Sassari, 03 aprile 2022 – Nella serata del gran ritorno a Sassari dell’ex Gianmarco Pozzecco, la Dinamo non si distrae, mette l’abito della festa e confeziona un’autentica impresa battendo al fotofinish, con una prodezza di Gerald Robinson, la capolista Olimpia Milano per 92-90, che perde così la vetta della LBA in favore della Virtus Bologna.
La gara perfetta per gli uomini di coach Bucchi, giocata con una lucidità da grande squadra, senza soccombere a rimbalzo contro una Milano prima in questa speciale classifica e anzi addirittura vincendo alla fine per 37-36. Nel primo tempo i sardi hanno trovato percentuali al limite della perfezione con un 13/19 (68%) dai 6.75 che gli hanno permesso di condurre per quasi tutto il match. Gli sfavillanti numeri portano soprattutto un nome, quello di David Logan, in serata di grazia con 25 punti (8/15 da tre) che hanno riportato alla mente le prestazioni del professore nell’anno del triplete del 2015 proprio contro i meneghini.
L’MVP di giornata va però a Miro Bilan, autentico rebus per la miglior difesa d’Italia e d’Europa con 21 punti e 8 rimbalzi, che ha annichilito la batteria di lunghi schierati da coach Messina. Degne di nota le prestazioni di Eimantas Bendzius, 17 punti e 9 rimbalzi, e Gerald Robinson, meno costante di altre volte, 6 assist e 12 punti, ma autore della giocata decisiva del match, un appoggio al tabellone ad un 1” dalla sirena che ha fatto esplodere tutto il palazzo e regalato due preziosissimi punti al Banco.
La squadra di Messina, reduce dal doppio impegno in Eurolega contro Bayern e Monaco, ha passato tutta la gara ad inseguire, nonostante un ottimo Ben Bentil, trascinatore con 22 punti e spina nel fianco della difesa padrona di casa. Protagonista anche Malcolm Delaney con 18 punti e un suo secondo tempo di grande livello, condito dalla tripla del 90 pari, ma di alcune scelte offensive discutibili che hanno condizionato il risultato finale. In ripresa invece Shavon Shields dopo il lungo stop e un Devon Hall sempre decisivo, tutti e due con 13 punti a testa.
Tutte e due le squadre hanno dovuto fare a meno di uomini chiave prima di questo match: la Dinamo ha tenuto a riposo il croato Kruslin, dopo la botta subita nella vittoria scorsa contro la Fortitudo; mentre l’Olimpia è stata costretta a lasciare a casa Melli per un risentimento e i “piccoli” Kell, Daniels e Rodriguez per scelta tecnica di coach Messina, preferendo mettere a referto tutti i lunghi a sua disposizione.
Prima della palla a due, la meritata standing ovation di tutto il pubblico del PalaSerradimigni per il primo ritorno da ex di Pozzecco, con annesse lacrime di quest’ultimo, dopo il traumatico addio della scorsa estate. Il goriziano è il secondo coach più vincente della storia biancoblu, dietro l’inarrivabile Sacchetti, con una finale scudetto persa nel 2019 e due coppe in bacheca: la Fiba Europe Cup del 2019 e la Supercoppa Italiana dello stesso anno.
Pronti via e Sassari è già sull’8-0. Per Milano piove sul bagnato, perdendo Datome dopo appena 2′ per un problema al ginocchio. La Dinamo non smette di martellare con i suoi specialisti dall’arco e vola sul +12 a metà del primo quarto che si chiude 27-24 dopo la bella reazione di uno scatenato Bentil.
Nel secondo periodo il canovaccio della gara non cambia e i padroni di casa tornano in doppia cifra di vantaggio, grazie alle altissime percentuali di Logan e Bilan, rispettivamente già a 13 e 19 punti prima dell’intervallo. La Dinamo tocca persino il +15 fino al canestro di Delaney che chiude il primo tempo sul 56-43.
Il secondo inizia come era finito il primo, con una Sassari sempre sul pezzo in attacco e in grande spolvero, con un Bendzius che porta i suoi sul +14 dopo 3′. Dopo un timeout dei suoi Messina suona la sveglia e il duo Delaney-Bentil si carica sulle spalle tutta l’Olimpia, con un parziale di 10-0 che sembra girare l’inerzia del match. La Dinamo fatica a tenere il passo, abbassando le sue percentuali, e gli ospiti restano a contatto chiudendo sotto di soli 2 punti alla terza sirena, sul 75-73.
Con la tripla di Baldasso del 75-78 Milano mette per la prima volta il naso avanti, sembra il momento chiave in cui l’Olimpia gira le sorti del match a suo favore. Ma Sassari reagisce e prima i liberi di Bilan e poi la bomba di Logan riportano i padroni di casa avanti sull’85-81. Il palazzetto ribolle, ma la reazione degli ospiti è da grande squadra e con Shields firma il nuovo controsorpasso sull’85-87, prima della tripla di Robinson che riporta i biancoblu sul +1.
