Bologna, 17 novembre 2024 – E’ finita la notte dei rimpianti e dei sogni. Questi versi di Cesare Pavese sono il miglior commento per la partita di venerdì sera alla Unipol Arena.
I rimpianti per le tante occasioni buttate via, dai tiri liberi, agli appoggi facili, alle schiacciate sul ferro, i sogni di poter sconfiggere una corazzata come il Pana odierno, campione d’Europa in carica, società fra le più ricche del continente e squadra completa in ogni reparto, che nonostante assenze di Lorenzo Brown, Marius Grigonis e Kostas Antetokounmpo può schierare una squadra completa e iper competitiva, con uno Sloukas che esce dalla panchina e comanda la gara quasi a suo piacimento, presentandosi in campo con una squadra zoppa e corta per scelte societarie cervellotiche o tecnicamente sbagliate.
Dopo un inizio di leggera marca bianconera è l’ingresso di Sloukas che cambia l’inerzia, l’ MVP delle ultime F4 di Berlino prende in mano la squadra e prova a spezzare in due la partita, con penetrazioni, assist e metri di spazio regalati ai compagni per gragnuole di tiri da 3 incontratati, coadiuvato da un Nunn immarcabile e dal solito ipercinetico Lessort.
Una non squadra si sarebbe sciolta come neve al sole a tali bordate, ma questa Segafredo Virtus Bologna nonostante i problemi, nonostante l’esiguità del roster impiegabile in sfide del genere non ha mollato e reagendo, a modo suo, applicando un piano partita lucido e preciso è riuscita ad andare negli spogliatoi rimontando fino al -3.
Dopo il riposo lungo la partita si sporcava, le difese cominciavano a mordere di più ed è in questo frangente che nascono i rimpianti maggiori per i padroni di casa, con due schiacciate di Cordinier sbagliate, un appoggio elementare di Diouf mancate, un paio di lay up di Shengelia abbastanza semplici che hanno beffato il campione georgiano, ma soprattutto i tiri liberi, ben 4 sbagliati nel terzo quarto, e da lì si capisce perché nascono i rimpianti.
In un finale concitato e dopo una lunga rincorsa Hackett mette il suo unico canestro della gara per il sorpasso al 35′ ma le giocate decisive le effettua Jerian Grant, che deve avere un conto aperto con la Virtus Bologna visto anche le sue prestazioni nelle finali del 2022, quando mette una bomba impiccata allo scadere dei 24 secondi per il +3 e poi con un paio di aiuti in difesa forza un paio di palle perse felsinee.
Nonostante tutto Marco Belinelli avrebbe in mano la palla per la bomba del pareggio e la sbaglia, ma a 6″ dallo scadere, sul -3, Nunn sbaglia un tiro libero ma gli esausti lunghi felsinei non riescono a tagliare fuori Hernangomez che appoggio il comodo +5 mandando tutti a casa i bolognesi con uno zaino pieno di sogni e di tanti rimpianti.
Un Pana cinico e solido che ha giocatori di spessore assoluto, ma che senza Sloukas in campo sembra un’orchestra senza direttore, e questa sera il fuoriclasse ex Fener ed Olympiakos ha dovuto giocare più di 28 minuti per venire a capo di una Segafredo Virtus Bologna mai doma. Chiaramente col rientro di Lorenzo Brown anche il buon Kostas potrà gestire i suoi minutaggi. Sempre solidissimo Jerian Grant, vera perla pescata ad Ankara la scorsa stagione.
In casa Virtus Bologna, oltre al naturale scoramento ci sono dei lati positivi da non sottovalutare ed alcune lacune che appaiono sempre più grandi dopo ogni gara.
Per 40 minuti la Segafredo Virtus Bologna ha giocato alla pari contro la candidata n°1 alla vittoria finale, ha avuto la palla del pareggio a 16″ dalla fine ed il tutto con Grazulis n.e. per evidenti problemi fisici e la coppia Morgan/Tucker che è stata in campo ben 4’40” fatturando uno scintillante 0/4 al tiro, tutto di Tucker in 2’37” di impiego, ed 1 palla persa. Ricordiamo anche l’affaire Cacok ed è facile capire perché sconfiggere queste corazzate sia solo un sogno.
Si può criticare Shengelia per le 7 palle perse, vero, ma bisogna considerare che deve stare in campo per più di 31′ di gioco. Si può storcere il naso per le scelte non lucidissime nel finale di Cordinier, vero, ma anche dopo 35′ di impiego?
Vogliamo parlare di un Pajola da quasi 30′ che deve anche gestirsi in campo con 4 falli perché Hackett non è ancora, e forse non sarà più, il giocatore che abbiamo ammirato nella prima metà della stagione scorsa?
C’è anche il capitolo Clyburn, ma gli si può fare una colpa se si gestisce in campo, dovendo giocare più di 31′? E se Will avesse avuto la stessa applicazione di venerdì sera contro Milano o contro lo Zalgiris, o contro l’Asvel, forse parleremmo di una classifica diversa.
Il discorso è sempre lo stesso, questa Virtus Bologna per affrontare il doppio impegno Lba ed Eurolega non è corta, è cortissima e le responsabilità sono, come detto e ridetto, della società, ma da questo versante tutto tace. C’è chi parla di squadra adeguata, senza aver mai visto una partita di basket fino ad un lustro fa; c’è chi fa il mercato che non appulcra verbo e le due anime della proprietà si guardano in cagnesco senza fare nulla.
In una società sportiva chi comanda deve essere uno, in modo chiaro e definito ma in questo marasma ci sono tutti i prodromi per una stagione fallimentare, a meno che qualcuno in Via del’ Arcoveggio non rinsavisca, sempre che non vogliano manifestare ancor più chiaramente la loro inadeguatezza mettendo in discussione Luca Banchi.
Highlights
Sala Stampa
Virtus Segafredo Bologna vs Panathinaikos AKTOR Atene 77-82
Parziali: 18-19; 25-27; 15-14; 19-22