Pesaro, 10 aprile 2022 – Uno spot puro per la resilienza, quella di una Carpegna Prosciutto Pesaro che non si abbatte sotto i colpi di una Dinamo Sassari sempre avanti, ma incapace di chiuderla, e che con la tripla di Tambone, condita dagli errori finali di Kruslin, firma il quarto successo nelle ultime cinque uscite in LBA.
Una Pesaro di coach Banchi costretta ad inseguire per quasi 40 minuti, fino alle zampate finali dell’eterno Carlos Delfino, MVP con 18 punti, 8 rubate e 30 di valutazione, e di Matteo Tambone (7 punti), autentica bestia nera dei sardi che eliminò proprio con una sua tripla nelle Final Eight 2021.
Una gara condizionata dai tanti errori delle due squadre, 40 le palle perse in totale (!), con i marchigiani che nonostante le 21 palle perse hanno saputo reggere l’urto della Sassari del colosso Miro Bilan, doppia doppia con 25 punti e 11 rimbalzi. Decisiva la reazione in avvio di ultimo periodo firmata da Davide Moretti (19 punti), autore di 14 punti nei soli 10 minuti finali, utili per ricucire lo strappo anche di +12 firmato dagli ospiti.
Per la Dinamo di coach Bucchi un brusco risveglio, dopo il grande entusiasmo scaturito dalla vittoria sull’Olimpia Milano di domenica scorsa. Una gara, quella della Vitrifrigo Arena, condotta quasi interamente dai sardi che si son visti superare sul traguardo da una Carpegna Prosciutto abile a sfruttare i momenti chiavi del match a proprio vantaggio. Non son bastate le grandi prove di Bilan, come detto in precedenza, Jason Burnell (14 punti) e dell’ex di giornata Gerald Robinson, sempre più leader biancoblu con 11 punti e 9 assist.
Le speranze sassaresi si sono spente prima sui liberi sbagliati da Filip Kruslin, al rientro dopo l’infortunio, e poi sulla tripla sbagliata dello stesso croato. A tradire gli ospiti proprio quelle percentuali da oltre l’arco che le avevano permesso di superare proprio la corazzata di coach Messina, un 27% finale che per i primi 30 minuti non ha superato mai il 19%. Mani letteralmente congelate per i sardi, primi per percentuali dai 6.75 di tutta la LBA.
Per Pesaro un grosso passo avanti verso la salvezza, dopo anche il successo esterno su Tortona, che apre nuovi orizzonti in ambito playoff, salendo ad un insperato ottavo posto. Mercoledì però l’aspetta una gara decisiva, alla Vitrifrigo Arena arriva una Fortitudo Bologna con l’acqua alla gola, in caso di vittoria sancirebbe la matematica salvezza per i marchigiani con quattro gara d’anticipo.
Sassari invece resta ampiamente in zona playoff, nonostante la battuta d’arresto, e potrà usufruire di due sfide casalinghe che non dovrà sbagliare se non vuole scivolare ulteriormente: mercoledì con una Treviso in ripresa e soprattutto sabato, nel big match contro l’eterna rivale Venezia.
Carpegna Prosciutto Basket Pesaro – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 75-73
Parziali: 17-25; 22-14; 11-19; 25-15.
Progressione: 17-25; 39-39; 50-58; 75-73.
Sala Stampa
Piero Bucchi
Mareks Majeris e Luca Banchi
Le Pagelle
Carpegna Prosciutto Basket Pesaro
Mareks Majeris 5.5: avrà festeggiato quando invece che Bendzius, si è ritrovato davanti il giovane Treier. Non approfitta della fortuna fino in fondo, perdendo troppi palloni e sfidando poco o nulla il proprio avversario, nonostante il vantaggio fisico. Chiude con 9 punti, ma la sciocchezza che commette su Kruslin mandandolo in lunetta con 3 tiri liberi, dando la possibilità al croato di forzare i supplementari, è da matita blu.
Davide Moretti 7.5: fino al 30° di partita confeziona una prestazione da 5 in pagella, come i punti segnati fino a quel momento e le palle perse commesse, poi il figlio di Paolo si scatena. 7 punti in fila, in avvio di ultimo periodo, che ricuciono lo strappo ospite. La sua furia non si attenua, continuando a mettere a ferro e fuoco il ferro sassarese. Chiude la sua serata con 19 punti, 14 dei quali negli ultimi 10′.
Matteo Tambone 7: freddo come un killer, ormai ci ha preso gusto a segnare la tripla decisiva contro la Dinamo, come nelle Final Eight 2021. I suoi compiti si limitano ad un’ottima difesa su Robinson e Logan, ma quando viene servito oltre l’arco non si fa pregare, con un discreto 2/4 dai 6.75. Con la sua tripla a 10” dalla sirena non solo porta a casa due punti per Pesaro, ma le apre orizzonti impensabili solo qualche settimane fa, iscrivendola ufficialmente alla corsa playoff.
Doron Lamb 5: entra in campo e segna subito 4 punti in fila, sembra una delle sue serate, ma invece si eclissa per i restanti 19 minuti in campo. Con lui in campo la Dinamo piazza un paio di parziali che fanno barcollare la VL, non tutto demerito suo, ma il -11 di plus/minus è impietoso.
Simone Zanotti 5: giornata no per lui e la presenza di Bilan non lo aiuta per niente. In attacco è praticamente nulla e in difesa è pure peggio, si limita a raccogliere le briciole che gli lascia il lungo croato, raccogliendo almeno 6 rimbalzi.
