Penultima partita di Eurolega ed ultima casalinga per l’Olimpia Milano che affronta il Barcellona in un Forum con tanta gente nonostante la partita fondamentalmente non conti granché ai fini della stagione biancorossa.
All’andata i catalani passeggiarono e fu l’inizio di quella serie di sconfitte che a posteriori ha compromesso il cammino europeo milanese. Oggi, qualche mese dopo, tante cose sono cambiate e stanno cambiando.
L’Olimpia, ora che sembrava avesse trovato equilibri giusti, ha dovuto fare a meno di Tonut (infortunio non grave il suo) e di Cabarrot (ancora non chiara la sua vicenda, ma non è infortunato…Mettiamola così). Ma la profondità del roster non è un problema, ed allora ecco che altri giocatori si son dati da fare e sono risultati decisivi.
Su tutti Pippo Ricci che ha mostrato una volta di più la sua solidità, mentale e fisica. Messina in questa partita ha fatto scelte inconsuete per un coach, che hanno pagato.
Costretto anche dall’infortunio di Voigtmann, protagonista nei primi minuti e poi relegato in panca da una caviglia ballerina, il buon Ettore ha rispolverato il grande ex Davies che ha dato il suo bel contributo: cosa non scontata, dopo 25 minuti seduto.
Poi, ha spalmato i minutaggi come forse avrebbe dovuto fare mesi addietro in LBF: sta consolidando ruoli e gerarchie, con Napier capo e Pangos suo alter ego di livello. Per ora, l’esperimento dei due in coppia va in soffitta, almeno contro squadre di questa fisicità.
Vedremo venerdì contro la Virtus Bologna, in un antipasto senza nulla in palio di una probabile serie di Finale scudetto. Che è probabile ma non scontata, aggiungo io.
Ad oggi quella che rischia di più è la Virtus, con parecchi acciacchi ai suoi veterani, con un coach molto probabilmente in partenza a fine stagione, con equilibri non ancora rodati, con tante sconfitte sul groppone. Troppe per un ambiente non proprio abituato a perdere e con i mugugni che fanno in fretta ad alzarsi, dentro e fuori lo spogliatoio.
Certo, bisogna trovarle una rivale credibile, io credo che Derthona, la Dinamo, ma anche eventualmente la Reyer possano esserlo: insomma, non mi stupirei in caso di una clamorosa eliminazione dei felsinei.
Milano invece mi pare, nonostante l’affaire Cabarrot (che per me è un bene non ci sia), che sia più quadrata e coesa e nei playoff tutto ciò ha un valore. Estimabile, di forma triangolare verde, rossa e bianca
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – BARCELLONA 84 – 76
DIAMO I NUMERI
3 – i punti di Kevin Pangos. Non lo giudico per quello, ché tutto sommato non è lì per segnare. Però dico che da cambio di Napier è un lusso che forse non ci possiamo permettere, in vista dell’anno prossimo. Finanziariamente, direte voi. Anche, ma è un altro discorso. Dico tecnicamente, perché avere due giocatori su cui gli avversari speculano poiché attaccabili difensivamente porta poi a dover adattare tutto il resto della fase difensiva. Preferisco di gran lunga aver un alter ego di Napier fisico, uno alla Darius Thompson, tanto per fare un nome di uno che andrei a prendere seduta stante, ma credo che su di lui vi siano parecchie squadre. Come disse un mio amico con cui giocavo a fantacalcio quando arrivò Ronaldo alla Juve, asta in vista!
100 – la percentuale da tre punti di Nik Melli, su 3 tentativi. Tutti difficili, peraltro; ma quando è aggressivo e quando soprattutto la mette da fuori, per Milano si aprono scenari diversi. Perché l’altro lungo è costretto ad uscire liberando l’area e non potendo aiutare su tagli e blocchi. L’ultimo step che deve fare Nik nella sua carriera è proprio questo, essere più aggressivo in attacco.
5 – i punti e gli assist di Shavon Shields. Il voto no, merita qualcosina in più specie per la grande difesa che ha fatto. Ma offensivamente parlando mi ha lasciato perplesso: ha segnato solo in penetrazione dritto per dritto, ed ha cercato di segnare da fermo da dietro l’arco. Ed il suo proverbiale arresto e tiro dal midrange? Sparito? Non lo sta usando perché non è ancora al 100% o perché con Napier fa più fatica a trovare tempi e spazi giusti? Ai posteri l’ardua sentenza.
2 – i punti messi a segno da un obiettivo milanese dell’estate scorsa, Tomas Satoransky. Qualcuno lo vorrebbe andare a prendere ancora oggi. A me ha dato l’impressione di essere in parabola discendente e di rendere solo se messo a capo della squadra, cosa che al Barcellona nun se pò fà, ma nemmeno a Milano temo. Certo, tornasse quello che incantava in nazionale agli europei è un discorso, ma io continuo a preferire , dico un nome a caso eh, un certo Darius Thompson, non so se vel’ho mai detto…Ha più fame, più margini di miglioramento, è più in fiducia, meno injury prone e con uno stipendio più basso.
23 – il numero di Mike Tobey, uno che al Barca ruberei volentieri. Atletico, con ottima mano da tre, sa stare al suo posto ma anche ergersi a protagonista. Piedi veloci, ottimo rimbalzista. Proponiamo un bel reso merce con Davies (seppur mi piaccia), mettiamoci la differenza e prendiamolo…
50 – la percentuale da tre di Milano. Vero come dice Messina che 21 assist e 9 perse sono dati importanti, ma gira che ti rigira se l’Olimpia tira bene da 3 può vincere contro chiunque, se tira male perde contro chiunque. Effetti collaterali di non avere lunghi particolarmente pericolosi nel pitturato, cosa che a mio avviso, dovrebbe essere posizionata al punto 1 nel taccuino delle qualità mancanti per il mercato estivo.
SALA STAMPA
Cristiano Garbin
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