Trento, 06 marzo 2022 – Il caso ha voluto che al rientro dalla sosta per le nazionali, proprio due dei membri del coaching staff dell’Italbasket si affrontassero uno contro l’altro, con Piero Bucchi che alla fine ha avuto la meglio per 66-74 con la sua Dinamo Sassari, sempre più concreta e in risalita in classifica; mentre Lele Molin è stato costretto ad incassare l’ennesima sconfitta in LBA confermando il momento di crisi dell’Aquila Trento.
I padroni di casa, alla 14ª sconfitta nelle ultime 15 tra campionato, Eurocup e Coppa Italia, non hanno avuto un’avvicinamento facile alla partita: il coach Molin infatti è rientrato solo sabato dall’Islanda, dove è rimasto bloccato causa Covid subito dopo la sconfitta dell’Italia, non potendo perciò perfezionare al meglio l’inserimento del nuovo arrivato, Dominique Johnson. L’ex Varese e Venezia ha fatto lo stesso il suo esordio stasera, costringendo Wesley Saunders a sedersi in tribuna, per la conferma del 5+5 da parte dei bianconeri.
Sassari invece è reduce dal secondo focolaio Covid in soli tre mesi che ne hanno minato lo spirito e l’ottima forma fatta intravedere nella breve era Bucchi, rientrando sul parquet solamente a ridosso dei quarti di Coppa Italia contro la corrazzata Milano, incassando una sconfitta scontata alle finals di Pesaro.
Quella alla BLM Group Arena è stata una gara assai poco spettacolare, ma molto fisica che ha premiato gli ospiti, nonostante le loro pessime percentuali da oltre l’arco, soprattutto nel primo tempo dove hanno chiuso con un eloquente 7.1% (1/14!). I sardi hanno avuto però l’abilità di trovare canestri nel pitturato, cosa rara per una delle squadre che segna meno da dentro l’area in tutta la LBA, vincendo la gara a rimbalzo e alzando la voce in difesa, costringendo la Dolomiti Energia a segnare solamente 66 punti tra le mura amiche.
Trento dal canto suo ha avuto il merito di ricucire lo strappo iniziale dei biancoblu, chiudendo all’intervallo sul 33 pari, grazie soprattutto al neo arrivato Dominique Johnson con 11 punti, e restando praticamente sempre a contatto fino alla sirena finale.
In avvio di ripresa i padroni di casa mettono persino il naso avanti con due bombe di un Cameron Reynolds apparso per lunghi tratti spento, autore comunque di 12 punti. Ma è il capitano Toto Forray, 14 punti alla fine, a testare la solidità mentale della Dinamo, picconata in continuazione dai suoi canestri e dalla sua difesa asfissiante sul portatore di palla avversario.
Il Banco di Sardegna, in parità a 7 minuti dalla sirena, sembra perdere l’inerzia del match e si affida a l’uomo che non ti aspetti: il classe 2000 Ousmane Diop, MVP del match. Il centro senegalese, ma di formazione italiana, confeziona la miglior gara della sua stagione, non solo sotto il profilo dei numeri, saranno comunque 10 punti e 9 rimbalzi, ma sotto quello dell’intensità, buttandosi e calamitando qualsiasi pallone passi nella sua zona.
Oltre all’ex Torino, si conferma in crescita Christian Mekowulu, 14 punti, ma soprattutto Jason Burnell, autore di una prestazione totale da 27 di valutazione con 14 punti, 8 rimbalzi, 5 assist e 2 rubate, che con la sua schiacciata in campo aperto ha sigillato la vittoria sassarese per 66-74.
Con questa sconfitta Trento continua la sua discesa in classifica, sempre a contatto con l’ottavo posto che significherebbe playoff scudetto e con un vantaggio per ora confortante di 3 vittorie sulla Fortitudo penultima. La squadra di Molin è attesa alla difficile sfida del Taliercio di domenica prossima contro una Reyer Venezia che sta riacquistando fiducia.
Prima di allora però dovrà restare concentrata sulla sfida spareggio di Eurocup contro i polacchi dello Slask Wroclaw, con cui hanno vinto già all’andata, questo perché l’esclusione dei russi del Lokomotiv Kuban, per le note vicende dell’ultima settimana, ha rimescolato le carte ridando nuovamente un’insperata speranza per il passaggio del turno.
