Istanbul (TUR), 12 gennaio 2024 – Con una partita non partita, condotta dall’inizio alla fine l’Efes travolge una Segafredo arrivata sul Bosforo senza energie.
Il match praticamente non è mai esistito, una Bologna troppo fuori fase per provare ad impensierire i ragazzi di coach Erdem Can che rimettendo al loro posto i giocatori infortunati vuole provare ad agganciare almeno i play in.
Troppo morbido l’ex di turno Ante Zizic, mangiato vivo da Tariq Jones e Dan Oturu, troppo a pezzi Daniel Hackett che sciorina una prestazione da 7 palle perse, impossibili in condizioni normali e se volete possiamo continuare elencando tutti i disastri fatti dai giocatori bianconeri questa sera ma non ci sembra il caso, anche perché la squadra, visto il cammino fino a questo punto percorso, non se lo merita.
Come detto non c’è stata mai partita, ma sarebbe ingeneroso non segnalare le prestazioni incredibili di Elijah Bryant o di Darius Thompson al suo career high in Eurolega o la regia e la difesa di Shane Larkin, concentrato come non mai, ma è stato tutto l’Efes a travolgere la Virtus Bologna, senza mai darle una via di scampo.
A fine primo tempo i turchi avevano preso ben quindici tiri in più degli avversari, frutto di palle recuperate e rimbalzi offensivi, annichilendo gli inermi ragazzi di coach Banchi.
Nella seconda parte di gara la Virtus Bologna ha anche provato a reagire, ma i padroni di casa non hanno mai alzato le mani dal manubrio ed hanno sempre chiuso le porte ad una possibile rimonta emiliana, trovando anche la serata dove tutto gira per il verso giusto, come testimonia il canestro da tre di Bryant su una gamba sola, allo scadere dei 24“, dopo una stoppata subita.
Qualche cifra che spiega più di mille parole la differenza dei valori in campo questa sera: 115-75 la valutazione; 8-18 le palle perse; 12-6 le palle recuperate; 13-7 i rimbalzi offensivi, un dominio assoluto e senza discussioni per Sean Larkin e compagni.
Cosa c’è da salvare in casa Virtus? Il tentativo di reazione nel secondo tempo, cosa che la scorsa stagione non si è mai vista, come testimoniano le gare contro l’ Olympiacos o il Fenerbahce della scorsa stagione.
Il rientro di Jordan Mickey che ha fatto vedere di non aver perso il ritmo partita.
La settimana con il turno singolo di Eurolega che potrà dare ai bianconeri il tempo di ritrovarsi, riposare un attimo, e provare ad inserire i due nuovi acquisti prima di affrontare un Asvel abbastanza dimesso.
Molto importante il sentimento di simbiosi fra squadra e pubblico che questo inizio di stagione ha creato in casa virtussina, basti vedere come i giocatori sono stati accolti al rientro da Istanbul e di come i tifosi bianconeri hanno capito il momento di difficoltà fisica che la squadra sta attraversando cosa che, conoscendo i vecchio tifoso medio virtussino, non era scontata:
In casa Efes non è questo il momento di fare calcoli, con il roster finalmente quasi al completo i blu del Bosforo dovranno giocare partita per partita e solo a fine stagione guardare la classifica, sperando in un miracolo, ma con la voglia e l’orgoglio mostrati stasera e con rientro, prima o poi, di Clyburn chissà…
Ennesima nota polemica sull’arbitraggio. Io non i stancherò mai di dirlo, in una competizione che dovrebbe essere il top del continente non è possibile assistere a metri così sbilanciati a favore di una delle due compagini, e, si badi bene, questa non vuole essere un alibi per la squadra italiana, ma alcune fischiate in un’unica direzione sono state abbastanza indisponenti, a cominciare dai palesi falli offensivi tramutati in falli della difesa per finire ai tecnici per Pajola o Banchi, con partita ampiamente finita.
Non bastavano i Lotter-Moser originali, ci volevano anche i delfini? Vero Milan Nedovic!?
Highlights
Sala Stampa
Le parole di Coach Banchi al termine della gara con l’Efes:
“Non c’è stata partita. L’Efes ha approcciato fin dall’inizio, sfruttando la loro aggressività. Non abbiamo risposto. I numeri all’intervallo hanno dimostrato 15 tiri, 15 tentativi in meno, otto rimbalzi offensivi a 0, penso 12 palle perse a 1. Credo che siano il segnale di un diverso livello di energia in campo, abbastanza per compromettere la nostra gara stasera. Vorrei giudicare la squadra stasera. È una serata in cui dobbiamo parlare di una squadra. Non si deve parlare di singoli.
