Sassari, 25 ottobre 2023 – Una tragedia greca degna di Sofocle per una Dinamo Sassari che, dopo aver condotto per 39 minuti, si butta letteralmente via davanti alla corazzata AEK Atene, brava a rimontare dal -19 e portarla a casa nei secondi finali vincendo per 79-83.
Seconda sconfitta pesante per il Banco in Basketball Champions League, dopo il tonfo in Polonia, minando di già il percorso europeo dei sardi che però, a differenza della settimana scorsa, avevano approcciato al meglio il match, toccando anche il +19 in avvio di ripresa.
Una squadra, quella di coach Piero Bucchi, in crescita dopo le sconfitte di Stettino e Bologna, ma ancora incapace di azzannare alla giugulare le partite, in una gara che sembrava ampiamente alla portata dei biancoblu, prima di crollare ad appena 50” dalla sirena.
Dall’altra parte una corazzata come l’AEK Atene, costruita per vincere la prima competizione della FIBA con giocatori di assoluto livello con tanti anni in NBA sulle spalle, come Jordan McRae, Chasson Randle e soprattutto Ben McLemore, settima scelta assoluta dei Sacramento Kings nel Draft 2013. Oltre agli ex NBA anche vecchie conoscenze del basket nostrano, come il veterano Kuzminskas, ex Milano, e Justin Tillman, ex proprio della Dinamo che se ne andò dopo appena 11 partite in Sardegna, uno dei pochi a non essersi integrato nei tre anni dell’era Pozzecco.
La squadra di coach Joan Plaza ha inseguito per tutta la serata un’ottima Dinamo, la migliore in questa complicata stagione, brava ad approcciare al meglio il match in attacco toccando i 33 punti in appena 10 minuti, massimo stagionale.
Punteggio che si è dilatato fino alla doppia cifra di vantaggio per i biancoblu, incapaci di chiuderla nonostante il +19 toccato in avvio di ripresa, contro un’AEK giunta in Sardegna con la testa tra le nuvole, arrivata a perdere anche 16 palloni nel solo primo tempo, 26 alla fine contro le 13 dei padroni di casa.
Non son bastati a Sassari i 19 punti di Ousmane Diop e quelli dei ritrovati Tyree e Charalampopoulos, rispettivamente 14 e 11 punti, con i turritani forse convinti di aver messo i due punti già in cassaforte, senza però aver fatto i conti con il talento sconfinato dei greci, bravi a stampare un parziale di 9-0 in appena 60 secondi che ha definitivamente girato l’inerzia della gara.
Se McRae e Randle sono stati i grimaldelli di coach Plaza, bravi ad incrinare le certezze del Banco segnando rispettivamente 22 e 18 punti, l’ariete che ha ribaltato gli equilibri è stato proprio l’ex Tillman, letteralmente immarcabile nel pitturato per Diop e Gombauld, stampando uno scintillante ventello.
L’ultimo periodo è stato un’autentica battaglia, con i gialloneri rientrati sul -3, ma la Dinamo ha risposto ancora presente, tornando a distanza di sicurezza sul +8, reggendo l’urto degli ospiti.
L’AEK si aggrappa al talento dei propri americani e grazie ad un Randle mortifero da oltre l’arco, rimette tutto in discussione.
La Dinamo poi non è baciata dalla fortuna e l’ultimo minuto di gioco ne è un esempio lampante: due volte va ad un passo dal recuperare la palla, Whittaker la ruba ma si scontra con un avversario, rimane a terra e in superiorità numerica Karampelas sbaglia la tripla del sorpasso, l’AEK però recupera e questa volta Randle non sbaglia, +2 ospite.
La Dinamo subisce il colpo e dall’altra parte la zona degli uomini di Plaza confonde le idee a Diop che cestina il pallone del pareggio. I liberi di Karampelas e McRae servono solo a sigillare la vittoria per i greci, sulla sirena è 79-83.
Per Sassari una sconfitta pesante e immeritata che la relega all’ultimo posto in classifica con zero vittorie, nuova partenza ad handicap fuori dall’Italia per gli uomini di Bucchi, chiamati a rialzare obbligatoriamente la testa fra due settimane in Germania contro Ludwigsburg per alimentare le residue speranze di prolungare questa campagna europea.