Sassari invece resta attaccata al treno playoff ed è attesa da una settimana ricca d’impegni: prima il complicato recupero in trasferta a Trieste di mercoledì sera, poi si rientrerà in Sardegna per ospitare domenica la rivelazione Tortona e provare a consolidare quelle certezze che il gruppo di Bucchi sembra avere acquisito, soprattutto dopo la difficile vittoria di stasera.
Dolomiti Energia Trentino – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 66-74
Parziali: 15-23; 18-10; 17-22; 16-19.
Progressione: 15-23; 33-33; 50-55; 66-74.
Le Pagelle
Dolomiti Energia Trentino
Dominique Johnson 6.5: ottimo esordio in maglia Trento per l’ex Varese, pronti via scalda subito la mano da tre. Autore della rimonta nel secondo quarto, i compagni lo cercano e lui li ripaga trovando il fondo della retina. Alla distanza perde un po’ di autonomia ed è costretto a uscire dal match per una botta.
Desonta Bradford 4: spettatore non pagante. Mette piede per 14 minuti sul parquet, ma nessuno se ne accorge, compreso lui. Chiude la sua serata con zero punti, peggiore prestazione stagionale in LBA, con soli due tiri tentati.
Jonathan Williams 6: nel primo tempo l’Aquila a rimbalzo è solo Jonathan Williams, con 6 rimbalzi offensivi e 10 totali, sfiora la doppia doppia già all’intervallo. Nella ripresa invece cala vistosamente, perdendo d’intensità e buttando alle ortiche 7 palloni sanguinosi.
Cameron Reynolds 6: spento per lunghi tratti del match. Si accende in avvio di ripresa portando i suoi avanti per la prima volta nel punteggio, segnando due bombe consecutive che ridanno fiducia a lui e a tutto il pubblico di casa. Mette comunque in campo la sua solita intensità e viene ripagato con 6 rimbalzi.
Luca Conti 6: gioca solo 9 minuti, ma è ordinato, soprattutto in difesa, aiutato però anche dalla non esaltante serata delle guardie ospiti. Trova il tempo di segnare anche un bel sottomano in penetrazione nella ripresa, quando Trento riesce a mettere il naso avanti nel punteggio.
Toto Forray 7: fatica in avvio a trovare il ritmo, ma una volta trovato non smette di segnare. Dai 6.75 è una sentenza con un 3/3 che fa rientrare Trento a contatto, chiudendo con 14 punti, miglior marcatore dei suoi. In difesa poi è perennemente la spina nel fianco di Logan e Robinson.
Diego Flaccadori 5.5: quasi nullo per tre quarti, si risveglia nel periodo conclusivo segnando i suoi unici 3 tiri dal campo concretizzando altrettanti contropiedi trentini. Se nel finale la squadra di Molin ha delle speranze di portarla a casa e anche merito del suo numero 12.
Maximilian Ladurner 5: fatica tremendamente a contenere la straripante fisicità di Diop, meglio quando deve difendere su Mekowulu, ma non è certo una serata da ricordare per lui.
Jordan Caroline 5: all’andata fu uno dei migliori di Trento, stasera invece ha steccato quasi completamente la gara. Subendo fisicamente da quasi tutti i lunghi sardi, che hanno avuto troppa libertà specialmente a rimbalzo d’attacco. Offensivamente non si è fatto quasi mai vedere e forse anche per questo Molin l’ha tenuto dentro solo 17 minuti.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
David Logan 5.5: entra come sempre dalla panca per dare la scossa alla squadra, ma si vede fin da subito che non è la serata del professore. Macchinoso, rallenta tremendamente il gioco e commette errori banali che permettono all’Aquila di rientrare. Nella ripresa timbra due bombe delle sue, ma è troppo poco e il -14 di plus/minus è lì a confermarlo.
Gerald Robinson 6.5: il post Covid l’ha segnato e si vede, anche se in avvio illude smazzando assist a Mekowulu e Kruslin. Le gambe sono ancora da rodare, lui ci prova a penetrare ma si schianta spesso sul muro trentino, perdendo anche 5 palloni. Nonostante tutto chiude con 10 assist, 5 rimbalzi e 6 punti nel momento caldo del match.
