Manila (PHI), 9 agosto – Nella più inutili delle gare agonisticamente parlando, ma basilare per il FIBA Ranking, quello strumento che stabilirà la classifica con la quale si proverà a dare un pò di credibilità ai tornei pre-olimpici in ottica Parigi ’24, l’Italbasket chiude con una sconfitta vs la Slovenia per 85-89 procedendo, come visto (troppo) spesso in questa FIBA World Cup 2023, a sprazzi in termini di concentrazione e convinzione e attestandosi all’8° posto finale.
La partita…?
Poco, veramente molto poco da dire su questa partita con in campo due compagini emotivamente deluse fin dai quarti di finale (l’Italbasket annichilita dagli USA, la Slovenia dalla Germania), e che ha vissuto di apprezzabili lampi tecnici contrapposte a svistose amnesie da ambo le parti.
Italbasket molto bene all’inizio, 12-4 al 5′ con Polonara molto attivo vicino al ferro sloveno (max vantaggio +8 nel match), poi 18-11 con Pippo Ricci all’8′ ma subendo poi, a cavallo tra primo e secondo periodo (al 10′ 18-15), un break sloveno da 0-9 firmato dal duo Luka Doncic (e chi, sennò?), e Zoran Dragic che rivoltava la gara come un calzino e, tutto sommato, bel corpo a corpo fino al 20‘ (41-42), con l’Italbasket comunque viva ma sempre levando la tara di una concentrazione molto relativa.
Nel secondo tempo si metteva subito al lavoro il tipo con addosso la maglia n.ro 77, osannato ed idolatrato anche a Manila (e forse anche un pò troppo tutelato dalla solita, pietosa terna arbitrale in perfetto FIBA Style da “organismo” a dir poco suddito della NBA), e l’Italbasket sbandava paurosamente molto, anche troppo da una squadra Doncic-dipendente, incapace di reagire: il 50-65 (-15) al 27‘ di gioco fotografava perfettamente l’impaccio italico. Comunque, nel finale nel periodo, salvifico risveglio Azzurro e bomba siderale di Spissu che rispondeva ad un missile di Doncic, al 30‘ 60-70.
Era la scintilla. Ad inizio quarto periodo l’Italbasket tornava un pò più presente a se stessa sul –5 grazie ad un gioco da tre punti di Fontecchio (fallo subito inesistente…), sfruttando anche l’uscita mentale dalla della Slovenia ma anche grazie alla ritrovata voglia di lottare in difesa. Parità sull’83-83 grazie all’ennesima tripla di Spissu (MVP del match con 22 p.ti e 4 assist) e sorpasso by Pippo Ricci a -64″ dal termine (85-83). Ma nei possessi finali Doncic innescava da tre Cebasek mentre Fontecchio (16 p.ti al 40′), perdeva ben due possessi decisivi per le sorti del match mentre la Slovenia no, 85-89 ed Italbasket quindi all‘8° posto del Mondiale.
Un Mondiale da sei in pagella
Un Mondiale da ricordare per questa Italbasket e per Capitan Gigi Datome, all’addio proprio oggi con questa gara al basket agonistico e purtroppo senza una vittoria che ne suggellasse le sue gesta. L’avrebbe meritata Gigi ed era quasi arrivata se la squadra non avesse smarrito il senno nei possessi finali dopo l’encomiabile rimonta stile Serbia, dimenticando forse che sì, Simone Fontecchio è ormai una bella realtà ma non è certamente Luka Doncic.
Un Mondiale da ricordare perchè erano 25 anni che non si arrivava ad un quarto di finale di un Mondiale e perchè questa squadra ci ha fatto palpitare, emozionandoci forse anche oltre quanto avessimo creduto alla vigilia e che, come ha ricordato Gianmarco Pozzecco, ha di fatto alzato l’asticella nei confronti delle aspettative dei tifosi e delle reali capacità di concorrere per i posti che contano dopo l’ottima fase di preparazione.
Voto finale? Una sufficienza piena, tutto sommato. Del resto si è vinto contro chi si doveva vincere (Angola, Filippine e Porto Rico), con insieme la perla vs la Serbia, potenziale vincitrice di questa FIBA World Cup 2023 e si è perso, anche se male, contro chi si poteva perdere come vs Team USA mentre le ultime due, Lettonia e Slovenia possiamo dire che abbiano avuto una valenza più mentale che fattuale, Ranking FIBA a parte. Il sorteggio è stato favorevole? A giudicare da come han giocato Germania e Lettonia diremmo di sì ma non dimentichiamoci che le gare van comunque vinte al 40′ di gioco.
