Brindisi, 22 gennaio 2023 – Sei secondi, questo il tempo globale del vantaggio casalingo, sono bastati alla Happy Casa Brindisi per vincere una partita che, a fine terzo quarto, sotto di 24 punti, sembrava persa e strapersa.
Ma i salentini hanno avuto il merito di non arrendersi all’evidenza ed hanno dato tutto quello che avevano per ribaltare un esito che sembrava già scritto. Se i meriti dei ragazzi di coach Vitucci sono palesi ed evidenti, la superficialità, la presunzione, il disinteresse mostrati da squadra e coach bianconeri negli ultimi dieci minuti sono assolutamente imperdonabili ed inspiegabili.
Partita con una difesa asfissiante ed una superiorità fisica all’interno dell’area la Virtus Bologna si è subito costruita un vantaggio importante che ha gestito per trenta minuti, arrivando, come già detto, addirittura sul +24 a meno di un minuto dalla fine del terzo parziale.
A questo punto è iniziato un altro match, dove uno dei team in campo ha messo tutto quello che aveva per non arrendersi all’evidenza e l’altro ha pensato bene di fare passerella, risparmiare le energie e pensare ai propri tabellini, arrivando a non avere più un’idea chiara nel momento in cui la partita si decideva davvero.
Da una parte D’Angelo Harrison, seppur rientrante, ha suonato la carica emotiva mentre Ky Bowman, quella tecnica, diventando il match winner con la bomba, forse, della vittoria, mentre in casa bolognese il solo Semi Ojeleye sembrava avere la voglia di giocare una partita seria per quaranta minuti.
Le azioni che hanno deciso la gara sono fondamentalmente tre: una bomba da 8 metri insensata di Nico Mannion che di fatto ha aperto una transizione con Nick Perkins che è andato in lunetta per il -2; sull’azione successiva bomba, ben presa da Kyle Weems, in campo solo 20 minuti, ma sbagliata e la bomba, forse, di Bowman a 6″ dalla fine per il +1, time out bolognese e penetrazione in solitaria di Mannion che dovendo fare l’eroe si schiantava contro la difesa di casa dando la vittoria Harrison e soci.
Vittoria esaltante per i brindisini che dopo un periodo buio possono guardare al futuro con un po’ di ottimismo, battendo una delle favorite del campionato potrà trovare un po’ di serenità dopo un periodo travagliato e le permetterà di inserire con calma il nuovo acquisto Doron Lamb, ma soprattutto darà il tempo a D’Angelo Harrison di trovare la forma migliore dopo un intero girone passato in infermeria.
In casa bianconera si ripropone il solito problema: senza il n° 44 i finali di gara sono sempre confusi ed infelici ed insieme all’assenza di Shengelia la circolazione e le invenzioni della squadra sono praticamente assenti, stasera 8 assist…
Detto questo vorremmo sapere se il campionato è il posto per chiarire le gerarchie interne o una competizione da provare a vincere. Ci chiediamo questo perchè la gestione del personale ha lasciato almeno qualche dubbio e non vorremmo che chi sia sceso in campo avesse colto un segnale sbagliato, come successo contro l’Asvel.
Dopo di che ci sarebbe anche da analizzare i minutaggi di chi è sceso in campo, se io posso capire che Alessandro Pajola debba essere centellinato per farlo recuperare appieno non comprendo i soli 20 minuti di un Kyle Weems che nell’ultima gara di Eurolega contro il Panathinaikos non ha toccato il parquet, o la presenza in campo, nell’ultimo quarto, per più di sette minuti consecutivi, del sesto uomo di Brindisi: Jordan Mickey.
Spero che squadra e coaching staff si facciano un bel bagno di umiltà e capiscano che il campionato è una competizione importante da onorare e perdere prendendo 13 rimbalzi in più degli avversari denota un impegno non comune.
Nota a margine.
