Bologna, 31 gennaio 2023 – Ci sono partite che nascono bene ed altre che sai che non potrai mai vincere, neanche se tu giocassi per 15 quarti. Quella di questa sera per la Virtus Bologna fa parte del primo lotto ed è un segnale ottimo per una squadra che solo 5 giorni fa col Bayern ne aveva disputata una facente parte del secondo.
La formazione di coach Scariolo è partita subito fortissimo, annichilendo i biancorossi belgradesi con un’aggressività vista raramente nelle partite casalinghe di questa stagione, ma soprattutto facendo quasi sempre le scelte giuste, andando a punire il ventre molle della difesa serba, cioè il centro area e facendo il record di punti segnati in un quarto in questa campagna europea, ben trenta e secondo me la presenza di Milos Teodosic non è stata del tutto ininfluente in questo esito, come testimoniano i 5 assist smazzati nei primi 10′ di gioco.
Dopo un inizio così favorevole i bianconeri felsinei hanno avuto la lucidità di non mollare mai la presa ed hanno gestito il vantaggio iniziale fino alla fine, non avendo i cali di tensione che tanto cari sono costati in alcune partite, come contro il Villeurbanne o ultimamente a Brindisi.
Nell’unico momento di difficoltà, ad inizio terzo quarto, quando la Stella Rossa si è avvicinata a -10 è stata la mano di Kyle Weems, a rispondere colpo su colpo alle bombe di Lazic, facendo sì che il vantaggio casalingo non scendesse mai sotto la doppia cifra evitando ansie ed insicurezze.
Ognuno dei dieci giocatori scesi in campo ha dato il suo contributo poiché, anche se la totalità della Segafredo Arena ha invocato tutti i santi dei calendari, gregoriano ed ortodosso specie dopo la serie di schiacciate sbagliate, l’impegno difensivo di tutti e dieci i giocatori scesi in campo non è mai venuto meno, anche dai due meno portati si sono viste chiusure e scalate difensive quasi commoventi, per non parlare di un Alessandro Pajola tarantolato nel primo tempo o di Isaia Cordinier che, schierato offensivamente come guardia, ha tenuto a soli 4 punti un Nemanja Nedovic da 14,5 punti di media.
La qualità della partita della Virtus Bologna è racchiusa in un paio di dai: 28 assist, a fronte di sole 11 palle perse, e una valutazione di 113 a 69, segno di una partita dominata ben più nettamente delle 12 lunghezze di vantaggio finale, lunghezze che comunque hanno permesso di ribaltare le 9 della partita di Belgrado.
Dopo la brutta partita di stasera, dove si sono salvati i soli Vildoza e Lazic la Zvezda è attesa giovedì sera dalla seconda tappa del suo tour nel Bel Paese, in casa di quella Milano che, con l’innesto di Napier, sembra aver imboccato un nuovo corso e non può permettersi passi falsi.
In casa bolognese c’è la consapevolezza di aver giocato una grande partita, probabilmente la migliore fra quelle casalinghe e la trasferta di Lione contro l’Asvel sarà un bel banco di prova per testare la continuità virtussina necessaria per coltivare ancora speranze di qualificazione ai play off.
Da segnalare la presenza di più di un migliaio di tifosi belgradesi, rumorosi, ma corretti, ed i cori per Stefan Markovic indimenticato protagonista del 4-0 che ha regalato lo scudetto 2021 alla Virtus contro l’ Olimpia Milano.
Spogliatoi
Highlights
Virtus Segafredo Bologna vs Crvena Zvezda Meridianbet Belgrado 84-72
Parziali: 30-14; 18-21; 22-16; 14-21
Pagelle:
Marco Belinelli 6,5: nonostante il suo 2/10 dal campo ha dato un enorme contributo, aumentando la fisicità, e facendo anche un paio di giocate difensive onestamente da me insperate, “Capitano o mio Capitano!”.
Alessandro Pajola 7,5: le cifre sono ingenerose, ma la pressione difensiva è sembrata quella dei giorni migliori e la qualità di alcuni assist dimostrano come il ragazzo marchigiano stia imparando dal maestro.
Ismael Bako 6,5: sbaglia due schiacciate da mandarlo in esilio alla Maddalena, ma ha la forza mentale di riprendersi, soprattutto mentalmente e le sue lunghe leve hanno dato molto fastidio agli avversari.
