Dopo appena 48 ore dalla sciagurata sconfitta contro il Maccabi l’Olimpia Milano torna in campo e ad aspettarla la temibile compagine monegasca, forte del suo trio di esterni di NBA, con l’ex Mike James insieme ad Okobo e a quel Kemba Walker accostato proprio a Milano la scorsa primavera (non arrivò per le condizioni del suo ginocchio, aldilà dei tweet dei protagonisti con parole di circostanza)-
Lo stesso ginocchio che gli ha impedito di scendere in campo, quindi la sua fragilità era stata ben valutata dallo staff medico milanese che poi virò su Shabazz Napier, e sappiamo tutti come andò a finire
Ma adesso la situazione è radicalmente cambiata, con l’Olimpia Milano che arranca in fondo alla classifica, giocando maluccio da un pò di tempo a questa parte, con Pangos fatto fuori da coach e spogliatoio e con un ambiente non proprio serenissimo.
Direi che l’entusiasmo post scudetto se ne è andato via insieme all’estate e con l’arrivo di giornate uggiose e gonfie di pioggia anche l’umore del tifoso medio Olimpia ha seguito lo stesso humus.
A ben donde, a dirla tutta. Perché dopo sei partite la situazione in classifica è già incrinata e quel che è peggio non si hanno idee chiare su come raddrizzare barca e stagione.
L’esclusione di Pangos odierna è il preludio al suo addio e mette a nudo una scelta a mio avviso scellerata da parte della dirigenza questa estate. Tenerselo obtorto collo pur di non transarlo ci poteva anche stare, farlo diventare il play titolare e il bersaglio di avversari (in campo) e di tifosi (fuori) non è stata esattamente una genialata.
L’esperimento ora pare finito ma sul mercato c’è poco a disposizione: addirittura si vocifera un ritorno di Napier, insoddisfatto a Belgrado e pronto a tornare a Milano. E’ una voce ma da qui all’ingaggio del prescelto (no, non è Lebron…), ne salteranno fuori tantissime.
Milano non è in salute, si vede lontano un miglio: ha più di un male, ma quello che lascia all’osservatore (sia neutrale che no) è quella sensazione di impotenza che dalle parti del Forum si perpetua anno dopo anno, con notabili eccezioni, come fosse il lungo inverno siberiano dopo una brevissima estate.
La sensazione che partite come queste verranno perse la vedi subito dopo due quarti, perché anche quando la squadra gioca bene riesce ad accumulare un vantaggio esiguo.
La vedi per la fatica con cui conquisti un canestro e per la facilità con cui segnano gli avversari, questa sensazione che forse è come un aurea al contrario che rende fortissimi anche avversari che non lo sono e deboli i presunti campioni milanesi specie se arrivati durante il mercato faraonico estivo
Non so se esista il deja vu sportivo, ma chiunque tifi Olimpia ha in bocca queste parole: ogni anno campagna acquisti paurosa poi a novembre arriva la crisi e a dicembre fuori dall’Eurolega.
Ed in effetti è uno scenario che si ripete costantemente, sempre con le stesse modalità.
Tornando alla partita, molto si dirà su questi 40 minuti, quindi pure io dico la mia con pensieri sparsi, ci sarebbero quasi gli estremi per una rubrica chiamata “come si fa”.
Partiamo dalla fine: come si fa nell’azione decisiva della partita a lasciare Tonut (fin lì splendido) in singola marcatura su James? Ma prevedere un raddoppio per togliergli la palla dalla mani, rischiando piuttosto di farsi battere da Diallo o da un altro ma non dal grande ex?
Stefano ha difeso alla grande, più di così non poteva fare negli ultimi minuti eppure James ha segnato tutti i canestri decisivi alcuni con un coefficiente di difficoltà altissimo. Per noi, per la maggior parte dei giocatori ma non per lui.
Morale: Tonut purtroppo non ha l’altezza né lo wingspan necessario per dar fastidio a James e quindi quest’ultimo fondamentalmente tira in testa all’ex Reyer a piacimento.
Secondo ma come si fa: azione decisiva a 45″ dal termine metti Poythress a difendere e non Hines? Really? Non metti il lungo più mobile, intelligente e che già ti aveva dimostrato (come se ce ne fosse bisogno) nel primo tempo di poter scippare il pallone dalle mani di chiunque, James compreso.
Poi, come si fa a portare in panca Bortolani e a lasciar fuori Kamagate? Qui non mi dilungo in spiegazioni, piuttosto evidente la motivazione
Come si fa a far giocare Mirotic solo da 4 tutta la partita quando vedi che da ala forte stava faticando non poco perché Monaco ha in roster difensori perfetti per marcarlo.