Vincent Sanford 5: polveri bagnate per lui come nell’ultima con Tortona, segnando solo 4 punti. Il tiro non gli entra e si deprime subito. Allora si innervosisce e la gara gli scivola via dalle mani.
Leonardo Demetrio s.v.: solo 5 minuti in campo che hanno poco o nulla di memorabile.
Carlos Delfino 8.5: avere quarant’anni e non sentirli! Gioca un match con una classe e una facilità disarmante, per lunghi tratti sembra di rivedere il giovane Delfino ammirato prima in Europa e poi in NBA. Il capitano biancorosso è letteralmente ovunque: sia in attacco, smazzando assist e segnando triple; che in difesa, rubando vagonate di palloni a Logan e compagni. Chiude sfiorando una tripla doppia irreale da 18 punti, 8 assist, 8 palle rubate e 6 rimbalzo. Completa la sua serata perfetta con l’assist illuminante per la tripla vincente di Tampone. Chapeau per l’MVP del match.
Tyrique Jones 6.5: nel primo tempo soffre tremendamente la presenza di Bilan, stampandosi pure sul ferro, cosa non da lui. Nella ripresa prende coraggio e cresce come tutta Pesaro. Il quarto fallo commesso lo frena, ma nel finale è bravo a gestirsi, portando giù anche dei rimbalzi cruciali per la vittoria pesarese. Chiude sfiorando una doppia doppia da 11 punti e 9 rimbalzi.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Miro Bilan 7.5: tutta la Dinamo si aggrappa al suo totem per 40 minuti, ma non basta. Quando è in campo è letteralmente infermabile da Jones e compagni. Banchi è costretto persino a triplicarlo in varie occasione, che fruttano ai padroni di casa 4 palle recuperate. Quando la difesa però non fa in tempo lui passeggia. Chiude con una doppia doppia da 25 punti in 31 minuti, con 11 rimbalzi, 2 rubate e 35 di valutazione.
David Logan 5: gara letteralmente opposta al capolavoro compiuto contro l’Olimpia solo sette giorni fa. Percentuali glaciali per lui che non lo demoralizzano (2/7 da due e 1/7 da tre), continuando lo stesso a tirare nel tentativo di far girare le sorti negative del suo match. Quando non tira invece gestisce la palla con poca lucidità, perdendo 3 palloni sanguinosi. Una nota positiva la solita aggressività difensiva sulla palla, che gli hanno fruttato tre recuperi.
Gerald Robinson 7: l’affiatamento con Bilan cresce e si vede. Le gambe non tremano al suo rientro da ex a Pesaro. Solo in attacco fatica ad attaccare il ferro come ci ha abituato, dopo qualche errore di troppo si limita a servire i compagni ed è un bel servire. 9 assist, doppia doppia sfiorata con 11 punti realizzati, conditi anche da 4 palloni recuperati. Unica pecca, le 6 perse.
Filip Kruslin 4.5: rientrava dopo i problemi fisici che gli hanno fatto saltare la sfida con Milano e certamente non era al meglio, ma se qualcosa poteva andare male alla Dinamo, a lui è andata pure peggio. Mai in partita per quasi tutti i minuti che gli concede Bucchi, chiudendo con un plus/minus di -15. Percentuali polari bloccate allo ZERO fino agli ultimi minuti di gara, in cui riesce a segnare il suo unico gol con una tripla nell’angolo. Rete e a braccia alzate a festeggiare sotto la curva ospite. Si potrebbe ergere ad eroe all’improvviso dopo lo scellerato regalo di Majeris, che prova a stopparlo a 10 metri dal canestro, il croato va in lunetta per forzare i supplementari. Primo libero sul ferro, niente pareggio. Sbaglia allora il terzo, dopo aver messo il secondo, sperando nel rimbalzo offensivo, che arriva ed è il suo! Corsa scellerata nell’angolo e tripla impiccata che tocca appena il ferro. Fine.
Giacomo Devecchi 5.5: con le rotazioni più corte, anche il capitano si deve sacrificare. In difesa si incolla a Delfino e prova a limitarlo, con fortune alterne.
Kaspar Treier 6: buttato in quintetto data l’assenza in extremis di Bendzius, non si fa schiacciare dalle responsabilità. Ordinato nei due lati del campo, prende finalmente fiducia anche in attacco segnando 5 punti. Le fortune della Dinamo passano anche nel recupero del suo giovane estone, dato per disperso nell’era Bucchi.
Jason Burnell 7: dopo un mese con il fiatone, è riapparso finalmente Burnell. Meno incisivo del solito in difesa e a rimbalzo, portandone comunque giù 2 offensivi, è tornato invece ad essere una minaccia per il canestro avversario. Segna in qualsiasi modo: da oltre l’arco con un 2 bombe importanti e dentro l’area, in cui il suo gioco spalle a canestro è letteralmente infermabile. Chiude la sua gara con 14 punti. Dopo Bilan è lui la seconda opzione di serata per la Dinamo
Stefano Gentile 5.5: serata opaca per lui. In attacco il pallone non entra, neanche dalla lunetta, ma in difesa è il solito leone indomabile. Recupera 2 palloni importanti, ma non riesce veramente ad incidere fino in fondo.
Ousmane Diop 5: solo 9 minuti in campo, in cui fa rimpiangere Bilan seduto a rifiatare. Lascia in Sardegna grinta e voglia di lottare.
Giovanni Olmeo