Ha fatto molto male invece il KO vs la Repubblica Dominicana, squadra fastidiosa ma non una squadra in grado di superare l’Italbasket in condizioni usuali. Resterà impressa nella mente anche lo show di Pozzecco, decisamente indotto da un arbitraggio inguardabile nel primo tempo, ma che non deve più ripetersi: va bene la mozione degli affetti, va bene tutto ma un coach di una squadra nazionale deve prima di tutto trasmettere equilibrio, calma e sangue freddo ed Il Poz, pura volendogli un bene dell’anima, deve ancora essere consapevole di questo ed aumentare esponenzialmente il proprio self-control. Se desideriamo andare alle prossime Olimpiadi, questa sarà la conditio sine qua non.
Eppoi, se possibile, occorre rivedere alcune cose del game plan offensivo. Va bene tirare sempre quando si può da tre, possibilmente con spazio e con qualche compagno a rimbalzo ma accellerare il ritmo vs Team USA non è parsa, a molti, la killer application del torneo, specialmente se la tua vena al tiro da fuori latita da diverse gare: con un 29,5% da tre complessivo nella manifestazione tirando 32,6 volte a gara è stato quasi un miracolo l’aver raggiunto i quarti e naturale perdere vs gli atleti Stelle&Strisce.
Infine, la second unit non ha oggettivamente reso quanto ci si attendeva escluso Super Pippo Ricci, ormai quel giocatore che tutti vorremmo avere con la ns squadra del cuore per quanta garra, capacità fisica e mentale metta in campo: incredibile come abbia dominato vs Porto Rico, da MVP del match, ad esempio. Forse aver lasciato a casa un Biligha od un Tessitori non è parsa una grande idea, bisognerà tenerlo ben presente in vista del preolimpico.
Chiudiamo quindi la valigia in attesa di sapere chi potrà fregiarsi nel titolo di Campione del Mondo 2023 tra la Serbia e la sorprendente (mica tanto…), Germania e prepariamoci, tra due settimane, al via della nuova stagione in LBA ed in Europa nell’attesa che dal paludoso movimento italico possa scorgersi qualcosa in vista del prossimo preolimpico ricordandosi che, tutto sommato, quello che si vede in campo con questa Italbasket supera di gran lunga, sempre, quanto di rivedibile si trova alle sue spalle.
Sala Stampa
Gianmarco Pozzecco
“Gigi è una leggenda, lo ripeto ancora una volta. E io sono molto fortunato ad essere qui. Lo ringrazio per quanto fatto e non lo dimenticherò mai. Ognuno può scegliere le modalità con cui raggiungere i propri obiettivi. Gigi ha scelto di essere una persona esemplare. E’ unico”.
Nicolò Melli
“Al di la dei personaggi che io e lui ci siamo creati, anche fuori dal campo c’è un’amicizia particolare e che va oltre la pallacanestro. Sono molto contento di averlo incrociato nella mia vita. Come eredità, lascia un amore profondo e viscerale per la Maglia Azzurra. Qualcosa che cercherò di trasmettere a tutti i miei compagni dal prossimo anno”
Gigi Datome
“Questa è stata una delle estati più belle della mia vita. Lascio senza rimpianti e sono convinto della mia scelta. Stasera stava andando tutto bene, poi all’inno nazionale mi sono emozionato e non ce l’ho fatta. Ringrazio tutti per l’affetto che mi è stato dimostrato, dai compagni di squadra, al Poz, allo staff e stasera anche agli avversari che si sono fermati per applaudirmi. Abbiamo provato a vincere per chiudere meglio ma sono molto orgoglioso per quanto ha fatto questo gruppo entrando nelle prime otto squadre del mondo. Ora avrò più tempo da dedicare a ciò che conta veramente nella vita, ovvero ciò che c’è fuori dal rettangolo di gioco. Una delle mie più grandi fortune è stata avere come compagno un amico vero come Nicolò Melli. Da qualche tempo sta già facendo il Capitano. E’ un leader e lo merita. Questa squadra ha dimostrato di poter competere ad alto livello e sono certo che i ragazzi potranno ancora migliorare. E’ stato un onore”.
Parziali: 18-15; 23-27; 19-28; 25-19.