Cambiare spartito cercando di metterlo in ritmo diversamente? Tutta la stagione fin qui lo hai usato da ala piccola, e vista la male parata non lo provi nemmeno un minuto da 3? Un paio di post bassi contro avversari più piccoli avrebbero potuto sbloccarlo, chissà.
Invece, Nikola avrà preso 1 o 2 iniziative nell’ultimo quarto, non proprio la produzione offensiva che ti aspetti dalla tua stella e dal capocannoniere dell’Eurolega. Dice che avrebbe fatto fatica poi in difesa, ma in questi casi esiste anche la difesa a zona, che sembra essere sconosciuta allo staff tecnico milanese
E per finire, come si fa a non attaccare mai Mike James? Sappiamo che in difesa è uno svogliato e Maodo Lo fa il ragioniere tutta la partita? Con Flaccadori a cambiarlo che per ovvi motivi non attacca mai in prima persona? Ma portalo in post basso contro Hall per diana. Costringilo a lavorare, a spendere falli. Ma metto pure Pippo Ricci play per far pagare il mismatch se serve.
Invece avanti con lo stesso spartito per 40 minuti, Mike James alla fine avrebbe potuto giocare un altra partita da tanto che era fresco…
Tutto questo per sottolineare che all’Olimpia Milano sembrano in confusione in parecchi, e che senza lucidità da parte di ogni componente dal tunnel non si esce. Vedremo contro Valencia dell’ex Brandon Davies, aspettando news dal mercato.
IL TABELLINO: Olimpia Milano – AS Monaco 66 – 72
DIAMO I NUMERI
2 – i punti segnati da Lo e Flaccadori. Posto che per me l’ex Trento non è un play anche se ormai si è abituato a provarci, è evidente come il problema tecnico numero uno sia qua. Poi, passare da Delaney, il Chacho, Napier magari anche in coppia nel caso dei primi due, ai due attuali play sarebbe ingestibile per qualunque squadra e non è un caso che Milano faccia una fatica enorme anche solo ad entrare nei giochi offensivi. Serve un cambio di passo, ma soprattutto serve un innesto e velocemente anche.
6 – le perse di Shields, per me uno dei peggiori in campo. Quando si ostina a fermare l’attacco e a cercare un tiro dopo aver masturbato la palla per 10 secondi diventa deleterio, motivo in più per indurre Messina a provare Mirotic da 3. Invece nulla di tutto ciò e avanti con lo Shavon di stasera marcato perfettamente da Diallo, atletico il giusto per riuscire a togliere all’ex Baskonia quasi tutte le sue opzioni disponibili. Ed è qui che mi ha deluso; avrebbe dovuto giocare per la squadra, non ergersi a risolutore solitario. In Eurolega non paga, a meno che sulla schiena non vi sia scritto James o Larkin
18 – i minuti giocati da Melli, tutti ad alta intensità. Buona la qualità difensiva, ancora ondivaga quella offensiva perché è vero che ha segnato tre canestri ma troppe sono state le volte in cui non ha attaccato il mismatch, ributtato fuori la palla costringendo il compagno ad attaccare a sua volta, ma per forza. Questa sua involuzione offensiva mi piace poco, non dico che debba sempre essere quello da 26 punti della finale di Eurolega persa con il Fener, ma nemmeno giocare in 4 in attacco perché la passa a prescindere
3 – i punti, e il voto, di Elie Okobo che ha chiuso con 1/9 al tiro. Non so quando ricapiterà ma non aver sfruttato questa situazione è da mangiarsi le mani. Ad esempio, lasciando a lui l’incombenza dell’ultimo tiro. Dal punto di vista monegasco la convivenza con James mi lascia perplesso, e non oso immaginare quando tornerà Kemba. Meglio abbondare che deficere, si sa, ma auguri a coach Obradovic per la gestione del trio…..
6 – i minuti di Jaiteh, di certo non indimenticabili. Ad un certo punto alla Virtus sembrava essere il centrone dominante della LBA (per dire del differente livello), ora sarà che quando si monetizza con un bel contratto il giocatore pigro tende a sedersi sugli allori ma pare veramente una delle ultime scelte nel settore lunghi per Obradovic. E lo scorso anno non era colpa di Scariolo il suo rendimento, anzi per conto mio lo faceva giocare fin troppo…
SALA STAMPA
Cristiano Garbin
@garbo75