel primo quarto, poi soffre eccessivamente la difesa bresciana e fallisce dal tiro con percentuali a dir poco imbarazzanti. Nel secondo quarto Pesaro perde totalmente la bussola e segna solo 6 punti. Brescia è brava ad amministrare il vantaggio accumulato prima dell’intervallo lungo, ma stasera Pesaro è priva di mordente, irriconoscibile e non riesce a reagire. La serata viene in parte rovinata anche dagli arbitri che clamorosamente non concedono un antisportivo cristallino, anche dopo l’istant replay, e un secondo tecnico inspiegabile fischiato ai danno del coach pesarese a fine terzo quarto che lo espelle dal campo. Per Pesaro è una serata da ricordare solo per non ripetere il disastro.
Le pagelle
Brescia
Kenny Gabriel 6,5: con un 2/9 al tiro e soli 3 rimbalzi con 2 di valutazione, per una volta, l’ex Pana non mette un segno indelebile sulla partita, pur facendosi sentire sotto canestro. Molto bene per Brescia che in una serata non troppo brillante per Kenny ci sia un Akele positivo.
David Cournooh 6: un po’ di energia dalla second unit per il break che spacca la partita nel secondo quarto, ma anche diverse ingenuità e palle perse che portano Pesaro a trovare dei rari canestri dal campo in contropiede. Non brillantissimo.
Amedeo Della Valle 7,5: come spesso accade in questa stagione, non si sblocca al tiro da 3 punti (0/5) ma si guadagna intelligentemente tanti falli (6) ed è preciso dalla lunetta (11/13). Ennesima prova di maturità anche da play (o quantomeno come primary handler) con 5 assist.
Nicola Akele 7,5: se oltre alla solita presenza e intelligenza difensiva aggiunge alla causa anche precisione e decisione in attacco, il suo contributo diventa fondamentale. Cala un po’ alla distanza, ma il suo lo aveva già fatto: 10 punti e tanto altro.
Tai Odiase 6,5: tanto fosforo e presenza in mezzo all’area di Brescia da parte di Tai Odiase. Per lui 9 punti e 4 rimbalzi: l’1/4 ai tiri liberi è indolore.
Aleksej Nikolic 6,5: non sempre impeccabile nelle scelte in attacco, ma la sua prova è più che positiva. Degni di nota i 5 rimbalzi presi nel primo quarto, che aiutano la Germani a spingere in transizione e denotano l’energia messa in campo dallo sloveno. Chiude con 6 punti e 7 rimbalzi.
Chris Burns 7: energia e versatilità dalla panchina. Bene sulla difesa nei giochi a due, prende anche 7 rimbalzi: così schifo non fanno…
Tommaso Laquintana ne
David Moss 6,5: il solito impegno difensivo, unito ad una concretezza nella metà campo offensiva che non viene misurata dai numeri ma c’è ed è importate. 2 triple, 4 rimbalzi e la solita esperienza.
Ryan Taylor ne
John Petrucelli 6,5: lavora nell’ombra, faticando a farsi sentire in attacco ma riesce a lasciare il segno sulla partita con la solita difesa e tanta energia in difesa.
C.J. Massinburg 8: sontuoso in uscita dalla panchina. Nei primi secondi ha bisogno di prendere le misure alla partita, ma tra un rimbalzo e l’altro acquisisce sicurezza e diventa chirurgico in attacco: chiude con 13 punti, 8 rimbalzi e 24 di valutazione.
Pesaro
Kravic 6: una delle poche luci di Pesaro che tentano di far restare a galla la squadra.
Abdur-Rahkman 4,5: per lui la peggior prestazione della stagione, 1/4 da 2 punti e 0/6 dall’arco.
Visconti 5: non riesce a dare energia alla squadra, lui che ne avrebbe da vendere.
Moretti 5: rientra dopo l’influenza, a parte qualche guizzo, non entra in ritmo partita e la sua frustrazione si sfoga nell’aggressività uscendo dal campo per 5 falli.
Tambone 5,5: anche l’uomo squadra della VL risulta non pervenuto.
Stazzonelli ne
Gudmundsson 5,5: Lotta fino alla fine, ma le sue percentuali al tiro e la costruzione del gioco lasciano a desiderare.
Charalampopoulos 6,5: è il giocatore migliore di Pesaro in questa competizione, prova a dare il suo contributo ma il contesto non lo aiuta.
Totè 5: perde la gara di fisicità con i lunghi di Brescia. In questa semifinale ha compiuto diversi passi indietro rispetto alla sua recente evoluzione in campionato.
Cheatham 5,5: 2 punti in 25 minuti la dicono lunga sulla condizione di uno dei migliori giocatori di Pesaro.
Delfino 6,5: prova di qualità della bandiera di Pesaro, ma non basta per salvare i suoi dalla debacle.
Sergio Bertazzi
Analisi di Pesaro e pagelle della Carpegna a cura di ALPAN