Bentornati a queste splendide Finali 2022, amici miei. Dopo la sconfitta di #Gara2 meritata ma evitabile, Milano si presenta al Forum con ben altro approccio offensivo e fa subito capire ai bianconeri virtussini che non è serata per spadellare né per regalare canestri.
Primo quarto dove tutto l’arsenale offensivo milanese gira a pieno regime e quando è così, la squadra di Messina è capace di produrre più di 30 punti in 10 minuti. Certo, con la complicità di una difesa bolognese non all’altezza né del palcoscenico né degli episodi recenti sembrando invece quella porosa vista ad inizio stagione.
L’Olimpia Milano avrebbe potuto, con un pizzico di cinismo in più, chiudere i primi 20 minuti con un vantaggio ben più ampio dei soli tre punticini coi quali è tornata dagli spogliatoi. Superiore la mole di gioco prodotta, si direbbe nel calcio…Ma la squadra di Scariolo è talentuosa ed anche esperta e sa come recuperare anche da passivi importanti.
L’ha dimostrato più volte ed anche stasera è riuscita a rientrare da un -11 iniziale e ad affacciarsi addirittura in vantaggio nel terzo quarto mettendo un po’ paura ai tifosi biancorossi. Perché #Gara3 è sempre delicata, perderla in casa avrebbe avuto un impatto devastante sui milanesi ed avrebbe riportato il vantaggio del fattore campo a Bologna.
Ora che Milano ha vinto ha gettato tonnellate di pressione sulla Virtus Bologna per #Gara4, una partita quasi da vita o morte per le Vu nere, ché finire sotto 3-1 significa aver perso il 90% dello scudetto.
Tatticamente devo dire che, ritmo di gioco a parte, non è che si sia visto qualcosa di nuovo tra le due squadre. Quel che è cambiato è stato l’approccio dell’Olimpia Milano nella fase offensiva, con tutti i giocatori coinvolti e sicuri nel prendersi iniziative personali ma sempre per il bene della squadra.
Chi ha visto la partita ha già capito a chi mi riferisco….Melli e Grant, i due difensori che non attaccano…Ed invece si sono trasformati in armi totali che la difesa bolognese non ha saputo limitare. Hanno deciso la partita, ma la luce diversa negli occhi la vedo anche in Bentil e in Shields ad esempio, con tanta voglia di fare ma senza strafare, in Biligha che fa 3 cose tutte utilissime, in Baldasso oggi non dannoso, anzi. Insomma una squadra, una grande squadra.
Alla fine la partita l’ha decisa il quintetto strano ed anche un pochino strambo, con Baldasso, Grant, Hall, Melli e Biligha, per dire quanto conti essere coesi, quanto conti rimanere con la testa sulla partita anche se non si gioca, quanto conti mettere da parte l’io per esaltare il noi.
Finalmente poi, dopo anni in cui la panchina lunga era più un problema che un vantaggio, si è scoperto che tutti possono dare un contributo alla causa. Anche minimo, anche di pochi istanti. In una finale scudetto conta tutto.
Ed ora si va a #Gara4 con la Virtus Bologna spalle al muro e Milano che ha un occasionissima per mettere le mani su mezzo scudo. Conforta il fatto che nessuno fondamentalmente è stato spremuto all’inverosimile ma occhio alla reazione bianconera perché una loro vittoria ridurrebbe la finale ad una serie al meglio delle 3 partite con la bella a Bologna. Da evitare assolutamente.
IL TABELLINO OLIMPIA MILANO – VIRTUS BOLOGNA 94- 82
LE PAGELLE
Marco Belinelli 5,5: i punti li mette, ma dietro è un telepass con carta prepagata. sempre in ritardo.
Alessandro Pajola 4,5: senza il furore dei venerdì e non guarda mai il canestro, male.
Amar Alibegovic 6,5: solo 9 minuti, non si capisce il motivo, magari insieme a Shengelia sarebbe stato utile.
Mouhammadou Jaiteh 4,5: troppo morbido, non capisce che il fioretto va lasciato negli spogliatoi e bisognerebbe usare anche la sciabola, gli appoggini lasciamoli per la regular season.
Tornike Shengelia 6: il suo prova a farlo, ma è lasciato troppo da solo.
Daniel Hackett 7,5: quando sei giocatore di alta eurolega queste partite sei abituato a giocarle, e stasera si è visto.
Jakarr Sampson 6: è forse l’unico che riesce a muoversi con costrutto nei raddoppi.
Kyle Weems 4,5: parte bene, poi si perde nelle transizioni forzando alcune conclusione. Viene battezzato e non punisce.
Milos Teodosic 6: il suo prova a farlo, ma se i suoi tiratori tradiscono non può fare tutto da solo.
Isaia Cordinier 5: le mani dovrebbe tagliarsele in difesa ogni tanto. E’ alla prima esperienza di partite del genere, può solo crescere.
