Siamo al Convention Center di Anaheim, in California del sud, nella contea di Orange. Vicini al Disneyland Resort, il grande parco a tema Disney con giostre, ristoranti, alberghi e negozi su misura per le famiglie.
Anaheim la città dei Ducks di Hockey (NHL), La vincente tra Saint Mary’s (5/0) e Vanderbilt giocherà contro Washington che nel campionato di basket ncaa ha da poco battuto Fresno State in trasferta, 62 a 57. Washington.
Partita di semifinale valida per il titolo della Wooden Legacy (twitter: @TheWoodenLegacy).
Le due stelle nascenti sono Mitchell Saxon per Sant Mary’s e Jordan Wright per Vanderbilt. Squadra per il quarto anno guidata da Jerry Stackhouse, ex giocatore Nba, terza scelta assoluta dei Philadelphia 76ers che terminò la sua carriera di giocatore nel 2011 con i Brooklin Nets. Nella sua carriera NBA militato in diverse franchigie. Qualcuno lo ricorderà come “spalla” di Iverson nei Ditroit Pistons. Il suo record a Vanderbilt come allenatore é di 19/17 l’ultima stagione, 7/11 (SEC).
Sulla panchina di St. Mary’s c’è Randy Bennet. Durante il suo mandato Bennett è diventato il leader delle vittorie di tutti i tempi nel basket maschile della scuola (480 vittorie, nel 2022-23), ha guidato SMC a 15 presenze post-stagionali (8 NCAA e 7 NIT, solo Gonzaga, Michigan State e Kansas hanno più tempo consecutive), attualmente sono 14 presenze consecutive post-stagionali (esclusa la stagione 2019-20 persa a causa del COVID-19), hanno portato i Gaels alle loro prime vittorie post-stagionali.
Hanno fatto arruolare un giocatore (Patrick Mills, 2009) nella NBA per la prima volta dal 1984. Ha ottenuto quattro onorificenze di allenatore WCC (West Coast Conference) dell’anno, è stato nominato assistente allenatore di pallacanestro USA per la squadra che ha rappresentato gli Stati Uniti ai Campionati mondiali FIBA U19M 2011 in Lettonia.
Saint Mary’s schiera nel quintetto di partenza anche Augustas Marciulionis la scorsa stagione al B.C Rytas, figlio del grande Šarūnas Marčiulionis oggi, nella Naismith Memorial Hall Of Fame. Sarunas, ricordiamo, fu scelto al Draft nel 1987 dai Golden State Warriors ai tempi in cui c’erano ancora come squadra i Seattle Supersonic, insieme ai giocatori Rimas Kurtinaitis e Arvydas Sabonis, campione olimpico ai Giochi di Seul del 1988.
Due squadre che giocano una pallacanestro fatta con tanto movimento palla, prediligono l’attacco all’anello con incursioni in penetrazione, hanno dei lunghi che permettono ad entrambe le squadre di giocarsi tutto in post basso soprattutto grazie al buon lavoro di Marciulionis su entrambi i lati del campo, bravo a rimanere sui cambi difensivi.
Sul 12 a 9 per Saint Mary’s bellissimo canestro del numero 0 Lawrence, una delle guardie di Vanderbilt. Con un tiro da vicino, forzato, trova un canestro di fortuna in un step back se pur con poco equilibrio provando a tenere a contatto Vanderbilt con Saint Mary’s che è stata la prima squadra, ricordiamo ad aprire le marcature di questa partita. Da allora, sempre in vantaggio. Una squadra che corre, difende, porta gli aiuti.
Quando Marciulionis (numero 3) é in panchina viene sostituito dal numero 0, Logan Johsnon. Vanderbilt, per tutto il primo tempo ha provato ad inseguire Saint Mary’s. Grazie anche ai tiri da tre di Wright che prova a tenere a galla i suoi. Le dimenticanze di Saint Mary’s vengono spesso punite dal lungo di Vanderbilt. Un centro con buoni fondamentali e buoni movimenti spalle a canestro, una presenza costante sia in difesa che in attacco. Se dall’altra segna Robbins il centro numero 21 di Vanderbilt dall’altra, quasi sempre, la palla arriva prontamente nelle mani del centro Mitchell Saxon.