Negli ultimi 4 minuti però salgono d’intensità le difese e si inceppano gli attacchi, che collezionano palle perse in serie, fino al tap-in volante di Bilan del 90-87. Delaney non ci sta e la sua tripla rimette tutto in parità ad un solo minuto dal termine. Le due triple di Logan e Ricci scheggiano il ferro e allora tocca a Robinson ergersi ad eroe della serata: a 8” dall’ultima sirena parte in solitaria fino ad arrivare al ferro e il pubblico di casa esplode. La preghiera di Delaney allo scadere non va e Sassari può festeggiare la vittoria sulla capolista per 92-90.
Per Milano una sconfitta che vuol dire perdere la prima piazza in favore della Virtus, prima del big match di settimana prossima proprio in casa dei bolognesi, ma prima di allora la squadra di Messina dovrà chiudere al meglio la regular season dell’Eurolega, giovedì in trasferta contro i francesi di Villeurbanne.
La Dinamo si porta invece al quarto posto, con una partita da recuperare, e dovrà difenderlo nell’insidiosa trasferta di domenica prossima contro la Pesaro di coach Banchi, non del tutto fuori dalla lotta salvezza, ma con l’ambizione di agganciare all’ultimo un insperato vagone del treno playoff.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – AX Armani Exchange Milano 92-90
Parziali: 27-24; 29-19; 19-30; 17-17.
Progressione: 27-24; 56-43; 75-73; 92-90.
Sala Stampa
Gianmarco Pozzecco, Piero Bucchi e Gerald Robinson
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Miro Bilan 8,5: forse è bastato rivedere il suo mentore Pozzecco per tornare il dominatore del biennio 2018-2020. 29 minuti in campo in cui spazza via i lunghi dell’Olimpia. Parte subito con due bombe, una delle quali seduto in grembo alla prima fila del parterre. Neanche la migliore difesa d’Europa, anche se l’assenza di Melli pesava e non poco, è riuscita ad arginare lo strapotere fisico del lungo di Sebenico. La giocata del 90-87 sembra mettere la parola fine al match, prima del pareggio di Delaney e della prodezza di Robinson. Il suo fantastico tabellino recita 21 punti con oltre il 77% dal campo, 8 rimbalzi, 3 assist e 8 falli subiti. MVP senza se, senza ma.
David Logan 8: il professore quando affronta Milano è come il toro quando vede rosso, infermabile. Il suo primo tempo è al limite della perfezione, con 19 segnati e un irreale 6/8 dai 6.75. Nella ripresa scendono fisiologicamente le sue percentuali, ma è in difesa che alza il suo livello, sporcando una palla a Delaney nel momento più caldo del match. Chiude alla fine con 25 punti: sembra il 2015, l’anno del triplete, ed invece siamo nel 2022…
Gerald Robinson 7: in avvio sembra il meno in palla della Dinamo e si limita a mettere in ritmo i compagni, confezionando subito 4 assist (6 alla fine). Nella ripresa si accende anche offensivamente segnando alla fine 12 punti, ma la gemma è l’ultima giocata della gara: un appoggio al tabellone ad 1” dalla sirena che fa saltare in piedi tutto il PalaSerradimigni. Gioco, partita, incontro.
Giacomo Devecchi 6: l’assenza di Kruslin lo costringe a restare tanti minuti sul parquet e lui non si tira indietro. In attacco lascia fare ai compagni e come dargli torto, in difesa invece è il suo pane e non si tira mai indietro. Contro Shields mette in campo tutta la sua esperienza, litigando persino con la terza arbitrale.
Kaspar Treier s.v.: solo 3′ in campo, ma l’approccio è positivo, a differenza delle sue ultime prestazioni.
Jason Burnell 6,5: in risalita fisica come Gentile, confeziona la solita gara oscura in cui prova a reggere la difesa di casa quasi da solo, nonostante i problemi di falli. Parte subito in quinta con la prima bomba del match, chiudendo alla fine con 6 punti a referto, 7 rimbalzi e 2 assist.
Eimantas Bendzius 7,5: sfiora la doppia doppia con 18 punti e 9 rimbalzi. Una gara totale per il lituano, anche se in difesa fatica a contenere uno scatenato Bentil, proprio contro il lungo milanese mette in scena nel terzo periodo un Three-Point Contest che termina sul 3-3. Nel finale non tira mai verso il ferro ospite, ma il suo apporto difensivo risulta decisivo.
Stefano Gentile 6,5: in risalita fisica e si vede. Preciso e ordinato in attacco con 6 punti segnati, perde un solo pallone per un incomprensione con Bendzius e lui catechizza il lituano. Chiude con 4 falli commessi, ma non abbassa mai la sua intensità in difesa.