Premess. La Virtus Bologna non ha perso per colpa degli arbitri e Brindisi ha meritato la vittoria ampiamente ma le decisioni prese nel finale, con anche l’ausilio dell’instant replay sono incredibili: dopo aver fischiato ben quattro righe toccate/sfiorate, dai virtussini, non si sono accorti, ripeto, dopo averlo visto al monitor, che Doron Lamb quando tocca il pallone in mano a Jaiteh non ha un tallone, ma i due piedi fuori di mezzo metro dalla linea di fondo, o che la bomba di Bowman è molto probabilmente un tiro da due, ma dopo quello visto a Pesaro ieri sera non ci si stupisce più di nulla.
Sala Stampa
Sergio Scariolo
“Complimenti all’Happy Casa, hanno approfittato con carattere e determinazione del nostro incredibile blackout nell’ultimo quarto. Onestamente mi risulta strano commentare una sconfitta maturata dopo 30′ di eccellente pallacanestro e che viceversa ci ha portato negli ultimi 10′ a dimenticare di tutti i principi difensivi ed offensivi, di gioco di squadra e di intensità sui quali avevamo costruito il vantaggio di 20 punti diventando molli, egoisti, tenendo, ancora una volta, la palla troppa ferma e nel concedere penetrazione al ferro con troppa facilità da parte dei nostri esterni ma anche con poca protezione da parte dei nostri lunghi. Ovviamente ci sono molte immagini che vanno riviste e lo faremo con calma e a freddo. Ripeto che gli ultimi 10′ sono stati indegni, i primi 30′ eccellenti, per cui devo dire che è una questione di concentrazione soprattutto e di lasciare che pensieri che non siano “assicuriamo la partita, la vittoria” e poi magari pensiamo ai nostri problemi individuali, alla nostra partita o prestazione, probabilmente questo ha inciso levandoci la concentrazione sull’obbiettivo collettivo di vincerla. Complimenti all’Happy Casa e in bocca al lupo per le prossime partite. Ti aspetti che la tua squadra giochi bene, e te lo aspetti a maggior ragione se ha giocato bene per 30′, poi non ho la sfera di cristallo. Onestamente i primi 30′ di alta qualità e di intensità ti fanno pensare che puoi portarli da 30′ a 40′, poi chiaramente non è successo, quindi cattiva previsione da parte mia. La rivedremo come tutte le partite e dopo faremo le nostre considerazioni a freddo.”
Frank Vitucci
“Un titolo oggi potrebbe essere “I famosi sei secondi in vantaggio”, dal -24 potevamo mollare e invece ci abbiamo creduto grazie a una prestazione di carattere a fronte di momenti di grande difficoltà. Un ringraziamento particolare per il sostegno al nostro pubblico che finalmente abbiamo gratificato qui in casa nel sold out sugli spalti. In questo sport bisogna crederci fino in fondo, oggi abbiamo mostrato una buona reazione spesso non avuta in altre circostanze. I due ‘nuovi’ tra Lamb e Harrison hanno dato serenità e personalità anche contro un avversario fuori portata e se gli altri si accodano viene facile trovare fiducia. La zona e i cambi difensivi hanno fatto il loro, siamo stati attenti su Belinelli nel contenerlo. Una vittoria di prestigio di squadra e di società che vale sempre due punti e deve fungere da spinta in avanti“.
Highlights
Happy Casa Brindisi vs Virtus Segafredo Bologna 78-77
Parziali: 15-23; 19-15; 13-29; 31-10
Pagelle
Jason Burnell6,5: è l’unico giocatore di Brindisi che nel primo quarto riesce minimamente ad impensierire la difesa virtussina.
Marcquise Reed 6+: partita non di governo, ma di lotta, ruba un paio di palloni importanti che danno fiducia ai compagni e caricano il pubblico.
Alessio Fusco n.e.
Ky Bowman 8: è l’anima della rimonta e per sopramercato mette la bomba del sorpasso, imprendibile ed in trance agonistica nel finale, infermabile.
