Istanbul, 16 aprile 2024 – Vedete com’è il basket? Aldo Giordani avrebbe commentato così la partita di questa sera alla Sinan Erdem Sports Hall di Istanbul. In una gara dal pronostico chiuso, con i bookmakers che faticavano a quotare dove i padroni di casa erano definiti la squadra più in forma del torneo e gli ospiti erano reduci da ben 7 sconfitte consecutive ha trionfato la squadra che ha saputo ritrovare sé stessa nel momento più importante, per ora, della stagione.
Dopo un inizio gara dominato da un Will Clayburn da 5/5 al tiro da 3 ed alcune palle perse che portavano i turchi sul +11 a poco più di due minuti dalla fine del primo quarto tutto il mondo temeva si sarebbe ripetuta la gara di ritorno e che l’Efes fosse pronta a prendere il largo, ma stavolta le cose sono andate diversamente.
Con un parziale di 9-0 concluso da una schiacciata di Shengelia in contropiede, la Segafredo Virtus Bologna ricuciva subito il gap, dando vita, da lì in poi, ad una gara da anni 90, molto fisica, con le difese arroccate in area e tenendo il miglior attacco di Eurolega a soli 41 punti in tre quarti.
Grande merito di questa ritrovata solidità difensiva è dovuta alla eliminazione delle palle perse dirette e dalla competitività a rimbalzo, grande protagonista di questa granicità è da conferire alla second unit felsinea, guidata dal terzetto Polonara/Abass/Zizic.
La Virtus Bologna ha soffocato sul nascere il gioco in transizione dell’Efes, mentre sotto canestro ha schierato i calibri pesanti, pronti a stoppare qualunque conclusione avvenisse dentro il pitturato e togliendo completamente fluidità al gioco degli uomini di coach Mijatovic.
Senza ritmo e velocità la squadra del Bosforo ha anche perso le sue solite certezze, come il tiro di Beaubois o le scorribande di Larkin, arrivando spesso a prendersi tiri forzati allo scadere, cadendo nelle trappole che coach Banchi aveva sapientemente preparato.
La partita ha visto contatti durissimi, come testimoniano l’antisportivo di Bryant su Shengelia o il sopracciglio sanguinante di Pajola, e da un equilibrio costante, spezzato nell’ultimo quarto da Bologna che a 3.30 da fine gara vedeva gli ospiti in vantaggio di 7 punti.
Questi ultimi 210 secondi di gara spiegano perfettamente quale tipo di partita sia stata, fra un tecnico a Belinelli ed i soliti falli d’astuzia lucrati da Larkin la Virtus ha trovato la forza di restare sempre con la testa dentro la partita e la stoppata di Abass, mio MVP, a Clyburn e la bomba scacciafantasmi del solito Lundberg testimoniano come questa sera si sia ritrovata la Segafredo del periodo d’oro.
Che dire della Virtus Bologna, se non che questa è stata l’epitome di una vittoria di squadra? Grandissima difesa, per tutti i 40 minuti, ma soprattutto grandissima risposta della panchina che ha visto Polonara sempre più protagonista, Lundberg decisivo, Pajola commovente e stoico nella sua pressione difensiva, Zizic che finalmente ha fatto valere la sua stazza. La second unit ha dato minuti di vero riposo a tutto il quintetto in modo che nei minuti finali potesse essere più lucido e decisivo come testimonia l’ultimo quarto difensivo di un Dunston da medaglia al valore.
Altre annotazioni sparse possono essere le scelte difensive di coach Banchi con Belinelli a tratti su Pleiss o Abass su Larkin o Shengelia a tratti su Clyburn, segno di una gara affrontata senza tralasciare alcun particolare.
Finita la sbornia i felsinei dovranno subito pensare alla gara di venerdì prossimo contro il Baskonia e studiare la gara del 12 aprile per provare a fermare Howard e compagni.
Che dire dell’Efes? Evidentemente la squadra del Bosforo ha subito la pressione di essere favorita, ma la mancanza di un piano B rispetto al solito gioco in transizione non ha di certo agevolato il compito di Larkin e compagni.
Abbastanza curiose le rotazioni con Hollatz preferito a Thompson, strane la suddivisione dei tiri come testimoniano le sole due conclusioni di Pleiss. L’ hero basket che tanti successi ha portato alla squadra di Costantinopoli prevedeva anche scarichi per i compagni, questa sera non se ne sono visti troppi come testimoniano i soli 8 assist.
Highlights
Sala stampa
Dopo la vittoria in trasferta sul campo dell’Efes, valida per il Play-in di EuroLeague, Coach Banchi ha parlato così in conferenza stampa:
“Sono orgoglioso. Siamo stati solidi e determinati. Abbiamo scelto di abbracciare questa opportunità. con tutto quello che abbiamo costruito in una stagione lunga.
Grande rispetto per l’Efes, ma noi stasera abbiamo davvero meritato di vincere e di avere un’altra partita venerdì. Siamo a una vittoria dai playoff, andiamo avanti. A livello di partite del genere conta ogni singolo possesso, e tutti i giocatori possono cambiare la partita. Abbiamo il potenziale per vincere a Vitoria.
Non abbiamo esperienza dei play-in, anche perché è la prima volta che si disputano. Stasera abbiamo visto cosa significa. Si gioca con meno lucidità, più palle perse, il linguaggio del corpo era quello di due squadre che volevano vincere. Abbiamo messo entrambi il massimo dell’energia in campo, e siamo stati un pochino meglio di loro.