Non è la serata giusta. Ante era malato. Sicuramente. avrebbe voluto avere una serata migliore oggi. Non è arrivato in condizioni ottimali. Ho cercato di capire se può essere d’aiuto anche perché c’erano dei punti interrogativi su Jordan Mickey, su quanto potesse essere d’aiuto, su quanto potesse essere performante. Bryant ha offerto la sua solita consistenza per guidare la squadra a dare una mano. Ma in una serata del genere, non credo sia il caso di parlare individualmente, ma di parlare collettivamente. Voglio dire, in un momento positivo o negativo, vogliamo essere una squadra.”
Anadolu Efes Istanbul vs Virtus Segafredo Bologna 99-75
Parziali: 26-15; 24-14; 23-25; 26-21
Pagelle:
Shane Larkin 7: segna con percentuali insufficienti, vero, ma tiene in mano la squadra per più di 34 minuti senza mai far scendere l’intensità, leader.
Rodrigue Beaubois 6: non c’è necessità delle sue raffiche, e lui si limita alla routine.
Elijah Bryant 8: partita pressoché perfetta, si alterna perfettamente con Thompson per punire da ogni parte la difesa avversaria, è in una di quelle serate dove sente di non poter mai sbagliare.
Ridvan Oncel 6,5: alla sua prima partita di Eurolega difende come un ossesso su ogni piccolo avversario, si arrangia con le buone e con le cattive con chiunque capiti dalle sue parti, bell’esordio.
Darius Thompson 8,5: in meno di 23 minuti non sbaglia un pallone, quasi perfetto al tiro, ruba 5 palloni, è un incubo per chiunque passi dalle sue parti MVP.
Burakcan Yildizli n.e.
Tibor Pleiss 6,5: è da lui che passano tutti i primi attacchi turchi e lui punisce sempre la difesa bolognese, apre la scatola e poi si limita allo stretto necessario.
Ercan Osmani 5: ad inizio gara gli vengono concessi tre minuti e sono anche troppi.
Dan Oturu 7: atletismo, garra e verticalità. Il neo acquisto arrivato dal Merkezefendi Belediyesi Denizli Basket dimostra che in Eurolega può starci tranquillamente, non era scontato.
Mike Daum n.e.
Derek Willis 7: sta ritrovando la forma dopo il lungo infortunio, con la sua dinamicità mette in crisi Shengelia, buon match.
Tyrique Jones 7,5: doppia doppia in neanche 18 minuti di utilizzo, esplosivo, per essere uno che non doveva neanche giocare…
Iffe Lundberg 5,5: primo tempo timido ed impacciato come il resto della squadra, nel secondo tempo sfodera buone cose per provare a rimanere in partita, ma i buoi erano già scappati da un pezzo.
Marco Belinelli 6: è l’unico che ad inizio gara riesce a stare in partita fra falli presi, canestri ed assist, poi anche lui si deve arrendere.
Alessandro Pajola 5,5: lo fanno giocare solo 10 minuti, non era la sua serata, ma ha subito un trattamento vergognoso.
Rihards Lomazs 5,5: fa la conoscenza con il lato oscuro dell’ Eurolega, deve imparare a riconoscere la fisicità della competizione e farsi uno status, pazienza.
Toko Shengelia 5: fuori partita fin da subito, dopo 20 gare a + di 30 minuti di impiego medio, solo in Eurolega, Banchi lo risparmi lasciandolo in campo solo 14 minuti, da camera iperbarica.
Daniel Hackett 5: vale per lui lo stesso commento fatto per Shengelia solo che anche stasera è dovuto stare in campo più tempo: non si uccidono così neanche i cavalli.
Jordan Mickey 7: il migliore dei suoi al rientro dal lungo infortunio, bene.
Achille Polonara 6,5: aggiunge chilometri al suo rodaggio senza demeritare, bene.
Ante Zizic 5: duecentodieci centimetri di morbidezza, speriamo dovuta all’indisposizione citata dal coach in conferenza stampa, se poi al primo tiro subisci un laccio californiano di Pleiss senza che venga punito fai anche più fatica ad entrare in partita.
Bryant Dunston 6: il ritorno del grande ex, nient’altro da dire.
Awudu Abass 5: Awudu è un esecutore, se non gira tutta la squadra fa fatica anche lui.
Isaia Cordinier 5: in confusione anche lui come i compagni, ha ancora degli eccessi di superficialità che a questi livelli non sono perdonati e perdonabili.