Salonicco, 7 febbraio 2024 – Turno finale della prima fase di BKT EuroCup con Trento che per qualificarsi doveva vincere espugnando il Melathron di Salonicco e sperare in una vittoria di Gran Canaria in casa del Buducnost. Alla fine non si realizza né una né l’altra delle condizioni e dunque l’avventura europea per i trentini finisce qui, dopo una prova comunque buona ma non sufficiente per imporsi.
I greci sono già qualificati e forse anche un po’ appagati dopo una grande vittoria in campionato appena 48 ore prima ad Atene contro il Pana, ma espugnare un campo così difficile, con un pubblico indemoniato, non è propriamente la più semplice delle imprese.
Trento è priva come noto di Quinn Ellis ed è fresca di rescissione con Stephens, ma non può impiegare il nuovo innesto Matt Mooney, così le rotazioni sono piuttosto limitate.
L’inizio è favorevole alla Dolomiti, che parte subito 6-0 e poi 13-7, costringendo coach Kastritis a chiamare timeout dopo nemmeno tre minuti. I giocatori di Galbiati sono piuttosto ispirati e fanno canestro con continuità, mentre dall’altra parte un po’ di sufficienza e di poca concentrazione per i gialli di Salonicco che perdono molti palloni.
Il vantaggio si mantiene sui 6-7 punti per Hubb e soci, che allungano nel finale di quarto grazie ad un ottimo Baldwin ed alle iniziative di Udom e Cooke raggiungendo il +10 alla sirena (15-25). Da Podgorica non giungono però buone notizie, con i padroni di casa che sono in vantaggio contro Gran Canaria.
Nel secondo quarto il pubblico di casa comincia a farsi sentire ed il risultato è presto detto: 9-0 di parziale in apertura con il contributo del talentuoso Toliopulos e tutto da rifare per Galbiati che deve chiamare timeout dopo appena 2′.
Trento si ricompatta e con un buon approccio difensivo riesce a tenere a distanza gli avversari (24-27 a -6’59” e poi 29-35 a -4′ grazie a 5 punti in fila di Davide Alviti, saranno ahimè gli unici della sua partita). Nonostante alcune chiamate arbitrali piuttosto casalinghe, la Dolomiti tiene a bada le sfuriate offensive di Stark e De Sousa e mantiene un vantaggio di sicurezza (31-39 a -2′ e 34-41 al gong di metà gara).
Il livello agonistico sale nel terzo quarto, come era lecito aspettarsi, con i padroni di casa che si mettono a difendere duro e limitano le palle perse (14 nei primi 20′, alla fine saranno 18), ma soprattutto sfruttando la vena di un Ronnie Harrell che sale decisamente di tono dopo un inizio così così. Ne deriva un parziale di 9-3 per l’Aris, che si porta così ad una sola lunghezza di svantaggio prima che Baldwin con due gran giocate ristabilisca il +5 (43-48 a -5’35”).
Davanti all’indimenticato idolo locale Nikos Galis i greci non ci stanno e ricuciono grazie al nazionale Bochoridis e a Jonathan Stark, portandosi addirittura avanti per la prima volta nella partita (49-48 a -3′), mentre dall’altra parte un floater di Forray ed un ottimo layup di Baldwin firmano il nuovo vantaggio trentino (49-52 a -2′) che resiste fino alla sirena, sia pure di misura (51-52).
Nel quarto finale le radioline dicono +15 per il Buducnost contro Gran Canaria, il che rende molto difficile l’impresa per gli uomini di Galbiati, che comunque ci credono e resistono all’intensità avversaria (54-57 e poi 57-64 a -7’30”). Le energie però cominciano a venir meno, soprattutto quando le rotazioni sono molto limitate e alcuni uomini importanti non danno quello che potrebbero (Grazulis evanescente, Alviti spento dopo un buon secondo quarto, Forray troppo impreciso).
Salgono così in cattedra Stark e Harrell, che decidono di vincerla trascinando l’Aris: la coppia made in USA non sbaglia più e con un 7-0 di parziale infligge la spallata decisiva.
Trento non ne ha più, finisce sotto 66-65 a -4’40”, Galbiati prova a interrompere l’inerzia con un timeout, ma il destino è segnato: dal Montenegro le notizie continuano ad essere pessime (il finale sarà 90-77 per il Buducnost) e nonostante le tradizionali triple di tabella di Prentiss Hubb (ormai una costante) i padroni di casa mettono la freccia e non si fanno più raggiungere.
Il finale è determinato dal fallo sistematico trentino, che non fa altro che dilatare lo svantaggio, che raggiunge il suo apice proprio al gong finale (84-77).
Si conclude così con un’eliminazione ai gironi l’ennesima avventura europea dell’Aquila Basket Trento, a cui è mancata la continuità (ed anche un po’ di buona sorte, vedi infortuni prima a Baldwin, poi a Hubb, dulcis in fundo a Ellis) ma che avrebbe potuto qualificarsi senza steccare un paio di partite casalinghe assolutamente alla sua portata.
Per Trento il commiato europeo segnala 20 punti per Kamar Baldwin, con 7/18 al tiro, e 18 + 6 assist per Prentiss Hubb, poi 11 per Paul Biligha e 7 + 6 rimbalzi per Mattia Udom.
Tempo di campionato e di coppa Italia a questo punto per i gli uomini di Galbiati: domenica c’è Treviso alla T Quotidiano Arena per il 20° turno di campionato e poi il match contro EA7 Armani Milano in final eight a Torino.
Sala stampa
Coach Paolo Galbiati: «Non è facile per nessuno giocare qui a Salonicco: peccato, perché abbiamo sbagliato qualche appoggio e qualche canestro facile, ma credo che complessivamente possiamo essere contenti del nostro percorso in EuroCup. Per forza qualche rimpianto uscendo all’ultima giornata te lo porti dietro, ma devo fare i complimenti ai miei giocatori e credo che tutti loro abbiano imparato molto e siano cresciuti molto attraverso questa esperienza in una competizione di altissimo livello».
Aris Midea Salonicco – Dolomiti Energia Trentino 84-77
Parziali: 15-25, 19-16, 17-11, 33-25
Progressione: 15-25, 34-41, 51-52, 84-77