Ragusa, 04/12/2022 – Dopo la sosta per gli impegni delle nazionali, il campionato, oltre al big match tra il Famila Wuber Schio e l’Umana Reyer Venezia, proponeva un succulento anticipo (in un orario più calcistico che cestistico), ovvero quello tra la Passalacqua Ragusa e la Virtus Segafredo Bologna.
Era la prima al PalaMinardi sulla panchina delle siciliane per coach Lino Lardo, che la scorsa stagione fu esonerato proprio dalla squadra bolognese, nel bel mezzo dei playoff, più per un “malessere interno” che per scarsi risultati. Se la Passalacqua Ragusa cercava il primo successo interno stagionale, la Virtus Segafredo Bologna si presentava in Sicilia con una sola sconfitta sul “groppone” in questo campionato (in Eurolega, invece, tre gli stop in quattro gare), in casa delle campionesse in carica del Famila Wuber Schio.
Nel precedente stagionale in Supercoppa, la partita, che di fatto non ci fu, venne stradominata dalle bolognesi.
Ebbene, nonostante le premesse e i favori del pronostico, è stata la squadra di coach Lino Lardo ad avere la meglio su quella di coach Giampiero Ticchi, priva di Ivana Dojkic e con una Iliana Rupert “fuori servizio”.
Le ospiti hanno provato a fare capire fin da subito chi comandasse in campo, puntando sul gioco interno di Cheyenne Parker, ma le padrone di casa si sono mostrate “dure di comprendorio” e, dopo aver concesso 20 punti in cinque minuti, hanno imparato a difendersi, piazzando un parziale di 10-0.
Dopo l’intervallo lungo, la Passalacqua Ragusa è volata sul +11, grazie ad alcuni giochi alto-basso ed alla difesa che un paio di volte consecutive non ha permesso alle avversarie di tirare entro i 24 secondi. La reazione della compagine ospite, manco a dirlo, non si è fatta attendere e con uno 0-12 ha effettuato il sorpasso.
Il finale era “vietato ai deboli di cuore”. Il quinto fallo di Cecilia Zandalasini a 3 minuti dal termine ha tolto una pedina fondamentale nello scacchiere di Giampiero Ticchi e la precisione dalla lunetta delle padrone di casa ha fatto esplodere un palazzetto semivuoto ma caloroso. A livello statistico, gli 11 rimbalzi di squadra della Passalacqua Ragusa confermano “l’argento vivo addosso” delle siciliane. La squadra di coach Lardo ha mostrato “magicamente”, cosa che non accadeva prima, una tenuta psicofisica invidiabile sui quaranta minuti.
Di seguito le interviste post gara al coach Lino Lardo e a Nicole Romeo (dalla pagina Fb di Virtus Eirene Ragusa):
IL TABELLINO: Passalacqua Ragusa – Virtus Segafredo Bologna 76-72
LE PAGELLE
Passalacqua Ragusa
Nicole Romeo 7,5: a parte un’americanata fuori luogo che, sul +1 o sul -1, era meglio evitare, capacità balistiche straordinarie e giocate di livello eccelso.
Chiara Consolini 6: tanta sostanza e tanto sacrificio per lei in fase di non possesso.
Keisha Hampton 6: nel complesso prova accettabile. Compensa l’1/6 dal campo coi 6 assist.
Kristine Vitola 6: 3 rimbalzi sono pochini per una giocatrice alta più di 190 centimetri. Tutto sommato, “è andata” in doppia cifra e merita la sufficienza.
Beatrice Attura 6: si è spesa come al solito, marcando tutte le piccole avversarie. Glaciale dalla lunetta in un momento in cui la palla pesava.
Kristine Anigwe 7,5: quando la Passalacqua Ragusa la cerca sotto canestro non sbaglia quasi mai.
Francesca Dotto 5: al di là delle solite noie fisiche, non dà un contributo fattivo alla causa.
Samantha Ostarello 6,5: sotto le plance è una presenza, ma quando va fuori è altrettanto pericolosa, tirando dal perimetro o innescando immediatamente le compagne di reparto.
Virtus Segafredo Bologna
Francesca Pasa 6: come i suoi punti e la sua valutazione. Partita ordinaria la sua.
Cecilia Zandalasini 6: dalla miglior realizzatrice italiana del campionato ci si aspettava questo. L’aver lasciato la sua squadra priva di lei per gli ultimi 3 minuti è stata, però, una pecca.
Cheyenne Parker 7: ha dimostrato perché gioca tanto in Wnba con la maglia di Atlanta.
Kitijia Laksa 6,5: la Virtus Segafredo Bologna rientra grazie ai suoi 6 punti in fila da parte sua.
Sabrina Cinili 6: da ex di turno, ha giocato una partita coriacea!
Beatrice Del Pero 4,5: brutta prestazione la sua. Non è riuscita a dare neanche difensivamente un contributo così apprezzabile.
Beatrice Barberis 6: senza infamia e senza lode.
Alessandra Orsili 5: giovane e veterana al contempo, non ha dimostrato il suo valore.
Olbis Futo André 4,5: i suoi straordinari mezzi fisici non sono pesati.
Salvatore Lo Magno
edito da Fabiola Jenco