Ousmane Diop 6: con un Bilan così scintillante vede meno il campo, ma gioca comunque 11 minuti di buona intensità. Vista la grande serata dai 6.75, i compagni lo cercano poco e lui si limita a lottare per recuperare i palloni sporchi che gli arrivano. Riesce lo stesso a segnarne 5, quasi tutti dalla linea della carità.
AX Armani Exchange Milano
Kaleb Tarczewski 4,5: Messina decide di schierare i corazzieri per arginare Bilan, ma toppano quasi tutti compreso un Kaleb troppo molle. 7 minuti in campo nel solo primo tempo, in cui il centro croato fa quello che vuole. Messina non è contento e lo lascia a guardare per tutta la ripresa.
Giampaolo Ricci 5,5: gara ordinata per lui. Entra e sa subito cosa fare sia in difesa con attacco, segnando 6 punti con un 2/3 da tre. Proprio quell’unico errore, una tripla frontale completamente aperta ad 1′ e mezzo dalla sirena, avrebbe forse indirizzato definitivamente il match nelle mani dell’Olimpia. Ma il grave errore lo commette a 5 secondi dal termine: trovandosi a marcare Robinson non commette fallo, nonostante ne avesse uno a disposizione, permettendogli invece di entrare in area per il layup della vittoria sassarese. Un errore imperdonabile, come sottolineato dalla reazione in panchina di uno sconsolato coach Messina.
Paul Biligha 5: mai determinante negli 8 minuti sul parquet. Prende un solo rimbalzo e si mangia due canestri già fatti da sotto. Esce con zero punti ed un fallo ingenuo sul tap-in di Bilan che porta avanti i padroni di casa sul +3 ad 1 minuto e 30” dalla sirena.
Devon Hall 6,5: nel primo tempo è uno dei migliori di suoi, soprattutto in attacco con 7 punti, anche se soffre troppo la vena realizzativa di Logan. Nell’ultimo periodo segna due triple consecutive che sembrano girare l’inerzia del match, prima del ritorno di fiamma degli uomini di Bucchi.
Malcolm Delaney 6: dopo un primo tempo quasi indolente, si risveglia e muove il suo tabellino attaccando spesso e volentieri l’area biancoblu, tirando 11 liberi. Segna la tripla del 90 pari, ma la gestione dei suoi ultimi possessi ha lasciato molto a desiderare, con palle perse banali e forzature poco logiche. Alla fine segna 18 punti, ma forse con maggiore lucidità avrebbe regalato i due punti per la sua Milano.
Tommaso Baldasso 6: viene buttato nella mischia e con la sua faccia tosta ripaga la fiducia con due triple in fila, segnando persino la tripla del primo sorpasso meneghino del 75-78. In difesa invece è troppo leggero e quando Robinson mette su le quattro ruote motrici, lui si limita a leggergli la targa. Alla fine piazza 9 punti, sporcando un po’ le sue percentuali con un 3/8 da oltre l’arco.
Shavon Shields 6,5: dopo i mesi di stop, sta iniziando a rimettere benzina nel suo motore e si vede. Il coach non lo spreme più di tanto, ma riesce lo stesso a far intravedere lampi della sua classe. Per lunghi tratti è lui a trascinare la squadra. Chiude con 13 punti, 7 rimbalzi e 3 assist. Le fortune future dell’Olimpia non possono prescindere dal suo pieno recupero fisico.
Davide Alviti 6: anche per colpa dell’infortunio di Datome, Messina gli dà fiducia e lui lo ripaga con una gara fatta di buona sostanza. Segna 6 punti, ma pesa lo 0/4 da oltre l’arco che non gli permette di mettere la sua impronta decisiva nel match.
Kyle Hines 6,5: mette a referto un solo punto, ma è l’unico che lotta e prova ad arginare lo strapotere del lungo avversario a cui concede quasi 20 centimetri. Se la Dinamo fatica a trovare canestri facili da sotto e soprattutto merito suo, incute timore con la sola presenza. Chiude con 9 rimbalzi portati giù, 6 dei quali offensivi.
Benjamin Bentil 7: confeziona la sua migliore prestazione e career high in LBA con 22 punti e uno scintillante 4/5 dai 6.75. In un primo tempo in cui la Dinamo segnerebbe persino dal parcheggio del PalaSerradimigni è l’unico in maglia rossa in doppia cifra (11), tenendo l’Olimpia in linea di galleggiamento. Nella ripresa si scatena anche dalla lunga distanza, segnando 3 bombe in fila che riportano Milano in partita. Il duello tra lui e Bendzius è la sfida nella sfida.
Luigi Datome s.v.: acclamato, come sempre, quando ritorna nella sua isola, deve alzare bandiera bianca dopo soli 2 minuti per un dolore al ginocchio. Ci si augura non sia nulla di grave.
Giovanni Olmeo