Mouhammadou Jaiteh 7+: finalmente fisico ed incisivo, nel primo tempo ha spazzato via i pari ruolo aprendo distese sconfinate per i tiratori, bravo.
Tornike Shengelia 7,5: ogni tanto ferma troppo la palla, è vero, ma la sua fisicità è debordante, ed il suo giro dorsale è uno spettacolo che non smetterei mai di guardare.
Daniel Hackett 7: passare più di 19 minuti nei calzoncini di Vildoza non aiuta a mettere assieme grandi cifre, ma ha dato un contributo decisivo, ben al di là di quello che dicono le cifre..
Jordan Mickey 6: sarebbe da mettere in ginocchio sui ceci in sala mensa per i sottomano sbagliati, ma ha avuto la costanza di non perdersi d’animo, e di dare un grosso contributo e a rimbalzo, mezzo voto in più perchè si è vinto.
Gora Camarà n.e.
Kyle Weems 7,5: sbaglia un paio di tiri aperti all’inizio, ma era da tempo che non si vedeva così, ha il coraggio di prendersi le responsabilità di ricacciare indietro gli avversari nel terzo quarto con tre bombe consecutive, se torna ad essere così deciso, e viene schierato nel suo ruolo, può essere la carta in più per la volata di fine stagione, da cineteca un suo assist per Cordinier.
Isaia Cordinier 7,5: se Nedovic ha segnato solo 4 punti, cosa che probabilmente non gli succedeva dai tempi del minikosarka, moltissimo merito è suo. Sta tornando in forma e con le nuove rotazioni di Scariolo, sta giocando più spesso da guardia, e nel suo vero ruolo dimostra di poter essere devastante. Sbaglia una schiacciata a difesa schierata che, fosse entrata, avrebbe fatto crollare la Segafredo Arena.
Milos Teodosic 8: leadership, carisma, genio. Basta così, è diventato un leader vero, non solo tecnico, da filmare ogni secondo e da far vedere ai giovani playmaker, uno dei pochi artisti rimasti: impagabile.
Awadu Abass 10: all’esordio europeo dopo il calvario l’ n.e. più bello della carriera.
John Holland n.g. : poco più di due minuti perchè coach Ivanovic lo giubili.
Luca Vildoza 7,5: giocatore di classe fuori dal comune, a tratti imprendibile per i difensori avversari, e dire che non aveva di fronte proprio dei morbidoni, in rampa di lancio.
Stefan Lazarevic 6,5: difensivamente si perde qualche taglio, ma il suo, soprattutto offensivamente, lo fa.
Luka Mitrovic 4,5: il killer di Belgrado, come lo aveva definito Scariolo ieri, ha lasciato le armi a casa, 2 punti, 2 tiri e i rimbalzi, un pò pochino direi.
Branco Lazic 6,5: difende come al solito, cioè benissimo, e stasera è anche infallibile dall’arco, inaspettato.
Ognjen Dobric 5: i miracoli succedono raramente, e stasera paga la prestazione dell’andata mettendo solamente un paio di tiri, ma si perde gli avversari abbastanza spesso.
Nikola Ivanovic 5,5: impalpabile offensivamente, per alcuni tratti di gara deve occuparsi di Teodosic, e non lo fa male, per il resto poco altro.
Dalibor Ilic 7: è il giocatore che più ha messo in dificoltà la Virus, Vildoza a parte, sfrutta molto bene i flottaggi avversari prendendo posizione a rimbalzo offensivo e trasformando in oro tutto ciò che tocca.
Nemanja Nedovic 4: poco più di 17 minuti, ma non è la sua serata, francobollato da Weems prima e Cordinier poi sbaglia tutto lo sbagliabile..
Stefan Markovic 4,5: partita timida, quindi non da lui, unica cosa per cui si nota sono un paio di falli vecchio stile: con me il 2+1 non lo fai.
Ognjen Kuzmic n.e.
Filip Petrusev 5,5: malino, qualche punto lo racimola, ma i suoi movimenti fluidi e letali non si sonon proprio visti..
Benjamin Bentil 5: unica cosa degni di nota sono le 5 carambole, ma per il resto proprio poco poco..
tromba