Dopo una gara1 a senso unico per Costa e una gara2 per Valdarno era prevedibile che la bella fosse una partita equilibrata, e così è stato anche se in realtà è stato un match costellato da parziali.
Costa all’inizio, Valdarno recupera , Costa riallunga e dopo l’intervallo Valdarno piazza il parzialone che decide la serie, con le Pantere bloccate e quasi in tilt. Inutile il tentativo di rimonta finale, i buoi erano ormai scappati dalla stalla.
Questo è un veloce riassunto della fredda cronaca. Commentare una partita del genere non è mai facile, la prima cosa che mi è venuta in mente dopo la sirena finale è che è finita come lo scorso anno, con le avversarie a festeggiare nel palazzetto di Via Verdi.
Ma c’è una differenza, perché a parte il fatto che si era in finale e non in semifinale, Sanga lo scorso anno era apparso superiore alla squadra di Seletti che ha pure dovuto scontare l’impegno massacrante nelle finali under19 di moltissime sue ragazze
Quest’anno invece Costa era più lunga e in teoria anche meno stanca, con il vantaggio del fattore campo e con Valdarno senza straniera e senza Giorgia Amatori. Come ha detto Andreoli a microfoni spenti, è stato inspiegabile il calo di energie tra gara1 e le successive due, come se la benzina fosse finita di colpo.
In questa gara3 le Pantere sono andate a sprazzi, con minuti giocati con grinta e cattiveria che sono valsi i parziali fatti, ma nel resto del match tanti cali, tante perse banali, tanti rimbalzi concessi nel primo tempo, tante distrazioni difensive che a questo livello si pagano, specie se di fronte c’è una squadra esperta, non particolarmente talentuosa ma composta da gente che sa cosa fare nei momenti caldi.
La statistica chiave è certamente il bilancio tra perse-recuperate, un 21-8 che condanna Costa alla sconfitta, perché questo differenziale avrebbe dovuto essere colmato con percentuali sopra la media o con un dominio a rimbalzo.
Niente di tutto questo, anzi. Andreoli non è riuscito a sfruttare l’arma Osazuwa, mai così distratta come oggi, e poco anche quella di Piatti sacrificata sull’altare delle 4 esterne messe in campo da coach Garcia. A parte le mosse tattiche poi la differenza l’ha fatta la lucidità, con Costa arruffona e disunita nei momenti decisivi con l’attacco fatto di iniziative individuli ed una difesa che non è mai stata davvero pungente.
Quindi in finale ci va Valdarno, che troverà Derthona più agguerrita che mai. Visti i trascorsi e gli accoppiamenti tra i due roster secondo me in Piemonte sono moderatamente (mica tanto) soddisfatti di questa sorpresa.
Per le biancorosse quindi si chiude la stagione, che a vedere il rendimento globale la ritengo positiva ma con le due macchie importanti della mancata partecipazione alle F8 di Coppa Italia e per questa amaro finale.
Invece iniziano le vacanze, ed inizia anche il mercato. Anzi è già iniziato da tempo, e radiomercato ci dice che sono in arrivo cambiamenti; per qualcuna delle ragazze (Ravelli, Pappalardo) addirittura questa potrebbe essere stata l’ultima partita della carriera, in entrambi i casi brillante ma potenzialmente data l’età ancora con pagine da scrivere.
Seguiteci comunque d’ora in poi, perché dopo l’ormai classico pagellone della stagione vi terremo aggiornati sui movimenti e rumors perché mi sa tanto che ce ne saranno forse più che negli anni scorsi e con anche qualche sorpresa ad oggi impensabile
IL TABELLINO: Limonta Costa Masnaga – San Giovanni Valdarno 70 – 72
LE PAGELLE
Allievi Vittoria 6,5: 40 minuti filati passati a tentare di mettere la museruola a Rossini e a trascinare la squadra nel momento del bisogno. Ci prova, anche se l’impresa riesce a metà (le percentuali non potevano essere alte con quel tipo di sforzo), ma cosa le si può chiedere di più?
Osazuwa Cristina 4,5: poteva e doveva essere l’arma in più, è stata invece un fardello. Distratta in difesa dove Nasraoui la uccella come fosse un esordiente, in attacco sbaglia troppo non riuscendo a sfruttare il suo fisico. Cambiare aria le farebbe bene, a mio avviso
Caloro Beatrice 4,5: è mancato totalmente il suo apporto offensivo, ed ha fatto fatica anche in difesa e nelle piccole cose dove generalmente eccelle. Con un suo rendimento normale, Costa avrebbe vinto.
Bernardi Ilaria 5,5: partita fatta di alti e bassi, con perse incredibili, giocate da solista sia in negativo che in positivo
Tibè Angelica 6: anche oggi due falli spesi subito, ma per spirito di squadra, poi vittima del quintetto piccolo proposto da Andreoli. Secondo me doveva giocare di più, specie nell’ultimo quarto
Ravelli Ashley 6: a parte l’ultimo tiro sbagliato (non facile, da 9 metri), sta in campo 35 minuti (troppo) e finisce sfinita. Nell’arco del match si lascia sfuggire spesso troppo facilmente la sua avversaria diretta ma compensa con 4 triple che fanno male a Valdarno
Pappalardo Carolina 6,5: entra con un buon piglio e segna canestri non semplicissimi, concede però qualcosa di troppo a rimbalzo nel primo tempo
Piatti Caterina 6: un canestro sbagliato facile facile, seguito da una tripla ben più difficile (le lunghe moderne son così…). La sua partita finisce qua
N’Guessan Nancy 5,5: male nel primo tempo con tante sciocchezze, benino nella rimonta finale ma comunque non incide mai come potrebbe
Streri Elena 6: non riempie il boxscore ma porta energia e vitalità
Reggiani Erica 7: fa girare la squadra e punisce con canestri semplici ma non troppo la difesa di Costa
Rossini Marta 6,5: è il pericolo n.1 per la difesa di Costa, osservata speciale. Non forza nulla, si prende quel che la difesa le lascia, e mette la sua firma bella grande su questa impresa.
Lazzaro Maria 6: basse percentuali ma tanta fisicità e tante battaglie intraprese. Gladiatoria.
Nasraoui Meriam 7,5: sa come mettere punti, mette in difficoltà le lunghe di Costa facendo vedere un bel bagaglio di soluzioni. E nel momento decisivo esce di prepotenza.
Mioni Milena 6: si nota poco, comunque utile
Bocola Giorgia 6: lei invece gioca poco, e pure lei si rende utile. Mette una tripla pesante
De Cassan Flavia 7,5: la chiave del match: quella tripla allo scadere del 3 quarto era un segnale, poi tanti altri canestri in taglio o nell’area ed una presenza fisica costante
LE PAROLE DEI PROTAGONISTI