Progressione: 18-15; 41-42; 60-70; 85-89.
Le pagelle
Italbasket
#0 Marco Spissu 7+: doveva essere il Mondiale della sua consacrazione ed in parte lo è stato, evidenziando i suoi pregi (tiro da tre, ottimo anche oggi e con un 47% finale molto positivo), con qualche appunto sul numero delle palle perse (2,1/gara), e qualche passaggio nel cuore dell’area avversaria non proprio, diciamo, riuscito al millimetro. Ma si è riscattato servendo 5,1 assist/gara, il migliore della squadra, restando un punto di forza di questa Italbasket by Pozzecco. Secondo miglior marcatore con 12,1 p.ti/gara è stato utilizzato 26’9″ di gioco/gara e da lui si riparte.
#7 Stefano Tonut 7,5: un buonissimo, buonissimo Mondiale dopo una stagione passata tra infortuni, perdita di fiducia per lo scarso utilizzo nella finale scudetto ed iniziata con un Europeo buono ma non scintillante. Promosso a primo difensore vs l’attaccante avversario più insidioso, Stefano ha dimostrato che si può coniugare in campo la buona difesa con una lucida fase offensiva. Alla soglia dei 30 anni è un altro pilastro dal quale ripartire, 3° miglior attaccante (10,4 p.ti/gara), con anche 2,1 assist per match in 23’4″ di utilizzo.
#9 Nicolò Melli 9: il migliore. Poco altro da dire perchè Nik ha giocato sempre da leader indicando la via, non tirandosi mai indietro nei momenti importanti mettendoci letteralmente la faccia, ad esempio vs quel simpaticone di Ingram. La sua crescita da quando è tornato a Milano è stata imperiosa dimostrando di aver imparato molto dalle esperienze passate tra Bamberg, Fener ed NBA evocando lo spirito ed il carisma di Dino Meneghin in Azzurro. Ben 7,3 rimbalzi/gara, il migliore con 27’4″ di utilizzo in campo e 7,5 p.ti nel carniere ad ogni gara. Cloniamolo, per favore.
#13 Simone Fontecchio 8: altro giocatore cresciuto a dismisura, altro punto fermo che non ha fatto rimpiangere personaggi come Belinelli o Gallinari, giocatori cioè ai quali consegnare spesso la palla quando il tiro conta nell’economia di un match. Top scorer di squadra con 15 p.ti/gara, ha messo insieme anche 5,6 rimbalzi a prestazione e chissà, senza l’influenza che lo ha bloccato, vs la Lettonia di Luca Banchi non sarebbe finita con un KO. Fossimo in lui, ma sappiamo che non è facile, penseremmo di rientrare in Europa per una definitiva consacrazione ma siamo consapevoli che stare di là, aldilà dell’Oceano, suscita sempre un fascino (non solo economico), al quale è difficile dire di no. Pensaci, Simone.
#17 Giampaolo Ricci 7,5: in un mondo di Paul e di John lui è Ringo Starr, come cantavano “I Pinguini Tattici Nucleari”, solo che è stato lui a suonarle quasi a tutti e per bene! E se poi si mette anche a fare canestro, diventa come quasi come Nik Melli, insostituibile per quanto ti garantisce in termini di affidabilità, presenza fisica e personalità in campo prendendo (e dando), anche le botte. Chiude questo Mondiale con 9,6 p.ti/gara e 3,5 rimbalzi/gara in 21″ di utilizzo. Si avvia ai 32 anni il prossimo 27 settembre, non più un giovane virgulto ma una vera e propria roccia.
#18 Matteo Spagnolo 5: onestamente ci si attendeva di più dal gioiello brindisino che ha disputato un Mondiale in ambasce. Partito male vs l’Angola, non è riuscito appieno a risollevarsi panchinato a lungo in diverse gare e purtroppo, nell’economia delle gare, non ha giovato perchè si puntava molto sulla sua freschezza e sfrontatezza, capace di soprendere le difese avversarie con le sue incursioni al ferro. Invece le cose non sono andate. Di sicuro non verrà abbandonato a se stesso partendo dal suo trasferimento all’Alba Berlino che non potrà che giovargli, tralasciando la litanìa che in Italia non sarebbe cresciuto ecc…ecc..Non perchè sia falso ma perchè a scriverlo, evidenziando quest’aberrazione molto italica, non muta (ahimè), lo status quo. Per lui 8′ in media d’utilizzo con 2,7 p.ti/gara.
