Per descrivere la partita vinta dalle Lupe di San Martino su Campobasso (a proposito, le venete hanno sempre portato a casa il referto rosa contro le molisane nel corso della loro storia) bisogna partire dai venticinque secondi finali dell’ultimo quarto. Le ospiti sono sopra di due punti (58-60), ma Campobasso ha in mano la palla del pareggio. Anna Togliani, sino a quel momento non un fattore in attacco, si prende il tiro che sbaglia. A rimbalzo va Russo e la stessa playmaker di casa è costretta a fare fallo. Essendo in bonus, le Lupe hanno due tiri dalla lunetta. Russo sbaglia il primo, ma mette il secondo per il 58-61.
A questo punto coach Sabatelli chiama giustamente time out per avere la rimessa da centrocampo. Ci sono dieci secondi per tirare. Perry, dopo aver preso palla, non ci pensa due volte e spara la bomba del pareggio che è sputata dal ferro. Parks ci crede a rimbalzo e fa carambolare il pallone sul braccio di un’avversaria per un’ulteriore rimessa quando il cronometro segna che ci sono ancora cinque secondi da giocare.
Da qui in avanti succede davvero di tutto. San Martino, stranamente, non commette fallo e lascia che Parks prenda palla. Raddoppio eluso e scarico sull’angolo a Trimboli che piazza il canestro del pareggio (61-61) con una freddezza olimpica. Manca un secondo dal termine e la panchina ospite chiama il minuto di sospensione. Nessuno tra i tifosi può pensare che i supplementari non arrivino, ma il basket è bello perché non risulta mai prevedibile. Da metacampo Dedic decide di fare l’unica cosa sensata, ovvero prendere il pallone e buttarlo in mezzo al pitturato. Washington capisce l’antifona e piazza un blocco cieco in mezzo all’area che mette Kaczmarczyk sola sotto il canestro, persa incredibilmente dalla difesa rossoblu (Millapie su tutte).
Per la lunga in maglia gialla è uno scherzo ricevere e segnare i due punti sul filo di sirena che valgono la vittoria per le Lupe e condannano la Magnolia al terzo stop consecutivo dopo quelli con Moncalieri e Virtus , al termine di un match, questo va detto, che per trentanove minuti è stato semplicemente brutto e pieno di errori da una parte e dall’altra.
Narviciute s.v: Qualche minuto per lei, come spesso le accade, che non può determinare un voto.
Togliani 5: In grande sofferenza rispetto al passato. In difesa, come sempre, dà il suo contributo, ma la fase offensiva è letteralmente lettera morta in questa serata.
Trimboli 6: Parte con il piede giusto, salvo poi scomparire, persa tra panchina e caos offensivo della Magnolia. Ha la freddezza e la bravura necessaria per pareggiare con una bomba dall’angolo a un secondo dalla fine, ma tutto questo non basta per evitare la sconfitta.
Kacerik 5: Gioca praticamente tutta la partita. Si sacrifica tantissimo in difesa, ma in attacco non incide. Un passo indietro rispetto alle sue ultime prestazioni.
Millapie 5: Da un punto di vista offensivo non le si può dire nulla perchè il suo lo fa sempre. Il problema è dall’altra parte del campo. Gravissimo il suo errore sull’ultimo possesso avversario.
Perry 5: Ancora una volta male, molto male ad essere sinceri. Non dà segnali di vita. Dove è la giocatrice che per due mesi ha fatto benissimo in Molise?
Nicolodi 5,5: Inizia bene presentandosi con grinta e impatto. Poi scompare dal gioco e dal campo, risucchiata dalla prestazione opaca di tutta la squadra.
Quinonez 7: E’ decisamente la nota positiva della serata. Dopo oltre un mese di stop e una condizione fisica da ritrovare, Blanca riesce a fare tutto bene. Difesa aggressiva e continui canestri. Il modo migliore per mettersi alle spalle un periodo davvero difficile.
Parks 5: Non è la solita giocatrice che si porta sulle spalle il resto della truppa. Le sue percentuali rimangono pessime per gli interi quaranta minuti. Si incaponisce con il tiro da tre che non entra, quando, invece, le possibilità per fare canestro si hanno quando gioca con successo nel pitturato. Peccato. Una come lei dovrebbe capire come gestirsi all’interno di una partita.
Washington 6,5: Va a corrente alternata. Ci sono momenti in cui fa la differenza ad altri nei quali litiga pesantemente con il canestro. Decisiva nel finale con il blocco cieco.
Verona 6: Si vede molto poco, ma alla fine c’è e risulta importante per il contributo che regala alla squadra.
Milazzo 5,5: Non gioca una partita epocale. Affretta le conclusioni e a volte decide di giocare uno contro cinque. Di sicuro non è stata una delle sue migliori serate.
Ianezic 7: Nel secondo tempo, a un certo punto, prende per mano la sua squadra piazzando dei canestri che sono vitali per San Martino.
Pastrello 5: Segna solamente dalla lunetta, ma non è questo il punto. Non entra mai concretamente in partita e i falli a suo carico la limitano pesantemente.
Russo 8: Purissima classe determinata dalle due bombe piazzate all’ultimo quarto quando la partita è punto a punto. Giocatrice di temperamento e di classe.
Kaczmarczyk 7: Segna il canestro della vittoria e solo per questo il voto non può essere inferiore al sette. Per il resto fa pentole e coperchi nel pitturato.
Arado 6: Qualche minuto per lei, ma contributo importante.
Dedic 7: Nel primo quarto si rivela determinante. Poi, se proprio dobbiamo essere sinceri, il suo passaggio all’ultimo secondo, al netto della dormita della Magnolia, è pura poesia.
Francesco Brunale
Photo Credit: Maurizio Silla