Fin dalle ultime battute del primo quarto e nel secondo avevo la sensazione che potessimo chiudere con un vantaggio più significativo, ma ci sono state chiamate orribili. Ma questo tipo di difesa ci ha dato la possibilità di scavare il solco nel primo quarto. E il rientro rapido dal -11 ha dato a tutti la consapevolezza di essere in sintonia con la partita.”
Le parole di Iffe Lundberg subito dopo la sirena finale
“Qui c’è stata un’atmosfera fantastica per una grande partita contro una grande avversaria. Siamo molto felici, ma ora dobbiamo pensare a Vitoria.
Abbiamo condiviso bene la palla e seguito il nostro game plan, la loro difesa è stata molto aggressiva su di me ed io ho cercato di scaricare sul compagno libero.
Nell’ultimo periodo abbiamo provato a rimanere compatti e ci siamo riusciti, abbiamo continuato a credere in noi stessi come i nostri tifosi. Ora proviamo a continuare a fare assieme quello che abbiamo fatto durante tutto l’anno e speriamo di raggiungere i playoff.”
Parziali: 23-21; 13-14; 14-13; 14-19
Anadolu Efes Istanbul vs Virtus Segafredo Bologna 64-67
Pagelle
Shane Larkin 5: nel primo tempo lascia il proscenio a Clyburn dopodiché prova a prendersi la squadra in mano, ma non guardare mai i compagni alla lunga facilità le difese.
Rodrigue Beaubois 6: si vede più in difesa che in attacco, e per uno con la sua mano è un mistero.
Elijah Bryant 4: l’unica cosa che fa è la bomba, incredibile, del -3, per il resto errori su errori con la ciliegina del fallaccio su Shengelia.
Will Clyburn 6,5: prova a spaccare la partita all’inizio con la scarica di 5 bombe consecutive, poi un po’ si perde nei meandri del match fra panchine e staffette avversarie.
Darius Thompson 4: gli vengono concessi solo 12 minuti e sembra fuori dai giochi, 2 tiri ed 1 assist in tutta la partita, che spreco.
Tibor Pleiss 6,5: lui farebbe quello per cui è pagato e cioè prendere i rimbalzi, stoppare e poi tirerebbe anche, ma se gli arrivano solo 2 palloni…
Justus Hollatz 5: parte in quintetto, forse per dare equilibrio, ma se non attacchi, e vieni battezzato nel tiro da fuori, permettendo le rotazioni ed i cambi avversari, una gran partita non l hai fatta sicuramente.
Ercan Osmani 6: inizia bene, poi commette tre falli e sparisce dalla partita.
Dan Oturu 5,5: il suo atletismo avrebbe fatto probabilmente comodo, ma in soli 10 minuti non si è visto granché.
Erkan Ylmaz n.e.
Derek Willis 4: l’ombra del giocatore ammirato a Brindisi, non incide da nessuna parte del campo.
Tyrique Jones 6: come tutti fa fatica a tirare sotto il canestro, però si guadagna dei tiri liberi e prende 7 rimbalzi, il suo lo fa.
Iffe Lundberg 8: ha un passaggio a vuoto prima dei secondi finali che ti fa nominare tutti i santi del calendario, poi ti risolve la partita e andando a leggere i dati trovi, oltre ai punti, 7 rimbalzi e 7 assist, che dire, Iceman.
Marco Belinelli 7: l’inizio su Clyburn è traumatico, ma non per colpa sua, mette a segno i suoi punti, con buone percentuali e nel finale difende come ai tempi di coach Tibodo, capitano.
Alessandro Pajola 7,5: il suo secondo tempo andrebbe filmato e mandato in loop in tutte le scuole di basket, difende su Larkin, su Clyburn, su Beaubois senza mai concedere loro un centimetro e rende un inferno la circolazione di palla avversaria, unico.
Ognjen Dobric n.e.
Toko Shengelia 7+: nella tonnara sotto canestro fa fatica anche lui, però non esagera mai, come gli capita altre volte, non ha grandi numeri, ma è quello che tiene a contatto la Virtus nel primo quarto e nel finale ruba il pallone decisivo.
Daniel Hackett 6,5: non una serata di cifre, ma di regia e difesa, la classe operaia va in paradiso.
Jordan Mickey 6: è vero, perde tre palloni consecutivi, ma col cambio di registro difensivo lui ha una connessione precisa, pochi minuti, ma difensivamente molto importanti.
Achille Polonara 7,5: una presenza sempre più importante. Sgomita, stoppa, segna, prende sfondamenti e non sta fermo un attimo, il Polonara dei tempi d’oro.
Ante Zizic 7: sta crescendo piano piano e capendo le regole difensive Virtus, stoppa. prende spazio e quando riesce a tenere l’ 1vs1 di Bryant mi fa commuovere.
Bryant Dunston 7,5: quando è fresco è ancora uno dei migliori difensori di Eurolega, con i riposi che coach Banchi è riuscito a dargli ha fatto un finale di gara clamoroso incidendo con ben 0 punti.
Awudu Abass 8,5: il mio MVP. Difende su tutti, stoppa Clyburn, segna in transizione, entra a freddo e fa 2/2 ai liberi, mette le bombe e dà alla difesa felsinea una fisicità di altissimo livello. Fortunata la nazionale italiana che non ha bisogno di lui.
Isaia Cordinier 5: non si prende 4 perchè difende, ma le palle perse puerili in gare del genere anche no. Capisco che non abbia il ritmo partita, ma dovrebbe svegliarsi, venerdì è dietro l’angolo.