Tanti i mismatch con due squadre che schierano la classica 3-2 che ribaltata diventa 2-3. Piace molto il play Mahaney, numero 20 di Saint Mary’s, offre assist e scarichi e soprattutto ha una bella mano all’interno del pitturato. Piace molto anche Luke Barrett, ala piccola numero 33 di Saint Mary’s. Una Saint Mary’s capace con la sua difesa di togliere tempo ed ossigeno all’attacco, capace di costringere Vanderbilt ad andare ai 24″ senza sengare. Una difesa, quella di Saint Mary’s, con i due lunghi Wessels e Bowen a prendere rimbalzi difensivi.
Dall’altra parte il centro Quentin Millora-Brown, numero 42 fatica negli uno contro uno contro Mitchell Saxon. A 5″ dal termine del primo quarto con due quasi tre lunghi in campo Saxon-Bowen-Ducas, Saint Mary’s prova ad allungare prendendo un margine di sette punti. A pochi secondi dall’intervallo lungo Mitchell, si dimentica il taglia fuori su Robbins che segna, e manda a bersaglio il tiro libero aggiuntivo. Vanderbilt prova a rimanere a contatto e si porta a meno sei punti. L’allungo di Sant Mary’s arriva sul fil di sirena con un tiro da tre “sparato” da Mahaney oltre la linea dei tre punti, a metà tra lunetta e centro campo. Il primo tempo si chiude sul punteggio di Saint Mary’s-Vanderbilt è 37-27.
Alla ripresa, nel secondo tempo é il numero 10, Stute a provare a ricucire le distanze con un tiro da tre portando il punteggio sul 35-30 per Saint Mary’s. Sale la difesa di Vanderbilt che prova ad aggredire l’attacco avversario degli uomini blu di Benett mettendoli in difficoltà. E con un tiro da tre Vanderbilt si è data una scossa, torna di nuovo a colpire della distanza con Stute, che riporta la squadra ad un solo un punto di differenza e riesce anche a portarsi in vantaggio di una sola lunghezza.
Nel secondo tempo però si pasticcia da entrambi le parti con Vanderbilt che prova a voler restare a contatto con Saint Mary. Ma la troppa fretta e voglia di vincere la portano ad affrettare troppi tiri e troppi, anche, gli errori difensivi da parte degli uomini di Jerry Stackhouse, la portano di nuovo sotto. Saint Mary’s inizia a bucare la retina avversaria anche da tre. Vanderbilt non ci sta e continua a lottare con una difesa aggressiva e asfissiante pur, con due possessi pieni da recuperare.
Anche dall’altra parte iniziano a diventare tante, le palle perse, che si fanno superiori a quelli di Vanderbilt. A 12″ dal termine sono 10 le palle perse per Saint Mary’s mentre sono 7 quelle di Vanderbilt. Partita che vede le due squadre senza punti a referto per quasi quattro minuti fino a quando, Robbins, prende posizione contro Mitchell Saxon e sblocca il punteggio, riportando la squadra solo a tre punti da Saint Marys. Vanderbilt ci prova a rimontare lo svantaggio mettendo la palla nelle mani del centro Robbins ma, con poca fortuna. Wright e Robbins continuano a lottare si prendono Vanderbilt sulle spalle e la tengono a galla sempre a solo tre punti di distanza da Saint Mary’s. Una dimenticanza difensiva e Saint Mary’s si riporta avanti.
Sul 51-46 è ancora Robbins a colpire dal pitturato la retina avversaria e, a mantenere vive le speranze di Vanderbilt. A 4′ di gioco dal termine le lunghezze di vantaggio di Saint Mary’s viaggia tra gli otto e i dieci punti. Vanderbilt sembra non averne più. Ma ciò nononstante continua a graffiare e lottare fino ad arrivare a meno sei. A 2″37′ Vanderbilt prova a riaprirle con una “bomba” da tre e torna, a meno sei. Prova a rimanere dentro la partita. Lotta con i denti senza arrendersi mai.
Finisce 75-65 per Saint Mary’s dopo un garbage time fatto di falli sistematici da parte di entrambe le squadre. Da segnalare che Marciulionis non è rientrato nel secondo tempo. Quelli che in Ncaa vengono fischiati come falli a cui seguono due tiri liberi. Come era una volta da noi e come dovrebbe tornare almeno da noi.
Luigi Sabotti