Se nella scorsa LBA 2021-22 avevamo assistito alla Revolucion Scoliana alla Pallacanestro Varese, concretizzatasi in questa nuova stagione agonistica con un progetto tecnico che sul campo sta dando ragione sia alle idee di Luis Scola che alle scelte del GM Michael Arcieri, con coach Matt Brase in panca dopo il mezzo passo falso con Johann Roijakkers, potremmo usare lo stesso paradigma per la Givova Scafati?
Che il vulcanico patron Aniello detto Nello Longobardi sia un fervente appassionato della pallacanestro è assodato, a lui il merito di aver collocato dal suo arrivo alla presidenza del sodalizio gialloblu lo Scafati Basket 1969 nella cartina cestistica italiana di primo livello, tra campionati di Serie A2 ed il ritorno la scorsa estate in LBA dopo 14 anni dalla prima volta.
E per celebrare questo ritorno in grande stile nel basket di primo livello, ecco un Mercato LBA 2022-23 denso di giocatori stranieri di un buonissimo livello come Mike Henry, Julyan Stone, Kruize Pinkins, Trevor Thompson e Doron Lamb al quale, non più tardi di poco più di un mese fa, ha addizionato il Prof. David Logan passando tra l’altro al 6+6 in seno al roster.
Ma questo è stato solo un “assaggio”. Sì perchè dopo una sola vittoria ottenuta tra l’altro vs una Tezenis Verona senza uno straniero di peso come Wayne Selman per le ben note vicende e sfruttando proprio il fresco arrivo di David Logan, sono seguite prove complessivamente deludenti che oggi relegano Scafati all’ultimo posto in classifica.
Perciò, via alla rivoluzione tecnica iniziata nella fase di pausa della LBA ed ecco prima di tutto (all’italiana), l’esonero di un coach bravo e preparato come Alessandro Rossi, reo forse di essere troppo giovane e di non avere il polso nel gestire un gruppo di così vecchie volpi del parquet?
Al suo posto quindi arriva Attilio Caja, specializzato (si dice), a muoversi come Mr. Wolf di Pulp Fiction che “risolve problemi” ed arriva un altro giocatore più solido, quadrato, da far muovere tendenzialmente vicino al ferro come Artjoms Butjankovs ma, come visto a Sassari, le cose non cambiano in modo così radicale.
Pertanto arriva un’ulteriore mossa in questi giorni: rescissione del contratto con l’acquisto estivo Aristide Landi (probabilmente collocandosi in A2 ove ha spesso trovato maggiori soddisfazioni), ed arrivo oggi di un play raziocinante, dal tiro da fuori importante come Matteo Imbrò da Verona, a sua volta arrivato da Treviso in terra scaligera questa estate.
E tralasciando le voci del mercato che danno a questo punto sicuro il rientro dalla Spagna di Giordano Bortolani proprio alla Tezenis Verona avendo appunto liberato Matteo Imbrò, è certo che Attilio Caja voglia affidare al play siciliano le seconde redini della squadra per essere più determinata e cattiva in difesa.
Infine, cosa dire di Matteo Imbrò che già non si conosca? Classe ’94 di Agrigento, Matteo Imbrò è stato capitano della Virtus Bologna a soli 19 anni. Poi un brutto malanno lo ha portato in A2 al Basket Ferentino e dopo Treviso (con David Logan in squadra), con cui ha vinto la Coppa Italia ed il campionato di serie A2 con promozione in LBA.
A Verona, dopo 7 gare disputate in questa stagione, Matteo Imbrò ha registrato 5,9 punti e 2 assist di media. Vedremo quindi se la “Rivoluzione scafatese” avrà buon esito.