Ultima puntata, per ora, forse, della liason che più ci piace, ovvero Veronica Bartoli contro Attilio Caja, gli schieramenti.
Dunque, intanto chiedo scusa se ho esagerato in queste ore ma davvero mi identifico in Attilio Caja, 32 anni miei di giornalismo, 38 suoi di basket.
Dunque, ascoltando i suoi ringraziamenti diffusi, non citava i tre soci e in realtà è solo Veronica Bartoli che non ama i suoi modi. Burberi, magari, ma a Reggio Emilia ha portato buoni risultati, in Italia e in Europa.
Attilio Caja non ritiene che Andrea Menozzi sia un tecnico adeguato per la responsabilità del settore giovanile biancorosso, non a caso da due anni è tornato Giordano Consolini che, peraltro, mai ho incrociato e per me è un amico carissimo, da 30 anni.
Stimo Andrea Menozzi, la valutazione credo sia stata tecnica.
So che Filippo Barozzi si è battuto per la conferma del tecnico pavese, a vuoto. C’è stato un confronto acceso tra Sassi, San Pietro e la presidentessa, i due si sono battuti per la permanenza, invano.
Alessandro dalla Salda, che ruolo ha avuto? Probabilmente non si è esposto, non ha voluto inimicarsi la presidentessa.
Ribadisco che vorrei raccontare tutti i personaggi di Pallacanestro Reggiana, al passato e al presente, soprattutto la signora Veronica Bartoli.
Credo però che Veronica avrebbe dovuto essere più riflessiva nella gestione dei rapporti, meritava maggiore attenzione Andrea Baroni, ex giocatore, figlio dell’ex socio Vincenzo.
Soprattutto, auguro a Veronica di trovare con la sua professionalità, contatti e applicazione magari un grande socio straniero che possa riportare Reggio Emilia ai vertici del basket nazionale, tenerla diciamo sempre nell’elite del basket italiano come accadeva fino a qualche anno fa.
So poi che Daniele Barilli fra le righe ha preso le difese di Attilio Caja, sarei curioso di sapere l’opinione di Angelo Costa, reggiano, classe 1961, in pensione ma super attivo, sul Quotidiano Nazionale, la sua rubrica del lunedì rappresenta uno dei miei modelli, per il coraggio che ha da sempre.
Non ho guardato tanto i siti, ho raccontato la vicenda su radio 108, Bologna, comunque si occupa di solo basket.
Non guardo Tuttosport e il Corriere dello sport da tempo, sono convinto che Piero Guerrini avrebbe potuto anche mettere nel fondino del lunedì la sua opinione su Attilio Caja. Andrea Barocci su Il Corriere dello sport non saprei come si possa collocare, più difficile che Paolo Bartezzaghi o Andrea Tosi o Vincenzo di Schiavi o Mario Canfora si espongano per Attilio Caja, in editoriale, nel senso che la città del primo tricolore non è così di primissimo piano, per la Gazzetta, non è Bologna, insomma, e il basket non è il calcio.
Aspettando magari altri illustri colleghi, mi arriva in messaggio vocale Nicolò Valli, Infopress, Corriere dello sport, che parla da tifoso e da giornalista.
“Avrei tenuto Attilio Caja, contano i risultati, sono arrivati, con un materiale non di primissimo piano. Senza 2-3 infortuni, si poteva vincere la coppa. Vediamo il futuro, dipende dal budget, leggo di Menetti ed è molto diverso da Caja”.
E poi torna al dossier che riguarda il tecnico pavese. Veronica Bartoli non segue gli allenamenti, non va in spogliatoio, non parla alla squadra, neanche cerca il coach, in sede, in via Martiri della Bettola, gli uffici sono lontani, fra presidenza e allenatore.
Attilio Caja è in full immersion, sempre, questo ce l’hanno detto i fisioterapisti, una mattina volevamo andare a riprendere qualcosa all’allenamento della Pallacanestro Reggiana, alla palestra Doriano Chierici. “Il coach chiude la porta e prepara allenamento e partita”.
Reggio Emilia resta poi un luogo ideale dove fare sport e giornalismo, la piazza peraltro non mette tanta pressione. Spiccano le auto societarie, azzurro acceso e insegne di Reggiana.
E’ un grande privilegio vivere questa realtà, da 40 anni. Nel 2024 ricorrerà il 50enario, Reggio Emilia ha intenzione di viverlo in Europa. E vediamo se il neo coach Max Menetti saprà migliorare il 7° posto in LBA e la finale europea di Attilio Caja.
Riccardo Bellelli, intanto, di Gazzetta di Reggio.
“Sono tornato in italia ora. Sinceramente quest’anno ho seguito pochissimo la UnaHotels però posso dirti che Caja mi sembra abbia fatto un ottimo lavoro considerato le assenze e alcuni stranieri che non hanno brillato. Sento unanimi consensi di amici appassionati sul suo lavoro e i risultati ottenuti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Nicolò Valli, Gazzetta di Reggio e Corriere dello sport-Stadio, tramite l’agenzia di stampa Infopress:
“Occorre valutare che squadra vorrà fare Reggio Emilia nella stagione che verrà, arrivassero 5 fuoriclasse, andrebbe bene qualsiasi allenatore. Caja ha fatto bene, l’avrei tenuto, va valutato sui risultati, li ha ottenuti anche la scorsa stagione, poteva tranquillamente essere confermato. Manca la visione generale condivisa, con la società, per i caratteri, magari la proprietà vuole un tecnico più allineato, per aprire un ciclo. A me Attilio piace tantissimo, ha fatto molto bene, con una squadra non certamente talentuosa, salvezza e ora playoff. Senza 2-3 infortuni, magari avrebbe potuto aggiudicarsi la Fiba Europe cup. In tanti reggiani sono rimasti sorpresi, Menetti è completamente diverso, come allenatore”.