Nicolò Melli 8: eccolo qua, il Nik del Fener…Saranno stati i 3 falli precoci ed ingiusti che lo hanno limitato difensivamente, saranno state le extra motivazioni del suo duello con Hackett, ma l’ex Pelicans sciorina una prova offensiva clamorosa con canestri in serie uno più bello dell’altro. E quando gioca da top 4 europeo di solito la sua squadra non perde.
Jerian Grant 8: finalmente i Looney Tunes gli hanno ridato il talento offensivo che avevamo ammirato quando era in NBA. Meglio tardi che mai Jerian, adesso però non fartelo più portare via…
Chacho Rodriguez 6,5: spadella da fuori ma mette quella importante, 8 assist record di franchigia nelle finali, 36 compleanno festeggiato nel migliore dei modi. Ma la serie è lunga e le energie sempre meno…
Giampaolo Ricci 5: Messina prova a metterlo per vedere di riaverne qualcosa, ma questa proprio non è la sua serie. Vedremo se si rifarà, io dico che almeno in una delle restanti partite risulterà decisivo.
Paul Stephan Biligha 6: ritorna nei ranghi dopo la stellare #Gara2 ma da il suo bel contributo con un canestro, una stoppata e tante altre piccole cose.
Devon Hall 5: vero che difende ma 0/6 al tiro con almeno 3-4 presi proprio forzando e sbagliando la scelta lo condannano all’insufficienza. Messina spera si riscatti già dopodomani, perché non sempre Melli e Grant segneranno 36 punti in due, ed allora c’è bisogno di quelli di Devon.
Tommaso Baldasso 6,5: tripla pesante e poi sequela di falli su Hackett. Vero è che si tratta di cattive difese e quindi di errori, ma hanno il merito di spezzare il ritmo all’attacco orchestrato da Teodosic e Hackett. Inconsapevolmente prezioso. Vince anche il premio Germano Mosconi per la sequela di parolacce inquadrate dalla tv al fischio del 4 fallo.
Shavon Shields 7,5: primo tempo da trascinatore con tiri da tre, da due e in entrata. Tutto il talento di Shavon racchiuso in due quarti. Poi lascia il proscenio a Melli e Grant trasformandosi in uomo squadra. Una star umile, avercene…
Kyle Hines 6,5: fa pari e patta con Jaiteh, però molla due stoppate da highlight e segna anche qualche punticino prezioso
Benjamin Bentil 7: aggressivo e carico come una molla fa a sportellate con Shengelia subendo in difesa ma ridando indietro in attacco. Sacrificato negli ultimi minuti dato che Melli e Biligha stavano facendo molto bene.
Gigi Datome 6,5: l’han notato in pochi ma 12 punti in 18 minuti toccando pochissimi palloni è tanta roba. E che pesa sul risultato finale.
SALA STAMPA
Ettore Messina
“E’ stato molto importante, e voglio ringraziarlo, il sostegno del pubblico, soprattutto nei momenti di difficoltà che è quello che fa la differenza. Non so dire quanto abbia inciso nell’inizio di partite, ma non è mai facile giocare queste gare, quindi ci ha dato sicuramente spinta.
Mi auguro di rivederlo così tante altre volte, non solo in questa serie, ma anche in futuro. Noi oggi abbiamo tenuto a rimbalzo, che è la cosa importante, poi Nicolò Melli è stato aggressivo nella metà campo offensiva il che ci permette di far lavorare Shengelia anche in difesa altrimenti usa quella metà gara per rifiatare e in attacco diventa difficile contenerlo.
Credo che la panchina, come ha fatto quasi sempre in questi playoff, sia stata quais equivalente come rendimento ai primi cinque. Se riusciamo ad allungare la rotazione ovviamente abbiamo qualche possibilità in più. E’ stato fondamentale che Jerian Grant, a parte i punti, abbia portato spesso palla.
Aver avuto tanti giocatori in grado di portare palla e farci entrare nei giochi bene è importante per non spremere troppo Rodriguez. Purtroppo, è solo un altro passo in una serie che è molto difficile, lo sarà anche Gara 4 perché è umano che sia così”.
Sergio Scariolo
“Complimenti a Milano, poco da dire. Grande prova di Melli e Grant, hanno vinto con merito.
Noi siamo stati in grado di rimanere attaccati alla partita pur non avendo praticamente mai continuità difensiva che avrebbe potuto permetterci di arrivare meglio nel finale. È una sconfitta in una serie al meglio delle sette partite, ovviamente siamo dispiaciuti, recupereremo le energie.
Weems? Ho fiducia in lui e confido che possa fare bene già dalla prossima partita. Di solito i giocatori di esperienza danno di più nelle difficoltà, come ha fatto Hackett che era infortunato dalla botta subita in gara 2 o Belinelli che non è stato benissimo oggi.”
Cristiano Garbin
Pagelle Virtus di Andrea Cesari