#33 Achille Polonara 4: vs la Slovenia oggi una gara importante da 13 p.ti e 7 rimbalzi, segno che la migliore condizione sta arrivando ma un Mondiale molto negativo per lui. Purtroppo, senza mezze misure, Achille ha clamorosamente toppato dalla lunga con uno zero alla voce “tiri realizzati” che di sicuro lo ha penalizzato mentalmente, mettendolo in una buca dalla quale non è riuscito ad uscire e condizionando molto anche la qualità offensiva della squadra. Lo aspettiamo in maglia Virtus Bologna con fiducia perchè se sta bene fisicamente, è il collante che serve a questa squadra che ha in lui un innegabile punto di forza. Chiude con 5,5 p.ti/gara e 4,6 rimbalzi di media.
#35 Mouhamet Diouf 6: in campo solo in quattro gare, Momo è quasi ingiudicabile considerando il poco tempo medio avuto a disposizione, appena 2″9′ di media a gara. Il voto è di fiducia perchè con quella stazza può solo crescere e migliorare dall’alto, letteralmente, della sua giovane età, delle sue doti tecniche ed alla vigilia di una stagione in un campionato altamente competitivo come la Liga ACB.
#40 Luca Severini 5,5: al debutto in una competizione così importante è probabile che abbia risentito un pò di tutto. Altro giocatore che può solo crescere perchè ha tutto per far bene, buonissima la sua prova vs la Serbia in quel fatidico quarto periodo ma nel resto del torneo, nei suoi 10″4′ d’utilizzo, non ha messo dentro quei palloni che poteva e doveva mettere dentro considerando che in LBA vanta numeri importanti. Chiude con 1,9 p.ti/gara e e quasi 2 rimbalzi di media catturati.
#50 Gabriele Procida 4,5: molto simile a quanto descritto per Matteo Spagnolo ma con l’aggravante che in diverse occasioni ha mostrato un ball handling insufficiente a questi livelli sebbene la sua stazza fisico-atletica sia da prima categoria, come ben sappiamo. In difesa poi non ha mostrato la stessa cattiveria e determinazione mostrata nella preparazione al Mondiale, molte volte (come oggi), non piegato sulle gambe e quasi goffo in azione difensiva. Ovviamente fa parte del suo processo di crescita che sicuramente arriverà ma non ha impressionato, diciamo. Chiude con 3,2 p.ti/gara in 8’9″ di utilizzo in campo e 1,7 rimbalzi.
#54 Alessandro Pajola 7+: la sorpresa, la vera sorpresa per Noi è stato vederlo accreditato di un 46,2% dalla lunga, lui che tira quando il sole incontra la luna nelle lunghe sere d’estate e che spesso fa bofonchiare in tribuna quando non lo fa. Giocatore che sta maturando ad una velocità impressionante e che difende sempre tanto e bene si è compendiato molto bene con Spissu, al punto che Il Poz lo ha schierato molte volte con lui liberando il sardo dell’obbligo di portar palla. Ulteriore passo avanti sarà essere più preciso quando attacca al ferro, difficilmente sostituibile nei prossimi anni a patto che s’illumini qualche U16M come Adrian Mathis o David Torresani. Chiude con 4,3 p.ti/gara, 4 assist di media e 2,5 rimbalzi.
#70 Luigi Datome 10: è stato per lui un Mondiale da “The Last Dance” e, da domani, appende le scarpette al chiodo. Avevamo tanto sperato e creduto che questo Mondiale avrebbe potuto serbare per lui un premio più che meritato, frustrato in passato da acciacchi vari e che gli aveva di fatto impedito di portare a casa una medaglia in Azzurro in quel EuroBasket 2015, fattosi male ad inizio torneo e rendendo così l’Italbasket un pò monca in attacco, lui che in quel periodo sbarcava in NBA. Ma aldilà di tutto, aldilà delle cifre che non sono state eccellenti (30,6% da tre…), ma fondamentali in alcune gare, guarda caso vs Serbia e Porto Rico, la sua presenza, il suo carisma, la sua cultura del lavoro ci mancherà tanto oltre che alla sua innegabile umanità. Buon tutto, Gigi, ti aspettiamo comunque domani, magari in un altro ruolo nel ns tanto bistrattato basket che avrebbe tanto, ma tanto bisogno di gente seria come te!!
Fabrizio Noto/FRED
@Fabernoto