Assago (MI), 10 giugno 2023 – Battaglia doveva essere e battaglia è stata. #Gara1 di Finale se l’aggiudica Milano dopo una partita dura, maschia, con squadre contratte e con ovvi momenti di nervosismo.
L’Olimpia parte malissimo in attacco, poi recupera piano piano grazie ai punti di Datome, la Virtus Bologna non concretizza questi momenti di buio e soprattutto non fa pagare i 3 falli di Napier come avrebbe potuto e dovuto.
Nel secondo tempo poi alcune scelte discutibili di Scariolo hanno secondo me facilitato il lavoro dei biancorossi. La zona proposta ad esempio: nelle intenzioni del coach bresciano doveva rompere il ritmo di Milano, ma avrebbe dovuto capire che se ti metti a zona contro gente come Napier, Baron, Voigtmann alla fine paghi dazio.
Anche perché fin lì l’Olimpia Milano aveva fatto fatica in attacco quando Bologna aveva riempito l’area, non concedendo nulla agli esterni e lasciando solo qualche tripla forzata da 8 metri. La Virtus Bologna doveva e dovrà lavorare su quello, perché Milano scarseggia di creatori palla in mano.
In questa partita si è ritrovata un Devon Hall 5 stelle, ma non è detto ricapiti la prossima volta. Anche Messina quindi dovrà studiare qualcosa di diverso.
Personalmente muovo una critica anche piuttosto accesa sulla gestione di Tonut. Sia per quanto ha dato in stagione, sia perché in questa serie contro questo tipo di avversario le sue caratteristiche potrebbero dare molto fastidio alle V nere.
Penso poi che affrontare in 7 e mezzo una serie così lunga e sfibrante potrebbe essere un boomerang: Messina sicuramente lo sa, ma il coach ex Cska è noto per andare sempre e comunque con i suoi pretoriani senza avere la giusta malleabilità nei confronti di una panchina lunghissima ma che usata così diventa cortissima.
Vedremo se già da #Gara2 qualcosa cambierà. Non a livello di turnover perché se alla vigilia c’erano i dubbi Pangos-Hall e magari qualcuno (me compreso) aveva paventato il possibile utilizzo di Davies dopo questa #Gara1 niente verrà cambiato.
Ma mi aspetto qualche cambiamento sui minutaggi perchè 33′ di gioco a Shields ad esempio a questo livello di intensità sono veramente tanti, forse troppi. Tra 48 ore sapremo.
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – VIRTUS BOLOGNA 92 – 82
LE PAGELLE
Nicolò Melli 7: primo tempo pessimo, in attacco una sponda ed in difesa non troppo intenso. Ripresa da campione, finalmente ha capito che lo scopo del gioco è buttare la palla nel cesto e non di fare hand off in continuazione. Poi difese, aiuti e aggressività a rimbalzo sui entrambi i lati ad un livello top Eurolega.
Shabazz Napier 7,5: gioca praticamente tutta la partita col fardello dei falli (alcuni fischiati ingiustamente), contro un maestro del post bass come Hackett gestendoli al meglio. L’unico a creare con costanza, segna dei canestri irreali da tre punti, qualcuno semplice lo sbaglia anche ma pare immarcabile per i bolognesi.
Giampaolo Ricci 5,5: anonimo come poche altre volte. Servirà un suo maggior contributo offensivo, specie sulle triple con metri di spazio. Deve segnarle.
Devon Hall 7,5: dopo lunghi mesi di attesa è tornato il Devon dello scorso anno. E non a caso lo ha fatto giocando 2, in coppia con Napier. Fautore del break decisivo, ci ha dato dentro anche in difesa dove è l’unico (insieme a Shields) a poter mettere fisicità e centimetri contro Teodosic e Belinelli.
Kyle Hines 6: non troppo coinvolto, non troppo appariscente. Ma comunque il suo mattone alla causa lo porta.
Shavon Shields 5,5: forse gli ho affibbiato un voto troppo basso, ma voglio punire le sue scorribande a testa bassa nel primo tempo finite tutte con palle perse. Deve invece usare di più il suo tiro dalla media, cosa che ha fatto nella ripresa con buoni risultati. Anche senza il giro sul perno, finta palleggio arresto e tiro.
Billy Baron 6: la difesa V su di lui aveva il mirino, ed è stato ben contenuto per lunghi tratti. Poi però è bastata qualche disattenzione per farlo entrare in partita, più con penetrazione che con le triple.
Luigi Datome 7: è lui a suonare la carica nel primo tempo con punti di rara importanza e qualità. Nella ripresa sporca un pelo il foglio ma per oggi va benissimo così.
Johannes Voigtmann 6,5: zero nel primo tempo, 10 nel secondo. Ago della bilancia dell’attacco di Milano, discrete anche le difese su Shengeila. L’impressione è che possa migliorare più lui del georgiano lungo la serie.
Marco Belinelli 7: il più pericoloso, sempre catalizzatore di attenzione delle difese avversarie, se gli chiedi di essere anche un mastino forse non ti sei reso conto che sono passati 17 anni da quando andò in Fortitudo.
Alessandro Pajola 4,5: impacciato ed insicuro, dov’è il ragazzo del 2021?
Mouhammadou Jaiteh 1 o 10: 1 è il massimo che dal punto di vista bolognese gli si possa dare, ma se dovesse valutarlo Messina 10 non glielo toglierebbe nessuno, sesto uomo biancorosso.
Tornike Shengelia 6,5: inizia bene senza strafare, poi nel secondo tempo perde un po’ il ritmo, ma soprattutto si perde Voigtmann.
Daniel Hackett 7+: probabilmente il miglior virtussino in campo, carica subito Napier di falli e smazza 6 assist, nel secondo tempo sta troppo in panchina e “stranamente” Napier può fare quello che vuole, Misteri gellati.
Jordan Mickey 6-: non forza nulla e sfrutta i pochi tagli che la difesa gli concede, magari sfruttare la sua dinamicità contro Voigtmann avrebbe aiutato, magari…
Semi Ojeleye 5,5: gestione rapsodica del semi-lungo bolognese, usato da 4 ad inizio gara soffre, nel secondo tempo, con 4 falli viene messo nella zona, o addirittura a uomo su Shields, enigmatico.
Milos Teodosic 6,5: viene usato più come realizzatore che come creatore di gioco, nonostante tutto ha i soliti momenti abbacinanti, come per Beli non gli si può chiedere di fare da baluardo difensivo
Isaia Cordinier 6,5: inizia in quintetto, e la sua energia si sente eccome, nella ripresa viene dimenticato in panchina. Gioca 17 minuti, D I C I A S S E T T E , unica giustificazione un acciacco fisico, altrimenti è incomprensibile.
Awudu Abass 5+: capisco essere usato come stopper, ma non puoi lasciare i compagni ad attaccare in 4.
SALA STAMPA
Pagelle Virtus di Andrea Cesari
Cristiano Garbin
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