Filip Kruslin 6.5: per trenta minuti è l’unico in maglia bianca a segnare da oltre l’arco, stampando 3 bombe fondamentali. In difesa però dà il meglio di se, aggredendo chiunque e recuperando anche 3 palle convertite subito in contropiedi vincenti.
Giacomo Devecchi s.v.: solo 4 minuti sul parquet per il capitano nel secondo quarto, in un quintetto avventuroso messo in campo da Bucchi che fa rientrare i padroni di casa.
Kaspar Treier 5: gioca solamente il secondo periodo, non ripagando il coach con una prestazione all’altezza. A tratti sembrava di rivedere il Treier timido di inizio stagione, molle in difesa e nullo in attacco.
Jason Burnell 7.5: il killer silenzioso dell’Aquila Trento. Ormai la solita gara accademica in fase difensiva non fa più notizia, in attacco invece è chirurgico con un 7/8 da due che tiene in piedi l’attacco ospite. Suggella la serata con una doppia doppia sfiorata, 8 rimbalzi, aggiungendo persino 5 assist, 2 rubate e un ottimo 27 di valutazione. Numeri alla mano sarebbe l’MVP della serata e invece…
Eimantas Bendzius 6.5: non è serata dai 6.75 per tutta la Dinamo, ma lui ci prova lo stesso, scalpellando per 7 volte il ferro della BLM Group Arena. Allora prova a tirare da dentro l’area, trovando più fortuna e chiudendo con 11 punti. La forma è da ritrovare dopo i 45 giorni d’assenza per la malattia, ma l’impegno non manca mai, soprattutto in fase difensiva.
Christian Mekowulu 7: nel primo tempo è un autentico rebus per la difesa trentina, a dir poco svagata in alcuni casi, ma si fa sempre trovare pronto segnando 8 punti nel solo primo periodo. Nella ripresa continua a mettere in apprensione Jonathan Williams e compagni. Nel finale perde lucidità e rischia di compromettere la gara con un antisportivo che lo relega in panchina.
Stefano Gentile 5: forse il giocatore che ha sofferto più di tutti l’assenza forzata dal parquet. Si sbatte come sempre in maniera encomiabile, ma le gambe non girano come dovrebbero.
Ousmane Diop 8: un autentico leone della Teranga, come vengono chiamati i giocatori della nazionale del suo paese, il Senegal. Si sbuccia le ginocchia su qualsiasi palla vagante, prendendole TUTTE lui! Per l’intera partita mette in campo una cattiveria, sia in attacco che in difesa, che annichilisce i lunghi avversari. Nel finale, nonostante 4 falli sul groppone, non abbassa mai la sua intensità e conquista una palla fondamentale per vittoria dei sardi. In soli 20′ chiude con 10 punti, 9 rimbalzi di cui 6 offensivi e 2 palle rubate. Strappa persino l’MVP di serata al compagno Burnell: devastante!
Sala Stampa
Emanuele Molin: “La partita si è risolta negli ultimi tre minuti, peccato non essere riusciti ad arpionare la vittoria, non abbiamo concretizzato in troppe situazioni: abbiamo sbagliato tiri liberi, commesso troppe palle perse, concesso troppi rimbalzi offensivi a Sassari.
In una partita punto a punto, tutti elementi che hanno contribuito a far pendere l’ago della bilancia a favore dei nostri avversari”.
Piero Bucchi: “Volevamo fortemente la vittoria, sapevamo che non sarebbe stata facile soprattutto dal punto di vista del ritmo e degli errori, abbiamo sbagliato delle scelte, perso dei palloni, tirato con il 21% da 3 punti, ma siamo stati una squadra. Abbiamo difeso in maniera eccellente, tenere Trento a 66 punti è un grande merito, siamo rimasti compatti e uniti anche nei momenti difficili, riuscendo a girare l’inerzia a rimbalzo nel corso del match.
Siamo molto contenti, non potevamo essere al massimo, abbiamo saltato le partite con Trieste e Virtus, ci siamo presentati alle Final Eight in condizioni minime, oggi abbiamo cominciato a raccogliere un primo mattoncino del nostro lavoro per tornare ad essere quelli che eravamo prima della sosta.
Non conta come, conta portare a casa la vittoria, in qualsiasi modo, la volevamo a tutti i costi”.
Giovanni Olmeo