Sono passati esattamente 360 giorni dall’ultima prova dell’Italbasket, era il 12 novembre e si era in terra tedesca e l’Italbasket Rosa vinse sulla Germania sfoderando un ottima prestazione.
Oggi invece si è a Genova nel nuovo palasport cittadini progettato da Renzo Piano ed inaugurato proprio in occasione di questa partita e davanti ad un discreto pubblico quantificabile in quasi 2000 presenze che considerando giorno feriale, orario da happy hour e location non è affatto male.
Due parole sulle questioni tecniche: premesso che il tasso di agonismo non è stato certo quello di un quarto di finale di una competizionne europea, le azzurre hanno messo in mostra un gioco offensivo piuttosto fluido, con un senso di condivisione della sfera che non sempre si è visto in passato.
La distribuzione dei punti parla chiaro, ed è questa la strada giusta da battere se si vuole arrivare in alto (leggi, zona medaglia) agli Europei del 2025.
Capobianco ha spesso insistito su quintetti alti e fisici sulle esterne (tranne qualche minuto con Verona e Pasa assieme), con Zandalasini e Fassina prevalentemente nei ruoli di 2 e 3 ma anche con Pan e Panzera a sostituirle.
Nel settore lunghe stante l’assenza di Cubaj e Trucco c’era meno possibilità di scelta per il ct azzurro. Tanti minuti di Andrè e Keys con Madera pronta a subentrare e nel finale anche il buon contributo di Arianna Arado, profeta in patria lei nata a Genova e con la famiglia residente poco distante.
La Cechia praticamente ha resistito 20 minuti, nel terzo quarto un crollo che ha permesso alla ragazze dell’Italbasket Rosa di fuggire via e vincere agilmente dando spazio un po’ a tutte pensando anche all’impegno di domenica in terra ellenica.
Tirando le somme quindi bene approccio e fluidità offensiva, meno bene qualche situazione difensiva nei primi 20 minuti (non mi lascio ingannare dai pochi punti subiti, è molto demerito ceco), aspetto sul quale lo staff azzurro sicuramente lavorerà in questi giorni e nei prossimi raduni prima del via del girone di Euro 2025 a Bologna.
IL TABELLINO : Italia 68 – Cechia 47
LE PAGELLE
Matilde Villa 6: molto tranquilla all’inizio pensa a far giocare la squadra un po’ come fa alla Reyer, nel terzo quarto invece da una sgasata alla partita e per la Cechia è notte fonda
Silvia Pastrello 7: gioca praticamente solo nel finale ma entra benissimo in partita, sia al tiro che in difesa
Arianna Arado 7: è a casa sua, davanti alla famiglia, all’esordio con l’Italbasket Rosa. Quel che fa è una fotografia di che tipo di giocatrice è: sbaglia un posizionamento in difesa ma rimedia con velocità di mani e furbizia propiziando il recupero, prende un rimbalzo in attacco di posizione e segna con le sue mani morbide anche se per la verità era un canestro semplice.
Olbis André 6,5: senza Cubaj è l’unico centro puro e mette in difficoltà il suo predecessore al Famila con la sua rapidità di piedi
Francesca Pan 6,5: nel primo tempo è un clinic di tiri dalla media sfruttando il vantaggio di cm che ha verso le avversarie. Poi nel secondo tempo gioca e si vede molto meno
Ilaria Panzera 6,5: primo stint anonimo, secondo invece da giocatrice di carattere e classe quale Ilaria certamente rappresenta. Dalla panca è un bel lusso per Capobianco
Martina Fassina 6: buono l’inizio da guardia, poi c’è bisogno di far girare la panca ed allora il suo impatto termina lì
Cecilia Zandalasini 6: scentrata al tiro ma spesso raddoppiata smazza 5 assist. Limita, e di molto, i suoi iso su un quarto di campo e direi che ne guadagnano tutti
Jasmine Keys 6,5: parte forte segnando praticamente tutti i suoi canestri, dopo comprende che è meglio tirare i remi in barca in previsione delle prossime partite
Costanza Verona 6,5: malino nel primo tmepo dove sembra svagata e poco efficace. Poi si sveglia sfruttando soprattutto il pick and roll centrale
Francesca Pasa 6: si divide tra play e guardia ora di fianco a Verona ora con il pallino della regia in mano. Il suo primo passo sarebbe illegale, peccato lo usi veramente poco
Sara Madera 6,5: una buona partita su tutti i fronti, in particolare a difesa e rimbalzo
LE VOCI DEI PROTAGONISTI
Grazie a Marco Brioschi per materiale fotografico
CRISTIANO GARBIN
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