D’Angelo Harrison 7,5: non ha grandi cifre, non ha grande minutaggio, ma il suo rientro carica tutto l’ambiente, ed il suo mettere il fisico, anche in modo sopra le linee, ma perdonato dalla terna, dà l’esempio a tutti i compagni, stia attento che se trova un giocatore meno pacioso di Jaiteh potrebbero essere problemi.
Bruno Mascolo 5,5: non una grande partita, sbaglia un po’ troppe scelte e nell’ultimo quarto gioca proprio poco poco.
Dino Bocevski n.e.
Andrea Mezzanotte 6: due bombe e poco altro, ma nel finale serviva più la sciabola del fioretto..
Joonas Riismaa 5,5: solo cinque minuti di impiego, 3 falli e poco più.
Jordan Bayehe 7: le cifre non lo gratificano, ma è stato il lungo che difensivamente ha dato più fastidio ai pari ruolo avversari sempre pronto a chiudere, nei soli 10 punti segnati da Bologna nell’ultimo quarto c’è il suo zampino, +14 di +/-.
Nick Perkins 7,5: nell’ ultimo quarto non sbaglia nulla, svitamenti, appoggi, contropiede, si riprende, con gli interessi, quello che gli era stato tolto nei primi tre quarti.
Doron Lamb 7: dopo tre quarti difficilissimi si riscatta nell’ultimo parziale, iniezione importante per Vitucci, è protagonista dell’azione più contestata della partita, ma se in tre, dopo averla rivista al monitor, non sono in grado di vedere che aveva i due piedi fuori dal campo non è certo colpa sua.
Nico Mannion 4,5: visti i problemi dei colleghi di ruolo il coaching staff gli ha messo in mano le redini della squadra, ed il figlio del grande Pace ha mostrato ancora un’immaturità preoccupante, o masturbatore di palloni o hero ball devastante per la squadra, per il ritmo e per il risultato, come direbbe Arrigo Sacchi: U M I L T E’.
Marco Belinelli 5: dopo un primo tempo dove ha fatto vedere un paio dei suoi numeri, nella ripresa si perde con tutta la squadra, forza, non sempre per colpa sua, ma soprattutto soffre le penetrazioni dell’avversario di turno.
Alessandro Pajola 4,5: si è levato il tutore alla spalla, ma sembra fare una fatica immane a fare qualunque movimento, sulla “bomba” di Bowman di più non può fare.
Ismael Bako 4,5: ingresso da incubo con Scariolo che lo leva per la disperazione, non prima di avergli fatto una bella ramanzina, sembra riprendersi a fine terzo quarto con due schiacciate da highlights ma è un fuoco di paglia, viene mangiato vivo da Perkins nell’ultimo quarto.
Mouhammadou Jaiteh 6,5: fa una bella partita, domina per tre quarti di gara, ma anche lui nel finale di gara soffre Perkins, prende una tranvata da Harrison che abbatterebbe un bue, poco convinto nel trattenere il pallone del pateracchio finale.
Iffe Lundberg 4,5: abulico, lento, svagato, al momento è uno dei grandi problemi della stagione bianconera.
Lucio Martini n.e.
Daniel Hackett 5: mette un paio di bombe, ma pare in continua difficoltà fisica, sempre un passo più indietro del dovuto, non riesce mai ad incidere.
Jordan Mickey 4: inizia bene, ma dopo il riposo in panchina non ne azzecca più una, fra palle perse, tiri sbilenchi e bombe corte è un supplizio. Insieme a Lundberg è il grande boh del roster bolognese.
Gora Camara 5,5: prende un paio di rimbalzi, ma è sempre macchinoso in ogni suo movimento, non sembra mai fare un passo in avanti.
Kyle Weems 6,5: è uno dei più vivi, fa sempre le piccole cose che servono, un aiuto, una deviazione, viene tenuto in naftalina per poi fargli fare il salvatore della patria, e sbaglia la bomba della probabile vittoria.
Semi Ojeleye 8: 23 minuti di perfezione, segna tuto ciò che tocca, difende e prende 7 rimbalzi, troppo solo, ma ad oggi sicuramente il miglio acquisto della nuova Virtus.
tromba