di Michele Longo (Vox&One podcast)
Brindisi, 5 novembre 2023 – Finisce 87-57 per Milano ed è una buona boccata d’ossigeno per i meneghini. Non è di certo questa la vittoria che sancisce la fine della crisi di Milano, ma era quello di cui Messina aveva bisogno per ripartire. Oggi il compito è stato agevolato dalla deficitaria condizione di Brindisi, priva di play e centri di ruolo e con Laszewski e Sneed subito limitati dai falli a causa di fischi quantomeno fiscali e abbastanza a senso unico.
Coach Sakota rinvia ancora l’esordio a causa di un lieve malessere e in panchina c’è ancora Marco Esposito. La partita dura un tempo, in cui Brindisi lotta e Milano prova a togliersi le scorie delle 4 sconfitte consecutive. Le rotazioni ridotte e i problemi di falli di Sneed, Laszewski e Seck fanno il resto e nel terzo quarto Milano mette la freccia e non si volta più. L’ultimo quarto è garbage time tra due squadre che preferiscono preservare energie in vista di partite più importanti e che segneranno la stagione di entrambe. Brindisi per evitare una retrocessione che sembra già scritta e Milano per evitare di compromettere il cammino europeo.
QUI BRINDISI – Difficile fare un bilancio dopo una settimana di cura Sakota. Le assenze di Senglin, Laquintana, Johnson e Bayehe sono troppo pesanti per non alterare lo sviluppo della partita e rimandano qualsiasi giudizio alla prossima settimana quando i giocatori di coach Sakota affronteranno Venezia al Taliercio. In realtà qualcosa si è vista soprattutto dal punto di vista emotivo. Brindisi ha messo l’anima in campo, ha lottato su ogni pallone sostenuta anche da un pubblico che ha capito il momento di difficoltà e ha sostenuto la squadra sin dall’inizio. Brindisi ha assoluto bisogno di recuperare Morris che al momento è lontanissimo parente di quello visto in Eurocup con il Lietkabelis e di intervenire sul mercato. Le domande per la società sono a questo punto tante: Perché non si è ancora intervenuto per mettere rimedio ai disastri compiuti in estate? Perché tanti infortuni muscolari? Una società come Brindisi non può permettersi di perdere giocatori fondamentali come Senglin, Sneed, Johnson e Bayehe per così tanto tempo e presentarsi con tre 17enni e due 18enni contro Milano. Pistoia ha vinto ancora e la salvezza sembra sempre più un miraggio.
QUI MILANO – Con Pangos ormai fuori dalle rotazioni e ad un passo dal taglio, il primo tempo è la dimostrazione che qualcosa in squadra non va. Il vantaggio di soli 8 punti di fronte a una squadra largamente rimaneggiata e che ancora non conosce vittoria in questa stagione non sono proprio sintomo di buona salute. Brindisi ha anche sbagliato tante triple aperte in transizione, stranamente concesse da una disattenta difesa, che avrebbero potuto ridurre ulteriormente il passivo. Poi, una volta tolta la ruggine di dosso, non c’è stata più storia. Le rotazioni lunghe e la prepotenza fisica e tecnica hanno consegnato a Messina una vittoria facile e senza patemi, ma anche in questo caso sorgono alcune domande: se Caruso non può giocare neanche in queste situazioni, non sarà il caso di darlo in prestito? Perché sul +25, in una partita ampiamente finita, c’erano ancora in campo Lo, Shields e altra gente che potrebbe far spazio a chi gioca di meno?
LE PAGELLE
HAPPY CASA BRINDISI
Jamel Morris 4: se questo doveva essere il fiore all’occhiello del mercato, non sorprende che Brindisi navighi in fondo alla classifica.
Wendell Mitchell 5: Semplicemente non adatto alla Serie A.
Niccolò Malaventura SV
Davide Buttiglione SV
Tommaso Guadalupi 6: segna i suoi primi punti in serie A quindi merita la sufficienza.
Xavier Sneed 6: Limitato dai falli e dal tiro che non entra, ma è una delle poche note positive di questa Brindisi.
Nate Laszewski 4: Vedi Mitchell.
Joonas Riismaa 6: Nel primo quarto sbaglia tiri che solitamente mette, ma è innegabile che sia uno su cui Brindisi deve puntare pesantemente.
Fadilou Seck 6: Buttato nella mischia non sfigura di fronte ad avversari di ben altro calibro. Si comporta più che bene.
Eric Lombardi 7: il migliore di Brindisi. Dà energia, grinta ed è ottimo nelle transizioni. Finalmente una luce in una stagione un po’ opaca finora.
Tomas Kyzlink 6,5: Ancora una volta gioca da play e ancora una volta non sifgura. A breve scadrà l’opzione per il prolungamento e Brindisi farebbe bene a tenerselo stretto.
EA7 EMPORIO ARMANI MILANO
Maodo Lo 6,5: impreciso dall’arco, ma nel secondo tempo conduce le danze con esperienza.
Alex Poythress 6: Impreciso, ma incisivo senza aver avversari.
Giordano Bortolani 6: poca scena, ma buona sostanza. A volta rifiuta tiri che dovrebbe prendere, soprattutto quando la partita è ormai chiusa.
Stefano Tonut 7,5: Grandissima partita, 16 punti /4/5 da tre) e grande sostanza sia in attacco che in difesa.
Nicolò Melli 6,5: Fa in modo che vengano fischiati 4 falli in pochi istanti a Laszewski e Sneed, togliendo dalla partita altri due giocatori a una squadra già disastrata. Esperienza.
Ismael Kamagate 6: Molto bene in difesa nel parziale del secondo quarto.
Giampaolo Ricci 5: impalpabile se non per un paio di canestri.
Diego Flaccadori 5,5: Male nel primo tempo, meglio nella ripresa, ma una squadra con due soli play ha bisogno di più da parte sua.
Devon Hall 6: si vede poco, fa il suo in difesa.
Guglielmo Caruso SV
Shavon Shields 6,5: Anche lui importante nelò’8-0 che ha scavato il primo solco nel secondo quarto.
Johannes Voigtmann 5,5: Solo sei minuti in cui fa davvero poco.