Dopo quaranta minuti senza esclusione di colpi, la Virtus Bologna riesce ad espugnare il parquet di Campobasso e a ritrovare un successo fondamentale che cancella lo scivolone di sette giorni fa registrato a Ragusa.
Non si è trattata, però, di una passeggiata di salute per le emiliane che hanno sudato le proverbiali sette camicie al cospetto di una Magnolia Campobasso che è partita con il freno a mano tirato nel primo tempo per poi ritrovare gioia di giocare e canestri nella ripresa.
Tutto questo, però, non è bastato. Nei primi dieci minuti Bologna sembra controllare bene la situazione, grazie alla coppia Laksa – Parker che pare incontenibile. Dall’altra parte, invece, c’è tanta imprecisione con le bocche da fuoco Parks e Perry che hanno ancora la testa dentro lo spogliatoio.
La musica si rivela la medesima nel secondo periodo. Parker cresce sotto tutti i punti di vista e risulta il fattore determinante per le ragazze di coach Ticchi.
Millapie non tiene mai la sua avversaria e lo stesso accade, nei pochi minuti giocati, anche a Narviciute che, comunque, qualche giocata importante la fa dall’altra parte del campo. Chi, invece, non vuole arrendersi prima del tempo è la solita Nicolodi, ma soprattutto Kacerik che pesca dal cilindro tre bombe consecutive che sono ossigeno puro per le padrone di casa. Si va al riposo sul 27-36, ma si ha la sensazione che la partita non sia ancora esplosa.
Le impressioni si rivelano esatte alla ripresa delle ostilità. Le campobassane sembrano diverse e trovano il canestro in maniera continua, mentre Bologna continua a fare affidamento sulla solita Parker che rimane un rebus irrisolto per le rossoblù. Ad ogni modo si arriva allo sprint finale (leggasi ultimo quarto) con Campobasso sotto di sole due lunghezze (48-50).
L’ultimo periodo è semplicemente spettacolare, perché si caratterizza per i numerosi sorpassi e contro sorpassi che i due team si fanno a vicenda. Si entra negli ultimi 120 secondi con le locali sopra di un punto e palla in mano.
Parks non punisce da tre e Millapie compie un fallo in attacco (che ci può stare), condito da un tecnico per proteste (che non ci deve stare). Cinque falli per lei e Sabatelli va su tutte le furie. Laska segna il pareggio dalla lunetta, Poi entra in scena Zandalasini, silente per quasi tutta la partita.
Due suoi tiri estratti dal cilindro vanno a segno, mentre la Magnolia, pur avendo le sue chances, non ce la fa a rimanere dietro alle avversarie che, alla fine della giostra, vincono di tre (72-75), ma quanta fatica.
IL TABELLINO: Magnolia Campobasso– Virtus Bologna 72 – 75
Narviciute 6: Qualche minuto in campo, ma il suo contributo non manca neanche questa volta.
Togliani 6,5: E’ la solita giocatrice che non si risparmia mai in entrambi i lati del campo. Fa sempre il suo dovere come una brava soldatessa.
Trimboli 7: Si rivela un diesel. Parte, come spesso le accade, in modo lento, salvo esplodere nella ripresa, unendo qualità e quantità.
Kacerik 8: Semplicemente fantastica e non solo per le cinque bombe piazzate, alcune delle quali irreali. La sua difesa continua e perpetua andrebbe fatta vedere alle ragazzine che si vogliono avvicinare a questo sport.
Millapie 5,5: Da un punto di vista offensivo non le si può dire nulla. Il problema è che non contiene mai Parker ed a un minuto dalla fine si fa fischiare un tecnico che assume un ruolo determinante per la sconfitta della Magnolia.
Perry 5: Disputa, senza ombra di dubbio, la sua peggiore gara da quando è a Campobasso. Non è il classico fattore positivo che i tifosi conoscono.
Nicolodi 7,5: Chiaramente è un’altra giocatrice rispetto allo scorso anno. Fa tutto bene e ha riacquistato la fiducia nei suoi mezzi.
Quinonez 5,5: Non è ancora al meglio dopo l’infortunio e lo si vede chiaramente. Bisogna avere pazienza ed aspettare.
Parks 6,5: Va a corrente alternata, anche se qualche graffio dei suoi arriva anche questa volta. La difesa di Bologna, comunque, la contiene molto bene.
Del Pero 6,5: Non è una giocatrice molto appariscente, ma si fa sempre trovare pronta quando il coach la chiama sul parquet
Pasa 7: Ci sono alcune sue sgasate che si rivelano incontenibili per la difesa molisana. Non ha paura di niente e le si perdonano anche un paio di palle perse.
Zandalasini 9: Fino al minuto 38 disputa una gara, tutto sommato, tranquilla. Quando si è punto a punto, però, prende la palla e decide di vincere la partita da sola. I suoi due canestri finali sono pura poesia. Fuoriclasse.
Barberis s.v.:
Andrè 6: Fa a sportellate sotto canestro contro tutti e tutto. Dà il suo onesto contributo, anche se ci saremmo aspettati qualcosa in più.
Orsili 5,5: La sua partita è condizionata in maniera clamorosa dai falli che la limitano in tutti i sensi.
Parker 8,5: Devastante, immarcabile, letale. Tre aggettivi che racchiudono al meglio la sua partita mastodontica.
Laksa 7: Quando è in campo, sai che può succedere di tutto. Nel primo tempo, soprattutto nel quarto iniziale, prova a spaccare in due la gara. In questo modo crea quel break iniziale per la Virtus che, a conti fatti, si rivelerà fondamentale per la vittoria delle emiliane.
Cinili 6: Qualche lampo, ma soprattutto tanto mestiere all’interno di una battaglia combattuta senza esclusione di colpi.