Bologna, 4 novembre 2022 – Esame di maturità mancato da Bologna, che dopo la clamorosa vittoria di Madrid della scorsa settimana, era chiamata a confermarsi questa sera contro i transalpini dell’Asvel.
Dopo un primo tempo quasi dominato dai bianconeri di casa, la ripresa ha mostrato l’aspetto più deteriore di questa squadra che non è stata in grado di riattaccare la spina al rientro dagli spogliatoi e si è fatta imbrigliare da De Colo e compagni, senza riuscire, se non in pochi spazzi, ad invertire la tendenza, con giocatori e panchina che sembravano accettare la rimonta avversaria come un qualcosa di ineluttabile, altrimenti non si spiegherebbero i primi cambi avvenuti a 1’47” da fine parziale, dopo un 12-22 avversario.
Dopo che si è andati più volte sul +17 non è accettabile una sconfitta del genere, è inammissibile che giocatori con l’esperienza di Jordan Mickey o Daniel Hackett vaghino svagati ed abulici per il campo, come non è ammissibile che i 3 giocatori felsinei che avevano il miglior +/- , Pajola +9, Bako +9 e Weems addirittura +12, fossero a sedere negli ultimi 4 minuti.
Questo, per chi vi scrive, significa non leggere la partita e se un evento è un caso, la sconfitta di Kaunas, ora siamo alla coincidenza, sperando di non dover arrivare al terzo misfatto,che sarebbe una, seppur terribile, prova.
Il dato che certifica l’andamento degli ultimi due parziali è la valutazione: 60-25 per l’equipe di Monsieur Parker, per non parlare delle 12 palle perse a 3 o della mancanza di aggressività mostrata dai virtussini, che a fine terzo quarto avevano 1 fallo solo.
L’Asvel ha giocato una gara inguardabile nel primo tempo, ma ha avuto la forza di non affondare, ed approfittando del calo avversario ha cominciato a difendere sempre più duro, mettendo non della sabbia, ma della ghiaia negli ingranaggi bolognesi portando a casa un vittoria tanto meritata quanto insperata a metà gara. Ora li aspetta la delicata gara casalinga contro la Zalgiris dalle 7 vite, che anche stasera, andato sotto di 20 punti, è riuscito a rimontare e a portare a casa il referto rosa, quindi se De Colo e compagni vorranno andare in positivo nel conto vittorie/sconfitte dovranno prestare molta attenzione.
In casa Virtus Bologna oltre a mangiarsi i cappelli come Rockerduck, dovranno farsi tutti un bell’esame di coscienza e capire cosa vogliono fare da grandi, se davvero competere per un posto ai play off o rimanere una bella incompiuta di talento, ma incompiuta, poichè gare del genere non si possono regalare.
La prossima sfida è il derby d’ Italia contro l’Olimpia Milano, che già sarebbe pepato di per sè, viste le recenti polemiche transfederali e la storica rivalità, ma che, visti gli ultimi risultati in Europa delle due compagini, sarà ancora più teso, aggiungendo altra pressione sulle spalle delle due società.
Sala Stampa
Le interviste dei due coach nel dopo gara:
Highlights:
Virtus Segafredo Bologna -LDCL Asvel Villeurbanne 79-84
Parziali: 22-18; 28-18; 14-27; 15-21
Pagelle:
Marco Belinelli 5: al momento non è fisicamente in grado di giocare partite di questa intensità, speriamo cresca, perchè questa Virtus avrebbe bisogno come il pane della sua esperienza e del suo tiro.
Alessandro Pajola 6+: lui il suo lo farebbe, se lo facessero giocare, non prende un tiro, ma la sua pressione difensiva scuote tutta la squadra.
Ismael Bako 6,5: anche stasera il miglior lungo della batteria bolognese, i migliori momenti della Segafredo sono con lui in campo, però ha giocato solo 15 minuti…
Mam Jaiteh 5: molle, svagato, mette in moto il suo tiretto ad inizio ripresa, ma in difesa vaga come uno zombie.
Gabriel Lundberg 5+: poco lucido, ha buone medie al tiro dalla lunga, ma perde palloni ed ha sulla coscienza uno 0/2 ai liberi sanguinoso.
Tornike Shengelia 6: al rientro mostra subito ottime cose e movimenti di livello superiore, quando la gara si scalda patisce la desuetudine all’agone ed il lungo stop.
Daniel Hackett 4,5: impalpabile, non è la sua serata: non pressa, non segna, non fa, però gioca i minuti finali, misteri del basket.
Jordan Mickey 3,5: fin da inizio gara sembra un alieno sbarcato da un pianeta dove non esistono i palloni, riesce nell’impresa di prendere 0 rimbalzi, oltre ad essere sempre nel posto sbagliato nel momento sbagliato, però negli ultimi 4 minuti è in campo…
Kyle Weems 6,5: con lui in campo la Virtus gioca, è autore di una giocata, la stoppata su Tyus, che, con compagni in partita, potrebbe dare la svolta al match, ma questa sera non era cosa.
Semi Ojeleye 6: non scintillante, ma solido, se però quando va a chiudere o ad aiutare ha i compagni che gli vanno addosso, perchè stanno pensando al altro non è colpa sua.
Milos Teodosic 6,5: quando lui entra in campo, i solisti diventano un’orchestra, mette anche una incredibile bomba per il -3, ma i buoi erano già scappati.
Isaia Cordinier 6: 4 minuti e 5 punti, per uno dei protagonisti principali dell’impresa di Madrid, nel secondo tempo entra a 13″ dalla fine, misteri iberici…
Anthony Polite 6: 5 minuti dove non sfigura, fa il suo senza strafare.
Amine Nouà 7: solido, sfrutta bene le palle perse e gli angoli che la difesa bolognese gli lascia.
Charles Kahudi 6+: panchinaro che sa quale è il suo ruolo, sale di intensità in difesa nel secondo tempo come tutta la squadra.
Alex Tyus 4,5: è sempre in campo nei momenti migliori della Virtus, impacciato e spesso assente.
Nando De Colò 7+: gestito perfettamente da Parker, è fresco e lucido quando c’è da vincere la partita, un paio di palle perse non sono colpa sua, ma di chi non lo capisce.
Youssupha Fall 7: la sua presenza si sente, quando va in panchina la squadra soffre, ma anche lui rientra giusto in tempo per chiudere la via del canestro agli avversari e per portare la vittoria a casa.
David Lighty 7,5: il più continuo per tutta la gara, è chirurgico nel secondo tempo nello sfruttare le pigrizie avversarie sul p/r centrale.
Retin Obasohan 6: se la difesa francese è così salita di colpi molto merito è anche suo.
Parker Jackson-Cartwright 6: si appiccica all’avversario di turno come una sanguisuga e, nonostante la stazza, tiene anche botta fisicamente, prezioso per far rifiatare De Colò.
Yves Pons n.g.
Jonah Mathews 7,5: insieme a Lighty è il martello che sfianca Bologna, un segnale del destino la sua bomba di tabella allo scadere dei 24″ che mostra da che parte fossero schierati gli Dei del Basket questa sera.
tromba