Bologna, 01/05/2024 – Dopo aver vinto gara 2 al PalaMinardi, la Virtus Segafredo Bologna perde malamente la bella tra le mura amiche.
Che il fattore campo in questa serie (la Molisana Magnolia Campobasso è riuscita a spezzare l’incantesimo contro l’Allianz Geas Sesto San Giovanni) potesse essere controproducente si era capito, ma non fino a questo punto.
In stagione, infatti, la Passalacqua Ragusa aveva già espugnato 2 volte su 2 la Segafredo Arena e lo stesso avevano fatto le bolognesi in Sicilia.
“Errare è umano ma perseverare è diabolico” e la squadra di coach Pierre Vincent sembra non aver imparato niente dall’eliminazione in coppa Italia.
L’approccio delle emiliane, molli in difesa e lente in attacco, è stato orripilante. Lo 0-15 iniziale (sembra un altro sport, tornato in auge peraltro), con tutte e quattro le straniere biancoverdi a segno, è difficile da digerire. La squadra di coach Lino Lardo, chiudendosi dietro, riusciva a trovare buone soluzioni in attacco, non disdegnando lo spingere in transizione.
Altro aspetto da sottolineare è il dominio sotto i tabelloni. Le siciliane non hanno concesso quasi mai dei secondi tiri alle emiliane che, producendo il massimo sforzo, hanno piazzato un break di 13-0 a fine secondo periodo (in gara 1 era stato un 17-0 sempre nello stesso frangente, mentre al PalaMinardi si riavvicinarono le siciliane in prossimità del ventesimo minuto).
Dopo l’intervallo lungo (anche se i primi 2 punti sono stati bolognesi), nonostante l’inerzia e soli due possessi di margine, la Passalacqua Ragusa ha ripreso incredibilmente ad allungare. I 17 punti di scarto finale sono quasi imbarazzanti per la squadra vicecampione in carica che, avendo disputato l’Eurolega, sarebbe dovuta essere più abituata ad affrontare tre impegni settimanali.
Il fatto che la Virtus Segafredo Bologna sia più profonda si conferma quasi una leggenda metropolitana. Se le siciliane hanno ruotato sette elementi, infatti, le emiliane ne hanno alternati 7+2 (Alessandra Orsili e Beatrice Barberis hanno giocato qualche scampolo, mentre Chiara Consolini e Beatrice Del Pero no).
La squadra di coach Pierre Vincent, più che la pressione (quella delle ragusane in gara 2 per intenderci), paga un po’ di presunzione.
Al di là del roster, su cui qualche dubbio rimane, occorrerebbe, probabilmente, maggiore progettualità tecnica. In tre stagioni non possono essere cinque gli allenatori diversi (qualcuno per una parte di playoff, Angela Gianolla, e qualcuno, prima che i motivi personali emergessero, solo per qualche allenamento).
La Passalacqua Ragusa è stata una mina vagante, e non solo in questa stagione, anche quando la regular season non è stata esaltante. La squadra che non è mai riuscita a battere in nessuna serie dei playoff scudetto è dietro l’angolo e si chiama Famila Wuber Schio.
IL TABELLINO: Virtus Segafredo Bologna – Passalacqua Ragusa 57-74
LE PAGELLE
PASA Francesca 6: è stata fallosa, ma almeno ha messo un po’ di aggressività in campo e pure un paio di triple.
DOJKIC Ivana 6: è stato pessimo l’1/8 dal perimetro, ma qualcuno doveva pur prendersi delle responsabilità e, visto il poco movimento delle compagne, spesso è stata lei.
ZANDALASINI Cecilia 8: il talento individuale non le manca. Certo è che, in una squadra del genere, i tiri qualcuno dovrebbe anche costruirglieli. Mettendosi spesso in proprio, ha realizzato 23 punti e tirato con oltre il 60% dal campo.
RUPERT Iliana 4,5: è tornata quella di gara 1. Non è stata un fattore, se non in negativo. Al PalaMinardi si era fatta apprezzare, ieri anche no.
COX Lauren 5: ha fatto dei passi indietro pure lei rispetto alla gara in Sicilia. In più, ha commesso due falli dopo 3’36” penalizzanti (vista la resa, non lo sono stati tanto).
PETERS Haley 6: partendo dalla panchina, ha realizzato 4 dei 6 punti delle emiliane nel primo periodo. Ha avuto alti e bassi, ma si è visto decisamente di peggio.
ANDRÉ Olbis Futo 5,5: è stata poco impiegata, rispetto agli standard, e forse non era neanche al massimo della condizione, ma non si è fatta notare molto.
BARBERIS Beatrice s.v.
ORSILI Alessandra s.v.
THOMAS Jasmine 7: ha disputato decisamente la miglior partita della serie. Alti e bassi ce ne sono stati anche in questo caso, ma più alti che bassi.
PASTRELLO Silvia 7: ha messo a segno la tripla del +15 a fine terzo periodo, ma soprattutto si è confermata una leonessa, catturando anche 4 rimbalzi offensivi.
JUSKAITE Laura 8,5: dopo una gara 2 non esaltante, è tornata quella che conosciamo. È stata molto pragmatica, realizzando 16 punti con appena 9 tiri dal campo. Se è vero com’è vero che anche l’occhio vuole la sua parte, la sua eleganza è emersa, a tratti, nel match.
JAKUBCOVA Ivana 8: ha realizzato la tripla, interrompendo l’emorragia ad inizio terzo periodo, del +7. La “specialità della casa”, nonostante l’altezza farebbe pensare ad altro, sta diventando quella. Ha giocato con maggiore personalità rispetto al solito.
CHIDOM Oderah 7,5: è tornata ad essere un attaccante piuttosto prolifico dentro l’area. Ha catturato pure 10 rimbalzi.
MILAZZO Ilaria 7,5: mezzo punto in meno perché ha commesso il terzo fallo a fine secondo periodo. Per il resto è stata quasi perfetta. Ha tanti punti nelle mani e grandi capacità balistiche e lo ha confermato.
MICCOLI Maria 6: ha lottato, andando un po’ a corrente alternata. Il suo minutaggio è diminuito perché è aumentato quello di Ivana Jakubcova.
DI FINE Josephine s.v.
LE VOCI DAL CAMPO
(dalla pagina FB di Lega Basket Femminile):
Salvatore Lo Magno
edito da Fabiola Jenco