Il nostro treno continua il suo viaggio, oggi ripartiamo dal Veneto e ci portiamo in Piemonte, per parlare della neopromossa Derthona Basket, è con noi Alice Pedrazzi, general manager, della compagine bianco rossa.
Questo anno per voi è stato fantastico, promozione in A1, scudetto di A2, finale di Coppa Italia, ma il tutto è nato dieci mesi fa, via Molino, dentro Cutugno, come si è arrivati a questa scelta?
Molino è un coach dal palmares invidiabile, ricordiamo lo scudetto con la Phard Napoli, ma la società aveva voglia, di iniziare un nuovo percorso, ed affidarsi ad un tecnico giovane ed affamato di successi, quindi dopo un attento scouting , la scelta è caduta su Orazio Cutugno.
Con il tempo, possiamo dire che la nostra scelta è stata giusta, grazie alla sua grande competenza, il prossimo anno giocheremo in A1.
Dove si è vista la mano di Cutugno, nel sistema di gioco?
Per prima cosa, la squadra era totalmente diversa, a quella della stagione scorsa, la mano di Cutugno, si è vista nell’intensità difensiva ed offensiva, che ha raggiunto picchi altissimi durante la stagione.
Ma il suo più grande successo, è stato il non imbrigliare la squadra, in tatticismi estremi, ma il concedere ad ogni ragazza, una importante libertà di azione e di pensiero, ogni atleta si è divertita giocando.
L’anno scorso, avete preso Attura, una giocatrice con presenze in Nazionale, uno scudetto vinto a Venezia, come si è calata in una realtà come la A2?
Beatrice, è rimasta folgorata dal nostro progetto ambizioso, è scesa in A2, con una umiltà che rasenta qualcosa di pazzesco, è una giocatrice auto esigente, dà sempre il massimo, e stimola le compagne di squadra, ad andare oltre i loro limiti, una leader nata, in tutti i sensi.
Quale è stato il momento più difficile della stagione?
Dopo la sconfitta in Coppa Italia, contro Udine, avevamo paura con lo staff, che ci fosse un appannamento delle ragazze, più emotivo, che fisico, ed invece, da quel momento, abbiamo vinto tutte le partite, è stata la classica sconfitta salutare.
La lotta con Valdarno, è stata dura, nel corso della stagione avete inserito Premasunac, è stata determinante?
Direi proprio di si, Nina la conoscevamo, la stagione scorsa, arrivo’ dopo un infortunio, questa volta, si è integrata meravigliosamente, la sua presenza sotto le plance, è stata a tratti devastante, ricordo che anche Valdarno, aveva inserito come lunga Petrova, giocatrice molto forte e versatile, ma la nostra croata volante è stata unica.
Quale è stata per te, la partita della svolta?
Penso proprio, che ci siano due partite che sono state fondamentali, la partita di andata contro Costa, e prima di natale ad Empoli, due vittorie acciuffate per i capelli, non giocando benissimo, questo ti fa capire che è l’anno giusto, lo scorso anno, questo tipo di partite, le avremmo perse.
Poi, abbiamo fatto dei play off magnifici, un continuo crescendo, sudando contro Bolzano, vincendo nettamente contro Treviso, e battendo Valdarno, con prestazioni eccelse.
Derthona è anche molto attiva sui temi sociali, ricordiamo la vostra presenza , ad un evento a Venaria sulla discriminazione di genere, quali saranno le vostre prossime azioni nel campo del sociale?
La società è molto sensibile sull’argomento, abbiamo molte collaborazioni con associazioni no profit, abbiamo giocato la Coppa Italia, con divise che richiamano alla lotta della discriminazione di genere.
Stiamo sviluppando, un importante progetto sul baskin, e collaboriamo con l’associazione Espiral, che segue persone affette da disabilità, e che ci ha fatto conoscere la nostra Marangoni, tra questa associazione e la nostra tifoseria, è nata una vera e propria amicizia.
Nel prossimo anno, dove giocherete le partite casalinghe?
Come ben sai, il Derthona, fra poco avrà il suo palazzo da 5000 posti, stupendo, per quanto ci riguarda, ci alleniamo già alla cittadella dello sport, e da settembre , permessi di agibilità permettendo, giocheremo sul campo Facility, che già adoperiamo per gli allenamenti, come vedi siamo una società in continua evoluzione.
Anche questa stagione in A1, vi è una brutta emorragia di squadre, Bologna, Roma, Ragusa, cosa pensi dello stato di salute del basket femminile?
Voglio andare contro corrente, lo sport al femminile, è in costante crescita, se parliamo di basket, in senso globale, vediamo che il livello raggiunto dalla WNBA, è altissimo, ci sono prospettive che dobbiamo cogliere, facendo fronte comune, dobbiamo capire che le nostre ragazze, svolgono un vero lavoro, è quindi bisogna lanciarsi verso un sano professionismo, che sia premiante, in primis verso le atlete.
Attualmente come sarà la composizione del nuovo roster?
Guarda, non volevamo stravolgere la squadra, ma confermare uno zoccolo duro, e quindi rimarranno Attura, Marangoni, Leonardi e Melchiori, per adesso, di volti nuovi abbiamo consegnato, a coach Cutugno, Dotto, che dopo stagioni importanti al Geas, alzerà il nostro tasso tecnico, Elisa Penna, una puro sangue dal grande talento, che fino a pochi mesi fa , ha brillato in Eurolega, ed infine Coates, giocatrice che in Turchia, ha realizzato 13 punti di media, e 9 rimbalzi, ma le sorprese proseguiranno, non siamo in serie A1 per fare la cenerentola.
Matteo Avagliano