Assago (MI), 26 dicembre 2022 – Natale è ormai avvenuto, è ora del “boxing day”. Un giorno che, come l’Inghilterra calcistica insegna, sta diventando una tradizione. E di tradizionale, o meglio di “eterno” è anche la disputa tra due correnti di pensiero: si vince con l’attacco o con la difesa? Oggi è tripudio per i sostenitori della Difesa. l’Olimpia Milano stende senz’appello Varese in questa 12ª giornata di LBA. Una battaglia vinta dalla retroguardia, come a spiegare che “ad attaccare son capace anche io, ma tu non sai difendere”. Diatribe molto in voga nel basket moderno, soprattutto dopo il difensivamente convincente ultimo quarto della vittoria milanese in Eurolega contro il Monaco.
Ed è stata una sfida anche di alta classifica, quasi da verdetti per la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia. Anzi, il verdetto c’è stato: Milano è matematicamente a Torino per competere alla conquista del trofeo italico. Varese, dopo la vittoria al supplementare contro Trieste, cercava la seconda in fila per una “semigaranzia” di un posto tra le 8 contendenti.
Anche se poco c’è da dire, il Match.
Il derby lombardo della 12ª giornata di LBA tra Olimpia Milano e Varese, anch’esso una tradizione del basket italico, Comincia in un senso già dalla palla a due. La difesa milanese (la migliore del campionato con 71.9 punti subiti di media) incontra l’attacco varesino (il migliore con 93.1 di punti realizzati) giocando sul suo stesso terreno. Solo che mentre i padroni di casa realizzano a spron battuto, gli ospiti restano legati ad alcune giocate individuali di Caruso e Brown. Luwawu-Cabarrot torna in pieno regime trascinando il gruppo a due dei migliori parziali per quarto dei meneghini: 36 punti segnati il primo quarto, 21 il secondo, a fronte di 21 e 11 subiti nei 20 minuti effettivi. un +25 eloquente l’andamento del match odierno. Solo 4 giocatori a referto per gli insubri, troppo pochi per dare una scossa alla partita.
Al rientro in campo, Varese non pecca mai di voglia e grinta. Cerca di accorciare il parziale per rientrare, ma senza il giusto apporto nella metà campo dietro, è difficile possa avere chance. Hall e Davies la ricacciano indietro, nonostante la verve ritrovata di Colbey Ross, che procura l’espulsione di TLC (tecnico nel primo tempo, antisportivo proprio contro il play USA in forza ai fu “roosters”). Cala quindi l’intensità nel match, ormai reso uno scrimmage ufficiale, atto a divertire il folto pubblico accorso al MediolanumForum. Forse cala anche troppo, ove i casalinghi perdono brutti palloni che generano un 10-0 di parziale varesino. Sale allora Davies, che ferma tutto e riporta Milano a +20 e oltre. E si attende che la partita volga alla naturale fine, tra fischi continui della terna arbitrale e transizioni da allenamento.
Olimpia EA7 Milano – OpenJobMetis Varese 96-84
(Tabellini all’interno)
Nonostante sia la 12ª giornata consecutiva in LBA sopra gli 80 punti per Varese, Milano la batte ampiamente regalandole la prima sconfitta con uno svantaggio in doppia cifra, complice anche l’assenza dei lunghi titolari Justin Reyes e Tariq Owens. Ciò sta a significare che il gioco offensivo insubrico è molto valido, come testimonia la classifica. Di contro però è il gioco che forse mal si accoppia con le mura alzate della difesa meneghina. Non desti problemi il finale, ormai il match era in saccoccia. Però pare che uno squillo sia arrivato, dalla fatidica espulsione di Hines di venerdì scorso.
SALA STAMPA
PAGELLE
Olimpia EA7 Milano
DAVIES 8: vero, senza i dirimpettai titolari ha vita più facile, ma domina in lungo e largo anche contro un grandissimo Caruso. MVP della 12ª giornata di LBA per l’Olimpia
LUWAWU-CABARROT 6,5: stava facendo un gran match, ma si è fatto buttar fuori da pollo.
MITROU-LONG 6,5: niente di esaltante, tranne il canestro in circus-shot che vale tanto.
TONUT 5: siamo lontani da una forma accettabile per il nostro Stefano.
MELLI 7: 100% dal campo per Nick, sempre con grande applicazione difensiva.
BARON 6,5: continua a produrre triple, anche se oggi abbassa un po’ la precisione.
RICCI 6: troppi falli, caro Pippo. Vengono però da una ottima intensità messa in campo.
BILIGHA 6: fa il suo dalla panchina, con spesso pochi minuti di stint. Bravo comunque.
HALL 7: pare di rivedere il giocatore-rivelazione ammirato lo scorso anno. Attento agli 8 secondi, Devon!
BALDASSO 5,5: dovrebbe scaricare tutto in campo, invece resta inerte, nonostante il tiro sia sempre elegante.
ALVITI s.v.: 8 minuti di allenamento. Serve più verve se vuoi minuti.
HINES 7,5: un clinic puro di basket, un esempio da portare nelle scuole, anche per gli allenatori.
OpenJobMetis Varese
ROSS 7,5: si accende molto tardi, ma la classe e la qualità sono innegabili.
WOLDETENSAE 5: non trova il tiro, suo marchio di fabbrica. E da li tracima anche in difesa.
DE NICOLAO 5: gli salvano il voto le due difese su Hall. Sennò sarebbe stato anche peggio.
LIBRIZZI 4: non ancora adatto a certi tipi di lotta.
VIRGINIO 4: vedi sopra, ma ha l’attenuante di essere l’unico cambio di Caruso.
FERRERO 5,5: mette il suo, da capitano. Oggi però proibitiva.
BROWN 4,5: parte bene, poi dopo due falli va giù di testa e perde il filo.
CARUSO 8: il giovane partenopeo sta crescendo a vista d’occhio. Si prevede un gran futuro.
JOHNSON 5: realizzare a cavalli fuggiti, non rende dolce l’uva.
Luciano Lucio Pizzi
@Lubos10