Prima di allora, testa all’LBA con l’arrivo in Sardegna della Tortona di coach Marco Ramondino, sabato sera nell’anticipo serale della quinta giornata. I segnali di ripresa sono evidenti, ma ora è tempo di mettere fieno in cascina, per raddrizzare una stagione nata storta ed evitare di dover rivedere i piani in corso d’opera.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – AEK Atene 79-83
Parziali: 33-20; 13-12; 15-26; 18-25.
Progressione: 33-20; 46-32; 61-58; 79-83.
Sala Stampa
Jordan McRae, Joan Plaza, Ousmane Diop e Piero Bucchi
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 5.5: subisce la maggiore fisicità degli avversari. Nella ripresa riesce a centrarsi maggiormente in una partita che piano piano scivola via dalle mani della Dinamo, ma il suo impatto con l’Europa è ancora in negativo.
Kaspar Treier 6: spadella nuovamente come se non ci fosse un domani, con un 1/6 dal campo eloquente, anche se il suo unico canestro segnato è puro ossigeno per la Dinamo, mentre l’Aek torna sotto nel finale. Fisicamente regge alla grande contro Tillman e compagni, sporcando tanti palloni e mostrando spesso i gomiti. Unica nota stonata, la lavata di capo che gli fa Bucchi nel timeout decisivo del finale, davanti a telecamere e microfoni, in cui il coach lo becca a ridere mentre rientra in panchina dopo aver subito il sorpasso greco.
Breein Tyree 6.5: dopo il flop in Polonia torna ai suoi standard. La difesa greca è costretta spesso a leggergli la targa quando va in penetrazione. Nella ripresa l’AEK però registra la difesa e alla lunga si spegne, perdendo lucidità e sicurezza, come nella sanguinosa persa del finale che costerà la sconfitta per i sardi.
Filip Kruslin 4: praticamente mai in partita, basterebbe segnare un paio dei suoi canestri per sbloccarsi, ma non è proprio serata. Chiude con un 1/6 da tre che evidenzia le sue difficoltà in questo inizio di stagione, così come il -3 di valutazione.
Stanley Whittaker 5: sembra partire alla grande dando ritmo all’attacco e ringhiando in difesa. Ha una faccia diversa e si vede, attaccando con maggiore consapevolezza dei propri mezzi e segnando un paio di triple di pregevole fattura, le uniche della sua gara dopo aver scalpellato il ferro in lungo e in largo. Nella ripresa però torna il Whittaker che purtroppo tutti conoscono, lento e incapace di dare fluidità ad un attacco sempre più in apnea davanti alla difesa greca.
Stefano Gentile 5.5: la forma fisica non lo assiste, ma dopo una gara anonima si fa notare nell’ultimo quarto, con Sassari già in riserva, con giocate da capitano vero, soprattutto in fase difensiva.
Ousmane Diop 6.5: per la difesa greca è più irrisolvibile del cubo di Rubik per un adolescente degli anni 80. Dopo un avvio sornione, prende possesso dell’area, dominando Tillman sia in difesa, mangiandogli un paio di palloni, che in attacco, piazzando 19 punti. Nell’ultimo quarto Plaza trova l’antidoto e tutta la Dinamo si spegne, soprattutto in attacco, segnando quasi esclusivamente a gioco fermo. Nei secondi finali gestisce il pallone della vittoria nella maniera peggiore, cercando un improbabile assist nel traffico invece di provare la conclusione.
Stephane Gombauld 5.5: in leggera crescita, approccia al meglio il match, portando blocchi granitici e affondando al ferro con tutti i gomiti. Nella ripresa però Tillman sale di colpi e non riesce a trovare le contromisure sul tiretto dalla media dell’ex di giornata.
Alfonzo McKinnie 5.5: ancora lontano dal giocatore che tutti si ricordavano ai tempi in NBA con gli Warriors. I problemi di falli poi non lo aiutano, costringendo Bucchi a centellinarlo quando sembrava aver trovato la sua dimensione nel match. Si fa perdonare parzialmente con un positivo ultimo periodo, recuperando un paio di palloni e segnando un canestro vitale.
Vasilis Charalampopoulos 6.5: per lui è quasi un derby, ex Pana e Olympiakos, e approccia al meglio il match. La serataccia di Bologna sembra alle spalle, con la condizione fisica in grande ascesa. Nella ripresa cala anche lui, ma sta dimostrando di essere il vero equilibratore di una squadra che cerca disperatamente di ritrovarsi il prima possibile.