Bologna, 30 dicembre 2023 – Nella classica partita di fine anno fra due acciaccate la Segafredo Virtus Bologna porta a termine il compitino e sconfigge una Carpegna Pesaro oggettivamente troppo spuntata per poter fare il colpaccio.
Dopo le fatiche di Belgrado Bologna ha affrontato la gara cercando di gestire al più possibile le forze, ma nel primo quarto si è trovata di fronte una Pesaro, che nonostante i soli 10 uomini portati a referto, ha provato a vendere cara la pelle, approfittando anche delle difficoltà di regia che la Virtus ha palesato con Mascolo in campo.
Col rientro in campo dei califfi Hackett e Shengelia la Segafredo ha cominciato a prendere subito quella decina di punti di vantaggio che le hanno poi permesso di gestire il punteggio fino a fine gara.
Troppa la differenza di tonnellaggio, di esperienza e di talento perché la Carpegna potesse reggere fino alla fine, ma bravi sono stati gli uomini di coach Banchi a non incorrere nelle amnesie avute contro la Vanoli o Brindisi. Qualche sbavatura c’è stata, è vero, ma spesso dovuta ad una ricerca quasi ossessiva del compagno meglio piazzato, quindi da un certo punto di vista sono stati errori anche positivi.
Dicevamo di una vittoria in chiaroscuro perché se è vero che finalmente si è visto un Achille Polonara sfiorare la doppia doppia, a 4.08 minuti da fine gara si è ammutolita tutta la Segafredo Arena quando, dopo uno scivolamento difensivo, Ognjen Dobric si è accasciato al suolo a seguito di una bruttissima distorsione alla caviglia sinistra, la cosa meno negativa di questo bruttissimo infortunio è il fatto che la caviglia interessata non sia la destra che si era girata durante la finale degli ultimi campionati del mondo contro la Germania.
Cosa dire della Carpegna? La partita dei marchigiani non è giudicabile, senza Bamforth e Mockevicus, con Mazzola e Totè scesi dal letto per l’influenza e saliti sul pullman, più di così era impensabile potessero fare, la cosa positiva è che i biancorossi si sono presentati per giocare la partita e non per fare gli agnelli sacrificali e hanno dato tutto ciò che avevano.
La Virtus Bologna ha fatto ciò che doveva, vinto la partita e non sprecato troppe energie, ma chiaramente la tegola Dobric non ha certo fatto sorridere l’entourage bianconero. Con Mickey ancora fuori per qualche giorno, Cacok probabilmente fuori per la stagione, Hackett acciaccato e un Belinelli che, con la mano sinistra infortunata, sta facendo più fatica a tirare con le sue solite percentuali, sarebbe utile che i rincalzi dessero risposte positive, ma il Mascolo visto ultimamente sta perdendo troppe occasioni.
Highlights
Sala Stampa
Parziali: 15-19; 26-13; 17-16; 25-18
Pagelle
Iffe Lundberg 6,5: dopo la prova monstre di Belgrado si limita a difendere e a gestire palla, poche conclusioni, ma respiro ad Hackett, solido.
Marco Belinelli 5,5: anche stasera va in doppia cifra, le percentuali non sono granché, ma troppo poco si è parlato della sua mano sinistra malmessa. Capisco la voglia di coinvolgere tutti, ma alcune palle perse sono state un po’ troppo immaginifiche.
Alessandro Pajola 6: ordinaria amministrazione, si vede che ha ancora qualche problema al volto.
Bruno Mascolo 4,5: dopo la brutta gara di Pistoia ne aggiunge un’altra dove è deleterio, deve riprendersi e calarsi nel suo ruolo, è troppo importante per latitare così.
Ognjen Dobric 6,5: buona gara sfruttando il suo movimento senza palla e quel tiro a lacrima che sembra il suo marchio di fabbrica. Peccato per l’infortunio, come fatto da Buscaglia in sala stampa si tengono le dita incrociate.
Tornike Shengelia 7: parte dalla panchina, ma quando entra in campo sembra un gigante fra i bambini, troppo superiore per stazza, fisicità e classe, ah giocando praticamente sempre da centro…
Daniel Hackett 6,5: anche lui parte dalla panca dopo la scavigliata di Belgrado, ma visti i problemi in regia viene rimesso in campo, sistema le cose e torna a riposare. Interessante il suo impiego insieme a Pajola e il duello con Cinciarini, se le sono date di santa ragione col sorriso sulle labbra.
Leo Menalo 5: gioca solo 3 minuti, ma se la prima cosa che fai appena entrato in campo è perdere un pallone banale per superficialità i 3 minuti sono anche troppi.
Achille Polonara 8: venti minuti, quasi una doppia doppia, schiacciate, assist e stoppata, ben tornato Pollo.
Bryant Dunston 5,5: sprazzi di classe in una partita un po’ pigra, ma ci sta.
Awudu Abass 6,5: parte in quintetto, non precisissimo, ma giocando sempre da 4 dà fisicità e difesa, tanto basta.
Isaia Cordinier 5,5: partita di routine, con qualche sprazzo di atletismo e poco altro, defatigante.
Trevon Bluiett 6,5: prova a tenere a galla i suoi, non un leone difensivamente, ma se afine terzo quarto Bologna non è ancora scappata è anche merito suo.
Visconti Riccardo 6: la mira non è quella delle serate migliori, ma non si nasconde e prova a fare quello che deve, visto anche più attento in difesa, stoico.
Quincy Ford 6: fa quello che può, ma gli avversari sono grandi il doppio.
Octavio Maretto n.g.: 3 minuti ingiudicabili.
Matteo Tambone 5: ci prova in tutti i modi, ma non è la sua serata, frenato dai falli e da avversari che pesano il doppio di lui, saltano il doppio di lui e sono connessi, incolpevole.
Umberto Stazzonelli n.g.: anche lui gioca 3 minuti ma non si può infierire.
Valerio Mazzola 5: gli tocca stare in campo 15 minuti, quando al posto di un pallone dovrebbe avere in mano un termometro, incolpevole.
Elhadji Fainke n.e.
Leonardo Totè 6: finché l’ aerosol fa effetto offensivamente tiene bene il campo e prende anche dieci rimbalzi, difensivamente sembra un casello autostradale in sciopero.
Andrea Cinciarini 6,5: altra partita con il mirino storto, ma cosa gli si può dire? Nove assist, otto rimbalzi e 33 minuti in campo a trentasette anni contro guardie fisicamente da Eurolega.
Ultima ora LBA Unipolsai Mercato 2023-24:
Bologna, 31 dicembre 2023 – Virtus Pallacanestro Bologna S.p.A. comunica di aver raggiunto un accordo fino al 30 giugno 2026 con Ante Žižić.
Nato a Spalato il 4 gennaio 1997, Žižić inizia a giocare a basket proprio nella sua città natale, giocando poi per la prima volta da professionista con la maglia di Zagabria. Nel 2016 il passaggio al Darussafaka dove gioca un’ottima stagione che gli permette di dichiararsi al Draft NBA: nel 2017 viene scelto da Boston al primo giro, prima di passare poi a Cleveland dove gioca per tre stagioni un totale di 157 partite in maglia Cavaliers. Dopo l’esperienza NBA, Ante torna in Europa, al Maccabi Tel Aviv.
In Israele gioca dal 2020 al 2022 vincendo un campionato, una Coppa di Israele e due Coppe di Lega Israeliana. Nella scorsa stagione ha vestito la maglia dell’Efes con cui ha vinto un campionato turco e una Coppa del Presidente. Nelle ultime 4 stagioni, tra Maccabi ed Efes, Zizic si è confermato uno dei centri di riferimento di EuroLeague.
Virtus Segafredo Bologna dà ad Ante Žižić il benvenuto nella grande famiglia bianconera.
Con questo comunicato stamane la Virtus Bologna ha ufficializzato l’ingaggio del centro croato.
Dopo l’infortunio di Cacok era impellente ed indispensabile che Bologna ingaggiasse un centro, ma il nome dello spalatino era sempre rimasto sotto traccia. La repentinità e la lunghezza dell’affare sono dovuti, secondo noi, oltre che a motivi strettamente tecnici, anche al Decreto Crescita in scadenza oggi e che permette condizioni fiscali più vantaggiose rispetto ad un ingaggio concluso da domani in poi.
Tecnicamente Zizic non è sicuramente un fulmine di guerra, ma è senza ombra di dubbio giocatore di talento e da stazza di Eurolega, come testimoniano le ultime stagioni. Il suo compagno all’Efes Dunston potrà sicuramente facilitarne l’inserimento in squadra e starà a coach Banchi nasconderlo contro i p/r avversari in fase difensiva, insomma contiamo di non vederlo pascolare ad otto metri dal ferro come capitava a Jaiteh la scorsa stagione.